Partito Nazionale Liberale-Ala Giovanile

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Partito Nazionale Liberale - Ala Giovanile
Partidul Național Liberal – Aripa Tânără
Leader
StatoRomania (bandiera) Romania
AbbreviazionePNL-AT (1990-1993)
PL93 (1993-1997)
PL (1997-1998)
Fondazione4 luglio 1990 (PNL-AT)
21 febbraio 1993 (PL93)
14 giugno 1997 (PL)
Dissoluzione7 settembre 1998
Confluito inPartito Nazionale Liberale
IdeologiaLiberalismo nazionale
Liberalismo conservatore
CollocazioneCentro-destra
Coalizione
Seggi massimi Camera
11 / 341
(1992)
Seggi massimi Senato
1 / 143
(1992)
TestataViitorul Liberal

Il Partito Nazionale Liberale-Ala Giovanile (in romeno: Partidul Național Liberal-Aripa Tânără, PNL-AT) è stato un partito politico romeno nato nel 1990 da una scissione dal Partito Nazionale Liberale.

Alle elezioni parlamentari in Romania del 1992 partecipò alla coalizione della Convenzione Democratica Romena, ottenendo 11 deputati e un senatore. Dopo aver assorbito altri gruppi minori fuoriusciti dal PNL, nel 1993 mutò il proprio nome in Partito Liberale 1993 (in romeno: Partidul Liberal 1993, PL93).

Rimasto fuori dal parlamento per non aver superato la soglia di sbarramento alle elezioni del 1996, nel 1997 si fuse con il Partito Nazionale Liberale-Convenzione Democratica e assunse la denominazione di Partito Liberale (in romeno: Partidul Liberal, PL).

Nel 1998 venne assorbito dal Partito Nazionale Liberale.

Partito Nazionale Liberale - Ala Giovanile

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Scissione dal PNL

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In seguito alla rivoluzione romena del 1989, che mise fine alla dittatura di Nicolae Ceaușescu, il potere fu assunto da un gruppo costituito principalmente da ex dissidenti comunisti guidato da Ion Iliescu, che nel gennaio 1990 fondò l'egemonico partito politico del Fronte di Salvezza Nazionale (FSN). I liberali si riunirono intorno al Partito Nazionale Liberale (PNL), rifondato da Radu Câmpeanu dopo la soppressione del 1947 ad opera delle autorità comuniste. Alle prime elezioni dell'era democratica, celebratesi nel maggio 1990, il PNL ottenne il 7%.

Subito dopo le elezioni emerse nel partito il contrasto tra la vecchia e la nuova generazione, con la seconda che accusava la prima di aver gestito in maniera fallimentare la preparazione alla tornata elettorale e di rimanere ancorata ad una versione non attuale del liberalismo[1]. Il 3 luglio 1990 Gelu Netea pubblicò sulla testata del partito, Viitorul, un editoriale intitolato «I vecchi o i giovani?» («Bătrânii sau tinerii?») nel quale criticava aspramente la dirigenza[2]. Il giorno successivo il consiglio del PNL ne decretò l'espulsione e alla guida del giornale del partito sostituì Netea con Alexandru Dincă, che era fedele alla linea ufficiale dettata da Câmpeanu[3]. Schierandosi al fianco di Netea, condivisero pubblicamente lo stesso atteggiamento anche i segretari esecutivi Dinu Patriciu, Călin Popescu Tăriceanu, Radu Cojocaru e Andrei Chiliman, che nella sera del 3 luglio emisero un comunicato che recitava:

(RO)

«Dreptul la exprimarea opiniei este un atribut fundamental al oricarui membru al unui partid democratic. Dl Gelu Netea a scris articolul sus-mentionat in urma unei serii de discutii cu conducerea partidului, cu dl Radu Campeanu personal. Aceste convorbiri au ramas fara nici un rezultat. Starea de tensiune din interiorul partidului este generata de atitudinea discretionara a unui grup gerontocratic din conducere care, prin mentalitatea politicianista ingusta, este complet rupt de realitatea sociala romaneasca contemporana»

(IT)

«Il diritto alla libertà d'espressione è un attributo fondamentale di qualunque membro di un partito democratico. Gelu Netea ha scritto l'articolo summenzionato in seguito ad una serie di discussioni con la dirigenza del partito e personalmente con Radu Câmpeanu. Questi colloqui sono rimasti senza risultato. Lo stato di tensione interno al partito deriva dall'atteggiamento discrezionale di un gruppo gerontocratico della dirigenza che, tramite una mentalità politica ristretta, è completamente al di fuori della realtà sociale romena contemporanea»

