Marina di Bitinia
Santa Marina di Bitinia | |
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Simulacro in cartapesta di Santa Marina vergine, patrona e protettrice di Santa Marina di Milazzo, Messina | |
Vergine e monaca | |
Nascita | 725 circa |
Morte | 750 circa |
Venerata da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi |
Santuario principale | chiesa Santa Marina Vergine, Polistena, Reggio Calabria |
Ricorrenza | 18 giugno - 17 luglio (Chiesa Cattolica) |
Attributi | Abito Monacale, Crocifisso, giglio, bambino di nome Fortunato |
Patrona di | vedi Patronati |
Marina di Bitinia (Bitinia, 715 ? – Siria, 750 ?) è stata una monaca che visse sotto abiti maschili in convento maschile; è venerata come santa dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e da quella copta. Il periodo in cui visse è incerto: potrebbe anche essere vissuta fra il V ed il VI secolo. Le sue spoglie sono conservate a Venezia (dal XIII secolo), nella chiesa di Santa Maria Formosa, dal 1810: la città veneta la venera anche come compatrona secondaria.
Biografia
Marina nacque in Bitinia, antica regione dell'Asia Minore, da genitori cristiani nel 725 circa. Dopo la morte della madre, il padre, di nome Eugenio, ancora addolorato per la perdita dell'amata moglie, decise di ritirarsi in un convento a Canobin, in Siria. Marina in cuor suo era molto triste per la lontananza dell'amato padre. Anche Eugenio soffriva molto. Allora un giorno, recatosi dall'abate, mediante un innocuo stratagemma, disse che a casa aveva un figlio, il quale aveva espresso ripetutamente il desiderio di poter entrare nel convento. L'abate, commosso, consentì ad Eugenio di poter portare il figlio. Eugenio allora partì e prese con sé la figlia. Marina entrò in convento con il nome di fra' Marino, vestendosi da uomo, in quanto non era ammesso alle donne entrarvi. Non era difficile per Marina dissimulare il proprio sesso, il padre le aveva tagliato i lunghi capelli, inoltre i frati vivevano in celle molto buie indossando un grande cappuccio che copriva il loro volto. Restò in convento anche dopo la morte del padre, conducendo vita monastica e seguendo gli insegnamenti dell'amato padre.
Durante un lungo viaggio, per raccogliere provviste per il convento, con alcuni confratelli passò la notte in una locanda. La figlia del locandiere, rimasta incinta di un soldato la notte stessa, accusò successivamente il "monaco Marino" del misfatto. I genitori della ragazza, infuriati, corsero al convento e raccontarono tutto all'abate, che rimase allibito, non credendo per nulla alle accuse che venivano rivolte verso uno dei suoi frati. Marina, accusata ingiustamente, andò col pensiero a Dio e, invece di discolparsi, si autoaccusò di una colpa non sua. L'abate, addolorato, la cacciò immediatamente dal convento e le fu affidato, subito dopo lo svezzamento, il bambino, che secondo la tradizione si chiamava Fortunato, e che allevò con mezzi di fortuna. Restò sempre nei dintorni del convento facendo penitenza per una colpa che non aveva mai commesso ed elemosinando il poco cibo che serviva per il piccolo Fortunato.
Finalmente, dopo tre lunghi anni, dietro intercessione dei frati, che mai avevano creduto all'accusa verso il confratello, l'abate riammise in convento fra' Marino, a condizione che si mettesse al completo servizio dei frati. Ma troppo duri erano stati i sacrifici, tanto che avevano colpito il fisico di Marina. Poco tempo dopo, nel 740 circa, infatti morì. I monaci, mentre lo svestivano, prima della sepoltura, fecero la sorprendente scoperta e capirono allora di quale grossa diffamazione fosse stata vittima e l'ammirarono per la sua grande rassegnazione. Grande fu la commozione dell'abate e dei confratelli davanti al corpo di Marina. La figlia del locandiere, rimasta posseduta dal demonio dopo l'accaduto, corse al convento e santa Marina compì il suo primo grande miracolo, liberandola dal male.
Fu sepolta nel convento, da dove fu trasferita dopo qualche tempo in Romania ed infine a Venezia, ove ancora oggi si venera il suo corpo incorrotto.
