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* Dizionario degli artisti italiani viventi |
* Angelo de Gubernatis, ''Dizionario degli artisti italiani viventi'', Firenze, 1906, p. 21. |
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* Federico Ashton pittore (1836-1904) |
* Tullio Bertamini, ''Federico Ashton pittore (1836-1904)'', in ''Oscellana'', n. 2, 1977, p. 100. |
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* Il Lago Maggiore in un secolo di pittura |
* Guido Cesura, ''Il Lago Maggiore in un secolo di pittura'', De Agostini, 1978. |
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* Gianni Pizzigoni, Massimiliano Cremona e Maria Pia Zocchi, ''Federico Ashton. Pittore della montagna'', Grossi, Domodossola, 2003. |
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* Federico Ashton: il segno e la macchia: frammenti inediti |
* Paolo Volorio, ''Federico Ashton: il segno e la macchia: frammenti inediti'', M. Me Webb, 2006. |
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* Giuseppe Possa e Giorgio Quaglia, ''Scintille nella notte'', Mnamon, 2013. |
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Versione delle 22:18, 27 dic 2021
Federico Ashton (Milano, 3 marzo 1836 – Passo del Sempione, 6 febbraio 1904) è stato un pittore italiano.
Biografia
Nato a Milano da padre inglese e madre fiorentina, nel 1861 abbandona gli studi letterari[1] e segue le orme del fratello Luigi[2], iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti di Brera dove frequenta, insieme a Eugenio Gignous, la Scuola di paesaggio en plein air di Luigi Riccardi e Gaetano Fasanotti[3] e la Scuola di Litografia di Michele Fanoli[4].
In seguito, influenzato dalle opere del naturalista svizzero Alexandre Calame, si specializza nella riproduzione dal vero di soggetti montani di gusto romantico, tratti in particolare nelle vallate dell’Ossola e del Cantone Vallese in Svizzera.
Dal 1872 al 1880 si trasferisce a Roma, dove lavora come maestro d'arte e successivamente a Pallanza, sul Lago Maggiore, dove è attivo un importante nucleo di intellettuali e artisti, fra i quali alcuni tra i principali esponenti del Naturalismo lombardo come Daniele Ranzoni, Arnaldo Ferraguti, Achille Tominetti e l'amico Eugenio Gignous. In questo periodo espone alle principali rassegne di tutto il Mondo, come Vienna (1873), New York e Londra (1874), Philadelphia e Santiago del Cile (1875).
Dal 1892, ospite del Cavalier Luigi De Antonis risiede stabilmente a Domodossola, punto di partenza per escursioni nelle vallate ossolane e svizzere, dipingendo valli, alpeggi, paesi, passi, ghiacciai; in questo periodo, diviene socio onorario della Società Benvenuto Tisi da Garofalo e dell'Accademia Raffaello di Urbino[5].
Estraneo alle nuove correnti artistiche di fine secolo, riduce la partecipazione alle Esposizioni e si dedica all'esplorazione montana: nel 1904 muore cadendo in un burrone nel passo di Kaltwasser, nel Valico del Sempione[6], è sepolto nel cimitero del borgo vallese di Simplon Dorf.
Nel 2003 viene allestita la retrospettiva Federico Ashton pittore della montagna, organizzata dal Museo del Paesaggio di Verbania.
