Gualtiero (arcivescovo)
Gualtiero arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Arcivescovo metropolita di Palermo (1169-1190) |
Nominato arcivescovo | febbraio 1169 |
Deceduto | 1190 a Palermo |
Firma | ![]() |
Gualtiero, (lat. Gualterus Protophamilius o Protofamiliarios) in passato detto anche Offamilio[1], noto anche con lo pseudonimo di Gualterio (Sicilia, XII secolo – Palermo, 1190), è stato un arcivescovo cattolico italiano. Fu arcivescovo di Palermo dal 1169 al 1190, e consigliere di Guglielmo II di Sicilia dal 1171 al 1189.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]



Gualtiero, arcidiacono di Cefalù, dal 1161 fu l'istitutore dei figli di Guglielmo I di Sicilia e Margherita di Navarra.
Alla morte di Guglielmo I (1166), l'erede al trono Guglielmo II aveva solo tredici anni, quindi la madre Margherita assunse la reggenza fino al 1171, affidando il figlio alle cure del prelato. Quando poi Guglielmo assunse il potere, Gualtiero fu una delle figure più vicine al re. Nel 1184 fu capo del partito filotedesco e promotore delle nozze di Costanza d'Altavilla, figlia di Ruggero II, con l'imperatore Enrico VI nel 1186[2].
Arcivescovo di Palermo dal 1169, fu il committente della Chiesa del Santo Spirito e risale a lui la ricostruzione della Cattedrale di Palermo, dove fu sepolto[3]. Alla sua morte come arcivescovo fu eletto il fratello Bartolomeo.
Identità[modifica | modifica wikitesto]
Probabilmente il nome Gualtiero Offamilio fu considerato l'italianizzazione di Walter of the Mill ed erroneamente identificato con Gualtiero Anglico, un inglese autore di 60 favole in distici elegiaci, già cappellano di Enrico II d'Inghilterra; Gualtiero sarebbe stato inviato in Sicilia dal re inglese per preparare il matrimonio della figlia Giovanna con Guglielmo II di Sicilia e insegnare la lingua latina a Guglielmo[4]. Ma la lingua inglese del XII secolo ignora il genitivo introdotto da "of". Secondo un'altra più dotta ipotesi[5], suffragata dai documenti conservati nel Palazzo reale di Palermo quando ci si riferisce a Gualtiero il testo in greco riporta "A familiou" - dove l'alfa con il segno grafico in alto a destra significava primo e "familiou" è un genitivo epesegetico o dichiarativo. Pertanto la corretta lettura darebbe Walter πρωτοφαμιλιάριος (primo della famiglia) nel senso di primo della Curia regis, qualcosa come Walter il primo ministro.
Un’altra tradizione, non suffragata da fonti, vuole che Gualtiero sia figlio di Roberto d’Embrun, capostipite della famiglia Paternò.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Fulvio Delle Donne, DBI
- ^ http://www.treccani.it/enciclopedia/gualtiero_(Dizionario_Biografico)/
- ^ http://www.treccani.it/enciclopedia/palermo_(Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale)/
- ^ Léopold Hervieux, Les fabulistes latins
- ^ Wilhelm Behring, Über Erzbischof Walter von Palermo; L. J. A. Loewenthal, For the biography of Walter Ophamil
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Léopold Hervieux, Les fabulistes latins depuis le siècle d'Auguste jusqu'à la fin du moyen âge. Paris: Firmin-Didot, 1893-1899 (rist. New York: Hildesheim, 1970)
- Wilhelm Behring, Sicilianische Studien II,1: Über Erzbischof Walter von Palermo, in "Programm des Kgl. Gymnasiums zu Elbing", Elbing 1887, pp. 1 e segg.;
- L. J. A. Loewenthal, For the biography of Walter Ophamil, archbishop of Palermo 1169-1190, in: EHR LXXXVII, 1972, pp. 75–82
- Norbert Kamp, Kirche und Monarchie im staufischen Königreich Sizilien. I: Prosopographische Grundlegung: Bistümer und Bischöfe des Königreichs 1194-1266, Teil IV [Münstersche Mittelalter-Schriften, 10.I,4], München 1982, pp. 1112 – 1119.
- Fulvio Delle Donne, GUALTIERO, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 60, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003, pp. 224-227. URL consultato l'8 ottobre 2017.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) David M. Cheney, Gualtiero, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 79253969 · ISNI (EN) 0000 0000 7978 4418 · CERL cnp02056389 · LCCN (EN) n98025250 · GND (DE) 1024636291 · J9U (EN, HE) 987009156710305171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n98025250 |
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