Mimì Quilici Buzzacchi
Mimì Quilici Buzzacchi, all'anagrafe Emma Buzzacchi (Medole, 28 agosto 1903[1] – Roma, 16 giugno 1990), è stata una pittrice italiana.
Biografia
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Appartenente ad una famiglia della colta borghesia medolese, figlia di Lorenzo Buzzacchi e Pia Folegatti[2] e nipote del medico garibaldino Giovanni Buzzacchi, Mimì si trasferisce nella provincia di Ferrara nel 1920 e nel capoluogo dal 1929, in seguito alle nozze con il giornalista Nello Quilici, dal quale avrà i figli Folco e Vieri. Rimasta vedova a causa del celebre incidente aereo di Tobruk, nel quale il marito perì con tutto l'equipaggio di Italo Balbo, si trasferisce a Roma nel 1945.
Formatasi e conosciuta per la sua appartenenza alla cultura ferrarese e inizialmente aderente ai valori di Novecento, il suo approdo alla Scuola romana nel secondo dopoguerra coincide con l'emergere di una nuova libertà espressiva e di una progressiva tendenza all'astrazione, generalmente centrata su paesaggi caratterizzati dalla presenza dell'acqua nelle diverse articolazioni del territorio. La ricerca formale si concentra su alcuni soggetti, a cominciare da quello romano del Tevere e di Monte Mario per poi dilatarsi nel paesaggio costiero italiano, pieno di luce e di colore mediterraneo, come quelli dell'Argentario e di Maratea o ricco di memorie storiche come quelli di Pyrgi e delle Valli di Spina.
Allieva di Edgardo Rossaro, Mimì inizia ad esporre giovanissima in alcune mostre collettive di livello regionale, riscuotendo un largo successo che la porterà ad essere invitata a tutte le edizioni della Biennale di Venezia dal 1928 al 1950. Nel 1931 a Milano tiene la sua prima mostra personale alla Casa degli Artisti con la presentazione di Carlo Socrate. Lo stesso anno viene invitata alla Prima Quadriennale di Roma. Anche qui verrà poi costantemente invitata sino alla settima edizione del 1959.
Dal gennaio 1933 al novembre 1935 cura[3] la veste editoriale della Rivista di Ferrara[4], componendone con tecnica d'incisione le stesse copertine e frequenta il pittore Achille Funi, che dal '34 al '38 è impegnato ad affrescare la Sala dell'Arengo al Palazzo Municipale di Ferrara. Mimì Quilici Buzzacchi fa parte, insieme ad Achille Funi, Arrigo Minerbi e Galileo Cattabriga, della “crème del Novecentismo locale”, come l'ha definita lo storico dell'arte Lucio Scardino.[5]
Nel 1938 inizia il lavoro preparatorio degli affreschi per la Cappella del Villaggio Corradini in Libia, con soggetto La glorificazione delle sante Felicita e Perpetua. Degli affreschi originali, oggi andati perduti, resta un bozzetto conservato presso la collezione Wolfson di Genova. L'anno successivoGiuseppe Ravegnani presenta la sua personale Mostra d’Arte Coloniale a Genova, in cui sono esposte numerose pitture ad olio e xilografie di soggetto libico: lo stesso anno partecipa alla Iª edizione del Premio Bergamo e alla IIIª Quadriennale di Roma con la xilografia Leptis Magna – Foro Nuovo Severiano, opera pubblicata nella cartella di dieci grandi xilografie Italia Antica e Nuova, con la presentazione di Ugo Ojetti e con l'olio Colline bergamasche.[6]
Dopo una breve residenza a Bruntino nel bergamasco[7] dal 1942 al 1945, si trasferisce definitivamente assieme ai figli a Roma finita la guerra; alla fine degli anni Cinquanta ritorna nelle Valli di Comacchio, dove inizia ad eseguire il ciclo dei quadri di Spina.[8] Nel 1960 si tiene al Chiostrino di San Romano a Ferrara, con la presentazione di Giorgio Bassani, la mostra dedicata a Le Valli di Comacchio. In questi anni, stringe amicizia con Alfredo Zanellato, con cui collaborerà successivamente.[9]
Nel 1966 viene pubblicato il volume Paesaggi come vita, contenente 29 disegni (dal 1923 al 1965) e la presentazione di Cesare Zavattini. Lo stesso anno compie una crociera attorno al continente africano durante il quale produce numerose opere grafiche, che verranno poi esposte alla mostra “Periplo africano” alla Libreria-Galleria Paesi Nuovi di Roma con la presentazione di Licisco Magagnato.
Nel 1967 l'associazione milanese Amici del Po organizza un viaggio sul fiume per pittori, tra cui la Buzzacchi, da Piacenza a Ferrara. Il viaggio si conclude con il IV Premio Nazionale di Pittura Il nostro Po e due mostre al Castello Estense di Ferrara e nel Palazzo del Turismo a Milano.
Nel 1972 è invitata ad esporre una selezione di opere degli anni Cinquanta-Settanta al Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti di Ferrara con presentazione di Licisco Magagnato. Roma la celebra più volte allestendo nel 1976 una mostra antologica a Palazzo Braschi, intitolata ad uno dei suoi temi preferiti: Quadri del Tevere; nel 1979 alla "Galleria Pantheon" con la mostra Mediterraneo: luce e spazio; nel 1981 con una retrospettiva dell'intera sua opera grafica, Sessant'anni di Xilografia 1921-1981.
