Marchesato di Ceva
Marchesato di Ceva | |
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Dati amministrativi | |
Capitale | Ceva |
Politica | |
Nascita | 1125 con Bonifacio del Vasto |
Fine | 1535 |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | piemonte meridionale |
Economia | |
Commerci con | stati italiani preunitari |
Religione e società | |
Religione di Stato | Cattolicesimo |
Evoluzione storica | |
Succeduto da | Ducato di Savoia |
Il Marchesato di Ceva fu un antico stato aleramico dell'Italia medioevale, sorto dallo smembramento dei territori che furono di Bonifacio del Vasto.
La storia
Origini
L'origine del marchesato si deve far risalire a Bonifacio del Vasto, signore di Savona, membro della famiglia detta degli Aleramici. Alla morte di questi, i figli si contesero l'eredità, e Anselmo (? - 1040) divenne primo marchese di Ceva. Tra gli altri figli, Manfredo I divenne signore di Saluzzo, Guglielmo s'impadronì di Busca, Ugone fu marchese di Clavesana, a Bonifacio andò Cortemilia, Enrico divenne signore di Savona e in ultimo, Oddone Boverio fu padrone di Loreto.
I territori di Ugo di Clavesana divennero parte integrante di quelli appartenenti ad Anselmo di Ceva: quando questi morì, il titolo di Marchese di Ceva andò al figlio Guglielmo, mentre quello di Marchese di Clavesana all'altro figlio Bonifacio.
Sviluppo e fine
Il Marchesato di Ceva non tardò a dividersi in numerosi piccoli potentati, avendo avuto Guglielmo molti figli, e la fortuna e la gloria del marchesato iniziarono a declinare. Il marchese Giorgio II detto Nano, per cercare di arrestare la continua guerra tra i membri della famiglia, si dovette sottomettere agli astigiani, che già avevano aiutato il precedente marchese Guglielmo II ad estendere notevolmente il territorio di Ceva durante il XII secolo.
Ormai indebolito dalle guerre e dalle lotte fratricide, il marchesato divenne vassallo di Amedeo V di Savoia il 22 febbraio 1313. In seguito alle vicissitudini che videro contrapposte le signorie di Monferrato e di Saluzzo agli angioini, Ceva prestò fedeltà a Giovanni II di Monferrato. Nel 1352, ritenuto violato un accordo stretto con la città di Asti, i milanesi invasero i territori del marchesato e assediarono Ceva, al tempo difesa solo da un piccolo castello e dalla cinta muraria, che caddero in mano viscontea. Nel gennaio 1356 i marchesi attaccarono gli invasori e li cacciarono dalla città. In seguito, i signori di Ceva prestarono ancora fedeltà a Giovanni di Monferrato e ad Amedeo VIII di Savoia.
Alla fine, nel XV secolo, il territorio di Ceva risultava così diviso tra i membri della famiglia marchionale che risulta difficile stabilire una cronologia dei regnanti effettivi. D'altronde, già dal 1457 la giurisdizione del marchesato venne divisa in dodici parti dette Dozeni o Capitanati, con a capo i marchesi o uomini da loro designati.