Aetosaurus

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Aetosaurus
Numerosi fossili di Aetosaurus ferratus.
Stato di conservazione
Fossile
Periodo di fossilizzazione: Triassico superiore
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Reptilia
Sottoclasse Diapsida
Infraclasse Archosauromorpha
(clade) Archosauriformes
(clade) Archosauria
(clade) Crurotarsi
(clade) Suchia
Ordine Aetosauria
Famiglia Stagonolepididae
Sottofamiglia Aetosaurinae
Genere Aetosaurus
Fraas, 1887
Sinonimi

Stegomus
Marsh, 1896

Specie
  • Aetosaurus arcuatus
  • Aetosaurus ferratus

L'aetosauro (gen. Aetosaurus Fraas, 1887) è un rettile estinto, appartenente agli aetosauri. Visse nel Triassico superiore (Norico, circa 215 - 212 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa, Groenlandia e Nordamerica.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale non superava il metro e mezzo di lunghezza e, rispetto ad altri aetosauri, era piccolo e primitivo. Al contrario di altri aetosauri evoluti come Desmatosuchus e Typothorax, il carapace di Aetosaurus era lungo e stretto e non possedeva spuntoni laterali. Erano presenti grandi scudi ossei che coprivano il dorso (una fila su ogni lato delle vertebre), molto più larghi che lunghi. Gl scudi laterali, invece, si trovavano al di sotto degli scudi dorsali e formavano una fila su ciascun lato dell'animale, e non portavano alcuna proiezione o spina. Il muso era allungato e sostanzialmente sprovvisto del "grugno" tipico di altri aetosauri.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Aetosaurus venne descritto per la prima volta nel 1877, con la specie tipo Aetosaurus ferratus, dal paleontologo tedesco Oskar Fraas. I fossili rinvenuti comprendevano 22 scheletri articolati, rinvenuti in associazione nello Stubensandtein inferiore in Germania. Trent'anni dopo il figlio di Fraas, Eberhard, descrisse un'altra specie, A. crassicauda, proveniente sempre dalla Germania. Quest'ultima specie può essere distinta da A. ferratus dalla taglia più grande: A. crassicauda poteva raggiungere il metro e mezzo di lunghezza, mentre A. ferratus non superava i 90 centimetri. Secondo Schoch (2007) A. crassicauda è da considerarsi un sinonimo di A. ferratus.

Ricostruzione desueta dello scheletro di Aetosaurus

Oltre ai fossili tedeschi, A. ferratus è noto anche grazie a resti rinvenuti nel Calcare di Zorzino presso Cene (Bergamo), in Italia (Wild, 1989); altri resti probabilmente attribuibili a questa specie sono stati ritrovati in Groenlandia, nella formazione Fleming Fjord, e negli Stati Uniti sudoccidentali, nel gruppo Chinle (questi ultimi fossili sono stati attribuiti a un genere a sé stante, Stenomyti in Small e Martz, 2013).

Esemplare tipo di Aetosaurus arcuatus, studiato da Othniel Charles Marsh nel 1896

Nel 1998, il genere Stegomus venne posto in sinonimia con Aetosaurus (Lucas et al., 1998). Stegomus arcuatus venne descritto per la prima volta da Othniel Charles Marsh nel 1896, sulla base di un calco naturale fossile di un aetosauro, noto come YPM 1647, proveniente dalla formazione New Haven nei pressi di Fairfield, in Connecticut (USA). Questo fossile consisteva nel carapace dorsale, ma successivamente vennero descritti altri fossili più completi, comprendenti anche il cranio e la coda, ritrovati nella formazione Passaic (contea di Hinterdon e contea di Somerset, New Jersey) e nella formazione Sanford inferiore (contea di Durham, Carolina del Nord). Lo studio del 1998 indicò Stegomus arcuatus come sinonimo di Aetosaurus sulla base di alcune somiglianze, tra le quali la mancanza di spine laterali e un particolare tipo di sviluppo radiale dei solchi su alcuni scudi caudali.

