Pertosse: differenze tra le versioni

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* Stadio della convalescenza: dopo le 4-9 settimane gli episodi di tosse diminuiscono di intensità e di frequenza, fino alla guarigione completa. La pertosse lascia uno stato di immunità non permanente.
* Stadio della convalescenza: dopo le 4-9 settimane gli episodi di tosse diminuiscono di intensità e di frequenza, fino alla guarigione completa. La pertosse lascia uno stato di immunità non permanente.


== Terapia ==
== Trattamento ==

Il bacillo si combatte per mezzo di antibiotici, particolarmente utili nella fase catarrale. Per curare l'infiammazione si utilizza il [[cortisone]], mentre la tosse viene diminuita attraverso sedativi del sistema nervoso. Inoltre sarà opportuno tenere il bambino a riposo in un ambiente caldo-umido e la somministrazione di pasti piccoli e frequenti, ripetuti in caso di vomito.
Gli [[antibiotici]] [[eritromicina]], [[claritromicina]] o [[azitromicina]] sono, generalmente, il trattamento raccomandato.<ref name=Cochrane07/> Più recentemente vengono consigliati i [[macrolidi]] per via di una minore frequenza di [[effetto collaterale (medicina)|effetti collaterali]].<ref name=Update10/> Il [[cotrimossazolo]] può essere utilizzato nei soggetti con allergie ai farmaci di prima scelta o nei bambini che hanno un rischio di [[stenosi pilorica]] da macrolidi.<ref name=Update10/>
Antibiotici: azitromicina 10&nbsp;mg/kg/giorno per 5 giorni, eritromicina 40–50&nbsp;mg/ kg/giorno per 14 giorni oppure claritromicina 15&nbsp;mg/ kg/giorno per 7 giorni

Generalmente si consigli di trattare i pazienti di età superiore ad 1 anno entro le 3 settimane dall'insorgenza della tosse insorgenza, mentre quelli di età inferiore e le donne in [[gravidanza]] entro 6 settimane. Se la [[diagnosi]] viene formulata in ritardo, gli antibiotici non alterano il corso della malattia.<ref name=Update10/> Quando gli antibiotici vengono utilizzati precocemente la contagiosità diminuisce e quindi si previene la diffusione.<ref name=Update10/> Gli antibiotici a breve termine (azitromicina per 3-5 giorni) sono efficaci come il trattamento a lungo termine (eritromicina per 10-14 giorni) per eliminare ''B. pertosse'' con effetti collaterali minori.<ref>{{cite journal|last1=Altunaiji|first1=S|last2=Kukuruzovic|first2=R|last3=Curtis|first3=N|last4=Massie|first4=J|title=Antibiotics for whooping cough (pertussis).|journal=The Cochrane database of systematic reviews|date=Jul 18, 2007|issue=3|pages=CD004404|doi=10.1002/14651858.CD004404.pub3|pmid=17636756}}</ref>

Le persone con pertosse sono contagiose fin dall'inizio della fase catarrale (naso che cola, starnuti, febbricola e sintomi del [[raffreddore comune]]) fino alla terza settimana dopo l'insorgenza dei parossismi (tosse multipla e rapida) o fino a 5 giorni dopo l'inizio del trattamento antimicrobico efficace.

Trattamenti efficaci per la tosse associata a questa condizione non sono stati sviluppati.<ref>{{cite journal|last1=Wang|first1=K|last2=Bettiol|first2=S|last3=Thompson|first3=MJ|last4=Roberts|first4=NW|last5=Perera|first5=R|last6=Heneghan|first6=CJ|last7=Harnden|first7=A|title=Symptomatic treatment of the cough in whooping cough.|journal=The Cochrane database of systematic reviews|date=Sep 22, 2014|volume=9|pages=CD003257|pmid=25243777|doi=10.1002/14651858.CD003257.pub5}}</ref>

== Prognosi ==

Complicanze comuni includono [[polmonite]], [[encefalopatia]], mal d'orecchio e [[convulsioni]]. La maggior parte degli adolescenti e degli adulti, generalmente in salute, recuperano pienamente dopo un episodio di pertosse, ma coloro con patologie pregresso presentano un rischio maggiore di [[morbilità]] e [[mortalità]].

