Visione binoculare

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La visione binoculare negli esseri umani

La visione binoculare, anche detta visione stereoscopica o stereopsi o stereopsia, è una caratteristica del sistema visivo, propria di alcune specie animali, quali l'essere umano. Parte ristretta della completa visione bi-oculare (somma delle due visioni monoculari), è composta dalla sola area di campo vista da entrambi gli occhi contemporaneamente. Ovvero, quando la parte del singolo campo visivo monoculare dell'occhio destro, può sovrapporsi esattamente alla stessa parte visibile dal singolo campo visivo monoculare dell'occhio sinistro. La parte centrale della visione binoculare è la più utilizzata durante l'osservazione attenta (lettura, visione TV, ecc), ed è compresa nella zona foveale, con un campo visivo di circa 5° e la massima densità retinica.

La forma, l'ampiezza e l'acutezza visiva della visione binoculare sono caratteristiche soggette alla morfologia del viso (naso, posizione degli occhi e distanza, guance, sopracciglia,ecc), alla genetica e alla biologia degli occhi, nonché alla cultura, all'esperienza e alla conoscenza degli oggetti osservati.

La forma della visione binoculare, può essere mediamente approssimata ad una finestra di forma ellittica con rapporto d'aspetto tra 1,2:1 e 1,35:1 circa, che copre un campo visivo esteso di circa 95° orizzontali e 80° verticali. L'acutezza visiva della visione binoculare, risulta normalmente maggiore rispetto di quella monoculare, e può raggiungere fino a circa il 240% di quest’ultima, come valore massimo.

Generalità[modifica | modifica wikitesto]

A confronto il campo visivo di piccione e gufo

Il presupposto indispensabile per l'organizzazione della visione binoculare è che entrambi gli occhi osservino una stessa area dello spazio, e che non siano presenti deviazioni degli assi visivi.

Direzione visiva e punti corrispondenti[modifica | modifica wikitesto]

L'organizzazione dello spazio visivo prende come riferimento la fovea; un oggetto che forma la sua immagine su un'area retinica posta temporalmente e verso il basso rispetto ad essa, viene localizzato come proveniente dall'alto e dal lato nasale, cioè diametralmente opposta. Questa localizzazione è detta foveocentrica.

I campi visivi dei due occhi sono legati reciprocamente: una specifica area retinica dell'occhio destro, corrisponde un'altra area specifica dell'occhio sinistro, in posizione omologa. L'occhio destro vede la parte destra del naso e lo posiziona a sinistra dell'immagine finale, mentre l'occhio sinistro vede la parte sinistra del naso e lo posiziona a destra nell'immagine. Le due immagini sommate all'interno di questo spazio formano il campo visivo binoculare e le due fovee sono i punti principali corrispondenti, mentre la restante parte dell'area retinica viene organizzata anch'essa per aree corrispondenti. Per questo motivo, la direzione visiva risultante appare come originata da un occhio posto al centro dei due reali e definita quindi ciclopica (simile ad una visione monoculare).

L'insieme dei punti nello spazio, visti singolarmente dai corrispondenti punti della retina, è definito dalla cosiddetta curva oroptera.

Percezione binoculare[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisione del processo evolutivo e cognitivo dell'apparato visivo umano, proposto da Worth nel 1915, la percezione binoculare è composta da diversi fenomeni:

  1. percezione simultanea o diplopia
  2. fusione
  3. stereopsi

Ogni fenomeno è di livello superiore al precedente, e la presenza del grado più elevato, la stereopsi prevede la presenza dei due precedenti.

Percezione simultanea[modifica | modifica wikitesto]

La percezione simultanea è rappresentata dalla capacità di entrambi gli occhi di apprezzare e trasmettere al cervello nello stesso istante due immagini che parzialmente si sovrappongono.

Fusione[modifica | modifica wikitesto]

La fusione è una capacità visiva successiva alla percezione simultanea, e presenta una componente motoria ed una sensoriale. La prima implica l'attività dei muscoli estrinseci oculari, per il posizionamento degli assi visivi sull'oggetto interessato. La seconda è relativa alla capacità psichica di formare, da due immagini retiniche affette da una diversa parallasse, una rappresentazione visiva singola.

Stereopsi[modifica | modifica wikitesto]

La stereopsi è la capacità percettiva che consente al cervello di 'leggere' le due diverse immagini provenienti dagli occhi. Questa disparità viene sfruttata per trarre informazioni sulla profondità e sulla posizione spaziale degli oggetti presenti nel campo visivo, detta comunemente 'visione tridimensionale'.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Anto Rossetti, Manuale di ottica e optometria, Zanichelli, 2003.
  • Susan Barry, Vedere e rivedere, Biblioteca Le Scienze, 2010. ISBN non esistente

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