Pointe de Bellecombe

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Pointe de Bellecombe
la montagna ed in primo piano i Forti dell'Esseillon.
StatoBandiera della Francia Francia
Regione  Rodano-Alpi
DipartimentoStemma Savoia
Altezza2 755 m s.l.m.
Prominenza280 m
CatenaAlpi
Coordinate45°13′02.68″N 6°50′52.91″E / 45.21741°N 6.84803°E45.21741; 6.84803
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Francia
Pointe de Bellecombe
Pointe de Bellecombe
Mappa di localizzazione: Alpi
Pointe de Bellecombe
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Sud-occidentali
SezioneAlpi Cozie
SottosezioneAlpi del Moncenisio
SupergruppoCatena Bernauda-Pierre Menue-Ambin
GruppoGruppo d'Ambin
SottogruppoSottogruppo Ambin-Niblè
CodiceI/A-4.III-B.6.c

La Pointe de Bellecombe (2.775 m s.l.m.[1]) è una montagna delle Alpi Cozie che si trova nella Savoia, tra la Val Cenischia e il Vallone d'Ambin.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Vista dalla valle d'Ambin

La montagna si trova lungo la catena principale alpina. Mentre i versanti che si affacciano sulla conca del Moncenisio non sono particolarmente impervi, la montagna verso il vallone d'Ambin si presenta invece con pareti ripidissime di circa 900 m di dislivello[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Prima del 1860 la Pointe de Bellecombe era totalmente compresa nel territorio del Regno di Sardegna. Tra il 1860 e il 1947 il confine tra l'Italia e la Francia passava per la cima della montagna[2]. Attualmente, dopo la correzione dei confini intorno al lago del Moncenisio operata con il Trattato di Parigi, è invece totalmente in territorio francese.

Accesso alla vetta[modifica | modifica wikitesto]

La cima può essere raggiunta partendo dal Colle del Piccolo Moncenisio e transitando poi per il Col de Bellecombe[1]. La salita può essere combinata con quella al vicino Mont Froid.[3]

Punti di appoggio[modifica | modifica wikitesto]

  • Refuge du Petit Mont Cenis

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (FR) Pointe de Bellecombe (2755m), su altituderando.com, Altituderando. URL consultato l'8 gennaio 2020.
  2. ^ Vittorio Adami (Esercito. Corpo di stato maggiore. Ufficio storico), Storia documentata dei confini del regno d'Italia, vol. 1, Istituto Poligrafico dello Stato, 1919, p. 195. URL consultato il 7 gennaio 2022.
  3. ^ (EN) Andy Hodges, Route 7. Mont Froid, in Mountain Adventures in the Maurienne, Cicerone Press, 2012, pp. 59 - 62, ISBN 9781849657556. URL consultato il 10 gennaio 2021.

Cartografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]