L'infezione nei neonati è particolarmente grave. La pertosse è fatale in circa l'1,6% dei bambini statunitensi sotto un anno di età<ref name="complications">{{cite web |title=Pertussis: Complications |url=http://www.cdc.gov/pertussis/about/complications.html |publisher=[[Centers for Disease Control and Prevention]] |accessdate=24 August 2012 }}</ref> ed inoltre hanno anche maggiori probabilità di sviluppare complicanze, come ad esempio: polmonite (20%), encefalopatia (0,3%), convulsioni (1%), ritardo di crescita e morte (1%),<ref name="complications"/> per via della capacità del batterio di sopprimere il [[sistema immunitario]].<ref>{{cite journal |last=Carbonetti |first=Nicholas H |title=Pertussis toxin and adenylate cyclase toxin: key virulence factors of ''Bordetella pertussis'' and cell biology tools |journal=Future Microbiol. |date=March 2010 |volume=5 |pages=455–469 |accessdate=23 May 2013 |pmc=2851156 |doi=10.2217/fmb.09.133 |pmid=20210554 |issue=3}}</ref> La pertosse può causare grave [[ipossia]] e il 50% dei bambini ricoverati in ospedale soffrono di [[apnea|apnee]].<ref name="complications"/> I decessi segnalati dovuti alla pertosse nei neonati, sono aumentati sostanzialmente tra il 1990 e il 2010.<ref>{{cite journal | author = Guinto-Ocampo H, McNeil BK, Aronoff SC | title = Pertussis: Follow-up |journal=Emedicine | publisher = WebMD | date = April 27, 2010 | url = http://emedicine.medscape.com/article/967268-followup | accessdate = September 29, 2010 }}</ref>


== Profilassi ==
== Profilassi ==

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Pertosse
Bambino, accesso di tosse in corso di pertosse.
Specialitàinfettivologia
EziologiaBordetella pertussis
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM033
ICD-10A37
MeSHD014917
MedlinePlus001561
eMedicine967268
Sinonimi
Tosse dei 100 giorni

La pertosse, nota anche come tosse dei 100 giorni, è una malattia infettiva batterica altamente contagiosa.[1][2] Inizialmente i sintomi sono solitamente simili a quelli del raffreddore comune, presentandosi con un naso che cola, febbre e tosse lieve a cui seguono settimane caratterizzate da attacchi più forti. A seguito di un attacco di tosse, si può ascoltare un suono acuto o un gemito quando la persona inspira.[2] La tosse può durare per 10 o più settimane, da qui il termine "tosse 100 giorni".[3] Una persona può avere una tosse così forte che arriva fino a vomitare, alla frattura delle coste o a sperimentare una grande stanchezza per lo sforzo.[2][4] I bambini con una età inferiore all'anno possono presentarsi con poca o nessuna tosse e invece avere periodi in cui non riescono a respirare.[2] Il periodo di tempo che intercorre tra l'infezione e la comparsa dei sintomi è di solito variabile tra i sette e i dieci giorni.[5] La malattia può verificarsi anche in coloro che sono stati vaccinati, ma in questo caso i sintomi sono in genere più lievi.[2]

La pertosse è causata dal batterio gram-negativo e cocco-bacillo Bordetella pertussis. Si tratta di una malattia che si diffonde facilmente per via aerea attraverso tosse e starnuti di una persona infetta.[6] Le persone risultano infettive dall'inizio dei sintomi fino a circa tre settimane dalla fine delle crisi di tosse. I casi trattati con antibiotici non risultano più infettivi dopo cinque giorni.[7] La ​​diagnosi viene formulata prelevando un campione preso dal naso e dalla gola e analizzandolo grazie alla reazione a catena della polimerasi o mettendolo in coltura.[8]

La prevenzione avviene principalmente con la vaccinazione, grazie al vaccino della pertosse.[9] L'immunizzazione iniziale è raccomandata tra le sei e otto settimane di età, con quattro dosi da somministrare nei primi due anni di vita.[10] Il vaccino diventa meno efficace nel tempo e sono pertanto raccomandate ulteriori dosi per i bambini più grandi e gli adulti.[11] Gli antibiotici possono essere utilizzati per prevenire la malattia in coloro che sono stati esposti e che sono a rischio di contrarre una condizione grave.[12] In quelli con la malattia, il trattamento antibiotico risulta utile se iniziato entro tre settimane dopo i sintomi iniziali, altrimenti risulta poco efficace nella maggior parte delle persone. Nei bambini con meno di un anno di età e tra le donne in stato di gravidanza gli antibiotici vengono raccomandati entro sei settimane dall'inizio dei sintomi. Gli antibiotici utilizzati includono l'eritromicina, l'azitromicina o il trimetoprim/sulfametossazolo.[7] Prove a sostegno dell'efficacia dei farmaci per la tosse sono scarse.[13] Molti bambini di meno di un anno di età richiedono l'ospedalizzazione.[2]

