Bernardo Giovanni Cabrera

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Bernardo Giovanni di Cabrera e Aragona
Conte di Modica
Visconte di Cabrera
Stemma
Stemma
In carica1423-1466
PredecessoreBernardo Cabrera
SuccessoreGiovanni di Cabrera e Prades
Altri titoliConte di Osona, Visconte di Bas, Barone di Montclús e del caricatore di grano di Pozzallo, Signore d'Hostalric, d'Argimon, di Palafolls, di Caccamo.
NascitaCatalogna, 1400
MorteRagusa, 14 maggio 1466
SepolturaDuomo di San Giorgio
Luogo di sepolturaRagusa
DinastiaCabrera
PadreBernardo di Cabrera e Foix
MadreTimbora d'Aragona-Prades e Arenós
ConsorteViolante di Prades e Aragona
Figli
  • Giovanni
  • Giacomo
  • Bernardo
  • Isabella
  • Bernardo Giovanni, Giacomo, Margherita, Ponzio, Timbora e Clemente (naturali)
ReligioneCattolicesimo
Bernardo Giovanni di Cabrera e Aragona, conte di Modica
NascitaCatalogna, 1400
MorteRagusa, 14 maggio 1466
Luogo di sepolturaDuomo di San Giorgio a Ragusa
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servito Corona d'Aragona
Forza armataesercito
Gradocapitano generale
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Bernardo Giovanni di Cabrera e Aragona, conte di Modica (in catalano Bernat Joan de Cabrera i de Aragó, in spagnolo Bernardo Juan de Cabrera y Aragón; Catalogna, 1400Ragusa, 14 maggio 1466), è stato un nobile, politico e militare catalano del XV secolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque intorno al 1400 in Catalogna da Bernardo, IX conte di Modica, e dalla di lui consorte la nobildonna Timbora d'Aragona-Prades e Arenós dei conti di Prades, di cui era figlio primogenito. Succeduto al padre morto nel 1423, nel possesso dei titoli e dei feudi, nel 1429 ebbe investitura della baronia del caricatore di grano di Pozzallo, nella Contea di Modica, e nel 1430 la concessione del mero e misto imperio sulle signorie siciliane di Caccamo, di Alcamo e di Calatafimi, avuti in dote dal suo matrimonio con Violante di Prades e Aragona.[1]

Seguì il re Alfonso V d'Aragona, del quale fu suo consigliere, nelle sue spedizioni militari in Castiglia, in Sardegna, in Corsica, a Gerba, e nel Regno di Napoli dove nel 1436 fu capitano generale dell'armata catalana.[1]

Nel 1448-49[2], nella Contea di Modica si verificò una rivolta armata dei cittadini contro il Cabrera, di cui lamentavano numerose vessazioni, e che accusavano di aver commesso numerosi delitti.[3] Delle rivolte popolati nel contado modicano ebbe notizia il viceré Lope Ximénez de Urrea, che intervenne facendo sedare la rivolta e al contempo facendo processare il Cabrera, che accusato di tirannia, fu condannato a pagare 60.000 scudi.[4] Per pagare questa sanzione inflittagli dal Viceré di Sicilia, il Conte di Modica non disponendo di questa cifra, fu costretto a ricavarla attraverso la vendita delle baronie di Alcamo, Calatafimi, Comiso, Giarratana, Monterosso e Spaccaforno, avvenute tra il 1450 e il 1455.[5]

Nell'ambito della guerra civile scoppiata in Catalogna tra il principe Carlo di Viana ed il re Giovanni II d'Aragona suo padre, il Cabrera sostenne inizialmente il primo.[6] Alla morte del Principe passò dalla parte del padre, che lo inviò ad Hostalric, suo castello, con un'armata di 200 uomini - a cui si aggiunsero i 600 comandati da Francesc de Verntallat - per difenderlo dall'assalto delle milizie delle Generalitat ribelli catalane comandate da Pietro di Benlloc, ed impedire che queste potevano arrivare a Gerona, dove trovò rifugio la regina-consorte Giovanna Enríquez[6]; tradito dai suoi vassalli, il 29 maggio 1462, i ribelli guidati dal conte Ugo di Pallars conquistarono Hostalric e lo fecero prigioniero.[6] Condotto a Barcellona, fu liberato nel 1465, ed andò in Sicilia.[7]

Morì a Ragusa il 14 maggio 1466, e fu sepolto nel Duomo di San Giorgio della città iblea.[8]

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Bernardo Cabrera d'Aragona, X conte di Modica, fu sposato con la nobildonna Violante di Prades e Aragona (1395–1471), figlia di Giacomo, signore di Caccamo, dalla quale ebbe i seguenti figli:

Ebbe inoltre i figli naturali Bernardo Giovanni, Giacomo, Margherita, Ponzio, Timbora e Clemente.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Villabianca, p. 33.
  2. ^ I. Peri, Restaurazione e pacifico stato in Sicilia, 1377-1501, Laterza, 1988, p. 101.
  3. ^ S. Amabile Guastella, Canti popolari del circondario di Modica, Lutri e Secagno, 1876, p. 47.
  4. ^ Villabianca, pp. 33-34.
  5. ^ V. D'Alessandro, Per una storia della società siciliana alla fine del Medioevo: feudatari, patrizi, borghesi, in Archivio storico per la Sicilia orientale, vol. 77, Società siciliana di storia patria, 1981, p. 202.
  6. ^ a b c (CA) J. Graupera Graupera, J. Bou Illa, J. Bou i Pla, J. Vellvehí i Altimira, LA GUERRA CIVIL CATALANA I EL PATRIMONI ARQUITECTÒNIC (1462–1472), in El Maresme i la conflictivitat bèl·lica, Museu Arxiu de Vilassar de Dalt, 2013, p. 37.
  7. ^ LA GUERRA CIVIL CATALANA..., p. 38.
  8. ^ Villabianca, p. 34.
  9. ^ (EN) Fons Cabrera i Bas, su ajuntament.sbg.cat. URL consultato il 6 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2011).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • F. Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile. Parte II, Libro IV, Palermo, Stamperia Santi Apostoli, 1757.
  • (ES) V. Coma Soley, Los Vizcondes de Cabrera. Condes Soberanos de Urgel, Condes de Módica y Osona, Vizcondes de Gerona, Bas, Ager y Montsoriu, Barcellona, Librería Balmés, 1968.
  • M. Vindigni, I Cabrera, Conti di Modica tra Catalogna e Sicilia: 1392-1480, Torino, Graphot, 2008.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]