Il gruppo condotto da Dinu Patriciu, quindi, annunciò la creazione del comitato del Partito Nazionale Liberale-Ala Giovanile (Partidul Național Liberal - Aripa Tânără, PNL-AT), con sede presso la redazione del giornale Viitorul sita in Bulevardul Niculae Bălcescu 21 nella capitale, decretando la prima scissione del fronte liberale della Romania postrivoluzionaria[1][3][4][5][6]. La nuova generazione rimproverava i quadri dirigenziali del PNL di non rispettare la democrazia interna, anche per non aver tenuto conto dei criteri di competenza, bensì solo delle relazioni personali, al momento della nomina del comitato di iniziativa del febbraio 1990 e della scelta delle candidature alle elezioni del maggio 1990[3]. Câmpeanu, per reazione, affermò che le rivendicazioni dell'ala giovanile calpestavano l'integrità morale e politica ed erano dovute esclusivamente a delusioni personali, specialmente alle frustrazioni di Patriciu e Tăriceanu, che nei mesi precedenti avevano avuto conflitti con i membri più anziani come Dan Amedeo Lăzărescu e Ionel V. Săndulescu[3]. Il 5 luglio Patriciu dichiarò:

(RO)

«Noi, cei tineri, dorim reforma partidului. Vrem să promovăm un partid democratic. Vom convoca o Conferință Națională, vom alege o nouă conducere, vom adopta o linie nouă»

(IT)

«Noi, i giovani, desideriamo la riforma del partito. Vogliamo promuovere un partito democratico. Convocheremo una Conferenza Nazionale, eleggeremo una nuova dirigenza, adotteremo una nuova linea»

Nei giorni successivi diverse personalità si unirono al gruppo lasciando il PNL. Tra questi i deputati Mihai Carp (presidente dell'organizzazione di Oradea) e Horia Rusu (presidente della filiale del municipio di Timișoara)[3] e i membri Radu Boroianu, Viorel Cataramă e Raymond Luca[7]. Il nuovo partito, che professava una dottrina neoconservatrice[7], inserì tra i punti programmatici del proprio statuto quello dell'applicazione dell'articolo 8 della Proclamazione di Timișoara che, puntando all'interdizione dalle cariche pubbliche degli ex membri del Partito Comunista Rumeno, era stata soggetto di ampie proteste tra l'aprile e il giugno 1990[7]. Il 12 luglio la delegazione permanente del PNL espulse ufficialmente i dissidenti, che il 23 luglio iscrissero il PNL-AT presso il registro dei partiti politici del tribunale di Bucarest[1][2][3]. Il giornale Viitorul divenne ufficiosamente la testata del nuovo partito[7][4][5][8]. Il congresso di fondazione elesse Horia Rusu presidente esecutivo del PNL-AT, mentre nel settembre 1990 Dan Trepcea lo rappresentò nel corso della seduta del comitato esecutivo dell'Internazionale Liberale[7]. Nel maggio 1991 René-Radu Policrat venne nominato presidente onorario.

Collaborazione con il governo Roman

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Nel turbolento contesto dei primi anni della Romania democratica, separatosi dall'ala di Câmpeanu, il PNL-AT avviò un percorso indipendente, rinunciando alla politica di dura opposizione caratteristica del 1990 e avvicinandosi al FSN di Iliescu, che guidava il governo con il primo ministro Petre Roman[7][9]. Nell'aprile 1991, infatti, al margine di un ampio rimpasto del governo Roman II, Dinu Patriciu fu indicato come ministro dei lavori pubblici, salvo poi ritirarsi a causa del respingimento della sua nomina da parte del parlamento[8][10]. Il PNL-AT, in ogni caso, ottenne due segretari di stato: Radu Boroianu alla cultura e Viorel Cataramă all'industria e al commercio[2][7].

