Malattia di Pompe: differenze tra le versioni

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La Malattia di Pompe (o Glicogenosi di tipo 2, GSDII) è una [[miopatia]] metabolica rara e fa parte della famiglia delle [[glicogenosi]].  Si tratta di una malattia a [[trasmissione autosomica recessiva]], ed è correlata al deficit dell’[[enzima]] [[alfa-glucosidasi acida]] o maltasi acida, un enzima lisosomiale deputato alla degradazione del glicogeno. L’assenza o la riduzione dell’attività enzimatica ha come diretta conseguenza l’accumulo di glicogeno nei tessuti con un lento e progressivo indebolimento della muscolatura.<ref>{{Cita pubblicazione|autore = AANEM|titolo = Diagnostic criteria for late-onset (childhood and adult) pompe disease.|rivista = Muscle Nerve|volume = 40|numero = 1|anno = 2009|url = http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/mus.21393/full|doi = 101002|pp = 149-60}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore = Van der Ploeg AT|titolo = Pompe's disease|rivista = Lancet|volume = 372|numero = 9646|anno = 2008|pp = 1342-53|doi = 10.1016/S0140-6736(08)61555-X|url = http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S014067360861555X}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore = Wang RY|titolo = Lysosomal storage diseases: diagnostic confirmation and management of presymptomatic individuals.|rivista = Genet Med|volume = 13|numero = 5|anno = 2001|doi = 10.1097/GIM.0b013e318211a7e1|PMID = 21502868|pp = 457-484|url = http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21502868}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore = Gungor D|titolo = How to describe the clinical spectrum in Pompe disease?|rivista = Am J Med Genet Part A.|volume = 161A|numero = 2|coautori = Reuser AJ|anno = 2013|doi = 10.1002/ajmg.a.35662|PMID = 23300052|pp = 399–400|url = http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23300052}}</ref>
La '''malattia di Pompe''', chiamata anche '''glicogenosi di tipo 2''' o deficit di maltasi acida, è una [[malattia genetica]] il cui nome è legato al patologo olandese [[Johannes C. Pompe]] ([[1901]]-[[1945]]), che la descrisse per primo.


<nowiki> </nowiki>I muscoli più severamente interessati dalla debolezza sono gli addominali (con particolare riferimento al diaframma), i paraspinali, i flessori, gli adduttori e gli abduttori dell'anca.<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Van deer Beck N|titolo = Clinical features and predictors for disease natural progression in adults with Pompe disease: a nationwide prospective observational study.|rivista = Orphanet J Rare Dis.|volume = 7|numero = 8|coautori = et al|anno = 2012|doi = 101186|url = http://www.ojrd.com/content/7/1/88}}</ref>
Il morbo di Pompe è una malattia genetica molto rara che fa parte dell'eterogeneo gruppo delle [[malattia da accumulo lisosomiale|malattie da accumulo lisosomiale]]. La sua trasmissione è di tipo autosomico recessivo, vale a dire che entrambi i genitori devono essere "portatori" del gene malato. In questo caso le probabilità che la coppia abbia un figlio malato sono del 25%. Vi sono invece valutazioni di probabilità generali (cioè senza sapere se i genitori sono portatori o meno) di ereditare la malattia che sono comprese tra valori percentuali più bassi.


== Genetica ed epidemiologia ==
A causa di un difetto genetico, l'organismo non è più in grado di produrre l'[[Alfa glicosidasi|alfa-glucosidasi acida (acido maltasi)]] o se lo produce, dà luogo a un enzima la cui attività è estremamente ridotta. Ne deriva che nelle cellule dell'organismo il [[glicogeno]], non può essere scomposto e aumenta di quantità; a causa dell'eccessivo deposito, le cellule vengono distrutte. A seconda della tipologia, sono particolarmente colpiti, il [[cuore]], i [[muscoli]], il [[fegato]] e i [[neuroni]] midollari.


La malattia di Pompe è causata da una mutazione del gene sul braccio lungo del cromosoma 17 (17q25.2-q25.3).<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Di Mauro S|titolo = Muscle glycogenoses|rivista = Muscle Nerve|volume = 24|numero = 8|coautori = Lamperti C|anno = 2001|PMID = 11439374|url = http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11439374}}</ref> Il numero di mutazioni conosciute è superiore a 450,<ref>{{Cita web|autore = Erasmus MC Sophia Children's Hospital|url = http://cluster15.erasmusmc.nl/klgn/pompe/mutations.html?lang=en|titolo = Mutations In Human Acid Alpha-Glucosidase|accesso = 6 Marzo 2015|editore = |data = Settembre 2014}}</ref> pertanto la malattia può avere una elevata varietà di presentazioni cliniche e grande variabilità nel decorso propripo in base al tipo di mutazione.
== Sintomatologia ==


