Abrotanella

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Abrotanella
Abrotanella forsteroides
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Senecioneae
Sottotribù Abrotanellinae
H.Rob., G.D.Carr, R.M.King & A.M.Powell, 1998
Genere Abrotanella
(Gaudich.) Cass., 1825
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Anthemideae
Genere Abrotanella
Specie
(Vedi testo)

Abrotanella (Gaudich.) Cass., 1825 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae. Abrotanella è anche l'unico genere della sottotribù Abrotanellinae H.Rob., G.D.Carr, R.M.King & A.M.Powell, 1998.[1][2][3][4][5]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere (Abrotanella) è un diminutivo femminile e significa "simile all'abrotano", ossia simile alla pianta Artemisia abrotanum (il termine "abrotanum" deriva dal greco antico e indica una generica pianta a foglia profumata[6]).

Il nome scientifico è stato definito per la prima volta dal botanico francese Charles Gaudichaud-Beaupré (1789 – 1854) e dal botanico e naturalista francese Alexandre Henri Gabriel de Cassini (1781 – 1832) nella pubblicazione "Dictionnaire des Sciences Naturelles. Strasbourg - 36" del 1825[7]; mentre il nome della sottotribù è stato definito dai botanici contemporanei Harold Ernest Robinson (1932-), Gerald D. Carr (1945-), Robert Merrill King (1930-2007) e Albert Michael Powell (1937-) nella pubblicazione "Annals of the Missouri Botanical Garden. St. Louis, Missouri - 84(4): 896" del 1998.[8]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Abrotanella forsteroides
Infiorescenza
Abrotanella forsteroides

Habitus. Il genere comprende prevalentemente piccole piante erbacee perenni non più alte di pochi millimetri (piante nane), sebbene alcune specie formino cuscini che possono raggiungere il metro di diametro. Altre specie hanno un portamento prostrato.[4][9][10][11][12][13]

Fusto. I fusti sono minuti.

Foglie. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato e sono sessili con una guaina basale (se i piccioli sono presenti, allora sono porporini); sono intere, talora di consistenza coriacea o subcarnosa; la superficie è glabra con profonde ghiandole.

Infiorescenza. Le infiorescenze sono formate da capolini sessili, di forma discoidale (capolini di tipo disciforme), eterogami. In particolare i capolini sono formati da un involucro composto da diverse squame (o brattee) disposte in modo embricato, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi (fiori dimorfici): quelli esterni del raggio e quelli più interni del disco.

Fiori. I fiori sono tetraciclici (a cinque verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori per capolino sono pochi; quelli più esterni sono femminili, tubulosi e actinomorfi; quelli interni sono ermafroditi o funzionalmente maschili, ligulati e zigomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[14]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: le corolle dei fiori più esterni hanno una forma tubulare; quelli interni hanno corolle in genere tetralobate (ma talora presenta 2, 3 o 5 lobature), e di colorazione biancastra, porpora, verde chiaro o giallastra. I lobi delle corolle possono avere delle bande vascolari centrali.
  • Androceo: gli stami sono 5 con dei filamenti liberi; le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo (sono inoltre prive di appendici filiformi). Le antere sono corte e con coda (caudate). Il tessuto dell'endotecio è polarizzato. Il polline è tricolporato (tipo "helianthoid").[15]
  • Gineceo: lo stilo è unico semplice oppure con due corti stigmi nella parte apicale; gli stigmi sono troncato-ottusi e papillosi. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.

Frutti. Le cipsele sono prive di pappo. La forma dell'achenio (la cipsela) è oblunga-ovoide, la superficie è glabra o papillosa-puberulosa con peli doppi. A volte la parte apicale dell'achenio è coronata da un anello di piccole scaglie.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).

Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).

Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'areale del genere Abrotanella si estende sulle due sponde dell'oceano Pacifico, nell'emisfero meridionale, includendo da un lato il Sud America meridionale e le isole Falkland e dall'altro la Nuova Zelanda, la Tasmania, l'Australia e la Nuova Guinea.[3]
Alcuni autori, sulla base di questo insolito areale disgiunto, ipotizzano che prima dell'ultima glaciazione il genere Abrotanella avesse un'ampia distribuzione centrata sull'Antartide e che l'areale attuale coincida con i confini settentrionali di quello ancestrale.[4]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][12][13]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Abrotanellinae, una delle quattro sottotribù della tribù Senecioneae della sottofamiglia Asteroideae composta da 21 tribù. In base ai dati filogenetici la sottotribù Abrotanellinae occupa, all'interno della tribù, una posizione "basale" e con il resto della tribù forma un "gruppo fratello".[13]

La tribù Senecioneae si caratterizza per le notevoli variazioni della forma e della posizione delle brattee che circondano il capolino. Inoltre la tribù mostra notevoli variazioni in altri caratteri morfologici, come la forma e la disposizione delle foglie, l'indumento in generale, nel tipo di inflorescenza e il colore dei fiori.[13]

Il genere Abrotanella era tradizionalmente incluso nella tribù Anthemideae. In seguito venne descritto nella sottotribù Blennospermatinae insieme ai generi Blennosperma, Crocidium e Ischnea (tutti e tre ora descritti all'interno della sottotribù Tussilagininae).[4][13]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[12]

  • il portamento è erbaceo-nano (talvolta a cuscino);
  • le foglie sono sessili e lineari;
  • i capolini sono minuti con pochi fiori (a quattro lobi);
  • i capolini sono del tipo disciforme con i fiori marginali di tipo tubolare.

Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è 2n = 18 e 36.[12]

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere ha 22 specie:[2]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Ceratella Hook.f., 1844
  • Scleroleima Hook.f., 1846
  • Trineuron Hook.f., 1844

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 17 settembre 2022.
  3. ^ a b Swenson U, Sistematic of Abrotanella, an amphi-Pacific genus of Asteraceae (Senecioneae), in Pl. Syst. Evol. 1995; 197 (1-4): 149-193.
  4. ^ a b c d Wagstaff S.J., Breitwieser I., Swenson U, Origin and relationships of the austral genus Abrotanella (Asteraceae) inferred from DNA sequences, in Taxon 2006; 55(1): 95-106.
  5. ^ Susanna et al. 2020.
  6. ^ David Gledhill 2008, pag. 32.
  7. ^ Abrotanella [collegamento interrotto], su Global Compositae Checklist. URL consultato il 28 gennaio 2015.
  8. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 28 gennaio 2015.
  9. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  10. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  11. ^ Judd 2007, pag.517.
  12. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, pag.214.
  13. ^ a b c d e Funk & Susanna 2009, pag. 508.
  14. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  15. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  16. ^ Judd 2007, pag. 520.
  17. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  18. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
  • V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
  • David Gledhill, The name of plants, Cambridge, Cambridge University Press, 2008.

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