Si stima che circa 16 milioni di persone nel mondo siano infettate ogni anno.[13] La maggior parte dei casi si verificano nel mondo in via di sviluppo e le persone di tutte le età possono essere colpite.[9][13] Nel 2013, la pertosse ha causato 61.000 decessi, in calo dai 138.000 decessi registrati nel 1990.[14] Quasi il 2% dei bambini infetti con meno di un anno di età muoiono.[4] Epidemie di pertosse sono state descritte per la prima volta nel XVI secolo. Il batterio che causa l'infezione è stato scoperto nel 1906 e il vaccino è disponibile a partire dal 1940.[5]

Cenni storici

Jules Bordet

Il B. pertosse è stato scoperto nel 1906 da Jules Bordet e Octave Gengou, i quali svilupparono anche il primo vaccino. Gli sforzi per sviluppare un vaccino a cellula intera inattivato cominciarono subito dopo la scoperta del batterio. Nel 1920, Louis Sauer perfezionò il vaccino durante il suo lavoro all'Evanston Hospital. Nel 1925, il medico danese Thorvald Madsen fu il primo a testare il vaccino a cellula intera su larga scala.[15] Madsen lo utilizzò per controllare le epidemie nelle Isole Faroe nel Mare del Nord.

Nel 1942, gli scienziati statunitensi Grazia Eldering, Loney Gordon e Pearl Kendrick combinarono il ​​vaccino contro la pertosse a cellula intera con le tossine della difterite e del tetano per generare la prima combinazione di vaccini, denominata "DTP".[16] Per ridurre al minimo gli effetti collaterali frequenti causati dal componente della pertosse, lo scienziato giapponese Yuji Sato sviluppò un vaccino acellulare costituito da emoagglutinine purificate secrete dal B. pertosse. Questo vaccino è stato utilizzato in Giappone a partire dal 1981.[17] Le versioni successive del vaccino acellulare in altri paesi consistevano di componenti definiti aggiuntivi del B. pertosse e sono stati spesso parte del vaccino combinato DTaP.

Epidemiologia

Disability-adjusted life year per la pertosse per 100.000 abitanti.

     14-23

     25–50

     50–75

     75–100

     100–150

     150–200

     200–300

     300–400

     400–500

     500–600

     600–700

     ≥ 700

In tutto il mondo, la pertosse colpisce circa 48,5 milioni di persone ogni anno.[18] Nel 2013, la malattia ha cuasato 61.000 decessi, un dato in forte diminuzione dai 138.000 registrati nel 1990.[14] Tuttavia, il numero è ancora elvato vista la copertura con i vaccini DTP e DTaP. La pertosse è una delle principali cause di morti prevenibili con vaccini in tutto il mondo.[19] Circa il 90% di tutti i casi si verifica nei paesi in via di sviluppo.[14]

Prima dell'avvento dei vaccini, una media di 178.171 casi venivano segnalati negli Stati Uniti, con picchi registrati ogni due - cinque anni; più del 93% dei casi colpiva bambini sotto i 10 anni di età. L'incidenza reale era probabilmente molto più alta. A seguito delle vaccinazioni introdotte a partire daglli anni 1940, l'incidenza è scesa drasticamente a meno di 1.000 casi registrati nel 1976. I tassi di incidenza sono tornati ad aumentare a partire dal 1980. Nel 2012, si sono registrati 41.880 casi negli Stati Uniti, il più alto valore dal 1955, quando se ne contarono 62.786.[20]

In Canada, il numero di infezioni da pertosse varia tra i 2.000 ei 10.000 casi segnalati annualmente negli ultimi dieci anni ed è la malattia prevenibile tramite vaccino più comune di Toronto.[21]

Nel 2009, l'Australia ha registrato una media di 10.000 casi l'anno e il numero risulta in aumento.[22] A partire dal 2004, gli episodi di pertosse negli adulti statunitensi sono aumentati in modo significativo.[23]

Eziologia

Normalmente, la trasmissione della malattia avviene per contagio per via respiratoria (muco o saliva espulsi con la tosse o gli starnuti). La Bordetella pertussis non ha resistenza nell'ambiente esterno, ma trova il suo habitat naturale nella mucosa delle vie respiratorie, laringe e faringe, dove cresce e si moltiplica. La pertosse può colpire individui di tutte le età, ma la sua manifestazione è più frequente nei bambini dai 2 agli 8 anni.

