Coordinate: 42°21′18.3″N 13°23′41.7″E

Villa Silvestrella

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Villa Silvestrella
La villa Silvestrella dopo l'intervento di restauro del 2012-2015.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneAbruzzo
LocalitàL'Aquila
Indirizzoviale San Giovanni Bosco
Coordinate42°21′18.3″N 13°23′41.7″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXX secolo
Stileneorinascimentale, liberty
Realizzazione
Proprietariofamiglia Ciccozzi
Committentefamiglia Palitti

Villa Silvestrella, o semplicemente La Silvestrella, è una residenza storica dell'Aquila.

La villa venne progettata ed eretta nei primi decenni del XX secolo, probabilmente intorno al 1915, per volere della famiglia Palitti.[1]

L'area in questione — una vasta zona verde tra le mura dell'Aquila ed l'asse decumanico di via Garibaldi — era in quel periodo sottoposta ad un intenso processo di rinnovamento urbanistico che porterà all'apertura, nel 1933, della circonvallazione di viale Duca degli Abruzzi;[2] alla scomparsa di alcuni antichi insediamenti religiosi, come la chiesa di San Benedetto di Arischia, si assiste ad una rapida urbanizzazione, a scopo residenziale, degli isolati.[2]

La Silvestrella è pressoché coeva della vicina Villa Masci (posta su viale Duca degli Abruzzi) e di poche altre abitazioni in stile liberty realizzate all'Aquila; a differenza degli altri, tuttavia, la villa mantiene un significativo rapporto con il boschetto circostante, estraniandosi in maniera marcata dall'impianto urbano della città ed è sottoposta a vincolo a partire dal 1939.[3] La villa si è conservata poi nei decenni successivi senza alcuna modifica della struttura originaria.[4]

L'edificio ha subito danneggiamenti dal terremoto dell'Aquila del 2009 in seguito al quale è stato sottoposto ad un intervento di restauro e isolamento sismico che si è concluso nel 2015.[1]

Villa Silvestrella è un raro esempio di architettura eclettica,[4] una corrente artistica che si mostra in tono minore in Abruzzo.[3] Ai caratteri propriamente liberty, si affiancano motivi sette-ottocenteschi che rimandano all'architettura neorinascimentale — come, ad esempio, il portico[3] — e soprattutto neogotica.[4]

L'edificio presenta una pianta articolata ed irregolare con il fronte posto verso la strada che rappresenta in realtà il prospetto laterale e la facciata principale, volta verso nord, in direzione della cinta muraria, caratterizzata da un grazioso porticato a cinque arcate a tutto sesto.[4]

Di particolare interesse è la ripida copertura che, insieme alle vetrate decorate con motivi Jugendstil e con l'innesto delle torrette, rimanda all'architettura neogotica d'inizio secolo; in questo ambito, appare evidente l'ispirazione della Villa Fallet di Le Corbusier (1905).[4]

Con il restauro successivo al terremoto del 2009, la villa è stata dotata di una struttura di fondazione caratterizzata, alla base, dalla presenza di 25 isolatori elastometrici e 23 isolatori scorrevoli multidirezionali.[5] Sono state inoltre riportate in auge le colorazioni originarie dell'edificio.

  1. ^ a b Giovanni Baiocchetti, Francesca Marchi, L'Aquila, rinasce angolo fiabesco 'La Silvestrella', 22 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2015).
  2. ^ a b Stefano Brusaporci, Mario Centofanti, Il Disegno della città e le sue trasformazioni (PDF), su ing.univaq.it. URL consultato il 30 giugno 2015., p. 182
  3. ^ a b c MiBAC, Soprintendenza per i beni ambientali, artistici e storici - L'Aquila (PDF), su ufficiostudi.beniculturali.it. URL consultato il 30 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2017).
  4. ^ a b c d e Riccardo Vetturini, L'isolamento sismico alla base di un edificio in muratura di pregio storico artistico: La Silvestrella, su divisare.com. URL consultato il 30 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2017).
  5. ^ Italia, L'Aquila -- Villa Silvestrella, su fipindustriale.it. URL consultato il 30 marzo 2017.
  • Alessandro Clementi e Elio Piroddi, L'Aquila, Bari, Laterza, 1986.
  • Raffaele Colapietra, L'Aquila: i palazzi, con Mario Centofanti, Carla Bartolomucci e Tiziana Amedoro, L'Aquila, Ediarte, 1997.
  • Touring Club Italiano, L'Italia - Abruzzo e Molise, Milano, Touring Editore, 2005.