Sulpiride: differenze tra le versioni

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== Usi clinici ==
== Usi clinici ==
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== Dosi terapeutiche ==
== Dosi terapeutiche ==

Versione delle 20:01, 19 nov 2013

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Sulpiride
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC15H23N3O4S
Massa molecolare (u)341.427 g/mol
Numero CAS15676-16-1
Numero EINECS239-753-7
Codice ATCN05AL01
PubChemCID5355
DrugBankDBDB00391
SMILES
CCN1CCCC1CNC(=O)C2=C(C=CC(=C2)S(=O)(=O)N)OC
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
orale, intramuscolare
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità25%-40%
Legame proteico14%
Emivita6-8 ore
Escrezionerenale e fecale
Indicazioni di sicurezza

Sulpiride è un antipsicotico atipico, un neurolettico appartenente al gruppo dei derivati benzamidici.[1] La molecola è usata principalmente nel trattamento della psicosi associata alla schizofrenia ed al disordine depressivo maggiore. L'isomero levo risulta circa due volte più attivo dell'isomero destro e fornisce una più rapida insorgenza d'azione. In Italia il farmaco è venduto dalla società farmaceutica Teofarma S.r.l. con il nome commerciale di Dobren nella forma farmacologica di compresse da 50, 100 e 200 mg di principio attivo.

Farmacodinamica

La molecola si lega selettivamente, con un effetto antagonista, ai recettori dopaminergici D2 a livello periferico e centrale. Il legame con i recettori D1, istaminergici H1, serotoninergici, a1- e a2-adrenergici, muscarinici colinergici o GABAergici non risulta significativo.[2][3]

Al contrario di quanto accade con altri neurolettici, sulpiride lega i recettori D2 in modo sodio-dipendente. Il composto si è inoltre dimostrato altamente selettivo nei confronti dei recettori dopaminergici D2 a livello mesolimbico. Il farmaco sembra anche in grado di bloccare preferenzialmente i recettori pre-sinaptici auto-inibitori di tipo D4, i quali si trovano situati sui terminali delle fibre glutammatergiche delle vie corticostriatali: l'interazione determina un incremento di rilascio di glutammato.

Sperimentalmente, a piccole dosi, il farmaco esercita un effetto attivante, aumentando l'attività locomotoria spontanea e potenziando la motilità indotta da apomorfina nei roditori. A dosaggi elevati il farmaco manifesta i tipici effetti neurolettici ma, contrariamente ad altre molecole di questa categoria, non induce effetti di tipo sedativo e non mostra quindi alcun effetto catalettogeno né antagonismo del comportamento stereotipato indotto da apomorfina.

Clinicamente sembra in grado di elevare l'umore del paziente e di determinare un'azione disinibente, facilitando in particolare il contatto interpersonale e comportando per il soggetto un rinnovato interesse per l'ambiente familiare e sociale. Altri effetti del farmaco consistono nell'inibizione dell'emesi indotta da apomorfina, iperprolattinemia, lieve diminuzione delle resistenze vascolari periferiche.[4] Studi sperimentali hanno permesso di evidenziare anche un aumento della motilità e del flusso sanguigno a livello gastrico. Verosimilmente quest'ultimo effetto potrebbe essere responsabile dell'azione curativa osservata sulle ulcere gastriche in modelli animali (roditori e primati).

Farmacocinetica

Sulpiride a seguito di somministrazione per via orale è relativamente ben assorbita dal tratto gastroenterico. La biodisponibilità dopo somministrazione orale è compresa tra il 25% e il 40%.[5] Il composto non subisce metabolismo presistemico.[6] il picco plasmatico (Cmax) viene ottenuto entro 2-4 ore dalla assunzione. L'emivita di eliminazione varia tra 6 e 8 ore. Il volume di distribuzione è pari a 0,65-1,4 l/kg. Il farmaco si lega alle proteine plasmatichenella misura del 14% (ma secondo alcuni autori nel paziente schizofrenico risulterebbe decisamente più elevato, raggiungendo il 40%).[7]

Sulpiride oltrepassa la barriera ematoencefalica ma non in misura rilevante e le concentrazioni nel fluido cerebrospinale sono circa il 13% di quelle raggiunte a livello plasmatico. Il farmaco è escreto dall'organismo quasi interamente in forma immodificata attraverso l'emuntorio renale (la quota eliminata tramite le feci è decisamente minore). L'80% di una dose assunta è eliminata entro 24 ore e circa il 95% in 48 ore. Viene prodotto un solo metabolita, la 5-ossipirrolidinilsulpiride, farmacologicamente inattiva. Questo metabolità viene successivamente escreto con le urine.[8][9][10] Il farmaco passa in piccole quantità nel latte materno.