Quadro clinico

Si sviluppa in 3 stadi:

  • Stadio catarrale: I primi sintomi iniziano a comparire tra i 6 e i 20 giorni dopo l'infezione con una fase catarrale che coinvolge le alte vie respiratorie, in assenza di febbre e con tosse secca moderata (in particolare, notturna) che, pian piano, aumenta d'intensità e di frequenza.
  • Stadio convulsivo: i sintomi appaiono dopo circa due settimane, con accessi di tosse violenti, che durano dalle 2 alle 4 settimane. La laringe viene stretta in uno spasmo, l'aria, passandovi, crea un rumore alto e stridente, che caratterizza la malattia nel linguaggio popolare: tosse canina, asinina o ferina. Le crisi sopraggiungono soprattutto di notte e spesso si accompagnano a vomito.
  • Stadio della convalescenza: dopo le 4-9 settimane gli episodi di tosse diminuiscono di intensità e di frequenza, fino alla guarigione completa. La pertosse lascia uno stato di immunità non permanente.

Trattamento

Gli antibiotici eritromicina, claritromicina o azitromicina sono, generalmente, il trattamento raccomandato.[24] Più recentemente vengono consigliati i macrolidi per via di una minore frequenza di effetti collaterali.[9] Il cotrimossazolo può essere utilizzato nei soggetti con allergie ai farmaci di prima scelta o nei bambini che hanno un rischio di stenosi pilorica da macrolidi.[9]

Generalmente si consigli di trattare i pazienti di età superiore ad 1 anno entro le 3 settimane dall'insorgenza della tosse insorgenza, mentre quelli di età inferiore e le donne in gravidanza entro 6 settimane. Se la diagnosi viene formulata in ritardo, gli antibiotici non alterano il corso della malattia.[9] Quando gli antibiotici vengono utilizzati precocemente la contagiosità diminuisce e quindi si previene la diffusione.[9] Gli antibiotici a breve termine (azitromicina per 3-5 giorni) sono efficaci come il trattamento a lungo termine (eritromicina per 10-14 giorni) per eliminare B. pertosse con effetti collaterali minori.[25]

Le persone con pertosse sono contagiose fin dall'inizio della fase catarrale (naso che cola, starnuti, febbricola e sintomi del raffreddore comune) fino alla terza settimana dopo l'insorgenza dei parossismi (tosse multipla e rapida) o fino a 5 giorni dopo l'inizio del trattamento antimicrobico efficace.

Trattamenti efficaci per la tosse associata a questa condizione non sono stati sviluppati.[26]

Prognosi

Complicanze comuni includono polmonite, encefalopatia, mal d'orecchio e convulsioni. La maggior parte degli adolescenti e degli adulti, generalmente in salute, recuperano pienamente dopo un episodio di pertosse, ma coloro con patologie pregresso presentano un rischio maggiore di morbilità e mortalità.

L'infezione nei neonati è particolarmente grave. La pertosse è fatale in circa l'1,6% dei bambini statunitensi sotto un anno di età[27] ed inoltre hanno anche maggiori probabilità di sviluppare complicanze, come ad esempio: polmonite (20%), encefalopatia (0,3%), convulsioni (1%), ritardo di crescita e morte (1%),[27] per via della capacità del batterio di sopprimere il sistema immunitario.[28] La pertosse può causare grave ipossia e il 50% dei bambini ricoverati in ospedale soffrono di apnee.[27] I decessi segnalati dovuti alla pertosse nei neonati, sono aumentati sostanzialmente tra il 1990 e il 2010.[29]

Profilassi

La profilassi si basa sulla vaccinazione preventiva che è raccomandata, e contempla l'isolamento del malato. La vaccinazione si effettua a tre mesi di età, con tre somministrazioni distanziate di 8 settimane, seguite da due dosi di richiamo, una a 16-18 mesi, l'altra a 6 anni.