La collaborazione con il partito di governo fu rafforzata con la firma della Carta per la Riforma e la Democrazia (Carta pentru Reforma și Democrație), documento che, siglato ufficialmente nel luglio 1991, segnava la nascita di un'alleanza politica tra il FSN e i gruppi minori del PNL-AT, del Partito Democratico Agrario di Romania (PDAR) e del Movimento Ecologista di Romania (MER)[8][11]. Questo fu definito dal primo ministro Roman come un atto di rispetto reciproco tra le varie forze e di partecipazione responsabile alle decisioni politiche assunte dal governo. La finalità era quella di realizzare consultazioni e valutazioni periodiche, in modo da permettere agli aderenti di realizzare un'opposizione costruttiva[12]. A tal riguardo Tăriceanu tenne a precisare che il PNL-AT sarebbe rimasto un partito di opposizione per quanto riguardava gli aspetti dottrinari, ma che apprezzava la creazione di una larga base politica indirizzata alla normalizzazione alla riforma del paese[12].

Nel settembre 1991 al governo Roman III succedette il governo Stolojan cui prese parte, invece, il PNL di Câmpeanu[5].

Elezioni del 1992

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Alle prime elezioni amministrative del febbraio 1992 il partito ottenne percentuali irrisorie intorno all'1%, che in tutta la Romania gli valsero 13 sindaci, 17 consiglieri di distretto e 397 consiglieri locali[2][13]. A Bucarest il PNL-AT tentò senza successo la candidatura di Tăriceanu per il titolo di sindaco[7].

Nel giugno 1992 il PNL-AT si unì insieme ad un'altra ala dissidente del PNL (il Partito Nazionale Liberale-Convenzione Democratica) ad un'ampia coalizione di centro-destra guidata dal Partito Nazionale Contadino Cristiano Democratico (PNȚCD), la Convenzione Democratica Romena (CDR), che puntava a diventare il principale gruppo del paese, contendendo il potere al partito di Iliescu[2][7][14][15].

La decisione, tuttavia, fu causa di un'importante scissione in seno al PNL-AT. Nel giugno 1992 Tăriceanu, Chiliman, Boroianu e Cataramă fondarono il Nuovo Partito Liberale (Noul Partid Liberal, NPL), che concorse indipendentemente alle elezioni parlamentari di quell'anno[7][16].

In seguito alle elezioni generali del 1992 la Convenzione Democratica Romena divenne il maggior gruppo di opposizione al governo socialdemocratico di Nicolae Văcăroiu. Nel quadro dell'alleanza il PNL-AT riuscì a fare eleggere un senatore e 11 deputati (pari all'1,75% dei 34 senatori e 82 deputati ottenuti dalla CDR)[2][7]. L'unico senatore PNL-AT eletto, René-Radu Policrat, partecipò ad un più ampio gruppo parlamentare con altre forze liberali (PNL-CD, PAC)[17], mentre alla camera il partito riuscì a formare un gruppo parlamentare proprio con a capo Dinu Patriciu[18].

Partito Liberale 1993

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Diagramma di evoluzione delle componenti del Partito Nazionale Liberale nel corso degli anni novanta. Le linee tratteggiate rappresentano le scissioni, le linee piene rappresentano le fusioni.

Il PNL di Câmpeanu, concorrendo autonomamente alle elezioni, non riuscì a superare la soglia di sbarramento, rimanendo fuori dal parlamento. La sconfitta aprì una crisi immediata, che spinse una parte dei militanti, guidata da Valeriu Stoica, Radu Stroe e Constantin Bălăceanu-Stolnici, a costituire il cosiddetto Gruppo di riforma morale e politica (Grupul de Reformă Morală și Politică), che chiedeva un cambio al vertice del partito. Il 2 dicembre 1992, tuttavia, ne fu decretata l'espulsione dal PNL. Il gruppo, quindi, si unì ad una fazione del PNL-CD, confluendo nel PNL-AT, che il 21 febbraio 1993 fu ridenominato Partito Liberale 1993 (Partidul Liberal 1993, PL93)[2][4][7][19].

Nel luglio dello stesso anno diversi elementi del Partito Alleanza Civica (PAC) entrarono a far parte del PL93, mentre le due formazioni si unirono in un gruppo parlamentare comune alla camera dei deputati sotto l'egida del partito di Patriciu[13].

Nel 1994 il PL93 ottenne lo status di membro candidato all'Internazionale Liberale[7].

