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Manfred Stern
SoprannomeEmilio Kléber
Nascitagennaio 1896
Morte18 febbraio 1954
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Austria-Ungheria Austria-Ungheria

Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Bandiera della Spagna Repubblica Spagnola

Forza armataArmata rossa

Brigate Internazionali

CorpoGRU
Anni di servizio1918-1939
GuerrePrima guerra mondiale

Guerra civile russa
Guerra civile spagnola

BattaglieBattaglia di Madrid (1936)

Battaglia d'Aragona

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Manfred Stern (gennaio 189618 febbraio 1954) è stato un militare e agente segreto austro-ungarico naturalizzato sovietico. Acquisì breve notorietà durante la guerra civile spagnola con lo pseudonimo di Emilio Kléber, presentato come uno dei massimi comandanti delle Brigate Internazionali.

Biografia

Manfred Stern nacque nel villaggio di Voloka, Bucovina, Austria-Ungheria (oggi sito nel distretto di Hlyboka, oblast' di Černivci, Ucraina) nel 1896, da famiglia ebraica, il secondo di dodici figli. Arruolatosi come paramedico nell'esercito austro-ungarico durante la Prima guerra mondiale, fu fatto prigioniero dai russi e detenuto in un campo nei pressi di Krasnojarsk, in Siberia. Liberato dopo la Rivoluzione d'ottobre, si arruolò nell'Armata rossa e prese parte alle ostilità della guerra civile russa in Estremo Oriente contro l'ammiraglio Kolčak e in Mongolia contro il barone Ungern von Sternberg. Si iscrisse al Partito comunista russo e nel 1921 fu eletto deputato per l'Assemblea costituente dell'effimera Repubblica dell'Estremo Oriente, uno Stato cuscinetto costituito dai bolscevichi per separare la Russia dalle forze giapponesi presenti sul continente asiatico.[1]

Alla fine della guerra civile ritornò a Mosca ed entrò nell'Accademia militare Frunze. Parallelamente iniziò a lavorare come istruttore militare nell'ambito dell'Internazionale Comunista. Nel 1923 fu inviato in Germania con il nome di Lazarus Stern per partecipare alla fallita insurrezione di Amburgo del mese di ottobre come consigliere dell'apparato politico-militare del Partito comunista di Germania. Diplomatosi nel 1924 entrò a far parte del dipartimento di intelligence militare dell'Armata rossa, il GRU.

Nel 1929 fu inviato a New York come rezident (capo missione) del GRU negli Stati Uniti. Sotto lo pseudonimo Mark Zilbert creò una rete di contatti diretta al furto di segreti militari, ottenendo successi limitati, tra cui l'accesso ai piani per un nuovo carro armato.

Nel 1932 lasciò l'America per recarsi in Cina. A Shanghai si occupò dell'ufficio clandestino del Comintern, sito nel quartiere internazionale, da dove manteneva contatti via radio con l'Esercito rosso guidato da Mao Zedong. I collegamenti furono completamente interrotti nell'autunno 1934, quando l'edificio fu perquisito dalla polizia cinese, poco prima dell'inizio della Lunga Marcia.[2] Ritornò in Russia nel 1935 e lì lavorò per un breve periodo per Otto Kuusinen presso il Segretariato del Comitato esecutivo del Comintern.

Nel settembre 1936 Stern fu inviato in Spagna come consigliere militare, inizialmente presso lo Stato maggiore della Repubblica spagnola e poi al comando delle Brigate Internazionali, unità volontarie formate da cittadini stranieri che erano state organizzate dal Comintern a sostegno della fazione repubblicana. Prese lo pseudonimo di Emilio Kléber, dal nome del generale napoleonico Jean-Baptiste Kléber, e una falsa identità come presunto cittadino austriaco naturalizzato canadese. L'inattesa vittoria repubblicana nella battaglia di Madrid, a cui Stern partecipò come comandante dell'XI Brigata Internazionale, in un momento in cui la capitale era già stata abbandonata dal governo e la situazione militare sembrava gravissima, rese "il generale Kléber" famoso in tutto il mondo. In particolare, la propaganda sovietica esaltò il suo ruolo a scapito dei generali spagnoli José Miaja e Vicente Rojo, presentando Kléber come "il salvatore di Madrid", e occultò il ruolo di Jan Karlovič Berzin, un altro ufficiale del GRU che era a capo del contingente sovietico in Spagna e che diresse le azioni di Miaja e Kléber. A metà del 1937 Stern fu assegnato al comando della neo-costituita 45a Divisione, ma fu sostituito in questo ruolo da Hans Kehle dopo che la divisione aveva subito gravissime perdite nel corso dell'offensiva d'Aragona. Nonostante ciò Stern continuò a essere il principale ufficiale di collegamento tra i sovietici e il governo repubblicano spagnolo e a godere di grande prestigio. Rimase in Spagna sino al ritiro delle Brigate Internazionali nell'ottobre 1938.[senza fonte]

Richiamato in Unione Sovietica, Stern cadde vittima delle grandi purghe. Nel maggio 1939 il Collegio militare della Corte suprema dell'URSS lo condannò a quindici anni di lavori forzati con l'accusa di attività controrivoluzionaria. Nonostante la fama di cui aveva goduto negli anni immediatamente precedenti, ogni menzione del suo nome fu censurata nella storiografia sovietica della guerra di Spagna.

Morì di sfinimento in un gulag il 18 febbraio 1954.[1]

Il fratello Wolf (1897-1961) è stato maggiore dell'Armata rossa e direttore dell'Istituto di storia militare tedesca a Potsdam. Il fratello Leo (1901-1982) è stato uno degli storici più importanti della Repubblica democratica tedesca e rettore dell'Università "Martin Lutero" di Halle-Wittenberg.

Note

  1. ^ a b (RU) Rajab Mamedov, Преданный генерал [Un generale devoto], su ITAR-TASS, 9 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2011).
  2. ^ (EN) Jonathan Haslam, The Soviet Union and the Threat from the East, 1933-1941: Moscow, Tokyo and the Prelude to the Pacific War, Macmillan, 1992, pp. 55-56, DOI:10.1007/978-1-349-05679-8, ISBN 978-1-349-05681-1.