Aeroporto di Sendai

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Aeroporto di Sendai
aeroporto
Terminal
Codice IATASDJ
Codice ICAORJSS
Descrizione
Tipocivile e militare
GestoreMinistro dei trasporti
StatoBandiera del Giappone Giappone
RegioneTōhoku
CittàSendai
PosizioneNatori, a 13,6 km a est di Sendai
Costruzione1940
Altitudinem s.l.m.
Coordinate38°08′23″N 140°55′01″E / 38.139722°N 140.916944°E38.139722; 140.916944
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Giappone
RJSS
RJSS
Sito webwww.sendai-airport.co.jp/
Piste
Orientamento (QFU)LunghezzaSuperficie
09/273000 masfalto/calcestruzzo
12/301200 masfalto/calcestruzzo
Statistiche
Passeggeri in transito1 845 963 (2011) Diminuzione
2 622 287 (2010)
AIP e Servizio informazioni aeronautiche
Un pilastro al primo piano con scritto "Lo tsunami ha raggiunto l'altezza: 3,02 m"

L'aeroporto di Sendai (仙台空港?, Sendai Kūkō) (IATA: SDJ, ICAO: RJSS) è un aeroporto internazionale situato a 13,6 km a sudest di Sendai nella Prefettura di Miyagi, in Giappone.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1940, l'esercito imperiale giapponese costruì l'aeroporto di Sendai per usarlo come centro di addestramento di volo per gli studenti dell'accademia di aeronautica militare di Kumagaya.

Terremoto e conseguente maremoto del 2011[modifica | modifica wikitesto]

L'11 marzo 2011, l'aeroporto è stato danneggiato dal terremoto di Tōhoku del 2011 e poi gravemente allagato dal successivo tsunami.[1] Oltre a sommergere il piazzale, le vie di rullaggio e la pista[2], le acque alluvionali hanno raggiunto parti del 2º livello del terminal passeggeri, rendendo inutilizzabili le apparecchiature elettriche, i trasformatori e le apparecchiature di sicurezza.[3] Le operazioni a Sendai, nonché all'aeroporto di Odate-Noshiro e all'aeroporto di Sado, che erano tutti controllati dalla torre di controllo dell'aeroporto di Sendai, sono state sospese. Circa 1300 persone sono rimaste bloccate all'interno del terminal fino al 13 marzo, quando sono state evacuate. Il 17 marzo gli ingegneri militari sono riusciti a riaprire l'aeroporto parzialmente per permettere l'atterraggio di voli con a bordo beni di prima necessità.[4]

Inondazioni intorno all'aeroporto dovute allo Tsunami. 13 marzo 2011

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

Il principale terminal viaggiatori fu progettato dall'architetto nippo-americano Gyo Obata della Hellmuth, Obata & Kassabaum.[5]

L'edificio principale conta quattro piani:

  • G1: area arrivi (domestiche e internazionali), ritiro bagagli, dogana, piazza centrale - G1
  • M2 - terminal arrivi, atrio, area doganale
  • 2 - area partenze (domestiche e internazionali), uffici delle compagnie aeree, zona check-in, sale di attesa e lounge
  • 3 - area shopping (4), business lounge, area di attesa e piattaforma di osservazione

L'aeroporto dispone di 8 manicotti d'imbarco per ospitare aerei in arrivo e in partenza. Il lato ovest del terminale è utilizzato dalle rotte domestiche, mentre quello est è usato per i voli internazionali.

La torre di controllo e gli uffici dell'Aviazione civile della regione di Tokyo, e il terminal cargo si trovano a ovest dell'edificio principale.

Al lato sud sono presenti strutture per piccoli velivoli, elicotteri e hangar.

Le compagnie aeree presenti operano principalmente voli domestici. Le poche rotte internazionali sono principalmente dirette a Guam e alle isole Hawaii. A causa dei danni provocati dal terremoto e dallo tsunami del 2011, ad eccezione dei voli umanitari, tutto il traffico è stato sospeso dall'11 marzo 2011 al 13 aprile dello stesso anno, inizialmente con servizi limitati, e in seguito, il 25 luglio con il ripristino totale dei voli.[6]

Collegamenti[modifica | modifica wikitesto]

Treno[modifica | modifica wikitesto]

L'aeroporto è direttamente collegato con la stazione di Sendai dalla linea Sendai Aeroporto in circa 17 minuti con il servizio rapido e 25 minuti con il treno locale. La linea è attiva dal 18 marzo 2007 e, a causa del terremoto del Tohoku è rimasta chiusa dall'11 marzo 2011 al 1º ottobre dello stesso anno.

In automobile[modifica | modifica wikitesto]

Si può raggiungere l'aeroporto via auto attraverso la strada a pedaggio Sendai-Tobu attraverso la Route 20. Vicino al terminal sono presenti due parcheggi di 970 e 250 posti.[7]

In bus o taxi[modifica | modifica wikitesto]

Sono disponibili anche servizi taxi e bus subito all'esterno del terminal domestico:

  • Bus: Miyagi Kotsu (per la stazione di Natori), Iwanuma Shimin (stazione di Iwanuma) e Sendai (Yamagata Zao - stagionale)
  • Taxi: per la città di Sendai e la stazione di Tatekoshi

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Questo grafico non è disponibile a causa di un problema tecnico.
Si prega di non rimuoverlo.

Vedi la query Wikidata di origine.


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ News: Tsunami rolled through Pacific, Sendai Airport under water, Tokyo Narita and Hawaiian Airports temporarily closed, Nuclear Emergency cancelled by ICAO/CFMU, su avherald.com. URL consultato il 16 marzo 2022.
  2. ^ Jason Alvich, Satellite Photos - Japan Before and After Tsunami, su archive.nytimes.com. URL consultato il 16 marzo 2022.
  3. ^ 宮城県/空港臨空地域課, su archive.is, 9 dicembre 2012. URL consultato il 16 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2012).
  4. ^ (EN) Japan’s Sendai Airport Makes Another Recovery Milestone-Flying With Fish says, Japan's Sendai Airport Opens Runway For Relief Efforts, su Flying With Fish, 17 marzo 2011. URL consultato il 16 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2022).
  5. ^ Julia M. Johnson, Obata keeps HOK's focus on meeting people's needs, in St. Louis Business Journal, 4 marzo 2005. URL consultato il 5 marzo 2007.
  6. ^ The Japan Times - News on Japan, Business News, Opinion, Sports, Entertainment and More.
  7. ^ Tsunami-hit Japan airport set to reopen, su heraldsun.com.au, Herald Sun/AFP, 8 aprile 2011. URL consultato l'11 marzo 2013.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN295758362 · NDL (ENJA001110734 · WorldCat Identities (ENviaf-295758362