Utente:Sarah Alice Armillotta/Sandbox

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Sabina Belli (Milano, 18 settembre 1960) è un'imprenditrice e dirigente d'azienda italiana, amministratrice delegata del marchio di gioielleria Pomellato dal dicembre 2015.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sabina Belli è nata a Milano da Claudio Belli, sociologo economista e da Maddalena, pubblicitaria che ha citato come sua ispirazione di forza e tenacia femminili. È la primogenita di due fratelli. Il minore, Pietro, più giovane di due anni, è affetto da Sindrome di Down.[1] La disabilità del fratello, che ha influenzato notevolmente la sua vita, le ha permesso di sviluppare sin dall’infanzia un forte senso di responsabilità e attenzione a tolleranza e accettazione delle diversità. A Milano ha frequentato la scuola primaria Montessori per poi trasferirsi, all’età di 15 anni, a Parigi per via del lavoro del padre, assunto in un’azienda di consulenza aziendale americana. Ha trascorso tutta la sua giovinezza in Francia e, dopo aver frequentato il liceo classico, ha conseguito la laurea in Lettere moderne e letteratura comparata all’Università di Parigi la Sorbona, seguita dal diploma in comunicazione e management negli Stati Uniti, in Pennsylvania.[2]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un primo periodo di stage e apprendistato nell’ambito pubblicitario, nel 1983 Sabina Belli ha iniziato la sua carriera nel campo dell’advertising per il gruppo internazionale WPP, nelle agenzia di comunicazione e pubblicità americane Ogilvy & Mather e Young & Rubicam, occupandosi di accounting di brand e prodotti. L’approdo di Belli nel mercato del lusso è stato segnato dal suo ingresso in L’Oreal nel 1991, quando ha assunto la carica di Product Manager per L’Oreal Luxe, divisione dell’azienda che si occupa di prodotti e marchi di alta gamma come Lancome, Yves Saint Laurent e Valentino. Agli inizi si è occupata dello sviluppo del brand di cosmesi e make up di lusso Helena Rubinstein per poi assumere la gestione internazionale del marchio Giorgio Armani Fragrances.[3]

Per la maggior parte della sua carriera, dal 1996 al 2012, ha ricoperto ruoli apicali e dirigenziali nella multinazionale LVMH, assumendo la direzione internazionale nella gestione e sviluppo del marketing e dei prodotti di luxury brand come Christian Dior Parfums, Moët Hennessy e Veuve Cliquot Ponsardin. Dal 2012 al 2015 ha guidato il brand di lusso Bulgari, diventandone Vicepresidente Esecutivo.

Sabina Belli ha contribuito alla nascita e allo sviluppo di alcuni dei più longevi e venduti profumi sul mercato mondiale, come la fragranza maschile Acqua di Giò di Giorgio Armani nel 1996 e quella femminile J’Adore Dior nel 1999, nata dall’idea di Belli, allora Direttrice internazionale dei prodotti Dior Parfums e della creatrice di profumi Calice Becker.[4] L’intento di Belli e di Becker era creare un profumo innovativo, che fosse manifesto della femminilità e che competesse con il principale rivale, Chanel n°5. Oggi è il più venduto della maison Dior. Sua è anche l’idea di creare un flacone che ricordi e celebri la figura delle “donne giraffa” della Birmania e le collane Masai dello stilista John Galliano, all’epoca direttore creativo della casa di moda francese.

