La signora mia zia
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La signora mia zia (Auntie Mame) è un film del 1958 diretto da Morton DaCosta e tratto dal libro Zia Mame di Patrick Dennis.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Patrick, rimasto improvvisamente orfano, viene affidato alle cure di sua zia Mame, quanto mai poco abituata a relazionarsi con l'infanzia. Ma saranno proprio l'amabile eccentricità della zia ed il suo grande cuore a rivelarsi il filo conduttore della pellicola.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 1959 - Premio Oscar
- Candidatura Miglior film a Jack L. Warner
- Candidatura Miglior attrice protagonista a Rosalind Russell
- Candidatura Miglior attrice non protagonista a Peggy Cass
- Candidatura Migliore fotografia a Harry Stradling Sr.
- Candidatura Migliore scenografia a Malcolm C. Bert e George James Hopkins
- Candidatura Miglior montaggio a William H. Ziegler
- 1959 - Golden Globe
- 1960 - Premio BAFTA
- Candidatura Miglior attrice straniera a Rosalind Russell
Nel 2000 l'American Film Institute l'ha inserito al 94º posto della classifica delle cento migliori commedie americane di tutti i tempi. Nel 2005 ha inserito la battuta «Life is a banquet, and most poor suckers are starving to death!» («La vita è un banchetto ed i poveri scemi muoiono di fame!») al 93º posto della classifica delle cento migliori citazioni.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su La signora mia zia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su warnerbros.com.
- (EN) La signora mia zia, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) La signora mia zia, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) La signora mia zia, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) La signora mia zia, su FilmAffinity.
- (EN) La signora mia zia, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) La signora mia zia, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) La signora mia zia, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.