Mont Froid

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Mont Froid
Il versante meridionale
StatoBandiera della Francia Francia
Regione  Rodano-Alpi
DipartimentoStemma Savoia
Altezza2 822 m s.l.m.
Prominenza184 m
Isolamento2,47 km
CatenaAlpi
Coordinate45°14′14.79″N 6°50′34.35″E / 45.237443°N 6.842875°E45.237443; 6.842875
Altri nomi e significatiMontfroid
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Francia
Mont Froid
Mont Froid
Mappa di localizzazione: Alpi
Mont Froid
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Sud-occidentali
SezioneAlpi Cozie
SottosezioneAlpi del Moncenisio
SupergruppoCatena Bernauda-Pierre Menue-Ambin
GruppoGruppo d'Ambin
SottogruppoSottogruppo Ambin-Niblè
CodiceI/A-4.III-B.6.c

Il Mont Froid[1] (o anche Montfroid[2]) è una montagna delle Alpi Cozie di 2.822 m s.l.m.[1] che si trova in Savoia, tra la Val Cenischia e il Vallone d'Ambin.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il forte e, sullo sfondo, la cima del Monte Froid

Sulla montagna, che grazie alla sua posizione domina una vasta zona della conca del Moncenisio e del fondovalle della Alta Moriana, venne costruito a fine XIX secolo[3] un imponente complesso di fortificazioni (Ouvrage du Mont-Froid). Il Mont Froid fu teatro di violenti scontri durante la Seconda Guerra mondiale: l'area era infatti uno dei punti strategici della Linea Maginot. In particolare nell'aprile del 1945 duri combattimenti contrapposero gli chasseurs alpins francesi alle truppe da montagna tedesche in quella che viene oggi ricordata come la Bataille du Mont-Froid[4].

La zona viene tuttora sporadicamente utilizzata dall'esercito francese per esercitazioni militari, in particolare durante l'inverno quando le truppe di montagna vi svolgono attività legate allo sci fuori pista e alla sopravvivenza in ambiente di alta quota.[5] gg

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Vista dalla Punta Clairy

La montagna sorge a brevissima distanza dalla catena principale alpina[2], sul lato Valle dell'Arc. È collegata ad un cocuzzolo a quota 2.719 m[1] posto sul al crinale principale da una breve cresta. Da questa elevazione lo spartiacque principale prosegue verso est con il Col de Sollières (2.639 m) e la Punta Clairy, e in direzione sud con il Col de Bellecombe (2.475 m) e l'omonima montagna.[1] Il versante sud-orientale del Mont Froid è impervio e costituito di roccia poco attraente da un punto di vista alpinistico, mentre dagli altri lati la montagna è più facilmente accessibile. La cresta sommitale è in parte occupata da quanto rimane delle fortificazioni della Linea Maginot[2]. La sua prominenza topografica è di 184 m.[6][7]

Geologia[modifica | modifica wikitesto]

Il Mont Froid è costituito da una massa di rocce scistose di colore nerastro sovrapposte ad un basamento di gesso.[8]

Accesso alla vetta[modifica | modifica wikitesto]

Croce di vetta

La cima può essere raggiunta partendo dal Colle del Piccolo Moncenisio con un percorso di tipo escursionistico di difficoltà E.[9] La salita al Mont Froid, anche per il suo interesse storico, è piuttosto frequentata; può essere combinata con quella alla vicina Pointe de Bellecombe.[5]

Punti di appoggio[modifica | modifica wikitesto]

  • Refuge du Petit Mont Cenis

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d IGN, Géoportail.
  2. ^ a b c CAI-TCI, Alpi Cozie Settentrionali, pag. 370-371.
  3. ^ (FR) AA.VV., Travaux, Société d'histoire et d'archéologie de Maurienne, 1976, p. 233, ISBN non esistente. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  4. ^ (FR) , Jean-Louis Portehaut, La Bataille du Mont-Froid: 5-12 avril 1945, 1983, 96 pagine.
  5. ^ a b (EN) Andy Hodges, Route 7. Mont Froid, in Mountain Adventures in the Maurienne, Cicerone Press, 2012, pp. 59 - 62, ISBN 9781849657556. URL consultato il 10 gennaio 2021.
  6. ^ (EN) Mont Froid, France, su peakbagger.com. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  7. ^ Punto di minimo: Col de Sollières, 2.639 m
  8. ^ (FR) Jacques Boell, La tragédie du Mont-Froid, in Eclaireurs-skieurs au combat, Arthaud, 1962, p. 219.
  9. ^ igi02_to, Froid (Mont) dal Refuge du Petit Mont Cenis, su gulliver.it, 4 settembre 2020. URL consultato il 10 gennaio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Cartografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]