Monte di Venere

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Monte di Venere (Monte pubico)
Il monte di venere (con peli pubici rimossi)
Monte di Venere
Anatomia del Gray(EN) Pagina 1265
Nome latinoMons pubis
Nervoanterior labial nerves
Identificatori
TAA09.2.01.002
FMA20218

Il monte di Venere in anatomia umana, e nei mammiferi in generale (chiamato anche monte del pube o semplicemente monte) è un deposito arrotondato di tessuto adiposo situato nella zona pubica, sopra la vulva e l'osso pubico femminile. Durante la pubertà si ricopre di peli.

Anatomia[modifica | modifica wikitesto]

Nelle donne il monte di Venere forma la porzione anteriore della vulva. Si divide nelle labbra maggiori (più note come "grandi labbra"), che si estendono fino al perineo e continuano su entrambi i lati della fessura pudenda, circondando le piccole labbra, la clitoride, l'uretra, l'apertura vaginale, e altre strutture del vestibolo vulvare.[1]

La dimensione del monte del pube varia da soggetto a soggetto, a seconda dei livelli ormonali e del grasso corporeo: tende ad essere maggiore nelle donne rispetto alle adolescenti.

Il tessuto adiposo del monte di Venere è sensibile agli estrogeni: questa sensibilità comporta la formazione di un monticello distinto con l'inizio della pubertà; a sua volta questa modificazione spinge la porzione anteriore delle grandi labbra fuori e lontano rispetto all'osso pubico.

Dopo la pubertà, generalmente il monte di Venere si copre di peli pubici e si allarga ulteriormente.[2] Il sistema pilifero si estende poi medialmente verso l'alto e continua in basso verso le grandi labbra.

In seguito alla diminuzione degli estrogeni circolanti che si verifica durante la menopausa, il monte di Venere diviene meno importante e rilevato.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome di questa formazione anatomica deriva da Venere, dea nella mitologia romana, associata all'amore, alla bellezza e alla fertilità.[3][4][5]

Chirurgia estetica[modifica | modifica wikitesto]

Sia l'obesità sia la massiccia perdita di peso possono causare rispettivamente un rigonfiamento oppure una ptosi del monte di Venere, causando un profondo imbarazzo alla paziente, la quale può presentarsi al chirurgo estetico chiedendone un intervento per correggere il problema.[6]

Esiste una tecnica di chirurgia estetica, chiamata in inglese monsplasty, che si applica a questa specifica parte del corpo femminile. Si tratta di rimuovere del tessuto adiposo sottostante la pelle del monte di Venere, per renderla più tesa e per avere un ventre e una zona inguinale più magra e sagomata.[7] Questa tecnica è in genere praticata conseguentemente a una improvvisa ed importante perdita di peso, ad esempio dopo un intervento operato precisamente per questo scopo, che può causare nell'individuo una percepita deformità nella zona pubica a causa dell'adipe rimasto in detta zona.[8][9][10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Christoph Zink, Dictionary of Obstetrics and Gynecology, Walter de Gruyter, 1988, 0-89925-533-7.
  2. ^ John E.B. Myers, The APSAC Handbook on Child Maltreatment, third edition, Sage Publications, Inc, 2011, 978-1412966818.
  3. ^ Fritz Kahn, Enciclopedia Dell'amore, Edizioni Mediterranee, 1985, ISBN 978-88-272-0702-4. URL consultato il 17 maggio 2017.
  4. ^ monte di Venere in "Dizionario di Medicina", su treccani.it. URL consultato il 17 maggio 2017.
  5. ^ George Milbry Gould, An Illustrated Dictionary of Medicine, Biology and Allied Sciences, P. Blakiston, Son & Company, 1894.
  6. ^ El-Khatib HA, Mons pubis ptosis: classification and strategy for treatment, in Aesthetic Plast Surg, vol. 35, n. 1, febbraio 2011, pp. 24–30, DOI:10.1007/s00266-010-9552-4, PMID 20661735. URL consultato il 3 aprile 2018.
  7. ^ Alter GJ, Pubic contouring after massive weight loss in men and women: correction of hidden penis, mons ptosis, and labia majora enlargement, in Plast. Reconstr. Surg., vol. 130, n. 4, ottobre 2012, pp. 936–47, DOI:10.1097/PRS.0b013e318262f57d, PMID 23018703. URL consultato il 3 aprile 2018.
  8. ^ Bloom JM, Van Kouwenberg E, Davenport M, Koltz PF, Shaw RB e Gusenoff JA, Aesthetic and functional satisfaction after monsplasty in the massive weight loss population, in Aesthet Surg J, vol. 32, n. 7, settembre 2012, pp. 877–85, DOI:10.1177/1090820X12455498, PMID 22942115. URL consultato il 3 aprile 2018.
  9. ^ Marques M, Modolin M, Cintra W, Gemperli R e Ferreira MC, Monsplasty for women after massive weight loss, in Aesthetic Plast Surg, vol. 36, n. 3, giugno 2012, pp. 511–6, DOI:10.1007/s00266-011-9859-9, PMID 22258835. URL consultato il 3 aprile 2018.
  10. ^ Alter GJ, Management of the mons pubis and labia majora in the massive weight loss patient, in Aesthet Surg J, vol. 29, n. 5, 2009, pp. 432–42, DOI:10.1016/j.asj.2009.08.015, PMID 19825476. URL consultato il 3 aprile 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Anastasi, Giuseppe Balboni e Pietro Motta, Anatomia umana, Quarta edizione, Milano, Edi.Ermes, 2010, ISBN 978-88-7051-428-5.
  • Susan Standring, Anatomia del Gray. Le basi anatomiche per la pratica clinica, Quarta edizione, Elsevier, 2009, ISBN 88-214-3132-0.

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