Palazzo Marigliano

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Palazzo Marigliano
Il palazzo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàNapoli
Coordinate40°50′58.69″N 14°15′31.85″E / 40.849635°N 14.258846°E40.849635; 14.258846
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVI secolo
Stilerinascimentale
Usoresidenziale
Realizzazione
ArchitettoGiovanni Francesco Mormando
Cortile interno
Scala del '700 a doppia rampa
Il portale originale (sin.) e portale odierno a (dx) in un disegno CAD

Il palazzo Marigliano o anche palazzo di Capua è un palazzo di Napoli: si innalza in via San Biagio dei librai ed oggi ospita la sede della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo fu costruito tra il 1512 e il 1513 su commissione di Bartolomeo di Capua, principe di Riccia e conte di Altavilla; il progetto venne affidato a Giovanni Francesco Mormando che realizzò un pregevole esempio di architettura rinascimentale napoletana. L'edificio divenne possedimento dei conti di Saponara e della famiglia Marigliano.

Tra il XVIII e il XIX secolo furono apportate sostanziali modifiche: la realizzazione del cortile settecentesco, impostato su due diverse quote collegate da una pregevole scala a doppia rampa, precedette le trasformazioni ottocentesche che portarono all'apertura di alcune botteghe in facciata e alla sostituzione, presso il portale d'ingresso, dei pilastri ionici con un'esile e semplice fascia di marmo.

Nell'atrio sono presenti due iscrizioni: una, alla sinistra dell'ingresso e parzialmente erosa, ricorda che nel palazzo visse Costanza di Chiaromonte, moglie del re Ladislao di Durazzo e poi del principe Andrea di Capua; l'altra, a destra, ricorda la congiura di Macchia del 1701, ordita nel palazzo.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

La facciata è impostata su tre ordini poggiati sul basamento in piperno in cui sono state aperte le botteghe; il primo ordine è caratterizzato da semplici aperture rettangolari, il secondo, invece, da finestre ad arco tutto sesto poggianti su pilastri con ordine architettonico e distanziate da lesene composite scanalate.

Nel piano nobile, corrispondente con il terzo e ultimo ordine, ci sono cinque finestre con cornici marmoree e architravi con decorazioni a dentelli e ovuli; particolare è la scritta memini che ritroviamo su di esse e sul portale cinquecentesco.

Nel cortile interno, della struttura originaria è rimasto solo il portale della scala, che ripete la stessa decorazione degli esterni; il resto del cortile assume l'aspetto barocco determinato dalle decorazioni e dai rimaggiamenti apportati nel corso del Settecento.

Nell'interno sono ancora conservate alcune parti della dimora rinascimentale come le travi lignee decorate, resti di affreschi nella cappella gentilizia, un capino cinquecentesco e alcune porte decorate.

Opere d'arte[modifica | modifica wikitesto]

Negli ambienti del piano nobile ci sono resti di affreschi di Francesco De Mura.

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