Automotrice FS ALe 724

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FS ALe 724
Automotrice
ALe 724
Anni di ordinazione 1979
Anni di costruzione 1982-1985
Anni di esercizio 1982-2023
Quantità prodotta 90 ALe 724
120 Le 884
30 Le 724
Costruttore ALe 724:
Breda C.F., Fiore (parte meccanica)
AMT, IMP (parte elettrica)
Le 884:
Breda C.F.
Le 724:
Stanga
ALe 724
Lunghezza 24.900 mm
Larghezza 2.950 mm
Altezza 3.716 mm
Capacità 72 posti a sedere
Scartamento 1.435 mm
Interperno 17.500 mm
Passo dei carrelli 2.560 mm
Massa a vuoto 55 t
Le 884
Lunghezza 26.640 mm
Larghezza 2.950 mm
Capacità 88 posti a sedere
Scartamento 1.435 mm
Interperno 17.500 mm
Passo dei carrelli 2.560 mm
Massa a vuoto 30 t
Le 724
Lunghezza 24.900 mm
Larghezza 2.950 mm
Capacità 72 posti a sedere
Scartamento 1.435 mm
Interperno 17.500 mm
Passo dei carrelli 2.560 mm
Massa a vuoto 31 t
Rodiggio ALe 724: Bo’Bo’
Le 884: 2’2’
Le 724: 2’2’
Diametro ruote motrici 860 mm
Diametro ruote portanti 860 mm
Potenza oraria ALe 724: 1.260 kW
Potenza continuativa ALe 724: 1.120 kW
Velocità massima omologata 140 km/h
Alimentazione elettrica da linea aerea
3 kV cc
Dati tratti da:
Mascherpa, op. cit., pp. 26, 30
Cornolò, op. cit., p. 284

Le automotrici FS ALe 724 sono un gruppo di automotrici elettriche italiane ad azionamento elettronico progettate alla fine degli anni settanta per uso suburbano, traffico pendolare e linee secondarie. Sono costruite con una sola cabina di guida per unità dato l'uso in composizioni bloccate di due o più unità accoppiate permanentemente.

I convogli di ALe 724 di regola sono composti da due motrici oppure da una motrice e una carrozza semipilota inquadranti una o più rimorchiate; il sistema di trazione è a chopper.

Oltre che per le Ferrovie dello Stato Italiane, 18 elettromotrici sono state costruite nei primi anni ottanta anche per le Ferrovie Nord Milano che le hanno immatricolate come EA 750 - 01÷18.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Una ALe 724 nella livrea originaria "Navetta" in sosta nella Stazione di Cuneo nel 1995

A partire dagli anni settanta le Ferrovie dello Stato iniziarono a porsi il problema, sempre più urgente, della modernizzazione del parco rotabili e soprattutto di quello delle elettromotrici. Una prima serie, di concezione moderna ad azionamento elettronico, i treni GAI (così chiamati dall'acronimo ideato dal consorzio di costruttori), diede risultati incoraggianti, così verso la fine del 1979 le FS ordinarono all'industria 60 treni composti di 4 elementi; di questi, 30 treni erano composti di 2 elettromotrici del tipo "ALe 724" e 2 rimorchiate intermedie "Le 884". Vennero poi ordinati altri 30 treni composti da due elementi, con una testata motrice ALe 724 e una rimorchiata pilota "Le 724".

La prima elettromotrice venne consegnata alle FS il 14 ottobre 1982[1]. Nel corso del 1983 i primi complessi entrarono in servizio sulla cosiddetta "metropolitana FS" di Napoli[2]; dopodiché, altre unità entrarono a disposizione delle varie DTR regionali d'Italia fra cui in Piemonte, Liguria e Toscana.

In origine le ALe 724, i rimorchi Le 884 e le carrozze pilota Le 724 vennero dipinti nella livrea "navetta" per servizi vicinali in grigio chiaro e fasce orizzontali arancione e viola e con il frontale quasi interamente arancione; nei primi anni duemila, con la nascita di Trenitalia, è stata applicata la livrea XMPR. Sempre nel medesimo periodo, nell'ambito di un progetto di miglioramento del comfort di marcia, un certo numero di unità operanti in alcune regioni è stato interessato da un processo di ristrutturazione degli ambienti interni, mediante l'adozione di nuovi rivestimenti per i sedili, l'installazione di condizionatori sull'imperiale e la sostituzione dei finestrini a ghigliottina con quelli dotati di chiusura a chiave (apribili solo in caso di necessità dal personale del treno), allo scopo di assicurare una corretta climatizzazione degli ambienti.