Il gene codifica l'enzima alfa-glucosidasi acida, che normalmente degrada i legami alfa-1,4 e alfa-1,6 della molecola di glicogeno. La mancanza di questo enzima genera un accumulo di glicogeno nei lisosomi producendo un'interruzione delle normali funzioni degli organuli cellulari e un danneggiamento della cellula.<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Filosto M|titolo = Late-Onset Glycogen Storage Disease Type 2|rivista = Current Molecular Medicine|volume = 14|numero = 8|coautori = Cotelli MS, Vielmi V, et al|anno = 2014|doi = 10.2174/1566524014666141010131649|pp = 971-978|url = http://www.eurekaselect.com/125198/article}}</ref>
I sintomi più comuni possono permettere una suddivisione approssimativa in:


La malattia di Pompe è una patologia rara e difficile da diagnosticare, e per questo motivo risulta difficoltoso individuare esattamente quante persone ne siano affette.

L'incidenza delle forme IO e LO è molto varia, e dipende dall'etnia e dall'area geografica; il range va da un'incidenza di 1:14.000 per le popolazioni afro-americane a circa 1:100.000 per l'etnia caucasica.<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Leslie N|titolo = Glycogen Storage Disease Type II (Pompe Disease)|rivista = GeneReviews®|volume = |numero = |url = http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/N|anno = 2013|coautori = Tinkle BT}}</ref>

Non essendo ancora disponibili studi a livello italiano, l'incidenza della patologia a livello nazionale è riconducibile al valore medio europeo.

== Note ==
*Forma dell'infanzia, quando la comparsa dei primi sintomi (debolezza muscolare e respiratoria, ingrossamento del cuore e del fegato) avviene in un periodo compreso tra i primi mesi e il secondo anno di vita;
*Forma dell'infanzia, quando la comparsa dei primi sintomi (debolezza muscolare e respiratoria, ingrossamento del cuore e del fegato) avviene in un periodo compreso tra i primi mesi e il secondo anno di vita;


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Non sempre è possibile una classificazione univoca e precisa, la variazione dei sintomi e la loro importanza è così ampia che spesso si registrano delle forme miste. Per quanto riguarda le forme del decorso della malattia, si possono effettuare esclusivamente prognosi approssimative: più tardivo è l'esordio, migliore sarà la prognosi.
Non sempre è possibile una classificazione univoca e precisa, la variazione dei sintomi e la loro importanza è così ampia che spesso si registrano delle forme miste. Per quanto riguarda le forme del decorso della malattia, si possono effettuare esclusivamente prognosi approssimative: più tardivo è l'esordio, migliore sarà la prognosi.
I protocolli terapeutici suggeriscono la somministrazione di maltasi acida esogena (molto costosa), per il trattamento dei bambini (3-4 anni). Per gli adulti, somministrazione di [[ormone tiroideo]] e dieta iperproteica. Recenti studi finanziati dal progetto [[Telethon]] hanno mostrato che l'utilizzo di farmaci già in commercio, che facilitano la maturazione dell'enzima mutato, potrebbe migliorare il decorso della malattia<ref>[http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/articolo/1293725 Malattia di Pompe: nuova terapia alle porte]</ref>. Attualmente questi farmaci sono stati utilizzati per dei [[in vitro |test in vitro]], ma essendo già farmaci in commercio si ritiene possibile saltare le prime fasi dei [[in vivo|test in vivo]].
I protocolli terapeutici suggeriscono la somministrazione di maltasi acida esogena (molto costosa), per il trattamento dei bambini (3-4 anni). Per gli adulti, somministrazione di [[ormone tiroideo]] e dieta iperproteica. Recenti studi finanziati dal progetto [[Telethon]] hanno mostrato che l'utilizzo di farmaci già in commercio, che facilitano la maturazione dell'enzima mutato, potrebbe migliorare il decorso della malattia. Attualmente questi farmaci sono stati utilizzati per dei [[in vitro |test in vitro]], ma essendo già farmaci in commercio si ritiene possibile saltare le prime fasi dei [[in vivo|test in vivo]].


== Note ==
== Note ==

Versione delle 11:53, 23 mar 2015

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Malattia di Pompe
Malattia rara
Cod. esenz. SSNRCG060
Specialitàendocrinologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM271.0
OMIM232300
MeSHD006009
eMedicine947870 e 119506
GeneReviewsPanoramica
Sinonimi
Glicogenosi di tipo 2
GSDII
Deficit di maltasi acida
Eponimi
Johannes C. Pompe

La Malattia di Pompe (o Glicogenosi di tipo 2, GSDII) è una miopatia metabolica rara e fa parte della famiglia delle glicogenosi.  Si tratta di una malattia a trasmissione autosomica recessiva, ed è correlata al deficit dell’enzima alfa-glucosidasi acida o maltasi acida, un enzima lisosomiale deputato alla degradazione del glicogeno. L’assenza o la riduzione dell’attività enzimatica ha come diretta conseguenza l’accumulo di glicogeno nei tessuti con un lento e progressivo indebolimento della muscolatura.[1][2][3][4]

I muscoli più severamente interessati dalla debolezza sono gli addominali (con particolare riferimento al diaframma), i paraspinali, i flessori, gli adduttori e gli abduttori dell'anca.[5]

Genetica ed epidemiologia

La malattia di Pompe è causata da una mutazione del gene sul braccio lungo del cromosoma 17 (17q25.2-q25.3).[6] Il numero di mutazioni conosciute è superiore a 450,[7] pertanto la malattia può avere una elevata varietà di presentazioni cliniche e grande variabilità nel decorso propripo in base al tipo di mutazione.

