Rock Island (album)

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Rock Island
album in studio
ArtistaJethro Tull
Pubblicazione21 agosto 1989
Durata50:21
Dischi1
Tracce10
GenereRock progressivo
Progressive folk
EtichettaChrysalis
ProduttoreIan Anderson
Registrazione1989, nello studio all'interno dell'abitazione di Anderson
Certificazioni
Dischi d'argentoBandiera del Regno Unito Regno Unito[1]
(vendite: 60 000+)
Jethro Tull - cronologia
Album successivo
(1990)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic
Progarchives
George Starostin[2]

«And all roads out of here seem to lead right back to your own Rock Island»

Rock Island è un album della band progressive rock inglese Jethro Tull, pubblicato nel 1989.

Il Disco[modifica | modifica wikitesto]

Rock Island è l'album che viene immediatamente dopo i successi di Crest of a Knave e dell'antologia 20 Years of Jethro Tull e anche per questo motivo passato un po' in sordina. Esso contiene canzoni di buonissimo livello quali Kissing Willie o Heavy Water, ma anche altre forse troppo pompose tanto da rendere il disco fin troppo pesante. Come in Crest of a Knave è molto forte l'utilizzo della chitarra elettrica ma il risultato non è il medesimo, come spesso accade dopo un successo quale è stato appunto il precedente album.

Si registra il ritorno del tastierista Peter-John Vettese in alcune tracce anche se il tastierista ufficiale è Martin Allcock.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Tutte le canzoni sono state scritte da Ian Anderson.

  1. Kissing Willie – 3:32
  2. The Rattlesnake Trail – 3:59
  3. Ears of Tin – 4:53
  4. Undressed to Kill – 5:24
  5. Rock Island – 6:52
  6. Heavy Water – 4:12
  7. Another Christmas Song – 3:30
  8. The Whaler's Dues – 7:53
  9. Big Riff and Mando – 5:57
  10. Strange Avenues – 4:09
    • Bonus track nella versione rimasterizzata del 2006 tratte dal live a Zurigo del 13 ottobre 1989
  11. Christmas song (Live) - 3:06
  12. Cheap day return/Mother goose (Live) - 3:09
  13. Locomotive breath (Live) - 3:38

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 10 aprile 2016.
  2. ^ Recensione di George Starostin

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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