Giudicate oramai inadeguate rispetto ai requisiti imposti dal trasporto pendolare, nonostante le loro caratteristiche e prestazioni nel complesso ancora valide, che ne avrebbero potuto suggerire un ulteriore ammodernamento, stavolta dell'elettronica, dal 2016 le ALe 724, assieme ai rimorchi Le 884, sono state progressivamente dismesse, rimanendo in servizio solo presso le divisioni passeggeri di Piemonte (Torino Smistamento) e Campania. Con la consegna dal 2019 dei nuovi treni Pop è stato disposto il ritiro definitivo anche delle ultime ALe 724, comprensive di materiale rimorchiato Le 884-Le 724 entro la primavera 2021, non essendo i mezzi dotati di impianto antincendio (il quale, tuttavia, si sarebbe probabilmente potuto applicare, come fatto su altri veicoli ferroviari non recentissimi); tuttavia, dato il perdurare della pandemia di COVID-19, al fine di garantire la presenza di più corse possibili, gli ultimi complessi hanno continuato a circolare fino al 2023.

Nel gennaio 2023 le ultime ALe 724, in uso sul servizio metropolitano di Napoli, sono state definitivamente ritirate dal servizio[3]. Inizialmente il piano di Trenitalia, prima dell'accantonamento, prevedeva il loro utilizzo come materiale di riserva, tuttavia nel febbraio dello stesso anno sono state trasportate nello scalo di Maddaloni-Marcianise Smistamento in attesa della demolizione.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Le caratteristiche innovative salienti delle ALe 724 sono la cassa a struttura in lega leggera, il controllo di potenza elettronico della trazione, la frenatura elettrica a recupero d'energia e a dissipazione su reostato e le sospensioni pneumatiche.

Un convoglio di 4 elementi offre una capacità di ben 320 posti a sedere e, allo stesso tempo, in virtù della leggerezza delle casse, riesce a raggiungere i 100 km/h in soli 40 secondi. Le porte di ingresso, a due elementi ad espulsione, a comando elettropneumatico, permettono un rapido incarrozzamento dei viaggiatori.

Il controllo di potenza dei motori è ottenuto mediante un chopper in serie ad ogni gruppo motore con modulatori a frequenza fissa. Il freno è elettrico a recupero e a dissipazione su appositi reostati posti sul tetto dell'elettromotrice con controllo automatico. È inoltre attiva la tradizionale frenatura pneumatica che interviene automaticamente a bassa velocità.

L'aggancio è automatico, tipo Scharfenberg, e permette simultaneamente l'aggancio meccanico, elettrico e pneumatico.

Gli arredamenti interni adottati sono di tipo piuttosto semplificato dato l'uso precipuo del rotabile. Sugli esemplari utilizzati per il servizio ferroviario metropolitano di Napoli è stato ridotto il numero di sedili per aumentare la capacità di carico di passeggeri ed è stato adottato un sedile semplificato in preformato plastico per agevolarne la manutenzione; un allestimento interno con numero di posti a sedere ridotto è stato adottato anche sui convogli Pop che hanno rimpiazzato le ALe 724 nel capoluogo campano.

Unità storiche[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2023, in seguito ad un interessamento da parte di Fondazione FS, è entrato a far parte della flotta storica un intero complesso di ALe 724, composto da due unità motrici (ALe 724.006, ALe 724.014) e due rimorchi intermedi (Le 884.119, Le 884.120). Le unità sono al momento accantonate a Napoli Campi Flegrei in attesa di recupero.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Notizie flash, in "I Treni Oggi" n. 25 (dicembre 1982), p. 8.
  2. ^ Notizie flash, in "I Treni Oggi" n. 32 (settembre 1983), p. 5.
  3. ^ Ferrovie.it - Si fermano le ALe 724 di Trenitalia, su Ferrovie.it. URL consultato il 21 giugno 2023.
  4. ^ ForumFerrovie.Info • Leggi argomento - Elenco aggiornato: ALe 724, Le 884, Le 724, su www.forumferrovie.info. URL consultato il 16 settembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Erminio Mascherpa, Arrivano le elettromotrici ALe 724, in I Treni Oggi, anno 3, n. 23, ottobre 1982, pp. 26-.
  • Giovanni Cornolò, Automotrici elettriche dalle origini al 1983, Duegi Editrice, 2012 (ristampa del 1983), pp. 272–284.
  • Sergio Pautasso, Trent'anni fa, ALe 724 e rimorchi (I), in Tutto treno, anno 3, n. 267, ottobre 2012, pp. 16-23, ISSN 1124-4232 (WC · ACNP).
  • Sergio Pautasso, Trent'anni fa, ALe 724 e rimorchi (II), in Tutto treno, anno 3, n. 268, novembre 2012, pp. 20-27, ISSN 1124-4232 (WC · ACNP).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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