Gli anni in Pomellato[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essere diventata direttrice generale del marchio italiano di gioielleria Pomellato e dell’annesso brand Dodo nell’aprile 2015[5], grazie alla sua esperienza decennale nel settore del lusso a livello internazionale, nel dicembre dello stesso anno è stata nominata amministratrice delegata di Pomellato Group con l’obiettivo di sviluppare i due marchi e di rafforzare il loro posizionamento a livello internazionale.[6]

Sostituendo Andrea Morante, nel frattempo diventato amministratore delegato della holding francese Kering, gruppo del quale Pomellato è parte, Sabina Belli è diventata la prima donna ad essere a capo dell’azienda e rientra nel 5% delle manager donne a ricoprire la carica di CEO in tutto il mondo. Al 2022, Belli è una delle 33 donne a capo delle prime 500 aziende al mondo celebrate dalla rivista Fortune.[7]

Il suo arrivo a Pomellato ha rappresentato un momento di rinnovamento per il brand. Alla guida del Gruppo, Belli ha avviato un radicale percorso di cambiamento del management, delineando un’organizzazione circolare, a sostituire quella piramidale e gerarchica che aveva caratterizzato il brand fino a quel momento, e volto a sostenere la parità dei diritti e la leadership femminile.[8] Durante il suo mandato, Pomellato ha infatti raggiunto una presenza di dipendenti donne pari al 75%.

Belli ha intrapreso un percorso di internazionalizzazione del Gruppo, che per 10 anni si era concentrato sul mercato italiano ed europeo inficiando sulla dinamicità e la performance di Pomellato, portando il marchio ad oltrepassare i confini dell’Europa e ad espandersi negli Stati Uniti e in Asia e a raddoppiare le sue vendite.

A partire dal 13 dicembre 2019 è Vicepresidente di Altagamma, comitato italiano dei marchi di lusso che incentiva l’innovazione e contribuisce alla crescita e alla competitività del made in Italy nel mondo.

Attivismo sociale[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2013 è uno dei nove membri di Fondazione Kering, ente benefico dell’omonimo gruppo che è stato uno dei primi a combattere la violenza contro le donne in Italia. Dalla collaborazione con la Fondazione, Sabina Belli ha ideato e lanciato la campagna PomellatoForWomen, progetto che ha creato nel 2017 e che da allora si impegna nella promozione e nella lotta per inclusione, emancipazione e leadership femminile, al fine di garantire pari opportunità di genere e il contrasto ad omofobia e transfobia. Belli è una delle testimonial della campagna, affiancata da volti che si sono distinti in differenti ambiti tra cui Chiara Ferragni, Jane Fonda e Cate Blanchet, scelta da Belli come madrina della campagna.[9]

Nel 2020 si è impegnata con Pomellato e Dodo nella realizzazione di una campagna di crowfunding “yournotalone” per aiutare le donne rimaste vittime di abusi e violenze domestiche durante il periodo di isolamento dovuto alla Pandemia di Covid-19 per supportare diverse associazioni italiane contro la violenza femminile.[10]

Lo stesso anno ha promosso e contribuito alla creazione di un corso di formazione riconosciuto a livello nazionale di oreficeria in collaborazione con l’Accademia orafa della scuola professionale Galdus, al fine di preservare e incentivare un mestiere artigianale in via di estinzione e investire su nuovi talenti del settore.[11]

Dalle sue attività di sensibilizzazione e lotta per l’empowerment femminile, Sabina Belli ha scritto il libro D come Donna, C come Ceo: Dizionario di Leadership Femminile, pubblicato nel 2018 per ROI Edizioni. Il libro illustra le tappe fondamentali della sua carriera e, a partire dalla sua testimonianza, si apre a riflessioni, analisi, concetti e insegnamenti sui cambiamenti della condizione lavorativa delle donne nel mondo, mettendo in luce gli ostacoli che esse si trovano ad affrontare nel raggiungimento di posizioni apicali. Belli ha scelto di devolvere i diritti del libro all’associazione e centro antiviolenza CADMI di Milano.[12]

Alla direzione di Pomellato, Belli ha introdotto pratiche produttive e ha diretto il brand verso scelte ecosostenibili, arrivando ad utilizzare il 100% di oro sostenibile e a rendere tracciabili le pietre utilizzate.[13]

Riconoscimenti e premi[modifica | modifica wikitesto]

