Justice League: Cry for Justice

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Justice League: Cry for Justice
fumetto
Lingua orig.inglese
PaeseStati Uniti
AutoreJames Robinson (scrittore), Mauro Cascioli (illustratore)
EditoreDC Comics
1ª edizione2009
Periodicitàmensile
Albi7 (completa) settembre 2009

Justice League: Cry for Justice è una serie limitata di fumetti composta da soli sette numeri scritta da James Robinson, illustrata da Mauro Cascioli e pubblicata dalla DC Comics nel 2009. La storia racconta le avventure di una squadra di Leaguers veterani guidata da Lanterna Verde (Hal Jordan) e Freccia Verde, composta da Starman (Mikaal Tomas), Congorilla, Freddy Freeman, l'Atomo (Ray Palmer), e Supergirl (Kara Zor-El). Questi eroi partono alla ricerca di un supporto più proattivo nella ricerca della giustizia, dopo le apparenti morti di Batman[1] e Martian Manhunter[2] durante gli eventi di Crisi Finale.

Storia della pubblicazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2008, al Wizard World di Los Angeles, James Robinson e Mauro Cascioli annunciarono che avrebbero cominciato una nuova serie della Justice League. Robinson affermò che questa serie avrebbe parlato della "giustizia che cerca giustizia, piuttosto che rispondere alle emergenze, lasciando che i problemi gli andassero incontro, ed essere quasi completamente reattivi". Robinson rivelò che la squadra sarebbe stata messa insieme da un assassino, e che sarebbe stata legata alla Crisi Finale[3].

Robinson spiegò che "Hal Jordan decide che vuole una squadra proattiva. Questa squadra andrà dietro all'equivalente della lista dei più ricercati dall'FBI, a volte in paesi stranieri, a volte attraverso il tempo. È un buon gruppo eclettico di squadre affermate e alcuni personaggi strani che ho buttato dentro". Disse anche che "la differenza è che la Justice League of America parla della League, è una famiglia. Mentre questa serie tratta della giustizia. Si tratta di portare dentro i cattivi"[4].

Fu poi annunciato, durante un'intervista a Robinson, che la serie programmata in corso sarebbe stata cambiata in una miniserie di sette numeri, il primo dei quali sarebbe stato messo in vendita il 1º luglio 2009[5].

Prefigurazione da serie precedenti[modifica | modifica wikitesto]

In Final Crisis: Requiem, Hal Jordan e Oliver Queen contemplarono le implicazioni dell'avere l'assassino di J'onn a piede libero. Lo scrittore Peter Tomasi affermò che "la morte di J'onn avrà delle ripercussioni...con la rabbia e la furia incanalate da qualcuno dei pezzi grossi, specialmente Hal Jordan"[6].

In Justice League of America vol. 2 n. 31, Hal e Oliver ebbero una discussione con Black Canary, la moglie di Oliver e presidente corrente della Justice League, sulla formazione di questa "nuova League".

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un violento litigio con i membri della Justice League sul consegnare i criminali alla giustizia, Lanterna Verde e Freccia Verde lasciano la squadra per andare in cerca dei criminali che fanno parte della Società Segreta. Ray Palmer e Ryan Choisi si alleano per sconfiggere Killer Moth e farsi dare informazioni a proposito del furto di alcune tecnologie di Ray. Dopo essere stato torturato da Palmer, Killer Moth rivela che la persona che lo aveva assunto era Prometheus. Starman (Mikaal Tomas) viene distratto dalla morte del proprio ragazzo, Tony, morto in un attacco da parte di criminali nei Laboratori S.T.A.R.; mentre in Africa, Congorilla piange la perdita della sua tribù e la morte di Freedom Beast[7].

Starman e Congorilla decidono di incontrarsi e scovare L'Ombra. In Central City, Jay Garrick si incontra con Atomo e Shazam (ex Capitan Marvel Jr.) per investigare sul furto della tecnologia del tapis roulant cosmico dal Museo di Flash. Lanterna Verde e Freccia Verde sconfiggono il gruppo di criminali guidati da Prometheus, per poi essere raggiunti da Ray Palmer, Shazam e Supergirl[8].

Lanterna Verde, Freccia Verde e Atomo iniziano a interrogare Prometheus, ma subito si accorgono che era Clayface sotto mentite spoglie. Capiscono di essere caduti in una trappola nel momento in cui vedono esplodere una bomba. Nel mentre nel suo quartier generale Prometheus si vanta con I.Q. di avere in mente un piano più grande di quanto i suoi nemici possano immaginare. Prometheus rivela poi di aver ucciso anche i membri dei Guardiani del Globo Diavolo della Tasmania, Gloss e Sandstorm[9].

Freddy Freeman riesce a salvare i ragazzi dalla bomba di Clayface, che capendo di aver bisogno di assistenza si rivolgono alla Justice League of America[10]. Al suo rientro in casa Jay Garrick scopre che L'Ombra lo aspettava per parlare con lui. Congorilla e Starman vanno alla ricerca di Animal Man per chiedere aiuto.

Sul Satellite della JLA, mentre la League discute con Lanterna Verde e Freccia Verde, arriva il Guardiano portando con sé un dispositivo recuperato a Metropolis che si scopre poi essere un teletrasportatore. Improvvisamente, Freccia Rossa, piomba nella stanza con il braccio destro amputato: i ragazzi si precipitano ad aiutarlo, mentre Supergirl si getta su chi lo aveva ferito, Shazam[11].