Tossicologia

I valori della DL50 nel topo a seguito di somministrazione per via orale sono stati di 6500-7700 mg/kg peso corporeo. Nella somministrazione endovenosa il valore è stato paria a 61-68 mg/kg. Nel ratto la determinazione della DL50 dopo somministrazione endovenosa, intramuscolare e orale è stata rispettivamente di 110 mg/kg, 200 mg/kg e > 6000 mg/kg.

Usi clinici

Sulpiride è indicata nel trattamento della schizofrenia acuta e cronica,[11][12] in psicosi acute e croniche, nella distimia, nella depressione reattiva, nella depressione atipica e depressione mista ad ansia.

Dosi terapeutiche

Nel trattamento della schizofrenia è indicata la somministrazione di un dosaggio orale iniziale pari a 200-400 mg due volte al giorno. Questa dose può essere aumentata fino a un massimo di 1200 mg due volte al giorno. Nel trattamento di soggetti con prevalenza di sintomi negativi, come apatia o povertà di linguaggio, è consigliabile somministrare una dose iniziale di 400 mg due volte al giorno, che può poi essere ridotta a 200 mg due volte al giorno quando si osserva la risposta terapeutica. Il composto può essere somministrato anche per via intramuscolare alla dose di 200-800 mg al giorno. Nei bambini il dosaggio orale consigliato è di 3-5 mg/kg/die.

Effetti collaterali e indesiderati

In corso di trattamento i più frequenti effetti avversi osservabili sono spossatezza, sonnolenza e insonnia. In alcuni pazienti è stata segnalata la comparsa di aumento ponderale, galattorrea,[13][14] amenorrea[15][16] e ginecomastia.[17][18] Questi ultimi sono indicativi di uno stato di iperprolattinemia che tende a scompare con il cessare del trattamento. In rari casi si possono osservare effetti di tipo extrapiramidale come acatisia, distonia acuta e parkinsonismo. Altri disturbi neurologici riscontrabili in caso di ricorso a dosaggi elevati sono eccitabilità, irritabilità, ansietà e modificazioni dell'umore. Oltre alle discinesie precoci (più frequenti) possono comparire anche discinesie tardive. Altri effetti indesiderati segnalati con minore frequenza comprendono disturbi del ritmo cardiaco, modificazioni del tracciato elettrocardiografico (in particolare anomalie della ripolarizzazione) e disturbi delle funzioni sessuali (aumento o diminuzione della libido). Anche a seguito di somministrazione di sulpiride, così come nel caso di altri molecole ad attività antipsicotica, è stata riportata la comparsa di sindrome neurolettica maligna.

Controindicazioni

Sulpiride è controindicata nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti utilizzati nella formulazione farmacologica. Non deve essere utilizzata in pazienti affetti da feocromocitoma, per il rischio vhe si verifichino crisi ipertensive. È inoltre da evitare in donne in stato di gravidanza accertata o presunta a meno di un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. La somministrazione del farmaco deve essere effettuata con precauzione nei soggetti maniacali o ipomaniacali nei quali può indurre esacerbazione dei sintomi. Particolare cautela è richiesta anche nel trattamento di pazienti affetti da malattia di Parkinson, epilessia, ipertensione arteriosa, oppure insufficienza cardiaca. Nei soggetti anziani o affetti da insufficienza renale viene raccomandata una riduzione della posologia e di evitare la contemporanea assunzione di sostanze alcoliche.

Sovradosaggio

In caso di sovradosaggio volontario od accidentale, possono comparire sintomi extrapiramidali (rigidità, tremori agli arti, acinesia o bradicinesia) oltre a stato di agitazione, confusione mentale, turbe del sonno e ipotensione arteriosa.
In letteratura medica è riportato un unico caso con evoluzione verso uno uno stato di coma. L'intossicazione è di solito di breve durata ed è sufficiente l'interruzione del trattamento oppure la diminuzione del dosaggio per vedere i sintomi scomparire nel giro di poche ore. In alcuni casi si rende necessario trattare la sintomatologia con adeguate misure di supporto, eventualmente ricorrendo a trattamenti antiparkinsoniani.

Interazioni

  • Sucralfato e antiacidi contenenti idrossidi di alluminio e magnesio: la contemporanea somministrazione con sulpiride diminuisce la biodisponibilità orale di quest'ultima. Pertanto l'antipsicotico dovrebbe essere assunto prima di queste sostanze ad attività antiacida e gastroprotettrice.
  • Antipertensivi: sulpiride in associazione con questi farmaci ne potenzia l'azione ipotensiva.
  • Ipnotici, sedativi, tranquillanti, anestetici generali e analgesici: la contemporanea somministrazione con sulpiride comporta una aumentata attività di depressione del sistema nervoso centrale (SNC).