Particolare del cranio di un esemplare di Aetosaurus ferratus

Aetosaurus arcuatus possedeva scudi dorsali molto più ampi che lunghi, anche in confronto alle altre specie di Aetosaurus. La superficie degli scudi possedeva pochi solchi, anche se la porosità dell'arenaria che costituisce i calchi naturali è stata scambiata per questi solchi (Lull, 1953). La coda, dopo una zona iniziale molto larga, si restringeva sensibilmente. Il carapace era particolarmente stretto davanti alla pelvi. Nella maggior parte degli studi riguardanti gli aetosauri, Aetosaurus è considerato il membro più basale di questo gruppo (o comunque uno dei più basali), a causa delle caratteristiche morfologiche primitive come la piccola taglia, il carapace lungo e stretto, l'assenza di spine laterali e il muso non specializzato (Parrish 1994; Heckert e Lucas, 1999; Harris et al., 2002; Desojo et al., 2012).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Aetosaurus, su Fossilworks. URL consultato il 5 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2014).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fraas, O. (1877). "Aetosaurus ferratus Fr. Die gepanzerte Vogel-Echse aus dem Stubensandstein bei Stuttgar". Festshrift zur Feier des vierhundertjährigen Jubiläums der Eberhard-Karls-Universät zu Tübingen, Wurttembergische naturwissenschaftliche jahreshefte 33 (3): 1–22.
  • Marsh, O.C. (1896). "A new belodont reptile (Stegomus) from the Connecticut River Sandstone". American Journal of Science 2: 59–62. doi:10.2475/ajs.s4-2.7.59.
  • Fraas, E. (1907). "Aëtosaurus crassicauda n. sp., nebst Beobachtungen tiber das Becken der Aëtosaurier". Jahreshefte des Vereins für vaterländische Naturkunde Württemberg 42: 101–109.
  • Jepsen, G.L. (1948). "A Triassic armored reptile from New Jersey". State of New Jersey Department of Conservation Miscellaneous Geological Paper: 1–20.
  • Lull, R.S. (1953). "Triassic life of the Connecticut Valley revised". Bulletin of the Connecticut Geologic and Natural History Survey 81: 1–336.
  • Parker, J.M. (1966). "Triassic reptilian fossil from Wake County, North Carolina". Journal of the Elisha Mitchell Society 82: 92.
  • Baird, D. (1986). "Some Upper Triassic reptiles, footprints and an amphibian from New Jersey". The Mosasaur 3: 125–135.
  • Wild, R. (1989). "Aëtosaurus (Reptilia:Thecodontia) from the Upper Triassic (Norian) of Cene near Bergamo, Italy, with a revision of the genus". Rivista del Museo Civico di Scienze Naturali "Enrico Caffi" 14: 1–24.
  • Jenkins, F.A. Jr.; Shubin, N.H.; Amaral, W.W.; Gatesy, S.M.; Schaff, C.R.; Clemmensen, L.B.; Downs, W.R.; Davidson, A.R.; Bonde, N.; and Osbaeck, F.F. (1994). "Late Triassic continental vertebrates and depositional environments of the Fleming Fjord Formation, Jameson Land, East Greenland". Meddelelser om Grønland, Geoscience 32: 1–25.
  • Parrish, J.M. (1994). "Cranial osteology of Longosuchus meadei and the phylogeny and distribution of the Aetosauria". Journal of Vertebrate Paleontology 14 (2): 196–209. doi:10.1080/02724634.1994.10011552
  • Heckert, A.B.; and Lucas, S.G. (1998). "First occurrence of Aetosaurus (Reptilia: Archosauria) in the Upper Triassic Chinle Group (USA) and its biochronological significance". Neues Jahrbuch für Geologie und Paläontologie 1998: 604–612.
  • Lucas, S.G.; Heckert, A.B.; and Huber, P. (1998). "Aetosaurus (Archosauromorpha) from the Upper Triassic of the Newark Supergroup, eastern United States, and its biochronological significance". Palaeontology 41 (6): 1215–1230.
  • Small, B.J. (1998). "The occurrence of Aetosaurus in the Chinle Formation (Late Triassic, USA) and its biostratigraphic significance". Neues Jahrbuch für Geologie und Paläontologie 1998 (3): 289–300.
  • Heckert, A.B.; and Lucas, S.G. (1999). "A new aetosaur (Reptilia: Archosauria) from the Upper Triassic of Texas and the phylogeny of aetosaurs". Journal of Vertebrate Paleontology 19 (1): 50–68. doi:10.1080/02724634.1999.10011122.
  • Harris, S.R.; Gower, D.J.; and Wilkinson, M. (2002). "Intraorganismal homology, character construction, and the phylogeny of aetosaurian archosaurs (Reptilia, Diapsida)". Systematic Biology 52 (2): 239–52. doi:10.1080/10635150390192735. PMID 12746149.
  • R. R. Schoch. 2007. Osteology of the small archosaur Aetosaurus from the Upper Triassic of Germany. Neues Jahrbuch für Paläontologie und Geologie, Abhandlungen 246:1-35
  • Julia B. Desojo, Martin D. Ezcurra and Edio E. Kischlat (2012). "A new aetosaur genus (Archosauria: Pseudosuchia) from the early Late Triassic of southern Brazil". Zootaxa 3166: 1–33. ISSN 1175-5334
  • Bryan J. Small and Jeffrey W. Martz (2013). "A new aetosaur from the Upper Triassic Chinle Formation of the Eagle Basin, Colorado, USA". In S.J. Nesbitt, J.B. Desojo and R.B. Irmis (eds). Anatomy, phylogeny and palaeobiology of early archosaurs and their kin. The Geological Society of London.

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