Shazam si rivela essere Prometheus che grazie al suo computer, che colleziona tutte le debolezze di ogni persona, mette fuori combattimento ogni singolo Leaguer; mentre Prometheus si fa strada verso il computer della JLA per completare il suo obiettivo, L'Ombra decide di affrontarlo. Prometheus viene messo in difficoltà poiché non riesce a trovare informazioni riguardanti l'Ombra, in quanto ex criminale diventato eroe, l'Ombra riesce a trattenerlo abbastanza da permettere a Donna Troy, sebbene ferita, di metterlo fuori compatimento e quasi ucciderlo, ma L'Ombra decide di fermarla. Prometheus rivelò che tutto era stato fatto per ferire gli eroi. Mise dei dispositivi in ogni città in modo tale che potessero attraversare lo spazio e il tempo, lasciando le persone vive ma perdute. Disse loro che avrebbe consegnato l'ubicazione di ogni singolo dispositivo se l'avessero lasciato andare. Quando Freccia Verde si rifiutò di lasciarlo andare, Prometheus affermò di avere già iniziato il conto alla rovescia e che Star City era il primo obiettivo ad attivarsi[12].

Quando gli eroi giunsero a Star City la città era già nel caos in quanto il dispositivo di Prometheus era malfunzionante e invece di muovere Star City in un'altra dimensione, parte della città fu demolita. Tra le rovine, Freccia Verde trovò il corpo di Lian, la figlia di Freccia Rossa, rimasta schiacciata sotto un edificio. In tutto il paese, i vari eroi furono incapaci di scollegare i dispositivi. Con lo scadere del tempo, Freccia Verde decise di lasciare andare Prometheus. Il criminale disse loro come spegnere i suoi dispositivi e quindi si teletrasportò via.

Poco dopo il conflitto di "La Notte Più Profonda", Prometheus si trovava nel suo nascondiglio a progettare le prossime mosse quando sentendo un rumore, si voltò e vide Freccia Verde, che gli lanciò una freccia in mezzo agli occhi, uccidendolo all'istante[13].

Seguiti[modifica | modifica wikitesto]

Si disse che l'intera miniserie fosse un araldo verso lo stesso James Robinson in quanto nuovo scrittore del fumetto Justice League of America[14].

Justice League: The Rise and Fall fu pubblicato nel marzo 2010, insieme a una miniserie di quattro numeri chiamata Justice League: The Rise of Arsenal.

Una storia tratta da Freccia Verde vol. 4 n. 31 e n. 32 (2010), chiamata "La Caduta di Freccia Verde", mostrò alcune ramificazioni. Una nuova serie Freccia Verde fu lanciata sotto la bandiera di Nel Giorno Più Splendente nell'agosto 2010.

Più avanti, Robinson scrisse un auto-conclusivo intitolato Starman/Congorilla, che fu pubblicato nel gennaio 2011 e vide la resurrezione del Diavolo della Tasmania dopo la sua morte per mano di Prometheus.

Raccolta[modifica | modifica wikitesto]

La serie fu raccolta in un fumetto cartonato di 232 pagine "Justice League: Cry for Justice" (giugno 2010, ISBN 1-4012-2567-5)

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Anche se le illustrazioni ottennero l'approvazione, la critica criticò fortemente la storia di Robinson, specialmente il dialogo e la caratterizzazione dei protagonisti[15][16][17]. Il numero finale, poi, incontrò una grande controversia dovuta in gran parte ai disegni e alle morti di determinati personaggi (in particolare Lian Harper)[18]. Nonostante l'accoglienza controversa, James Robinson fu in nomina per la Miglior Scrittura, mentre Mauro Cascioli fu nominato, nel 2010, per l'Eisner Award[19][20], ma nessuno dei due fu vinto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Crisi finale n. 6 (gennaio 2009)
  2. ^ Crisi finale n. 1 (luglio 2008)
  3. ^ Matt Brady, Robinson and DiDio on Justice League, in Newsarama. URL consultato il 5 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2009).
  4. ^ Albert Ching, WWLA '08: DC's Countdown to Final Crisis Panel, in Newsarama. URL consultato il 5 aprile 2008 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2008).
  5. ^ Jeffrey Renaud, James Robinson Cries for Justice, in Comic Book Resources. URL consultato il 15 maggio 2009.
  6. ^ Matt Brady, Remembering the Martian: Tomasi on Final Crisis Requiem, in Newsarama. URL consultato il 9 luglio 2008.
  7. ^ .
  8. ^ .
  9. ^ .
  10. ^ .
  11. ^ .
  12. ^ .
  13. ^ .
  14. ^ Jeffrey Renaud, Robinson Talks Justice League of America, in Comic Book Resources. URL consultato il 19 giugno 2009.
  15. ^ Doug Zawisza, Justice League: Cry for Justice #1 Review, in Comic Book Resources. URL consultato il 1º luglio 2009.
  16. ^ Timothy Callahan, Justice League: Cry for Justice #2 Review, in Comic Book Resources. URL consultato il 5 agosto 2009.
  17. ^ Greg McElhatton, Justice League: Cry for Justice #3 Review, in Comic Book Resources. URL consultato il 2 settembre 2009.
  18. ^ George Marston, Justice League: Cry for Justice #7 Review, in Newsarama. URL consultato il 3 marzo 2010.
  19. ^ Scott Pilgrim Kicks Off 2010 Eisner Awards, in Comic-con.org. URL consultato il 12 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2010).
  20. ^ Alex Segura, The Eisner Awards honor the DC Universe, in The Source, DC Comics.com, 8 aprile 2010. URL consultato il 12 marzo 2011.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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