L'ultimo treno della notte
Questa voce o sezione sugli argomenti film horror e film thriller non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
L'ultimo treno della notte | |
---|---|
Titoli di testa del film | |
Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1975 |
Durata | 94 min |
Genere | drammatico, thriller |
Regia | Aldo Lado |
Soggetto | Roberto Infascelli ed Ettore Sanzò |
Sceneggiatura | Roberto Infascelli e Renato Izzo |
Casa di produzione | European Corporation |
Fotografia | Gábor Pogány |
Montaggio | Alberto Gallitti |
Musiche | Ennio Morricone |
Scenografia | Franco Bottari |
Costumi | Franco Bottari |
Interpreti e personaggi | |
| |
Doppiatori originali | |
|
L'ultimo treno della notte è un film italiano del 1975 diretto da Aldo Lado.
Si inserisce nel filone dei rape and revenge movies ed è considerato uno dei più crudi e violenti film mai realizzati in Italia.[1]
Trama[modifica | modifica wikitesto]
Monaco, vigilia natalizia. Due balordi vagano per la stazione centrale rubando una pelliccia ad una signora, rapinando un Babbo Natale e tanto altro, fino a salire su un treno diretto Monaco-Verona pur di sfuggire dalla polizia. Sullo stesso convoglio vi sono due ragazze, Lisa Stradi, figlia di un noto chirurgo italiano e sua cugina tedesca Margareth. Durante il viaggio i due continuano con le loro scorrerie, aggredendo un uomo, dileggiando dei nostalgici nazisti, fino a che uno dei due, per sfuggire ad un controllo, si chiude in una ritirata con una donna misteriosa, bella, matura e sensuale che cede alle silenziose avance del balordo. L'altro, inizia a suonare l'armonica in maniera sinistra.
Il treno viene fermato presso una stazione austriaca per una falsa segnalazione di un ordigno a bordo. Le ragazze scendono per telefonare alla famiglia ma non avendo risposta contattano la loro amica Marzia. A questo punto le due optano per un treno Innsbruck-Verona e sfortuna vuole di trovarci - con l'annoso motivo d'armonica - i due criminali e la misteriosa signora. Margareth e Lisa, dapprima molestate con battute ed allusioni sessuali, sotto minaccia del coltello divengono ostaggi, subendo violenza sessuale con la complicità della donna.
La misteriosa donna, affascinata dalla verginità di Lisa, convince un balordo a stuprarla ma costui è impotente perché tossicodipendente così opta di deflorarla con un coltello a serramanico che sfuggendogli la ferisce a morte. Margareth tenta la fuga da un finestrino cadendo giù e morendo per l'impatto. I delinquenti si disfano del cadavere di Lisa. Il treno arriva finalmente in stazione e i coniugi Stradi non trovando le ragazze le ritengono bloccate con l'altro treno in Austria. Il medico notando la donna ferita ad una gamba la porta in casa con i due per medicarla ma ascoltando un notiziario da una radio capisce di ospitare degli assassini, anche di sua figlia. La sua vendetta è implacabile. La donna facendo buon viso dichiara di essere stata loro ostaggio salvandosi dall'ira di lui. Per quanto riguarda gli altri due, Blackie viene ucciso a colpi di fucile dal disperato padre di Lisa e Curly viene ucciso sempre da Stradi che lo ferisce con uno strumento per i dottori. Il film finisce con la perfida donna ninfomane che si tira giù il velo nero mentre Giulio Stradi la fissa con sospetto.
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
Il film può considerarsi un adattamento italiano dei revenge movie americani, filone che ha come caposaldo L'ultima casa a sinistra di Wes Craven. La regia è di Aldo Lado, famoso in quegli anni per aver diretto alcuni thriller. Il film presenta un'atmosfera sinistra, claustrofobica e inquietante, grazie anche al cupo accompagnamento musicale di Ennio Morricone.
La pellicola vede come protagonista Flavio Bucci, solito interpretare ruoli minori, affiancato da una misteriosa e intrigante Macha Méril e da un ottimo Enrico Maria Salerno. Il film segna l'esordio cinematografico per l'americana Irene Miracle, divenuta famosa in seguito per il suo ruolo in Fuga di mezzanotte.
Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]
Visti censura |
---|
|
Il film ebbe problemi con la censura in tutto il mondo. In Italia, dove venne distribuito nelle sale cinematografiche l'8 aprile del 1975, fu approvato col divieto ai minori di 18 anni mentre nel Regno Unito fu incluso nella lista dei Video nasty[2] e addirittura bandito.
Il film uscì nel Regno Unito come Late Night Trains, in Francia come La bête tue de sang-froid ed è internazionalmente conosciuto come Night Train Murders
Il film è stato pubblicato in DVD da Cecchi Gori Home Video nel 2011, dopo diversi anni di assenza dal mercato. L'edizione presenta come contenuti extra interviste al cast e il trailer cinematografico.
Critica[modifica | modifica wikitesto]
Il film fu accolto male dalla critica dell'epoca. Sul quotidiano Il Giorno del 23 maggio 1975 fu scritto: «Il regista Aldo Lado dimostra di saperci fare, quando non esagera. Tiene sospesa l'attenzione con mezzi semplicissimi, ma non va oltre il fatto, non riesce a dare uno spessore alla storia. [...] Gli attori giovani che danno corpo alle immagini di due violenti finiscono con l'occupare tutto lo schermo, ed è un difetto della struttura, perché così la lezione presunta si trasforma in esaltazione della violenza».
Sul Corriere della Sera del 25 maggio 1975 Renato Palazzi scrisse: «Filtrato senza difficoltà attraverso le maglie larghe di una censura assai più propensa a colpire l'esposizione dei sessi piuttosto che la bassa macelleria, L'ultimo treno della notte mortifica la ragione e offende il “comune sentimento del pudore” delle persone di buon senso, per gli eccessi di quella “pornografia della violenza” che raggiunge qui espressioni davvero fastidiose».[3]
Il critico Morando Morandini sul suo dizionario assegna al film una stella, scrivendo: «Il film è un drammatico sovraccarico di efferatezze varie, senza alcun rispetto per la logica e la verosimiglianza...».[4]
Come per altri film ambientati su un treno (vedi Cassandra Crossing) sono stati fatti grossolani errori nelle riprese esterne e interne: ad ogni inquadratura cambia la tipologia delle carrozze, dei locomotori, dei compartimenti... addirittura stazioni italiane (con nomi cancellati) con segnali italiani e apparecchiature italiane durante la sosta del treno in Austria.
Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti ad altre pellicole[modifica | modifica wikitesto]
- In una delle prime scene del film, alla stazione di Monaco, si sente in sottofondo il tema principale di Quattro mosche di velluto grigio. Trattasi di un'autocitazione dello stesso Ennio Morricone che aveva composto le musiche del film di Dario Argento del 1971.
- Il tema dell'armonica è un'altra autocitazione di Morricone, dal film C'era una volta il West.
- All'inizio di Hostel: Part II alcuni ragazzi cercano di abbordare delle ragazze bussando sulle porte del treno, come nel film.
- L'idea dello stupro effettuato con un'arma, ripreso da Cosa avete fatto a Solange? di Massimo Dallamano, comparirà in altri film futuri: La settima donna (di Franco Prosperi), Avere vent'anni (di Fernando Di Leo), Stoic (di Uwe Boll) e Freddy vs Jason.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Scheda del film su Filmscoop, su filmscoop.wordpress.com.
- ^ Roberto Curti e Tommaso La Selva, Sex and Violence: Percorsi nel cinema estremo, Lindau, 29 ottobre 2015, ISBN 978-88-6708-437-1. URL consultato il 28 novembre 2019.
- ^ Scheda su Pollanet Squad, su pollanetsquad.it.
- ^ Scheda su Mymovies, su mymovies.it.
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- L'ultimo treno della notte, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- (EN) L'ultimo treno della notte, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) L'ultimo treno della notte, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) L'ultimo treno della notte, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN, ES) L'ultimo treno della notte, su FilmAffinity.
- (EN) L'ultimo treno della notte, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) L'ultimo treno della notte, su BFI Film & TV Database, British Film Institute.
- (EN) L'ultimo treno della notte, su Soundtrack Collector.