Monticelli Terme

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Monticelli Terme
frazione
Monticelli Terme – Veduta
Monticelli Terme – Veduta
Terme Borrini
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
Comune Montechiarugolo
Territorio
Coordinate44°43′38″N 10°23′42.6″E / 44.727222°N 10.395167°E44.727222; 10.395167 (Monticelli Terme)
Altitudine96 m s.l.m.
Superficie2,03 km²
Abitanti4 809[2] (31-12-2012)
Densità2 364,31 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale43022
Prefisso0521
Fuso orarioUTC+1
Patronosan Donnino / san Quintino
Giorno festivo9 ottobre / 31 ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Monticelli Terme
Monticelli Terme

Monticelli Terme (Monzè in dialetto parmigiano) coi suoi 4 809 abitanti[1] è la più grande e popolosa frazione del comune policentrico di Montechiarugolo, in provincia di Parma, ed è sede di una delle cinque consulte frazionali.[3]

La località dista 2,83 km dal capoluogo.[4]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Monticelli Terme è situata ai margini dei primi rilievi collinari della pianura parmense, sulla sponda sinistra del torrente Enza; il grande centro moderno, anticamente conosciuto come Montepelato, sorge in posizione quasi pianeggiante, mentre il borgo medievale originario di Monticelli, con la chiesa e il castello scomparso alla fine del XV secolo, è collocato sulle alture a sud.[5]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Montechiarugolo.

Il clima di Monticelli Terme è tipicamente continentale. Per quanto riguarda le temperature, si passa dalle medie massime di 28,9 °C di luglio alle medie minime di -1,4 °C di gennaio. Per quanto riguarda la piovosità, in luglio cadono mediamente 45 mm di pioggia, mentre in novembre ne cadono 100 mm.[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I più antichi insediamenti umani nella zona sorsero durante l'età del bronzo, come testimoniato dalle tracce di un villaggio palafitticolo eretto dai Terramaricoli, rinvenuto nel 1871 dall'archeologo Luigi Pigorini[7] nei pressi del centro moderno di Monticelli Terme.[5]

In seguito gli Etruschi fondarono sugli antichi resti un nuovo insediamento, di cui si conservano alcuni oggetti lavorati in cotto ritrovati durante gli stessi scavi ottocenteschi.[8]

L'area risultava abitata anche in epoca romana, come testimoniato dalla suddivisione del territorio che ancora ricalca in parte l'antica centuriazione e dai toponimi di alcune località di sicura origine latina.[8]

In età medievale fu fondato un nuovo borgo più a sud dell'antico villaggio etrusco, nella fascia alta della zona; entro il X secolo vi fu edificata una fortificazione difensiva, menzionata per la prima volta nel 980 nell'atto di conferma del suo possesso al vescovo di Parma Oberto e ai canonici del Capitolo della Cattedrale di Parma da parte dell'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone II di Sassonia.[8]

Secondo un documento del 1114, la contessa Matilde di Canossa era proprietaria di alcune terre nel feudo, che continuò ad appartenere alla Diocesi di Parma fino alla metà del XII secolo; si impose allora l'autorità comunale di Parma, di cui Monticelli seguì le sorti:[8] nel 1303 si instaurò al potere Giberto III da Correggio, poi scacciato nel 1316;[9] nel 1335 si impossessò della città il signore di Verona Mastino II della Scala, ma nel 1341 la riconquistò Azzo da Correggio,[10] che nel 1344 la alienò al marchese di Ferrara Obizzo III d'Este; quest'ultimo nel 1346 la rivendette infine al signore di Milano Luchino Visconti.[8]

Nel 1402, dopo la morte di Gian Galeazzo Visconti, Ottobuono de' Terzi prese possesso di Parma, allontanandone i Rossi,[8] che per reazione iniziarono a compiere una serie di scorrerie in tutto il Parmense; Monticelli fu depredata nel 1403[11] e nuovamente nel 1404.[12] Nel 1406 il duca Giovanni Maria Visconti investì il condottiero Guido Torelli, alleato dei Terzi, del feudo di Montechiarugolo, comprendente anche le località di Monticelli, La Villa, Martorano, Marano, Tortiano, Basilicagoiano, Pecorile e Lesignano.[13]