  • Marzo 2018: Sabina Belli ha ricevuto il premio “Jewelry Legend of the Year” della rivista americana Town and Country per essersi distinta in quanto una delle poche donne alla guida di un importante marchio di gioielli e per il supporto nello sviluppo dei brand Pomellato e Dodo e nel rafforzamento della loro posizione a livello internazionale. Contestualmente ha ricevuto dal presidente della catena di grandi magazzini newyorkese di Saks Fifth Avenue, Marc Metrick, il premio “Saks Luminary Award” a nome di Pomellato come marchio innovativo nel settore.
  • Settembre 2021: è stata riconosciuta come una delle 50 donne più potenti a livello mondiale dalle riviste WWD e FN.
  • Dicembre 2021: Sabina Belli è stata nominata "Business Person of the Year" dalla rivista Fortune Italia per il suo attivismo nell’empowerment femminile e per il suo investimento nel talento giovanile con la creazione di Pomellato Virtuosi con Galdus. Il riconoscimento infatti è stato rilasciato agli amministratori delegati che hanno sfruttato il loro ruolo per promuovere l’inclusione.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Sabina Belli ha tre figlie, Pauline, Eva e Lili, nate dal matrimonio con Laurent Boisrond, chirurgo francese, da cui è divorziata da anni. Ad oggi ha un compagno italiano.

Traendo ispirazione dalla madre, è riuscita a trovare un equilibrio tra vita privata e carriera e, unendo la passione per la cucina e lo spirito imprenditoriale, nel 2018 ha fondato il bistrot di cucina gourmet "Ça va sans dire" in zona Porta Romana a Milano.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • D come Donna, C come CEO: Dizionario di Leadership femminile, ROI Edizioni, 2018.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dall'ambizione alle vie d'uscita: il dizionario di leadership femminile della signora dei gioielli, su la Repubblica, 8 marzo 2020. URL consultato il 2 marzo 2022.
  2. ^ "La carriera comporta rinunce e compromessi: bisogna volerla davvero", su Tgcom24. URL consultato il 2 marzo 2022.
  3. ^ FashionNetwork com IT, Pomellato: Sabina Belli al timone del gruppo, su FashionNetwork.com. URL consultato il 3 marzo 2022.
  4. ^ (EN) Dior Scent Looks to Get Women Hooked, su WWD, 28 giugno 2002. URL consultato il 3 marzo 2022.
  5. ^ (EN) Anthony DeMarco, Sabina Belli Named CEO of Pomellato Group, su Forbes. URL consultato il 2 marzo 2022.
  6. ^ (EN) Disko, Sabina Belli is appointed CEO of Pomellato Group, su www.kering.com. URL consultato il 9 marzo 2022.
  7. ^ Manifesto Archivi - Pagina 13 di 20, su Valore D. URL consultato il 9 marzo 2022.
  8. ^ In conversazione con Sabina Belli CEO di Pomellato, su www.lofficielitalia.com. URL consultato il 9 marzo 2022.
  9. ^ Condé Nast, Pomellato for Women, su Vogue Italia, 5 marzo 2020. URL consultato il 9 marzo 2022.
  10. ^ Pomellato's CEO Sabina Belli interview, su www.thejewelleryeditor.com, 27 maggio 2020. URL consultato il 9 marzo 2022.
  11. ^ Michele L, olfo, 🔹Corsi IFTS oreficeria: il progetto Pomellato Virtuosi raccontato da Sabina Belli, CEO Pomellato - L'intervista su La Repubblica, su Galdus, 18 maggio 2020. URL consultato il 9 marzo 2022.
  12. ^ Dall'ambizione alle vie d'uscita: il dizionario di leadership femminile della signora dei gioielli, su la Repubblica, 8 marzo 2020. URL consultato il 9 marzo 2022.
  13. ^ (EN) Martino Carrera, Martino Carrera, Pomellato CEO Calls for a More Sustainable Jewelry Industry, su WWD, 20 settembre 2019. URL consultato il 9 marzo 2022.

Collegamenti esterni [modifica | modifica wikitesto]