Il 17 febbraio 1995 il consiglio nazionale della CDR propose un documento che prevedeva per tutti i partiti della coalizione la presentazione su liste comuni in occasione delle elezioni amministrative e parlamentari del 1996, nonché il sostegno ad un unico candidato presidenziale[20]. Tali termini, tuttavia, furono rifiutati da buona parte degli aderenti e causarono lo sfaldamento della coalizione. Il PL93 ne uscì nel febbraio 1995[2][14][21], mentre una fazione dissidente del partito, autoproclamatasi nel mese di marzo "gruppo politico liberale", nel maggio 1995 si iscrisse interamente al PNL, il cui nuovo presidente era Mircea Ionescu-Quintus[21]. Ne fecero parte i deputati Crin Antonescu, Călin Anastasiu, Octavian Bot, Ion Dobrescu, Sorin Pantiș e Laurențiu Priceputu[18].

Il PL93, quindi, concorse alle elezioni amministrative del 1996 al di fuori di ogni alleanza, ottenendo il 3%, pari a 61 sindaci, 53 consiglieri di distretto e 1.221 consiglieri locali, che, per quanto scarno, fu il miglior risultato elettorale della sua storia[2][13]. A Bucarest il partito candidò Patriciu per il ruolo di sindaco generale e Ludovic Orban per quello di sindaco del settore 1[11][19].

Per provare a tornare in parlamento, il 10 luglio 1996 creò insieme al PAC la coalizione Alleanza Nazionale Liberale (Alianța Naţional Liberală, ANL) che, però, in occasione delle elezioni parlamentari del 1996 rimase sotto il 2%[2][13]. Il PL93, perciò, non ottenne alcun seggio, entrando in una fase di declino coincidente con il contemporaneo rafforzamento del PNL.

Partito Liberale

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Il 14 giugno 1997 il PL93 entrò in una nuova fase, quando fu celebrata la fusione con il Partito Nazionale Liberale-Convenzione Democratica, che portò alla nascita del Partito Liberale (Partidul Liberal, PL)[2][7].

La nuova formazione ebbe breve vita. Dopo la creazione nel marzo 1998 di una breve alleanza con il PNL-Câmpeanu, Federazione Liberale (FL)[21][22], nel settembre 1998, infatti, il partito di Patriciu fu assorbito dal PNL, in cui in quel momento Călin Popescu Tăriceanu rivestiva il ruolo di vicepresidente. Tale mossa, tuttavia, fu causa di un'ulteriore scissione. Il vecchio leader del PNL-CD Niculae Cerveni si oppose all'unificazione con il PNL e fondò un nuovo gruppo, l'effimero Partito Liberale Democratico Romeno (Partidul Liberal Democrat Român, PLDR)[7][21][23].

In applicazione di un protocollo di fusione, i leader del PL Dinu Patriciu, Horia Rusu e Cristian Iordanescu furono cooptati nei quadri dirigenziali del PNL[8][11]. L'assorbimento del PL da parte del PNL fu ratificato dalla decisione della delegazione permanente del PNL del 7 settembre 1998[7][24].

Risultati elettorali

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Elezione Voti % Seggi
Parlamentari 1992[N 1] Camera 2.170.289 20,04
11 / 341
Senato 2.210.722 20,16
1 / 143
Parlamentari 1996[N 2] Camera 192.495 1,57
0 / 343
Senato 236.132 1,92
0 / 143
  1. ^ Nella Convenzione Democratica Romena (con PNȚCD, PNL-AT, PSDR, PAC, PER); totale seggi: 82 alla Camera e 34 al Senato
  2. ^ Nell'Alleanza Nazionale Liberale (con PAC)
Elezione Candidato Voti % Esito
Presidenziali 1992 I turno Emil Constantinescu[N 1] 3.717.006 31,24 Non eletta/o (2º)
II turno 4.641.207 38,47
Presidenziali 1996 I turno Nicolae Manolescu[N 2] 90.122 0,71 Non eletta/o (8º)
  1. ^ Candidatura sostenuta dalla Convenzione Democratica Romena
  2. ^ Candidatura sostenuta dall'Alleanza Nazionale Liberale

