Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena
Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena | |
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Regina consorte di Sardegna | |
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In carica | 24 marzo 1849 – 20 gennaio 1855 |
Predecessore | Maria Teresa di Toscana |
Successore | Titolo estinto |
Nome completo | tedesco: Adelheid Franziska Marie Rainera Elisabeth Clotilde italiano: Adelaide Francesca Maria Raniera Elisabetta Clotilde |
Trattamento | Maestà |
Altri titoli | Arciduchessa d’Austria Principessa d'Ungheria, Boemia, Croazia, Slavonia, Lodomiria, Galizia e Illiria |
Nascita | Milano, Lombardo-Veneto (oggi Italia), 3 giugno 1822 |
Morte | Torino, Regno di Sardegna (oggi Italia), 20 gennaio 1855 (32 anni) |
Luogo di sepoltura | Cripta Reale, Basilica di Superga, Torino |
Casa reale | Asburgo-Lorena per nascita Casa Savoia per matrimonio |
Padre | Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena |
Madre | Maria Elisabetta di Savoia-Carignano |
Consorte | Vittorio Emanuele II di Savoia |
Figli | Maria Clotilde Umberto Amedeo Oddone Eugenio Maria Pia Carlo Alberto Vittorio Emanuele Vittorio Emanuele (II) |
Firma | ![]() |
Adelaide Francesca Maria Raniera Elisabetta Clotilde d'Asburgo-Lorena (Milano, 3 giugno 1822 – Torino, 20 gennaio 1855) nata Arciduchessa d'Austria e Principessa d'Ungheria, divenne regina consorte di Sardegna in quanto moglie di Vittorio Emanuele II di Savoia. Non divenne mai Regina d'Italia perché morì prima dell'incoronazione a Re d'Italia del marito.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Maria Adelaide, conosciuta in famiglia come Adele, era figlia dell'arciduca Ranieri, viceré del Lombardo-Veneto, e di Maria Elisabetta, sorella del re di Sardegna Carlo Alberto. Trascorse l'infanzia fra Milano e Monza, dove risiedeva per lunghi periodi nell'amata villa reale. Fu proprio lei che trasmise l'amore per quella residenza al marito e ai figli. Infatti Vittorio Emanuele la offrì al loro primogenito Umberto come regalo di nozze con la cugina Margherita.[1]
Fidanzamento e matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Nell'agosto del 1840 Maria Adelaide incontrò presso il parco del castello di Racconigi il suo futuro sposo, l'allora Vittorio Emanuele di Savoia, nel quadro di un incontro organizzato per combinare un'unione tra il principe e una delle sue cugine.

Il 12 aprile 1842 Maria Adelaide sposò a Stupinigi il cugino, futuro re d'Italia, portando in dote 200.000 fiorini. Dopo l'abdicazione del suocero, nel 1849 divenne regina consorte di Sardegna.
Il marito, che la chiamava Suzi o Suzette, pur attestandole stima, la tradì ripetutamente, in special modo con Rosa Vercellana, sua futura seconda moglie. La regina si dedicò all'educazione dei figli, al cucito, alle pratiche religiose e alle opere pie.
Le continue gravidanze tuttavia ne minarono il fisico. Per rimettersi in salute prese a trascorrere periodi di soggiorno al mare della Spezia, alloggiando nell'albergo Croce di Malta.

Ultimi anni e morte[modifica | modifica wikitesto]

Negli ultimi tempi, prima della morte precoce, cominciò a perdere dapprima i capelli e poi i denti. Era costantemente febbricitante, quasi incapace di reggersi sulle gambe. Il suo volto, divenuto pallido e smunto, si era riempito di precoci rughe, mentre la sua voce s'era arrochita e l'espressione spenta. Ormai disinteressata a quanto la circondava, la regina aveva smesso di vestirsi, andando in giro in vestaglia e coi bigodini in testa.
Maria Adelaide morì a seguito di una gastroenterite, manifestatasi il 16 gennaio 1855 mentre si trovava in carrozza: stava rientrando a palazzo dopo aver assistito al funerale della suocera Maria Teresa d'Asburgo-Toscana.[2] La regina era appena reduce dalla sua ottava, e tormentatissima,[3] gravidanza. L'agonia fu atroce, tanto che i suoi gemiti si udivano nella vicina piazza. Il marito, inchiodato al capezzale, le tenne sino all'ultimo la mano.