Il culto
Santa Marina viene festeggiata in giorni diversi da varie Chiese orientali. La Chiesa copta ortodossa la ricorda tradizionalmente il 15 del mese di Misra del calendario copto, corrispondente al 21 agosto, data della sua morte; è onorata anche dalla Chiesa maronita, mentre il Martirologio Romano la ricorda il 18 giugno. È particolarmente venerata a Parigi. A Venezia la si festeggia il 17 luglio. Le reliquie di santa Marina sarebbero state traslate dal convento in cui era morta, in Romania; da qui il mercante veneziano Giovanni Bora le avrebbe acquistate, corrompendo i custodi, portandole a Venezia il 17 luglio 1228. Qui il corpo di santa Marina fu collocato nella chiesa di San Liberale, che prese quindi il nome di Santi Liberale e Marina. Dopo la distruzione della chiesa nel 1810 le reliquie sono solennemente esposte in un sontuoso altare in marmi policromi nella Chiesa di Santa Maria Formosa. Durante la festa patronale del 2000, a Casole Bruzio e a Polistena, da Venezia sono giunte le spoglie della santa, le quali sono rimaste per una settimana nella chiesa di Santa Marina Vergine delle rispettive città.
A Santa Marina di Milazzo in provincia di Messina ogni anno viene festeggiata Santa Marina Vergine la domenica successiva il 18 giugno, con una solenne processione per le vie del paese del venerato simulacro della Santa. Il 18 giugno viene celebrata la Festa Liturgica con una solenne Messa, celebrata dall'Arcivescovo di Messina.
A Santa Marina Salina in provincia di Messina ogni anno viene festeggiata Santa Marina Vergine il 17 luglio con una solenne processione dell'effigie della Santa.
A Ruggiano in provincia di Lecce nel santuario a lei dedicato sono presenti alcune sue reliquie, un lembo del velo e un frammento del cranio. Ogni anno viene festeggiata il 16 e 17 luglio.
Ad Ardea in provincia di Roma, la chiesa di S. Marina è dedicata alla Santa, con la leggenda che in questo luogo si sarebbe rifugiata dopo la cacciata dal monastero.
A Polistena in provincia di Reggio Calabria, il duomo è dedicato alla Santa; dove vi si custodisce una Reliquia del suo corpo, una costola sinistra concessione del Cardinale Trevisanato (nel 1870).[1][2] Ogni anno viene festeggiata Santa Marina Vergine in Agosto con la "Teoria dei santi" (ovvero la "Processione delle 26 statue di Polistena")[3][4]
A Terrati frazione di Lago in provincia di Cosenza, nella chiesa a Lei dedicata si festeggia il 17 luglio con una solenne processione con la statua della santa.
A Pogerola, frazione di Amalfi, provincia di Salerno, si festeggia la Padrona S. Marina vergine nella chiesa parrocchiale omonima il 17 luglio.
Patronati
La Santa è considerata Patrona di diverse città italiane, tra le quali i seguenti comuni:
- Casole Bruzio (CS)
- Castel Colonna ora Trecastelli (AN)
- Castel Ritaldi (PG)
- Filandari (VV)
- Polistena (RC)
- Santa Marina (SA)
- Santa Marina Salina (ME)
- Tollo (CH), compatrona
- Venezia, compatrona
e le seguenti località:
- Cumia frazione di Messina
- Ruggiano frazione di Salve (LE)
- Stifone frazione di Narni (TR)
- Santa Marina frazione di Milazzo (ME)
- Pogerola frazione di Amalfi (SA)
Note
Collegamenti esterni
- Santa Marina (Marino), in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.
- Santa Marina Vergine, iconografia e culto in Italia, su cartantica.it.
- Parrocchia di Santa Marina a Filandari (VV), su santamarinafilandari.it.
- Domenico Cavalca, "Vite dei Santi Padri. Vita di Santa Marina Vergine", su intratext.com.
- Santi ortodossi d'Italia. Marina la siciliana, su digilander.libero.it.
- Processione di santa Marina Vergine con 26 Statue a Polistena
- Santa Marina Vergine patrona di Casole Bruzio, su santamarinacasole.it.
- Parrocchia di Santa Marina Di Milazzo, su santamarina.altervista.org.
- Il testo di una rappresentazione della vita della santa, su eschaton.it.
- Santa Marina travestita (Marino), su vintage.lundici.it.
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