Note

  1. ^ P. Jenner, CD. Marsden, Substituted benzamide drugs as selective neuroleptic agents., in Neuropharmacology, vol. 20, 12B, Dic 1981, pp. 1285-93, PMID 6119638.
  2. ^ PN. Elliott, P. Jenner; G. Huizing; CD. Marsden; R. Miller, Substituted benzamides as cerebral dopamine antagonists in rodents., in Neuropharmacology, vol. 16, n. 5, Mag 1977, pp. 333-42, PMID 559256.
  3. ^ RS. Chang, VT. Tran; SH. Snyder, Histamine H1-receptors in brain labeled with 3H-mepyramine., in Eur J Pharmacol, vol. 48, n. 4, Apr 1978, pp. 463-4, PMID 648590.
  4. ^ G. Alfredsson, L. Bjerkenstedt; G. Edman; C. Härnryd; G. Oxenstierna; G. Sedvall; FA. Wiesel, Relationships between drug concentrations in serum and CSF, clinical effects and monoaminergic variables in schizophrenic patients treated with sulpiride or chlorpromazine., in Acta Psychiatr Scand Suppl, vol. 311, 1984, pp. 49-74, PMID 6199949.
  5. ^ F. Bressolle, J. Brès; A. Fauré-Jeantis, Absolute bioavailability, rate of absorption, and dose proportionality of sulpiride in humans., in J Pharm Sci, vol. 81, n. 1, Gen 1992, pp. 26-32, PMID 1619566.
  6. ^ AS. Alam, AR. Imondi; J. Udinsky; LM. Hagerman, Bioavailability of 14C-sulpiride in dogs., in Arch Int Pharmacodyn Ther, vol. 242, n. 1, Nov 1979, pp. 4-13, PMID 543747.
  7. ^ FA. Wiesel, G. Alfredsson; M. Ehrnebo; G. Sedvall, The pharmacokinetics of intravenous and oral sulpiride in healthy human subjects., in Eur J Clin Pharmacol, vol. 17, n. 5, Mag 1980, pp. 385-91, PMID 7418717.
  8. ^ AR. Imondi, AS. Alam; JJ. Brennan; LM. Hagerman, Metabolism of sulpiride in man and rhesus monkeys., in Arch Int Pharmacodyn Ther, vol. 232, n. 1, Mar 1978, pp. 79-91, PMID 96745.
  9. ^ JJ. Brennan, AR. Imondi; DG. Westmoreland; MJ. Williamson, Isolation, identification, and synthesis of the major sulpiride metabolite in primates., in J Pharm Sci, vol. 71, n. 11, Nov 1982, pp. 1199-203, PMID 7175707.
  10. ^ F. Bressolle, J. Bres; MD. Blanchin; R. Gomeni, Sulpiride pharmacokinetics in humans after intramuscular administration at three dose levels., in J Pharm Sci, vol. 73, n. 8, Ago 1984, pp. 1128-36, PMID 6491918.
  11. ^ EC. Lai, CH. Chang; YH. Kao Yang; SJ. Lin; CY. Lin, Effectiveness of sulpiride in adult patients with schizophrenia., in Schizophr Bull, vol. 39, n. 3, Mag 2013, pp. 673-83, DOI:10.1093/schbul/sbs002, PMID 22315480.
  12. ^ J. Wang, IM. Omori; M. Fenton; B. Soares, Sulpiride augmentation for schizophrenia., in Cochrane Database Syst Rev, n. 1, 2010, pp. CD008125, DOI:10.1002/14651858.CD008125.pub2, PMID 20091661.
  13. ^ D. Coliche, [Galactorrhea due to sulpiride with or without menstrual troubles]., in J Sci Med Lille, vol. 89, n. 2, Feb 1971, pp. 69-71, PMID 5102848.
  14. ^ G. Cahen, Y. Salomon; D. Millet; C. Sraer; A. Gorins; A. Netter, [Galactorrhea due to sulpiride]., in Presse Med, vol. 78, n. 35, Lug 1970, p. 1545, PMID 5464337.
  15. ^ H. Chimenes, [Amennorrhea-galactorrhea syndrome due to sulpiride]., in Presse Med, vol. 78, n. 42, Ott 1970, p. 1844, PMID 5528278.
  16. ^ L. Ravizza, [Sulpiride amenorrhea-galactorrhea syndrome. Clinical contribution]., in Minerva Psichiatr, vol. 21, n. 3, pp. 205-13, PMID 7193270.
  17. ^ Y. Kaneda, A. Fujii, Gynecomastia with sulpiride., in J Clin Pharm Ther, vol. 27, n. 1, Feb 2002, pp. 75-7, PMID 11846864.
  18. ^ HL. Fideleff, S. Belma; A. Guitelman; AM. Baigorri; D. Aquilano; HE. Scaglia, Sulpiride stimulation of prolactin secretion in adolescents with gynecomastia: relation to the circulating levels of estradiol., in Acta Med Port, vol. 2, n. 4, pp. 269-73, PMID 7211478.