Il gene codifica l'enzima alfa-glucosidasi acida, che normalmente degrada i legami alfa-1,4 e alfa-1,6 della molecola di glicogeno. La mancanza di questo enzima genera un accumulo di glicogeno nei lisosomi producendo un'interruzione delle normali funzioni degli organuli cellulari e un danneggiamento della cellula.[8]

La malattia di Pompe è una patologia rara e difficile da diagnosticare, e per questo motivo risulta difficoltoso individuare esattamente quante persone ne siano affette.

L'incidenza delle forme IO e LO è molto varia, e dipende dall'etnia e dall'area geografica; il range va da un'incidenza di 1:14.000 per le popolazioni afro-americane a circa 1:100.000 per l'etnia caucasica.[9]

Non essendo ancora disponibili studi a livello italiano, l'incidenza della patologia a livello nazionale è riconducibile al valore medio europeo.

Note

  • Forma dell'infanzia, quando la comparsa dei primi sintomi (debolezza muscolare e respiratoria, ingrossamento del cuore e del fegato) avviene in un periodo compreso tra i primi mesi e il secondo anno di vita;
  • Forma della giovinezza, con i primi sintomi (fondamentalmente debolezza della muscolatura scheletrica) nel periodo compreso dalla prima infanzia fino alla pubertà;
  • Forma dell'età adulta, quando le manifestazioni della malattia sono riscontrabili tra i 20 e i 30 anni di età (e anche più tardi).

Non sempre è possibile una classificazione univoca e precisa, la variazione dei sintomi e la loro importanza è così ampia che spesso si registrano delle forme miste. Per quanto riguarda le forme del decorso della malattia, si possono effettuare esclusivamente prognosi approssimative: più tardivo è l'esordio, migliore sarà la prognosi. I protocolli terapeutici suggeriscono la somministrazione di maltasi acida esogena (molto costosa), per il trattamento dei bambini (3-4 anni). Per gli adulti, somministrazione di ormone tiroideo e dieta iperproteica. Recenti studi finanziati dal progetto Telethon hanno mostrato che l'utilizzo di farmaci già in commercio, che facilitano la maturazione dell'enzima mutato, potrebbe migliorare il decorso della malattia. Attualmente questi farmaci sono stati utilizzati per dei test in vitro, ma essendo già farmaci in commercio si ritiene possibile saltare le prime fasi dei test in vivo.

Note

  1. ^ AANEM, Diagnostic criteria for late-onset (childhood and adult) pompe disease., in Muscle Nerve, vol. 40, n. 1, 2009, pp. 149-60, DOI:101002.
  2. ^ Van der Ploeg AT, Pompe's disease, in Lancet, vol. 372, n. 9646, 2008, pp. 1342-53, DOI:10.1016/S0140-6736(08)61555-X.
  3. ^ Wang RY, Lysosomal storage diseases: diagnostic confirmation and management of presymptomatic individuals., in Genet Med, vol. 13, n. 5, 2001, pp. 457-484, DOI:10.1097/GIM.0b013e318211a7e1, PMID 21502868.
  4. ^ Gungor D, Reuser AJ, How to describe the clinical spectrum in Pompe disease?, in Am J Med Genet Part A., 161A, n. 2, 2013, pp. 399–400, DOI:10.1002/ajmg.a.35662, PMID 23300052.
  5. ^ Van deer Beck N, et al, Clinical features and predictors for disease natural progression in adults with Pompe disease: a nationwide prospective observational study., in Orphanet J Rare Dis., vol. 7, n. 8, 2012, DOI:101186.
  6. ^ Di Mauro S, Lamperti C, Muscle glycogenoses, in Muscle Nerve, vol. 24, n. 8, 2001, PMID 11439374.
  7. ^ Erasmus MC Sophia Children's Hospital, Mutations In Human Acid Alpha-Glucosidase, su cluster15.erasmusmc.nl, Settembre 2014. URL consultato il 6 Marzo 2015.
  8. ^ Filosto M, Cotelli MS, Vielmi V, et al, Late-Onset Glycogen Storage Disease Type 2, in Current Molecular Medicine, vol. 14, n. 8, 2014, pp. 971-978, DOI:10.2174/1566524014666141010131649.
  9. ^ Leslie N, Tinkle BT, Glycogen Storage Disease Type II (Pompe Disease), in GeneReviews®, 2013.

Voci correlate