Il suo funerale fu celebrato nella chiesa di San Lorenzo, immediatamente adiacente all'ingresso del palazzo reale di Torino. È sepolta nella basilica di Superga.
D'animo profondamente religioso e praticante, fu ricordata con un grande monumento di marmo bianco di Carrara, opera di Vincenzo Vela, che la raffigura inginocchiata, al fianco della suocera Maria Teresa, nel santuario della Consolata a Torino.
Scrisse di lei Costanza d'Azeglio: "Principessa che tutti ammiravano per la sua bellezza, e che conquistava i cuori per qualche cosa di angelico negli sguardi, nei gesti e nelle parole che ne rivelavano l'animo".
Eredità culturale[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1895, l'Istituto dei Rachitici di Torino, successivamente Ospedale, lungo la Dora Riparia, fu dedicato alla sua memoria[4].
Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Dal matrimonio di Maria Adelaide con Vittorio Emanuele II di Savoia nacquero otto figli:
- Ludovica Teresa Maria Clotilde (Torino, 2 marzo 1843 - Moncalieri, 25 giugno 1911), principessa Bonaparte;
- Umberto Rainerio Carlo Emanuele Giovanni Maria Ferdinando Eugenio (Torino, 14 marzo 1844 - Monza, 29 luglio 1900), principe di Piemonte (1849-1878) e re d'Italia (1878-1900);
- Amedeo Ferdinando Maria (Torino, 30 maggio 1845 - 18 gennaio 1890), re di Spagna (1871 - 1873) e duca d'Aosta;
- Oddone Eugenio Maria (Torino, 11 luglio 1846 - Genova, 22 gennaio 1866), duca di Monferrato;
- Maria Pia (Torino, 16 ottobre 1847 - Stupinigi, 17 luglio 1911), regina consorte del Portogallo;
- Carlo Alberto (Torino, 2 giugno 1851 - Stupinigi, 28 giugno 1854)[5], duca del Chiablese (antica provincia del ducato di Savoia, ora divisa tra Alta Savoia, Vallese e Vaud);
- Vittorio Emanuele (Torino, 7 luglio 1852 - 7 luglio 1852);
- Vittorio Emanuele Leopoldo (Torino, 8 gennaio 1855 - 16 maggio 1855), conte del Genevese (altra antica provincia della Savoia, che prendeva nome dalla città di Ginevra, in francese Genève).
Parentele[modifica | modifica wikitesto]
Suo suocero, Carlo Alberto di Savoia, era anche suo zio, essendo il fratello di sua madre Maria Elisabetta di Savoia. Sua suocera, la principessa Maria Teresa d'Asburgo-Toscana, era anche sua cugina di primo grado da parte di padre. Inoltre Maria Adelaide era pro-nipote della regina di Francia Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena.
Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Giulia Clarotti, Margherita di Savoia. La sua vita e le sue case, Alzani, 2019, ISBN 978-88-8170-606-8.
- ^ Giorgio Cazzanti, Ajmone Presidente, pubblicato da Lulu.com, 2007, pag. 56
- ^ Pier Francesco Gasparetto, Vittorio Emanuele II, editore Rusconi, 1994, pag. 92
- ^ La Stampa - Consultazione Archivio, su archiviolastampa.it. URL consultato il 26 ottobre 2016.
- ^ Archivio di Stato di Torino, Sez. Riunite, casa di S.M., n. 4183
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Costanza d'Azeglio, Il giornale degli anni memorabili, Cino Del Duca editore, Milano, 1961
- Roberto Gervaso, La bella Rosina, Bompiani, Milano, 1991
- Pina Ballario, ''Maria Adelaide'', S. E. I., Torino, 1952
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Marìa Adelàide di Asburgo-Lorena regina di Sardegna, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Francesco Lemmi, MARIA ADELAIDE di Asburgo-Lorena, regina di Sardegna, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 95565708 · ISNI (EN) 0000 0000 7034 3421 · SBN MUSV000372 · BAV 495/55585 · CERL cnp01181071 · LCCN (EN) n97864652 · GND (DE) 1139474634 · WorldCat Identities (EN) lccn-n97864652 |
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