Nelle istituzioni

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Collocazione parlamentare

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Governo Roman II
Governo Roman III
Governo Stolojan, Governo Văcăroiu
Governo Ciorbea, Governo Vasile
  1. ^ a b c (RO) Simona Mihăescu, Partidul Național Liberal, Politica românească, 25 maggio 2010. URL consultato il 10 settembre 2018.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l (RO) Lucian Gheorghiu, Niciun partid „rebel” nu s-a impus până acum pe scena politică, Cotidianul, 3 agosto 2014. URL consultato il 19 marzo 2019.
  3. ^ a b c d e f g (RO) Tăriceanu și Patriciu, aripa tânără a unui partid bătrân, Jurnalul Național, 6 luglio 2010. URL consultato il 19 marzo 2019.
  4. ^ a b c (RO) Definiții pentru PNL, su dexonline.ro.
  5. ^ a b c (RO) Cronologie PNL 1835 – 2018, su aliantadreptei.wordpress.com.
  6. ^ (RO) Alexandru Radu, Reforma partidelor. Cazurile PSD şi PNL, in Sfera Politicii, n. 145, marzo 2010. URL consultato il 22 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2018).
  7. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p (RO) Gabriel Savulescu, Memoria istoriei: 4 iulie 1990, se infiinteaza Partidul National Liberal – Aripa Tanara PNL-AT, su aliantadreptei.wordpress.com, 5 luglio 2010. URL consultato il 19 marzo 2019.
  8. ^ a b c d (RO) Dinu Patriciu in politica: membru fondator PNL, numit ministru in aceeasi zi cu Basescu, Wall Street.ro, 19 agosto 2014. URL consultato il 28 febbraio 2019.
  9. ^ (RO) Cristian Felea, Armata celor treisprezece maimuțe: partidul e-n toate, su contributors.ro, 1º febbraio 2018. URL consultato il 19 marzo 2019.
  10. ^ (RO) Bogdan Michael Ciubotaru, Organizarea si functionarea Guvernului Romaniei: legislatie, doctrina si practica politica, Editura Lumen, 2013, p. 200, ISBN 9731663541.
  11. ^ a b c (RO) Diana Robu, Dinu Patriciu a murit Fondator PNL, de trei ori deputat si numit ministru in aceeasi zi cu Basescu, Ziare.com, 19 agosto 2014. URL consultato il 28 febbraio 2019.
  12. ^ a b (RO) Octavian Andronic, CARTA PENTRU REFORMĂ ȘI DEMOCRAŢIE DESCHIDE CALEA UNUI GUVERN „REȘAPAT"!, Libertatea, 12 luglio 1991. URL consultato il 19 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2020).
  13. ^ a b c d (RO) Cristian Preda, Partide, voturi şi mandate la alegerile din România (1990-2012), XIII, n. 1, Romanian Political Science Review, 2013. URL consultato il 28 agosto 2017.
  14. ^ a b (RO) Dan Pavel e Iulia Huia, Nu putem reuși decît împreună. O istorie analitică a Convenției Democratice, 1989-2000, Iași, Polirom, 2003.
  15. ^ (RO) ANUL 1990 PARTIDE, IDEOLOGII şi MOBILIZARE POLITICĂ (PDF), Bucarest, Editura IRRD, 2014. URL consultato il 24 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2016).
  16. ^ Il NPL partecipò alle elezioni parlamentari in Romania del 1992, per poi essere assorbito dal PNL nel 1993.
  17. ^ (RO) René-Radu POLICRAT. Sinteza activitatii parlamentare în legislatura 1992-1996 [collegamento interrotto], su cdep.ro, Camera dei deputati della Romania.
  18. ^ a b (RO) Partidul Liberal - 1993, su cdep.ro, Camera dei deputati della Romania.
  19. ^ a b (RO) Carol Dan, BIOGRAFIE: Dinu Patriciu, fondator al PNL şi al primei firme private din România, Mediafax, 19 agosto 2014. URL consultato il 28 febbraio 2019.
  20. ^ (EN) Steven D. Roper, Romania: The Unfinished Revolution, Routledge, 2000, ISBN 9058230279.
  21. ^ a b c d (EN) Leaders of Romania, su zarate.eu. URL consultato il 12 marzo 2019.
  22. ^ (RO) Alexandru Radu, Un experiment politic românesc. Alianța Dreptate și Adevăr PNL-PD, Iași, Institutul european, 2009, p. 23, ISBN 978-973-611-614-8.
  23. ^ Il PLDR partecipò alle elezioni parlamentari in Romania del 2000 con risultati intorno allo 0,5%, per poi sparire dalla scena politica romena.
  24. ^ (EN) George Jiglău e Sergiu Gherghina, The Ideological Institutionalization of the Romanian Party System, su sar.org.ro, Romanian Journal of Political Science. URL consultato il 5 agosto 2018.