Matteo 19

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Matteo 19,10-11 sul recto del Papiro 71, c. 350.

Matteo 19 è il diciannovesimo capitolo del vangelo secondo Matteo nel Nuovo Testamento.[1] In questo capitolo Gesù continua il suo viaggio verso Gerusalemme, svolgendo il proprio ministero nella regione della Perea.

Testo[modifica | modifica wikitesto]

Il testo originale era scritto in greco antico. Il capitolo è diviso in 30 versetti.

Testimonianze scritte[modifica | modifica wikitesto]

Matteo 19,5-7;9-10 sul verso del Papiro 25 del IV secolo.

Tra le principali testimonianze documentali di questo capitolo vi sono:

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

"Gesù benedice i bambini", incisione di Julius Schnorr von Karolsfeld, 1860

Il capitolo può essere diviso nel seguente modo:

Luoghi[modifica | modifica wikitesto]

I fatti riportati in questo capitolo hanno luogo in Galilea ed in Giudea oltre il Giordano, nella regione della Perea, prima che Gesù e i suoi entrino a Gerico sulla loro strada verso Gerusalemme. Nel capitolo precedente Gesù lascia la Galilea[2] e non vi farà ritorno sin dopo la sua Risurrezione. Successivamente l'annuncio degli angeli che Gesù è risorto (Matteo 28,7), torna a fare riferimento alla Galilea da dove i discepoli devono "fare discepoli in tutte le nazioni" (Matteo 28,19).

In Matteo 19,15, dopo aver benedetto i bambini presenti, Gesù "se ne andò", ma non viene data indicazione del dove.[3] La Bibbia di Gerusalemme rende il testo come "[Gesù] se ne andò per la sua strada".[4] Lo scrittore del Pulpit Commentary asserisce in questo punto che Gesù "uscì dalla Parea, rivolgendo il suo cammino a Gerusalemme",[5] ed il teologo John Gill concorda con questa interpretazione.[6] In Matteo 19,22 il giovane ricco "se ne andò" dopo il suo incontro con Gesù, lasciando Gesù a parlare coi suoi discepoli sulla difficoltà incontrata nel far entrare un ricco nel regno dei Cieli.

Versetto 3[modifica | modifica wikitesto]

Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?»[7]

Nel Textus Receptus, i farisei sono indicati con la parola greca οι φαρισαιοι,[7] ma la parola 'i' (οι) è stata esclusa poi da altre edizioni critiche, preferendola a "molti" farisei.

Versetto 10[modifica | modifica wikitesto]

Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi»[8]

La frase greca οὐ συμφέρει γαμῆσαι (ou sympherei gamēsai) viene tradotta "non conviene sposarsi" o "è meglio che non si sposino".[9] Arthur Carr, nella Cambridge Bible for Schools and Colleges, descrive qui Gesù come colui che compie "una rivoluzione nel pensiero attraverso Cristo".[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Halley, Henry H. Halley's Bible Handbook: an Abbreviated Bible Commentary, 23rd edition, Zondervan Publishing House, 1962
  2. ^ Jamieson-Fausset-Brown Bible Commentary on Matthew 19, accessed 2 February 2017
  3. ^ Expositor's Greek Testament on Matthew 19, accessed 4 February 2017
  4. ^ Jerusalem Bible (1966): Matteo 19,15
  5. ^ Pulpit Commentary on Matthew 19, accessed 4 February 2017
  6. ^ Gill's Exposition of the Entire Bible on Matthew 19, accesso 4 febbraio 2017
  7. ^ a b Matteo 19,3
  8. ^ Matteo 19,10
  9. ^ Matthew 19:10 Interlinear, produced in partnership with Helps Ministries, accesso 27 settembre 2019
  10. ^ Carr, A., Cambridge Bible for Schools and Colleges on Matthew 19, accesso 7 settembre 2019

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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