Esposizioni principali
- 1859, Esposizione di Brera con Un bivacco dell'esercito francese;
- 1863, Promotrice di Torino con Torrente in una foresta, Il Monte Rosa visto dalla Valle Vigezzo e Il Ticino a Sesto Calende[7];
- 1864, Promotrice di Torinocon Chalets in Valle Bedretto presso Airolo;
- 1866, Promotrice di Genova con Alpe Quattro Cantoni, Svizzera, Il ghiacciaio di Finkeraahorn, Svizzera e Casolare nel Bernese;
- 1867, Promotrice di Firenze con Il ghiacciajolo di Finsteraar, Il fiume Aar nell'Oberland Bernese, Hermance sul Lago di Ginevra e Il mare di ghiaccio vicino a Chamouny;
- 1867, Esposizione di Brera con Valico del Sempione;
- 1869, Promotrice di Torino con Bosco d'autunno sulle Alpi Bernesi e Il Lago di Ginevra nelle vicinanze di Thounon;
- 1869, Esposizione di Brera con Il villaggio di Münster nell'alto Vallese, Il villaggio del Bosco e Strada sulla Grimsel, nell’Oberland Bernese;
- 1870, Esposizione Nazionale di Parma con Villaggio di Munster nel Cantone Vallese;
- 1871, Esposizione di Brera con Vicinanze di Chonon sulla costa savoiarda del lago di Ginevra e Pestarena. Costumi della valle Anzasca, (Piemonte);
- 1872, Esposizione di Brera con Una strada a Zermatt, Palude di Bouveret e Un mulino a Zermatt;
- 1876, Esposizione di Brera con Il lago del Rifielhorn a Zermatt, Casolari a Macugnaga, Il fiume Zmutt a Zermatt e Un ricordo del Monte Cervino a Zermatt;
- 1876, Esposizione Internazionale di Philadelphia con Bosco di faggi con pecore (premiato con medaglia d'argento) e Paesaggio;
- 1877, Promotrice di Torino con Capanne a Macugnaga, Una strada vicino al Monte Rosa, Alpe nel Grimsel;
- 1877, Esposizione Nazionale di Napoli con Lago di Ginevra e Pescatori negli stagni di Piediluco;
- 1880, Promotrice di Torino con Bosco di faggi con pecore, Lago di pesci in Valle Formazza, Palude a Bouveret e Fiume Toce;
- 1881, Esposizione di Brera con Lago di Zermatt, Strada di Vall'Anzasca, Chalet a Macugnaga e Foresta delle Alpi;
- 1883, Esposizione di Roma con Il villaggio di Ceppomorelli in Valle Anzasca, Strada in Valle Anzasca, Il lago dei 4 Cantoni a Fiora e Pesca nello stagno[8]
- 1883, Esposizione di Brera con Palude di Bouveret, Interno del villaggio di Ceppomorelli, in valle Anzasca, Il lago dei Quattro Cantoni a Fiora e Un mattino in valle Anzasca;
- 1885, Esposizione di Brera con In riva al Lago Maggiore, Strada al Monte Rosa, Valle Anzasca, Case rustiche a Ceppo Morelli, valle Anzasca, Interno del villaggio di Leser, Lago Maggiore;
- 1896, Prima Triennale di Torino con Il laghetto delle Streghe sull'Alpe di Veglia al tramonto;
- 1897, Terza Esposizione Triennale dell'Accademia di Brera con Monte Leone (Alpe Veglia).
Stile
Noto come Il pittore delle montagne[9], l'austero Ashton è uno dei principali esponenti della riproduzione naturalistica romantica del soggetto alpino, ottenuta con elementi drammatici ed emozionali, dove risaltano la solennità della natura e la resa oggettiva dei dettagli e dei differenti effetti di luce, con precisione quasi fotografica.
Ne risultano paesaggi di grande effetto spettacolare dove non si cerca la dimensione del simbolismo, della spettacolarità o grandiosità, ma realismo e trasparenza rese da un abitante della montagna, che ne conosce i tratti quotidiani e le sue genti, ritratte come puri elementi del paesaggio, parificati agli animali in qualità di abitanti della natura.
Frequente, nella sua maturità artistica, l'uso dell'acquerello (Baite a Testa, Macugnaga) tramite il quale evidenzia con maggiore risalto gli effetti di colori e luci.