Nel 1428 il duca Filippo Maria Visconti elevò al rango di contea il feudo, investendone ufficialmente Guido Torelli e i suoi discendenti.[14]

Nel 1482, durante la guerra dei Rossi, Giacomo de' Rossi, dopo aver riconquistato il castello di Basilicanova, attaccò il maniero di Monticelli e ne prese possesso per conto della repubblica di Venezia,[15] ma al termine del conflitto la zona ritornò nelle mani dei Torelli.[8]

Nel 1500, dopo la conquista del ducato di Milano da parte dei Francesi, il re Luigi XII, con l'intento di punire il conte Cristoforo II Torelli per l'appoggio dato al Ludovico il Moro, saccheggiò il territorio di Monticelli e si impossessò del feudo di Montechiarugolo; quattro anni dopo Francesco, fratello di Cristoforo, riacquistò la contea.[8]

Nel 1612 il conte Pio Torelli fu accusato, insieme alla contessa Barbara Sanseverino, al conte Orazio Simonetta, al marchese Girolamo Sanvitale, al conte Alfonso II Sanvitale, al conte Gian Battista Masi, alla marchesa Agnese Argotta e a molti altri nobili del Parmense, di aver preso parte alla presunta congiura ai danni del duca Ranuccio I Farnese, che ne ottenne la condanna a morte e la confisca di tutti i beni;[16] il feudo di Montechiarugolo fu definitivamente assorbito dalla Camera Ducale di Parma.[8]

Nel 1806, dopo l'annessione del ducato di Parma e Piacenza all'Impero francese, Monticelli fu inglobata nel costituendo Comune di Montechiarugolo.[17]

Nel 1924, durante lo scavo di un pozzo per scopi irrigui, Italo Borrini, proprietario di vasti terreni nella zona di Montepelato, per caso scoprì una fonte di acqua molto salata e, dopo aver ottenuto la concessione, fondò immediatamente un provvisorio stabilimento termale, cui seguì nel 1927 la costruzione delle Terme Borrini; furono scavati altri pozzi[5] che consentirono il prelievo di due distinte acque dalle proprietà salsobromoiodiche e sulfuree[7] e l'estrazione di gas metano.[5] A partire dal secondo dopoguerra[7] il paese, rinominato Monticelli Terme, si sviluppò notevolmente attorno allo stabilimento termale, che, con l'apertura di alcuni alberghi e la costruzione del grande parco, consentì una forte ripresa economica a tutta la zona.[18]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma della frazione è costituito da uno scudo con croce bianca in campo rosso, sormontata da corona feudale e un incrocio d'ulivo sotto lo stemma.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Donnino[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Donnino
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Donnino (Montechiarugolo).

Menzionata per la prima volta nel 1230, la chiesa originaria romanica fu riedificata agli inizi del XVI secolo ed elevata al rango di parrocchia nel 1564; ricostruita nuovamente in stile neoclassico nel 1765, fu ampliata nel 1830 e completata con la facciata nel 1878 e il campanile nel 1910; il luogo di culto conserva al suo interno numerose opere di pregio, tra cui la pala d'altare settecentesca attribuita a Ilario Spolverini, un olio cinquecentesco eseguito da Giovanni Battista Bertucci il Giovane, altri dipinti e arredi antichi e un piccolo organo costruito nei primi anni del XVIII secolo.[19][20]

Oratorio di San Giulio[modifica | modifica wikitesto]

Oratorio di San Giulio

Edificato in stile neogotico nel 1950 all'interno del parco termale, l'oratorio fu finanziato da Italo Borrini per onorare il figlio Achille, che morì eroicamente nel 1927 in un tragico incidente causato dall'esplosione di un pozzo di metano; l'edificio ospita al suo interno due sculture in bronzo realizzate da Pietro Cornerini.[21]

Castello[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Monticelli.

Menzionato per la prima volta nel 980 quale dipendenza della Diocesi di Parma, il castello seguì fino agli inizi del XV secolo le sorti della città di Parma, contesa a partire dal XIV secolo da numerose famiglie, tra le quali i da Correggio, i Rossi, i della Scala, gli Este e i Visconti; razziato tra il 1403 e il 1404 dai Rossi, fu assegnato nel 1406 a Guido Torelli unitamente al feudo di Montechiarugolo; conquistato per breve tempo nel 1482 da Giacomo de' Rossi, se ne perse in seguito ogni traccia; sulle sue rovine fu probabilmente edificata la villa Mariotti-Micheli, che conserva al suo interno un disegno a carboncino del poeta Francesco Petrarca, ospite nel 1341 di Azzo da Correggio nel maniero.[8]

Terme Borrini[modifica | modifica wikitesto]

Le Terme Borrini intorno al 1930
Lo stesso argomento in dettaglio: Terme Borrini.

