Tribù illiriche
Questa è una lista delle tribù dell'antico territorio dell'Illiria. Il termine "Illyrioi" inizialmente designava un singolo popolo che viveva in una ben limitata regione nel sud dei Balcani[1] Con il tempo l'uso del nome si estese fino a comprendere tutti quei popoli,[2] quali gli Istri, gli Iapodi, i Liburni (linguisticamente correlati agli Antichi Veneti), i Dalmati, alcuni gruppi di Traci ed i Pannoni (queste ultime genti almeno parzialmente, se non completamente, celticizzate), che approssimativamente, seppure etnicamente e linguisticamente differenti tra loro, vivevano nella, o erano originari della, regione geografica che sarebbe poi divenuta nota in epoca moderna come Jugoslavia.
Dopo la grande rivolta dalmato-pannonica del 6-9, i romani deportarono,[3] divisero[4] e reinsediarono le tribù illiriche dall'interno dell'Illiria fino alla Dacia, qualche volta causando la scomparsa di intere tribù e la formazione di nuove tribù, come i Deraemestae e i Docleatae, alcune delle quali furono mescolate con i Celti. Alcuni nomi di queste tribù sono conosciute dalle civitates romane e dalle loro decuriae,[5] ormato dalle tribù disperse in Illiria.
Illiri
[modifica | modifica wikitesto]- Gli Albani o Albanoi (in lingua greca, Ἀλβανοί) erano una tribù illirica la cui prima apparizione storica la troviamo in Claudio Tolomeo.[6] Erano cittadini di Albanopolis (Ἀλβανόπολις), posizionata al centro della moderna Albania, nell'oppidum di Zgërdhesh, vicino alla città di Krujë. L'etnonimo di Albanesi è derivato proprio da questa popolazione.[7]
- Gli Ardiaei o Ouardiaei (in lingua greca, Ἀρδιαῖοι o Οὐαρδαῖοι; in lingua latina Vardiaei[8]), erano una tribù degli Illiri che risiedevano all'interno,[9] probabilmente stanziati[10] lungo la costa adriatica. Gli Ardiaei erano divisi in 20 decuriae. La dinastia degli Ardiei governò il regno degli Illiri.
- Gli Autariati (in lingua latina Autariati).
- I Batiati (in lingua latina Bathiatae). Sono menzionati da Appiano di Alessandria nel corso delle campagne militari di Ottaviano in Illirico (35-33 a.C.).[11] Popolazione sconosciuta in altre fonti antiche.[12]
- I Bullioni (in lingua latina Bylliones).
- I Cavii.
- I Chelidoni (in lingua latina Chelidones).
- I Corcyreni (isola della Croazia), popolazione menzionata da Appiano di Alessandria nel corso delle campagne militari di Ottaviano in Illirico (35-33 a.C.).[13] Era stanziata sull'isola di Corcira Nigra e praticavano la pirateria come i vicini Liburni. Furono, infatti, attaccati e sottomessi dalla flotta romana che proveniva dalla Sicilia.[14] E se i giovani furono messi a morte, il resto della popolazione fu venduta come schiavi. Si fecero quindi consegnare tutte le navi, insieme ai Liburni, in modo da evitare che per il futuro potessero praticare ancora la pirateria.[13]
- I Daorsi (forse i Daversi o Daorsoi).
- I Dardani (popolazione della Mesia superiore).
- I Dassareti (Dassarsti, Dassarensi, Dasareti).
- I Deretini.
- I Deuri.
- I Dyestes.
- Gli Enchelei (Enchellei) erano una delle principali tribù dell'Illiria meridionale. Abitavano in una regione che si estendeva intorno al lago di Ocrida e nella Lincestide,[15] tra l'attuale Albania, Repubblica di Macedonia e Grecia. Confinavano a est con i Macedoni, a ovest con i Taulanti, a nord con i Dardani e a sud con i Dassareti.
- I Kinambroi.