Opere principali
- L'Arco di Augusto ad Aosta (1868), olio su tela, Castello Gamba, Châtillon;
- Aosta dal vero (1868), olio su tela, collezione Unicredit, Milano;
- Le paludi di Bouveret, Lago di Ginevra (1872), olio su tela, collezione privata;
- Bosco di faggi a Macugnaga (1876), olio su tela, collezione privata;
- Alpe Devero (1878), olio su tela, Musei Civici di Domodossola;
- Veduta di Domodossola (1878), olio su tela, Musei Civici di Domodossola;
- Hótel Monte Rosa a Macugnaga (1881), olio su tela, collezione privata;
- Monte Weisshorn e Lago Riffel a Zermatt (1881), olio su tela, Museo d'Arte Contemporanea, Ferrara;
- Case a Leukerbad (1883), olio su tela, collezione privata;
- Il villaggio di Ceppomorelli in Valle Anzasca (1883), olio su tela, Museo del paesaggio, Verbania;
- Fiume Anza in Valle Anzasca (1885), olio su tela, collezione privata;
- Pecetto di Macugnaga e il Monte Rosa (1887), olio su tela, Museo del Paesaggio, Verbania;
- Valle Vigezzo (1889), olio su tela, collezione privata;
- Cascata del Toce in Valle Formazza (1890), olio su tavola, Museo del Paesaggio, Verbania;
- Gola di Gondo. Paesaggio montano (1890), olio su tavola, Museo del Paesaggio, Verbania;
- Macugnaga (1891), olio su tela, collezione privata;
- Un mattino in valle Vigezzo (1892-1904), olio su tela, Diocesi di Faenza-Modigliana;
- Lago di Antillone (1894), olio su tela, Galleria Giannoni, Novara;
- Lungo una vecchia strada (mulattiera da Varzo a San Domenico) (1896), olio su tela, collezione privata;
- Veduta di Varzo (1896), olio su tela, collezione privata;
- Monte Leone (Alpe Veglia) (1896-1897), olio su tela, Galleria Giannoni, Novara;
- Lago d'Avino e Monte Leone (1897), olio su tela, collezione privata;
- Un tramonto in valle Maggia (non datata), olio su tela, Diocesi di Faenza-Modigliana;
- Paesaggio della svizzera tedesca (non datata), olio su tela, Ospedale Sant'Anna, Como;
- Monte Rosa a Macugnaga (Pecetto di Sopra) (non datata), olio su tela, collezione privata;
- Lago delle streghe o lago del Vallaro (Alpe Devero) (non datata), olio su tela, collezione privata.
Note
- ^ Dizionario degli artisti italiani viventi, Angelo de Gubernatis, Firenze, 1906, pp. 21
- ^ 1824-1884, allievo di Giuseppe Bisi all'Accademia di Belle Arti di Brera, paesaggista e socio onorario della stessa scuola.
- ^ Monte Weisshorn e Lago Riffel a Zermatt, su https://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 22 dicembre 2021.
- ^ Federico Ashton pittore (1836-1904), Tullio Bertamini in "Oscellana", Numero 2, 1977, pp. 70
- ^ Opere di Belle Arti nelle Gallerie del Palazzo Nazionale di Brera Società Cooperativa, Milano, 1871, pp. 25
- ^ Il buon cuore, giornale settimanale per le famiglie, Anno III, Numero I, 1904, pp. 300
- ^ Catalogo degli oggetti d'arte ammessi alla XXII Esposizione, Società Promotrice delle Belle Arti, Torino, 1863, pp.82,359
- ^ Esposizione di belle arti in Roma, 1883: catalogo generale ufficiale, Tipografia Bodoniana , Roma, 1883, pp.71,77,79
- ^ Ashton Federico-Cascata del Toce in Valle Formazza, su http://www.artgate-cariplo.it. URL consultato il 22 dicembre 2021.
Bibliografia (ordine cronologico)
- Angelo de Gubernatis, Dizionario degli artisti italiani viventi, Firenze, 1906, p. 21.
- Tullio Bertamini, Federico Ashton pittore (1836-1904), in Oscellana, n. 2, 1977, p. 100.
- Guido Cesura, Il Lago Maggiore in un secolo di pittura, De Agostini, 1978.
- Gianni Pizzigoni, Massimiliano Cremona e Maria Pia Zocchi, Federico Ashton. Pittore della montagna, Grossi, Domodossola, 2003.
- Paolo Volorio, Federico Ashton: il segno e la macchia: frammenti inediti, M. Me Webb, 2006.
- Giuseppe Possa e Giorgio Quaglia, Scintille nella notte, Mnamon, 2013.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Federico Ashton
Collegamenti esterni
- (EN) Opere di Federico Ashton, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 52741895 · ISNI (EN) 0000 0000 4684 1543 · LCCN (EN) no2004000534 · GND (DE) 128472650 · WorldCat Identities (EN) lccn-no2004000534 |
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