Utente:Giannottiadelaide/sanbox

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Per Diatopia si intende il fenomeno della variabilità dovuta alla diversa provenienza o posizione geografica del parlante osservabile nel sistema di una lingua. “Diatonico” → riguardante la diatonia. Dall’incontro dei dialetti locali o regionali abbiamo gli italiani originali parlati ossia varietà di italiano influenzate dai dialetti


La variazione diatopica[modifica | modifica wikitesto]

Rimanda alle differenti realizzazioni linguistiche dipendenti dall’area geografica di provenienza dei parlanti. Secondo alcuni è il parametro fondamentale di variazione in una lingua come l’italiano. Nonostante, infatti, in alcuni ambiti sia stata raggiunta una certa unitarietà linguistica (soprattutto a livello scritto) permangono ancora delle caratterizzazioni regionali percepibili (almeno a livello fonologico). Un primo esempio di variazione diatopica, molto evidente in Italia, sono i dialetti. Il rapporto tra lingua e dialetti è stato per molto tempo complementare. Mentre la prima si era imposta essenzialmente per gli usi scritti, il dialetto copriva quelle funzioni e quegli usi che esulavano dalla scrittura e dalla “ufficialità” della comunicazione.

La diatopia a partire dall’Unità d’Italia[modifica | modifica wikitesto]

Le varie istituzioni scolastiche e i mass-media, a partire dall'unità d'Italia ad oggi, hanno reso con la loro azione, la diffusione della lingua in modi e usi sempre più diversificati, occupando spazi sempre maggiori della comunicazione orale, una caratteristica che prima risultava legata prevalentemente ai dialetti. Da questa diffusione si è così arrivati all'attesissima lingua della conversazione civile. Tutto ciò ha comportato un passaggio a doppia direzione: la lingua ha influito sui dialetti e quindi ha apportato un italianizzazione di quest'ultimi; i dialetti hanno intaccato la lingua da cui deriva l'italiano regionale.

La diatopia dopo l’Unità d’Italia[modifica | modifica wikitesto]

  • la costituzione di un sistema scolastico diviene più regolare secondo le leggi: [[legge Casati 1959]] e [[Legge Coppino 1877]];
  • la creazione di un ceto politico ed amministrativo, che si muoveva su tutto il territorio italiano;
  • la leva obbligatoria;
  • l'industrializzazione e lo scambio rinnovato di persone e commerci; determinò la necessità di uscire dal dialetto, con cui ognuno si esprimeva in una cerchia limitata sia nel numero di parlanti, sia nello spazio.

Questi fattori determinarono anche la necessità dell'uso di una lingua sovraregionale. L'immissione di lessico e fono-morfologia italiana nei dialetti, ha portato al fenomeno accennato prima di italianizzazione dei dialetti o estensio→ne sovraregionale dei dialetti.

Variazioni diatopiche regionali[modifica | modifica wikitesto]

La variazione diatopica in una lingua come l'italiano è quella maggiormente 'visibile' in certi contesti, come per esempio le realizzazioni orali di italiano. Ovvero anche il parlante più attento e corretto tradisce sempre la sua provenienza geografica, o attraverso il lessico o attraverso qualche possibile elemento morfosintattico. Prima di vedere qualche altro esempio concreto, è bene tenere presente che in Italia sono 4 le varietà principali di italiano regionale:

  • varietà settentrionale
  • varietà toscana
  • varietà romana
  • varietà meridionale

Approfondimento Diatopia[modifica | modifica wikitesto]

La dimensione della variabilità diatopica riguarda la differenziazione linguistica per così dire 'orizzontale', in quanto legata alla localizzazione geografica dei parlanti, allo spazio comunicativo in cui essi sono radicati, quindi, una stessa lingua, può realizzarsi in varianti diverse da luogo a luogo. La lingua italiana viene parlata in modo diverso da regione a regione, con differenze molto evidenti che si percepiscono primariamente nelle abitudini di pronuncia, ma estese anche a tutti gli altri livelli di analisi (Morfologia, sintassi, lessico).Tutte queste caratteristiche ci consentono non solo di identificare la provenienza dei nostri interlocutori, ma l’accento di un parlante oltre a dare informazioni sulla sua origine geografica può dare indicazioni anche sulla sua identità, quale posizione occupa nella scala sociale, culturale ed economica. Abbiamo affrontato fino ad ora la varietà diatopica, adesso affrontiamo le altre dimensioni riguardanti le varietà di lingua.

Diastratia[modifica | modifica wikitesto]

La diastratia pone in evidenza, le variazioni linguistiche derivanti dalle diverse classi sociali o strati sociali, dal gruppo dei parlanti, differenziandone così, il linguaggio che intercorre nel gruppo dei giovani rispetto a quello degli anziani, delle donne e degli uomini.

Diafasia[modifica | modifica wikitesto]

La diafasia è la variazione linguistica che avviene all’interno di un contesto comunicativo relativa ai singoli parlanti. Il termine deriva dalle due parole greche “dia”= attraverso, mediante e “phasis” = voce. Essa esprime un codice verbale, che comprende una serie di sottocodici, che variano da una modalità formale (costituita da un codice aulico o sostenuto) ad una modalità informale (costituita da un linguaggio più familiare). La due grandi classi di variazioni diafasiche sono i registri, connessi al tipo di rapporto esistente tra i parlanti e i sottocodici, che dipendono dall’argomento del discorso.

Diamesia[modifica | modifica wikitesto]

La diamesia è strettamente correlata al Medium, attraverso il quale, la comunicazione avviene. Il medium può essere grafico o fonico, ossia il linguaggio utilizzato può contenere tratti tipici della lingua scritta, anche quando utilizza il canale fonico e viceversa. La dimensione diamesica, quindi, si riferisce alla scelta, che un’emittente effettua per trasmettere un’informazione, attraverso i diversi mezzi che possono variare dalla pagina scritta alla televisione o al computer.

L'opposizione diamesica parlato/scritto[modifica | modifica wikitesto]

Scritto e parlato sono due varietà distinte: le caratteristiche sono dovute alla diversa natura semiotica del mezzo di trasmissione, alle condizioni situazionali di trasmissione, all'architettura della lingua.

I tratti che distinguono parlato e scritto hanno diverse PROPRIETA’:

  • grado di pianificazione del discorso
  • modo pragmatico di organizzazione testuale
  • legame con il contesto

Alcune caratteristiche del parlato sono:

  • sintassi del periodo;
  • sintassi della frase;
  • morfologia e altri fenomeni di sintassi;
  • il lessico

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Elisabetta Mauroni, La diatopia - Il processo della scrittura Liceo Socio Linguistico
  • Berruto, G., Prima lezione di sociolinguistica, Bari, 2004, Laterza
  • B. Mortara-Garavelli, Strutture testuali e retoriche, in A.A. Sobrero (a cura di), Introduzione all'italiano contemporaneo. Le strutture, Bari, Laterza, 1999,

http://www.scienzepolitiche.unimi.it/

Link Esterni[modifica | modifica wikitesto]