Museo di Firenze com'era

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Entrata del Museo

Il Museo di Firenze com'era si trova in Via dell'Oriuolo a Firenze, nell'ex-monastero delle Oblate, e ripercorre tutta la storia della città dalla fondazione romana ai tempi del Risanamento urbanistico.

Fondato nella seconda metà dell'Ottocento, fu un modo per immortalare ciò che, fra grandi proteste, era stato distrutto durante i progetti per Firenze Capitale, attrono all'anno 1865, che portarono alla distruzione delle mura per far posto ai viali di circonvallazione oppure alla demolizione del Mercato Veccio e dell'Antico Ghetto per far spazio alla tanto criticata Piazza della Repubblica.

Sala archeologica

Il plastico di Florentia

Al primo piano è mostrato materiale di scavo del periodo etrusco e romano, in larga parte frutto degli sventramenti ottocenteschi. Con un modellino del castrum fiorentino (Florentia, sul quale sono stati montati dei fili di ferro che simulano gli edifici oggi esistenti, si testimonia come di quei tempi resti solo l'impianto stradale di alcune vie a scacchiera fra il Duomo e la Piazza della Signoria, oltre alla nota Via Tórta che segue il profilo dell'antico anfiteatro.

Altri materiali archeologici sono esposti sono le urne villanoviane, pietre fiesolane (particolari sepolture del VI secolo a.C. circa, simili a cippi), Il bassorilievo di un pozzo sotterraneo di epoca romana, un tempo situato vicino al Foro (oggi Piazza della Repubblica e rappresentante forse l'Arno stesso, e alcuni materiali provenienti dalle terme di Capaccio (esistenti nella zona ovest vicino al Ponte Vecchio), fra le quali una pregevole statua di Ercole (I secolo).

Immagini della sala

Sale al primo piano

Al primo piano si trova la maggior parte dell'esposizione, nel quale spiccano le numerose vedute, piante e scorci della città a partire dal Medioevo fino al Novecento. Fra le più celebri, la copia ottocentesca della cosiddetta Pianta della catena (dal motivo decorativo a catena che la incornicia), una incisione su legno del 1470.

Un'altra famosa opera è la serie di 12 vedute delle ville medicee di Giusto Utens (1599). Anche, oltre al gradevole profilo artistico, è importante la testimonianza dell'aspetto primitivo degli edifici.

Non mancano oggetti che illustrano la vita cittadina, come le chiavi delle porte della città con anche la borsa in pelle pèer contenerle, appartenuta ad uno dei guardiani deputati alla sorveglianza di tale accessi.

La zona forse più toccante del museo è quella dedicata al Risanamento l'epoca nel quale l'urbanistica cittadina fu stravolta in seguito all'elezione di Firenze come capitale del Regno d'Italia (1865-1871). Oltre a stampe e modellini delle zone distrutte sono esposti i progetti di Giuseppe Poggi per ulteriori modifiche che vennero fortunatamente accantonate, grazie alle vive proteste, fra le quali spiccarono quelle della allora foltissima comunità inglese della città (nell'Ottocento gli stranieri arrivarono ad essere fino ad un terzo della popolazione totale). Fra questi progetti c'era quello di creare un viale fra Piazza della Signoria e Piazza Santa Croce, distruggendo una fila di isolati fra il Bargello e il Complesso di San Firenze, che avrebbe distrutto alcune importanti vestigia come la chiesa di San Remigio e il sito dell'anfiteatro romano.

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