L'indossatrice

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L'indossatrice
Lana Turner nel trailer
Titolo originaleA Life of Her Own
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1950
Durata108 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37 : 1
Generedrammatico
RegiaGeorge Cukor
SoggettoRebecca West (Racconto)
SceneggiaturaIsobel Lennart
ProduttoreVoldemar Vertluguin
Casa di produzioneMetro-Goldwyn-Mayer
FotografiaGeorge Folsey
MontaggioGeorge White
MusicheBronislau Kaper
ScenografiaCedric Gibbons, Arthur Lonergan

Edwin B. Willis (arredamenti)
Henry Grace (associato)

CostumiHelen Rose e Rudi Gernreich (per Lana Turner)
TruccoWilliam J. Tuttle

Sydney Guilaroff (hair designer)

Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

L'indossatrice (A Life of Her Own ) è un film del 1950 diretto da George Cukor e ispirato ad Abiding Vision, storia breve di Rebecca West pubblicata in Harsh Voice: Four Short Novels (New York, 1935)[1].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La giovane Lily Brannel James, insoddisfatta della sua vita di provincia, lascia la piccola città natale in Kansas per New York dove viene assunta come indossatrice in una nota casa di moda, la Model Agency. Qui, fa amicizia con l'ex top model Mary Ashlon, la quale vive una grave depressione per non essere più giovane e quindi non avere più possibilità di lavoro. La sera stessa Mary, ubriaca, si suicida gettandosi dalla finestra del suo appartamento al 16º piano.

Con il suo fascino e la sua perseveranza Lily diviene ben presto una indossatrice di successo e fa la conoscenza di Steve Harleigh, ricco proprietario di una miniera nel Montana, a New York per lavoro. I due si innamorano ma, dopo varie vicissitudini, Steve confessa a Lily di essere sposato: sua moglie Nora è paraplegica in seguito alle ferite riportate in un incidente automobilistico di cui lui era responsabile.

Nonostante ciò, la relazione va avanti fino a quando Lily si rende conto che Nora è innamorata e dipendente del marito e per questo decide alla fine di troncare la relazione con Steve, facendo prevalere la carriera sui suoi sentimenti.

Qualche tempo dopo, Lily si imbatte nel dirigente pubblicitario Lee Gorrance, che era stato anche l'agente di Mary poco prima della sua morte. Resistendo alle sue avances, Lily pensa che finirà abbandonata e depressa come la sua sfortunata amica, ma reagisce e s'incammina forte e sicura, pur sentendosi sola.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Per il protagonista maschile si era pensato a vari attori fra cui Howard Keel, Cary Grant, George Murphy e James Mason. Venne preso per la parte di Steve Harleigh inizialmente Wendell Corey che poi litigò con la produzione e venne sostituito da Ray Milland[2]

Il titolo di lavorazione del film era stato The Abiding Vision. Daily Variety riportava che, in pre-produzione, il regista designato a dirigere il film era stato Vincente Minnelli ma i numerosi rimaneggiamenti della sceneggiatura e le difficoltà nella produzione spostarono l'inizio delle riprese di diversi mesi[1].

Lana Turner, protagonista del film che segnava il suo ritorno sullo schermo dopo due anni di assenza dai set, inizialmente si era rifiutata di girare la pellicola, ma l'intervento di Louis B. Mayer e Dore Schary, capi dello studio, la costrinsero ad accettare quel ruolo[1].

Le riprese del film, prodotto dalla Metro-Goldwyn-Mayer, durarono dal 26 gennaio a fine marzo 1950 con alcune aggiunte girate a metà aprile[1]. Supervisore al sonoro, Douglas Shearer usò il sistema monofonico Western Electric Sound System.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il copyright del film, richiesto dalla Loew's Inc., fu registrato il 10 agosto 1950 con il numero LP271. Distribuito dalla Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), il film uscì nelle sale cinematografiche USA il 1º settembre 1950[1]. Il film venne distribuito in varie nazioni, fra cui:[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) John Douglas Eames, The MGM Story, Londra, Octopus Book Limited, 1975, ISBN 0-904230-14-7.
  • Pino Farinotti, Rossella Farinotti, Newton Compton, 2009, Il Farinotti 2010, ISBN 978-88-541-1555-2.

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