- I Meliteni (isola della Croazia), popolazione menzionata da Appiano di Alessandria nel corso delle campagne militari di Ottaviano in Illirico (35-33 a.C.).[13] Era stanziata sull'isole di Melita e praticavano la pirateria come i vicini Liburni. Furono, infatti, attaccati e sottomessi dalla flotta romana che proveniva dalla Sicilia.[14] E se i giovani furono messi a morte, il resto della popolazione fu venduta come schiavi. Si fecero quindi consegnare tutte le navi, insieme ai Liburni, in modo da evitare che per il futuro potessero praticare ancora la pirateria.[13]
- I Mezei o Mazaei.
- I Melcumani.
- I Naresi erano una popolazione illirica. Sono menzionati da Appiano di Alessandria nel corso delle campagne militari di Ottaviano in Illirico (35-33 a.C.).[11] Abitavano nella valle del fiume Narenta.[14]
- I Penesti (in lingua latina Penestae).
- I Sardeati (in lingua latina Sardeates).
- I Selepitani.
Liburni
[modifica | modifica wikitesto]I Liburni erano un popolo affine alla stirpe dei Paleoveneti.
Veneti
[modifica | modifica wikitesto]Dalmati
[modifica | modifica wikitesto]I Dalmati (in lingua latina Delmatae) erano un'antica popolazione illirica. Essi furono più tardi celtizzati.[19] Essi rappresentarono, secondo quanto ci racconta Appiano di Alessandria e l'interpretazione moderna del Wilkes, tra le popolazioni più difficili da sottomettere nel corso delle campagne ottaviane nell'Illirico. Cosa che avvenne nel 33 a.C..[14][20] I Delmatae avevano 342 decuriae:
- Gli Iapodi (in lingua latina, Iapodes; in lingua greca, Ιάποδες) erano una popolazione mista di genti pannoniche e celtiche, con una forte componente venetica, più tardi completamente celticizzata.
- I Baridustae erano una popolazione illirica che più tardi si trasferì in Dacia, insieme ai Pirustae e ai Sardeates. Erano una popolazione dei Dalmati.[21]
Docleati
[modifica | modifica wikitesto]I Docleati (in lingua latina Docleatae; in lingua greca Δοκλεάται, Dokleatai) erano una popolazione dell'Illiria che viveva nell'attuale Montenegro. La loro capitale era Doclea (o Dioclea), da cui il loro nome. Si stabilirono ad ovest del fiume Morača, ai confini tra Montenegro e Bosnia Erzegovina. I Docleatae erano famosi per il loro formaggio, che era esportato in varie province dell'Impero romano.[22] Erano in parte dai Taulantii, dai Pleraei (o Pyraei), Endirudini, Sasaei, Grabaei, Labeatae[23] che portarono insieme alla rivolta dalmato-pannonica del 6-9. I Docleatae erano organizzati in 33 decuriae.
- Gli Endirudini o Interphrourinoi (in lingua greca Ἰντερφρουρῖνοι) era il nome di una tribù illirica che divenne parte dei Docleatae.[23] Erano posizionati ad est del lago di Scodra, nei pressi di Nikšić.
- I Grabei o Grabaei o Kambaioi (in lingua greca Καμβαῖοι) erano una popolazione minore tra gli Illiri che viveva attorno al lago di Scutari.
- I Labeati (in lingua latina, Labeatae; in lingua greca Λαβεάται) erano una tribù illirica che viveva (dopo la sconfitta di Parmenio) attorno a Scodra.[24]
- I Pleraei o Pyraei o Palarioi (in lingua greca Παλάριοι) erano una tribù illirca.[25]
- I Sasaei erano una popolazione illirica che divenne parte dei Docleatae.[23]
Deraemestae
[modifica | modifica wikitesto]I Deraemestae o Deraemistae (in lingua latina Deraemistae) era il nome di una popolazione illirica.[26] Erano composte in parte[27] da altre popolazioni come gli Oxyaei, i Taulanti, i Partini, gli Emasini, gli Arthitae e gli Armistae. I Deramestae avevano 30 decuriae al tempo di Plinio il Vecchio.
