Wayde van Niekerk

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Wayde van Niekerk
Wayde van Niekerk ai Mondiali di Londra 2017
Nazionalità Bandiera del Sudafrica Sudafrica
Altezza 183 cm
Peso 70 kg
Atletica leggera
Specialità Velocità
Record
100 m 9"94 (2017)
200 m 19"84 (2017)
300 m 30"81 Record nazionale (2017)
400 m 43"03 Record mondiale Record olimpico (2016)
Carriera
Nazionale
2013-Bandiera del Sudafrica Sudafrica
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 1 0 0
Mondiali 2 1 0
Giochi del Commonwealth 0 1 0
Campionati africani 2 1 0
Universiadi 0 1 0

Per maggiori dettagli vedi qui

Statistiche aggiornate al 20 luglio 2022

Wayde van Niekerk (Città del Capo, 15 luglio 1992) è un velocista sudafricano, campione olimpico dei 400 metri piani a Rio de Janeiro 2016 e due volte campione mondiale della specialità.

È l'attuale primatista mondiale dei 400 metri piani con il tempo di 43"03, stabilito in occasione dei Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016, nonché primo atleta della storia ad aver corso i 100 metri piani in meno di 10 secondi, i 200 metri piani in meno di 20 secondi e i 400 metri piani in meno di 44 secondi.

Oltre al primato sul giro di pista, detiene anche la migliore prestazione mondiale dei 300 metri piani con 30"81.

È cugino del rugbista sudafricano Cheslin Kolbe.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di due atleti specializzati nel salto in alto,[1] ha lontane origini italiane per parte della madre.[2][3] Parte del suo allenamento lo esegue in Italia, a Gemona del Friuli (in provincia di Udine), assieme ai suoi connazionali Akani Simbine (100 m piani) e Ruswahl Samaai (salto in lungo).

Vincendo il titolo mondiale a Pechino 2015 è diventato il primo atleta africano capace di conquistare il titolo iridato sui 400 m piani, ottenendo all'epoca la quarta migliore prestazione di sempre della specialità.[1]

Il 12 marzo 2016 Wayde van Niekerk entra nella storia dello sprint: stabilendo il proprio record personale sui 100 m piani con 9"98, diventa il primo velocista nella storia a "scendere" sotto i 10" nei 100 m, sotto i 20" nei 200 m e sotto i 44" nei 400 m[4]. Il 14 agosto dello stesso anno, ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016, vince la medaglia d'oro nei 400 m piani stabilendo il nuovo record mondiale con il tempo di 43"03, 15 centesimi in meno del precedente primato stabilito da Michael Johnson nel 1999.[5]

Nel 2017 migliora per due volte il record sudafricano dei 200 m piani: il 22 aprile, in occasione dei campionati nazionali, corre in 19"90, mentre il 5 giugno a Boston ferma il cronometro sul tempo di 19"84. Il 21 giugno dello stesso anno migliora anche il record personale dei 100 m piani, facendo registrare il tempo di 9"94.

Ai mondiali di Londra nello stesso anno, giunge secondo nei 200 m piani, mentre vince con facilità la medaglia d'oro nei 400 m piani, pur non avvicinando il proprio record mondiale a causa delle avverse condizioni meteorologiche e, dirà in seguito, di un dolore alla schiena che lo ha frenato per tutta la stagione e che lo obbligherà poi ad una conclusione anticipata della stessa. Ad ottobre, durante una partita a rugby per beneficenza, subisce una lesione al ginocchio che lo costringe ad una lunga riabilitazione e all'assenza dalle competizioni per il 2018.[6]

Nell'agosto 2021 partecipa ai Giochi olimpici di Tokyo, venendo eliminato nella semifinale dei 400 m piani con il tempo di 45"14.

Progressione[modifica | modifica wikitesto]

400 metri piani[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Tempo Luogo Data Rank. Mond.
2023 44"08 Bandiera della Polonia Chorzów 16-7-2023
2022 44"33 Bandiera della Svizzera Bellinzona 12-9-2022
2021 44"56 Bandiera della Spagna Madrid 19-6-2021
2020 45"58 Bandiera della Svizzera Bellinzona 15-9-2020
2017 43"62 Bandiera della Svizzera Losanna 6-7-2017
2016 43"03 Bandiera del Brasile Rio de Janeiro 14-8-2016
2015 43"48 Bandiera della Cina Pechino 26-8-2015
2014 44"38 Bandiera degli Stati Uniti New York 14-6-2014
2013 45"09 Bandiera della Rep. Ceca Ostrava 27-6-2013
2012 46"43 Bandiera dell'Italia Torino 8-6-2012

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Prestazione Note
2010 Mondiali U20 Bandiera del Canada Moncton 200 m piani 21"02 Miglior prestazione personale
4×100 m Batteria 40"32
2013 Universiadi Bandiera della Russia Kazan' 400 m piani Semifinale 46"39
4×400 m   Argento 3'06"19
Mondiali Bandiera della Russia Mosca 400 m piani Batteria 46"37
2014 Giochi del
Commonwealth
Bandiera del Regno Unito Glasgow 200 m piani Semifinale 20"69
400 m piani   Argento 44"68
Campionati africani Bandiera del Marocco Marrakech 200 m piani Batteria dns
400 m piani   Argento 45"00
2015 Mondiali Bandiera della Cina Pechino 400 m piani   Oro 43"48 Record africano
2016 Campionati africani Bandiera del Sudafrica Durban 200 m piani   Oro 20"02
4×100 m   Oro 38"84
Giochi olimpici Bandiera del Brasile Rio de Janeiro 400 m piani   Oro 43"03 Record mondiale Record olimpico
2017 Mondiali Bandiera del Regno Unito Londra 200 m piani   Argento 20"11
400 m piani   Oro 43"98
2021 Giochi olimpici Bandiera del Giappone Tokyo 400 m piani Semifinale 45"14
2022 Mondiali Bandiera degli Stati Uniti Eugene 400 m piani 44"97
2023 Mondiali Bandiera dell'Ungheria Budapest 400 m piani 45"11

Altre competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

2014

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ordine della Ikhamanga in Oro - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Van Niekerk re dei 400, battuti Merritt e James, su italpress.com, 26 agosto 2015. URL consultato il 28 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Atletica, su pressreader.com, 28 agosto 2015, p. 57.
  3. ^ Fenomeno Van Niekerk dal Capo al vecchio Friuli (PDF), in Atletica, settembre 2015, p. 20.
  4. ^ (EN) Van Niekerk makes sprinting history in Bloemfontein, su worldathletics.org, 12 marzo 2016. URL consultato il 13 marzo 2016.
  5. ^ Atletica, Van Niekerk cancella Michael Johnson: record del mondo sui 400, su repubblica.it, 15 agosto 2016. URL consultato il 15 agosto 2016.
  6. ^ Atletica, crac al ginocchio giocando a rugby: Van Niekerk salta il 2018, su gazzetta.it. URL consultato il 16 maggio 2018.

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