Edificate in stile liberty tra il 1926 e il 1927 per volere di Italo Borrini, le Terme furono negli anni seguenti circondate da un parco di 25 ettari ricco di piante, all'interno del quale furono costruiti, accanto alla villa di famiglia, alcuni alberghi e l'oratorio di San Giulio; dei 16 pozzi scavati, ne rimangono attivi 7, di cui utilizzati 2, dai quali scaturiscono altrettanti differenti tipi di acque: salsobromoiodiche e sulfuree.[5][7]

Villa Mariotti-Micheli[modifica | modifica wikitesto]

Edificata probabilmente sui resti del castello distrutto nel XV secolo, la villa fu ristrutturata in stile neoclassico nel 1830 per volere di Giuseppe Mariotti, padre del futuro sindaco Giovanni, e alienata successivamente alla famiglia Micheli; circondata da un parco arricchito da statue settecentesche, contiene numerosi ambienti decorati con stucchi; al suo interno è conservato un disegno a carboncino del poeta Francesco Petrarca risalente all'incirca al 1340.[21]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Posto lungo la strada provinciale 53, fra il 1901 e il 1934 Monticelli Terme era servito da una fermata sulla diramazione per Montecchio della tranvia a vapore Parma-Traversetolo, che percorreva la provinciale 18.[22]

Il collegamento pubblico con Parma è da allora svolto mediante autoservizi gestiti dalla TEP.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Monticelli Terme è gemellata con:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Nicoletta Fogolla, La popolazione in aumento si avvicina agli 11 mila abitanti, su gazzettadiparma.it. URL consultato il 2 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2017).
  2. ^ [1]
  3. ^ Le Frazioni, su comune.montechiarugolo.pr.it. URL consultato il 26 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2017).
  4. ^ La Frazione di Monticelli Terme, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 26 aprile 2017.
  5. ^ a b c d e Visita a Monticelli Terme, su vacanze.itinerarionline.it. URL consultato il 26 aprile 2017.
  6. ^ Clima: Monticelli Terme, su it.climate-data.org. URL consultato il 26 aprile 2017.
  7. ^ a b c d Monticelli Terme, su comune.montechiarugolo.pr.it. URL consultato il 26 aprile 2017.
  8. ^ a b c d e f g h i j Comune di Montechiarugolo, pp. 11-13.
  9. ^ Correggio, Giberto da, su treccani.it. URL consultato il 27 aprile 2017.
  10. ^ Della Scala, Mastino, su treccani.it. URL consultato il 27 aprile 2017.
  11. ^ Pezzana, 1842, pp. 40-41.
  12. ^ Pezzana, 1842, p. 73.
  13. ^ Pezzana, 1842, p. 85.
  14. ^ Pezzana, 1842, pp. 296-297.
  15. ^ Pezzana, 1852, p. 323.
  16. ^ Gran congiura: parola ai giuristi, su stmoderna.it. URL consultato il 26 aprile 2017 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2016).
  17. ^ Cenni storici, su digilander.libero.it. URL consultato il 26 aprile 2017.
  18. ^ Monticelli Terme, su monticelliterme.com. URL consultato il 28 aprile 2017.
  19. ^ Chiesa di San Donnino "Monticelli Terme, Montechiarugolo", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 25 aprile 2017.
  20. ^ Comune di Montechiarugolo, p. 13.
  21. ^ a b Comune di Montechiarugolo, p. 14.
  22. ^ Ogliari, Sapi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Comune di Montechiarugolo (PDF), in Vivi la Città, n. 11, Reggio Emilia, Gruppo Media, febbraio 2000 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2017).
  • Francesco Ogliari, Franco Sapi, Ritmi di ruote. Storia dei trasporti italiani, volume 10° - Emilia-Romagna, Milano, a cura degli autori, 1966.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo quarto, Parma, Reale Tipografia, 1852.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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