- Armistae era il nome di una delle tribù appartenenti ai Deramestae.[27]
- Arthitae era il nome di una delle tribù appartenenti ai Deramestae.[27]
- Gli Emasini o Hippasinoi o Hemasini (in lingua greca: Ἱππασῖνοι)[28] era il nome di una delle tribù appartenenti ai Deramestae.[27]
- Gli Oxyaei o Ozuaei o Oxuaioi (in lingua greca: Ὀξυαῖοι) era il nome di una delle tribù appartenenti ai Deramestae.[27]
- I Partini (Parthini o Partheni o Peerthenetai; in lingua greca Παρθῖνοι, Παρθηνοί)[29] era una popolazione illirica, secondo alcuni facente parte dei Taulantii[30] che erano posizionati a nord della montagne[31] nei pressi di Epidamno, e vicini ai Taulantii. Dopo la morte di Filippo V di Macedonia, essi furono aggiunti ai domini di Pleurato, un principe alleato dei Romani.[32] La capitale era Parthus[33] che fu presa da Gaio Giulio Cesare nel corso della guerra civile romano contro Pompeo.[34] La città fortificata su due colline di Dimale, la più forte e resistente tra i popoli illiri, con due cittadelle su due cime, tra loro collegate da mura,[35] si trovava nel loro territorio. Non esiste una precisa dislocazione, anche se si sa che si trovava tra Lisso ed Epidamno. Tito Livio menziona[36] due altre fortezza: Eugenium e Bargulum, che furono poi ellenizzate. D'accordo con Robert Elsie, questo popolo viveva nella moderna Albania, tra Durazzo e Alessio, nella valle superiore del Shkumbin.[37]
- I Taulanti o Taulani (in lingua greca Ταυλάντιοι) era il nome di un gruppo di popoli illiri.[38] D'accordo con la mitologia greca Taulas (Tαύλας), uno dei sei figli di Illirio, era l'eponimo antenato dei Taulantii.[39] Vivevano sulla costa adriatica dell'Illiria (la moderna Albania), nei pressi della città di Epidamno (la moderna Durazzo).[40]
- Abri.
Pannoni
[modifica | modifica wikitesto]Qui di seguito un elenco delle popolazioni pannoniche di stirpe illirica:
- gli Amantini
- gli Andizeti, lungo la Drava
- Azali
- i Breuci
- i Catari
- i Cerauni
- i Colapiani
- i Cornacati
- i Desiziati
- i Dizioni
- i Glintidioni
- gli Iasi
- i Latobici
- gli Oseriati
- i Pirusti
- i Segestani
- i Scirtari
- i Serreti, lungo la Drava
- i Serapilli lungo la Drava
- i Varciani.
Traci-Illiri
[modifica | modifica wikitesto]Iapigi (Puglia)
[modifica | modifica wikitesto]L'origine illirica degli Iapigi, popolazione dell'Apulia (attuale Puglia), è stata da alcuni ritenuta una possibilità, ma non è dimostrata con prove certe. Erano divisi in (proseguendo da nord a sud):
Origine incerta
[modifica | modifica wikitesto]- Arbanitai (Arbani)
- Ardiani
- Arriani
- Atitani (Atintani)
- Brigi
- Cambei tribù della Dalmazia
- Cinambri tribù della Dalmazia
- Daversi (forse Daorsi)
- Denteleti (popolazione della Mesia superiore)
- Derbani tribù della Dalmazia
- Deremesti (Deramisti)
- Deuri
- Enotri (nell'Italia meridionale)
- Interfrurini tribù della Dalmazia
- Ortoplini
- Parentini
- Scirtoni
- Seleitani
- Triballi (popolazione della Mesia superiore di appartenenza illirica incerta)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Regione del Lago di Scutari, nei territori degli odierni stati di Montenegro e Albania.
- ^ J.J. Wilkes, The Illyrians, 1992, p. 92, ISBN 0-631-19807-5.