Ancora nel 1981 si tiene a Ferrara una mostra che ha per soggetto il Castello Estense, dove l'artista espone una serie di opere eseguite nel suo studio di Roma. Nel 1982 Giorgio Bassani presenzia alla personale allestita a Parigi all'Istituto di Cultura Italiano, dal titolo Paysage du Delta du Po. Nel 1987 viene presentata la mostra antologica dal titolo Paesaggi miei al Palazzo Bellini di Comacchio. È del 1998-99 invece la grande retrospettiva che si tiene al Palazzo Massari di Ferrara e alla Torre Civica di Medole.
Esposizioni
[modifica | modifica wikitesto]Postume
[modifica | modifica wikitesto]Tra gli svariati omaggi postumi, le è stata tributata dalla Galleria comunale d'arte moderna di Roma nel 2016 un'ampia personale, comprendente anche foto e filmati amatoriali forniti dai familiari dell'artista, Mimì Quilici Buzzacchi. Tra segno e colore[10] e a Medole, suo paese natale, nel 2017 la mostra Sessant'anni di storia grafica 1922-1983.[11]
Opere in musei e collezioni pubbliche
[modifica | modifica wikitesto]Alla Civica raccolta d'arte di Medole:[12]
- Il nonno garibaldino, 1961, olio su tavola
- Strada Ponte Novo, olio su compensato
- Ca’ Morino (La finestra d’angolo)
- Radura di Fiumicino, 1961, olio su tela
- Anagni, 1934, xilografia su carta.
Altre sue opere sono conservate in svariati Musei e Collezioni pubbliche:
- Accademia Carrara, Bergamo
- Ambasciata di Ottawa, Canada (prop. GNAM)
- Amministrazione Provinciale, Ferrara
- Archivio della Scuola Romana, Musei di Villa Torlonia, Roma
- Ca' Pesaro, Venezia
- Camera di Commercio, Ferrara
- Cassa di Risparmio, Ferrara
- Civiche Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Massari, Ferrara
- Collezioni comunali, Comacchio
- Fondazione Cini, Venezia
- Galleria d’Arte Moderna, Bologna
- Galleria Nazionale di Arte Moderna (GNAM), Roma
- Istituto Italiano di Cultura, Parigi
- Museo Archeologico, Ferrara
- Museo Civico, Mantova
- National Museum of Women in the Arts, Washington D.C., U.S.A.
- Raccolta della Bonifiche Ferraresi S.p.A. Società Agricola, Ferrara
- Istituto Salesiano, Bologna
- Università degli Studi di Ferrara
- Università degli Studi di Padova
- Wolfsoniana, Genova.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ L'atto di nascita è consultabile sul Portale Antenati
- ^ Portale Antenati, su antenati.cultura.gov.it.
- ^ Partecipano alla grafica delle copertine anche altri autori, tra cui Tato n. 3 del 1933, D. S. (Donato Santini) n. 11 del 1933 e Nives Comas Casati n. 6 del 1934
- ^ La Rivista di Ferrara si conclude bruscamente col numero 11 del 1935 a causa delle sanzioni contro l'Italia
- ^ Omaggio a GALILEO CATTABRIGA a cura di Daniele Biancardi
- ^ III Quadriennale d'arte nazionale (PDF), su arbiq.quadriennalediroma.org, p. 205. URL consultato il 18 settembre 2025.
- ^ Sito ufficiale dell'artista
- ^ Gabriele Turola, I figli delle Muse Inquietanti, a cura di Corrado Pocaterra e Lucio Scardino, Ferrara, 2025, pp. 113-118.
- ^ Zanellato, una vita d'arte e colori, su ilrestodelcarlino.it.
- ^ Edoardo Sassi, Era il Novecento: Mimì Quilici e i suoi amici, in Corriere della Sera, 22 settembre 2016, p. 12
- ^ Giovanni Magnani, Simone Quilici, Luca Cremonesi e Lucio Scardino (a cura di), Mimì Quilici Buzzacchi. Sessant'anni di storia grafica 1922-1983, Comune di Medole, 2017.
- ^ Mimì Quilici Buzzacchi.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Rachele Farina, Dizionario biografico delle donne lombarde: 568-1968, Baldini Castoldi Dalai Editore, Milano, 1995
- Mimì Quilici Buzzacchi 1999, Ferrara, a cura di Civiche Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea.
- Stefania Frezzotti, Carolina Italiano e Angelandreina Rorro (a cura di), Galleria Nazionale d'Arte Moderna & MAXXI - Le collezioni 1958-2008, Mondadori Electa, 2010, ISBN 978-88-370-7021-2.
- Luciana Frapiselli, Mimì Quilici Buzzacchi pittrice e xilografa, in Monte Mario, n. 275, Roma, Amici di Monte Mario, aprile-maggio 2015, p. 3, SBN CFI0388256.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Nello Quilici
- Folco Quilici
- Vieri Quilici
- Giuseppe Virgili (scultore)
- Civica raccolta d'arte di Medole
Altri progetti
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Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mimì Quilici Buzzacchi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Mimì Quilici Buzzacchi - Vita e Opere di Mimì Quilici Buzzacchi, su mimiquilicibuzzacchi.com. URL consultato il 18 settembre 2025.
- Sito ufficiale, su mimiquilicibuzzacchi.com.
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 96074071 · ISNI (EN) 0000 0001 1442 3723 · SBN SBLV026201 · ULAN (EN) 500058687 · LCCN (EN) nr00035990 · GND (DE) 130412996 · BNF (FR) cb149792144 (data) |
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