Note

  1. ^ Carbonetti NH, Immunomodulation in the pathogenesis of Bordetella pertussis infection and disease, in Curr Opin Pharmacol, vol. 7, n. 3, June 2007, pp. 272–8, DOI:10.1016/j.coph.2006.12.004.
  2. ^ a b c d e f Pertussis (Whooping Cough) Signs & Symptoms, su cdc.gov, May 22, 2014. URL consultato il 12 February 2015.
  3. ^ Pertussis (Whooping Cough) Fast Facts, su cdc.gov, February 13, 2014. URL consultato il 12 February 2015.
  4. ^ a b Pertussis (Whooping Cough) Complications, su cdc.gov, August 28, 2013. URL consultato il 12 February 2015.
  5. ^ a b Pertussis Epidemiology and Prevention of Vaccine-Preventable Diseases, 12ª ed., Public Health Foundation, May 2012, pp. 215–230, ISBN 9780983263135.
  6. ^ Pertussis (Whooping Cough) Causes & Transmission, su cdc.gov, September 4, 2014. URL consultato il 12 February 2015.
  7. ^ a b Pertussis (Whooping Cough) Treatment, su cdc.gov, August 28, 2013. URL consultato il 13 February 2015.
  8. ^ Pertussis (Whooping Cough) Specimen Collection, su cdc.gov, August 28, 2013. URL consultato il 13 February 2015.
  9. ^ a b c d e f Heininger U, Update on pertussis in children, in Expert review of anti-infective therapy, vol. 8, n. 2, February 2010, pp. 163–73, DOI:10.1586/eri.09.124.
  10. ^ Revised guidance on the choice of pertussis vaccines: July 2014., in Wkly Epidemiol Rec, vol. 89, n. 30, Jul 2014, pp. 337–40.
  11. ^ Pertussis vaccines: WHO position paper., in Wkly Epidemiol Rec., vol. 85, n. 40, Oct 1, 2010, pp. 385–400.
  12. ^ Pertussis (Whooping Cough) Prevention, su cdc.gov, October 10, 2014. URL consultato il 13 February 2015.
  13. ^ a b c Symptomatic treatment of the cough in whooping cough., in The Cochrane database of systematic reviews, vol. 9, 22 September 2014, pp. CD003257, DOI:10.1002/14651858.CD003257.pub5.
  14. ^ a b c Global, regional, and national age-sex specific all-cause and cause-specific mortality for 240 causes of death, 1990-2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013., in Lancet, vol. 385, n. 9963, 17 December 2014, pp. 117–71, DOI:10.1016/S0140-6736(14)61682-2.
  15. ^ Baker JP, Katz SL, Childhood vaccine development: an overview, in Pediatr. Res., vol. 55, n. 2, 2004, pp. 347–56, DOI:10.1203/01.PDR.0000106317.36875.6A.
  16. ^ Bannink, Jill, Finding aid for the Michigan women and the whooping cough vaccine collection[s] (PDF).
  17. ^ Sato Y, Kimura M, Fukumi H, Development of a pertussis component vaccine in Japan, in Lancet, vol. 1, n. 8369, 1984, pp. 122–6, DOI:10.1016/S0140-6736(84)90061-8.
  18. ^ Bettiol S, Wang K, Thompson MJ, Roberts NW, Perera R, Heneghan CJ, Harnden A, Symptomatic treatment of the cough in whooping cough, in Cochrane Database Syst Rev, vol. 5, n. 5, 2012, pp. CD003257, DOI:10.1002/14651858.CD003257.pub4.
  19. ^ Pertussis in Other Countries, su cdc.gov, Centers for Disease Control and Prevention (CDC). URL consultato il 27 May 2013.
  20. ^ http://www.cdc.gov/pertussis/surv-reporting/cases-by-year.html
  21. ^ Whooping Cough – Causes, Symptoms, Treatment, Diagnosis – - C-Health
  22. ^ Lavelle P, A bad year for whooping cough, January 20, 2009.
  23. ^ Kate Murphy. "Enduring and Painful, Pertussis Leaps Back". The New York Times. 22 February 2005.
  24. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Cochrane07
  25. ^ Antibiotics for whooping cough (pertussis)., in The Cochrane database of systematic reviews, n. 3, Jul 18, 2007, pp. CD004404, DOI:10.1002/14651858.CD004404.pub3.
  26. ^ Symptomatic treatment of the cough in whooping cough., in The Cochrane database of systematic reviews, vol. 9, Sep 22, 2014, pp. CD003257, DOI:10.1002/14651858.CD003257.pub5.
  27. ^ a b c Pertussis: Complications, su cdc.gov, Centers for Disease Control and Prevention. URL consultato il 24 August 2012.
  28. ^ Nicholas H Carbonetti, Pertussis toxin and adenylate cyclase toxin: key virulence factors of Bordetella pertussis and cell biology tools, in Future Microbiol., vol. 5, n. 3, March 2010, pp. 455–469, DOI:10.2217/fmb.09.133. URL consultato il 23 May 2013.
  29. ^ Guinto-Ocampo H, McNeil BK, Aronoff SC, Pertussis: Follow-up, in Emedicine, WebMD, April 27, 2010. URL consultato il September 29, 2010.

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