- ^ J.J. Wilkes, The Illyrians, 1992, p. 217, ISBN 0-631-19807-5.
- ^ Alan Bowman, The Augustan Empire, 43 BC – AD 69, in The Cambridge Ancient History, vol. 10, 1996, p. 579, ISBN 0-521-26430-8.
- ^ Decuriae era un termine romano usato da Plinio il Vecchio nella sua Historia Naturalis che si basava su registri ufficiali del 70 d.C.. Ogni civitas aveva un numero di decuriae assegnate come indicazione della sua grandezza. Si trattava di una divisione delle popolazioni native della regione ( J. J. Wilkes, The Illyrians, 1992, p. 215, ISBN 0-631-19807-5.).
- ^ William Smith (a cura di), Dictionary of Greek and Roman Geography, 1854.
- ^ Alexander A. Vasiliev, History of the Byzantine Empire, 324–1453, 2ª ed., Univ of Wisconsin Press, 1958, p. 613, ISBN 0-299-80926-9, ISBN 978-0-299-80926-3. Barbara Jelavich Edition, History of the Balkans: Eighteenth and nineteenth centuries, Cambridge University Press, 1983, p. 25, ISBN 0-521-27458-3, ISBN 978-0-521-27458-6. Anna Giacalone Ramat e Paolo Ramat (a cura di), The Indo-European languages, Taylor & Francis, 1998, p. 481, ISBN 0-415-06449-X, ISBN 9780415064491.
- ^ J.J. Wilkes, The Illyrians, 1992, p. 216, ISBN 0-631-19807-5.«The Ardiaei, o Vardaei come erano conosciuti dai Romani, once the ravagers of Italy' and now reduced to a mere»
- ^ Marjeta Šašel Kos, Appian and Illyricum.«The Ardiaei were certainly also settled in the hinterland, along the Naro River at least as far as the Konjic region…»
- ^ J.J. Wilkes, The Illyrians, 1992, p. 188, ISBN 0-631-19807-5.«probably the result of pressure from new Illyrian groups, including the Ardiaei and Delmatae, moving towards the Adriatic…»
- ^ a b Appiano, Guerre illiriche, 16.
- ^ Wilkes 1962, p. 146.
- ^ a b c d Appiano, Guerre illiriche, X, 16.
- ^ a b c d Wilkes 1969, p. 50.
- ^ Wilkes 1996, pp. 98–99.
- ^ a b Wilkes 1992, p. 183:
«We may begin with the Venetic peoples, Veneti, Carni, Histri and Liburni, whose language set them apart from the rest of the Illyrians…»
- ^ Wilkes 1992, p. 81:
«In Roman Pannonia the Latobici and Varciani who dwelt east of the Venetic Catari in the upper Sava valley were Celtic but the Colapiani of the Colapis (Kulpa) valley were Illyrians…»
- ^ Richard Duncan-Jones, Structure and Scale in the Roman Economy, 2002, p. 164.«This allowed the city to draw on the Carni and Catali (tribes 'attributed' to Tergeste by Augustus) for new supplies of…»
- ^ Simon Hornblower e Antony Spawforth (a cura di), The Oxford Classical Dictionary, 2003, p. 426. A dictionary of the Roman Empire Oxford paperback reference, 1995, p. 202, ISBN 0-19-510233-9.«…contact with the peoples of the Illyrian kingdom and at the Celticized tribes of the Delmatae…»
- ^ Appiano, Guerre illiriche, X, 17.
- ^ W.S. Hanson, Roman Dacia: the making of a provincial society, Ian Haynes, 2004, p. 22.«Outside the main urban centres, the best attested group of civilian immigrants is members of the Dalmatian tribes such as the Baridustae…»
- ^ Istorijski leksion Crne Gore: Č-J, ISBN 86-7706-167-3.
- ^ a b c (EN) Alan K. Bowman, Edward Champlin e Andrew Lintott, The Cambridge Ancient History, Cambridge University Press, 1996, pp. 577, ISBN 978-1-139-05438-6.
- ^ J. J. Wilkes, The Illyrians, 1992, p. 172, ISBN 0-631-19807-5.«area, including Oaneum on a river Aratus, which controlled the route leading west to the kingdom of Gentius among the Labeates around Vlora (Valona) here is in real the Labeates not in Shkodra, this part these pieces of land are called again today Labëria (Labeati).»
- ^ Wilkes 1969, p. 32.
- ^ Wilkes 1992, p. 257:
«In Popovopolje the Deraemestae may have been incorporated within the new municipium at Diluntum (Ljubinje). Several cities were created in the more remote regions.»
- ^ a b c d e Alan Bowman, Edward Champlin e Andrew Lintott, The Augustan Empire, 43 BC – AD 69, in The Cambridge Ancient History, vol. 10, 1996, p. 577.«…figure in the warfare of the second century B.C. The Deraemestae (30) were a new formation from several smaller peoples in the hinterland of Epidaurum including the Ozuaei, Partheni, Hemasini, Arthitae and Armistae»
- ^ Wilkes 1969, p. 482.
- ^ Lingua greca: Παρθηνοί, Παρθινοί, Παρθῖνοι, Strabone, VII; Appiano, Guerre illiriche 1; Cassio Dione, XLI, 49; Cicerone, In Pisonem, 40; Pomponio Mela, II, 3 § 11; Plinio il Vecchio, III, 26
- ^ Wilkes 1992, p. 98:
«North of Dassaretis in the middle and upper valley of the Genusus was the territory of the Illyrian Parthini, likely to have been part of the Taulantii until they first appear as Roman allies late in the third century…»
- ^ Anthony Everitt, Augustus: The Life of Rome's First Emperor, 2006, p. 144.«…he faced two challenges The first was posed by the Parthini an Illyrian tribe that occupied rough and mountain ous country…»
- ^ Polibio, XVIII, 30; Livio, XXX, 34; XLIV, 30.
- ^ In lingua greca Πάρθος, Stefano di Bisanzio s. v..
- ^ Cesare, De bello civili, III, 41.
- ^ Polibio, III, 18; VII, 9.
- ^ Livio, XXIX, 12.
- ^ Robert Elsie, Early History of Albania (PDF). URL consultato il 5 aprile 2023.
- ^ John Boardman, The Cambridge ancient history, vol. 6, 1994, p. 423, ISBN 0-521-85073-8.
- ^ Appiano, Le guerre straniere, III, 1.2.
- ^ Tucidide, La guerra del Peloponneso, I, 24.1.«The city of Epidamnus stands on the right of the entrance of the Ionic gulf. Its vicinity is inhabited by the Taulantians, an Illyrian people. The place is a colony from Corcyra, founded by Phalius, son of Eratocleides, of the family of the Heraclids, who had according to ancient usage been summoned for the purpose from Corinth, the mother country…»
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti antiche
- (LA) Plinio il Vecchio, Naturalis historia. (testo latino e versione inglese).
- (GRC) Polibio, Storie (Ἰστορίαι), vol.. (traduzione in inglese qui e qui).
- (GRC) Strabone, Geografia, vol.. (traduzione inglese).
- (GRC) Tolomeo, Geografia. (traduzione inglese).
- (LA) Velleio Patercolo, Historiae Romanae ad M. Vinicium consulem libri duo. (testo latino e traduzione inglese qui e qui ).
- Fonti moderne
- (EN) András Mócsy, Pannonia and Upper Moesia: History of the Middle Danube Provinces of the Roman Empire, Londra, Routledge & Kegan Paul Books, 1974, ISBN 978-0-7100-7714-1.
- (EN) J.J. Wilkes, Dalmatia, in History of the provinces of the Roman Empire, Londra, Routledge & K. Paul, 1969, ISBN 978-0-7100-6285-7.
- (EN) J.J. Wilkes, The Illyrians, 1992, ISBN 0-631-19807-5.
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