Governo Orban I

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Governo Orban
StatoBandiera della Romania Romania
Capo del governoLudovic Orban
(Partito Nazionale Liberale)
CoalizionePNL
LegislaturaVIII
Giuramento4 novembre 2019
Dimissioni5 febbraio 2020
Governo successivo14 marzo 2020
Dăncilă Orban II

Il governo Orban I è stato il ventitreesimo esecutivo della Repubblica di Romania dopo la rivoluzione romena del 1989, il quarto dell'VIII legislatura.

Cronologia del mandato[modifica | modifica wikitesto]

Incarico[modifica | modifica wikitesto]

Il 10 ottobre 2019 il governo socialdemocratico con a capo Viorica Dăncilă, premier al centro di un lungo conflitto istituzionale con il presidente della repubblica Klaus Iohannis[1][2][3], fu battuto da una mozione di sfiducia presentata dall'opposizione e costretto alle dimissioni[4].

Al fine di risolvere la crisi politica, mentre l'Unione Salvate la Romania di Dan Barna chiedeva elezioni anticipate[5], Iohannis preferì studiare una soluzione per la nomina di un nuovo primo ministro, pur riservandosi di prendere in considerazione la proposta di sciogliere il parlamento solamente dopo la celebrazione delle elezioni presidenziali del novembre 2019[6][7]. L'11 ottobre il capo di stato iniziò le consultazioni con le delegazioni di tutti gruppi parlamentari, eccetto quella del Partito Social Democratico (PSD), che non inviò a colloquio alcun membro per via della mancanza di una decisione ufficiale adottata dal comitato esecutivo[8]. Lo stesso Iohannis, in ogni caso, dichiarò che non avrebbe affidato il ruolo ad un rappresentante del PSD[6]. Il 15 ottobre, quindi, incaricò il leader del Partito Nazionale Liberale, Ludovic Orban, di formare il nuovo governo[7][9]. Per la prima volta nel corso della legislatura il governo passò dal centro-sinistra al centro-destra.

Al termine di intensi negoziati tra il leader del PNL e i rappresentanti delle altre forze politiche[10], il 4 novembre il nuovo governo Orban fu investito dal parlamento con i voti di 240 deputati e senatori. A favore del nuovo esecutivo si espressero PNL, USR, UDMR, PMP, ALDE, minoranze etniche e persino alcuni membri di PSD e PRO Romania, che votarono contro le indicazioni delle proprie segreterie di partito[11][12]. Nonostante i ministri proposti Florin Cîțu, Ion Ștefan e Violeta Alexandru fossero stati respinti ai colloqui con le commissioni parlamentari, il premier non rinunciò a loro, denunciando interferenze politiche del PSD[13][14].

Critiche alle nomine della squadra di governo[modifica | modifica wikitesto]

Tra i più veementi critici del nuovo governo vi fu il premier uscente Viorica Dăncilă, che accusò il presidente della repubblica di aver instaurato in modo dittatoriale un governo al cui capo aveva piazzato un proprio luogotenente[15]. Victor Ponta, leader di PRO Romania, affermò che il governo Orban non godeva del suo sostegno e che, oltre alla mancanza di competenza, non mostrava nessun'altra legittimità se non quella della volontà del capo dello stato[12].

Attività del governo[modifica | modifica wikitesto]

Appena assunto l'incarico il PNL sottolineò la necessità di apportare manovre correttive rispetto all'operato del precedente governo. A livello economico il ministro delle finanze affermò che, in base all'eredità lasciata dal PSD, prevedeva che il deficit pubblico per il 2019 avrebbe oltrepassato il 4%, a fronte di un obiettivo al 3%[16]. Per tale motivo sottolineò che la legge di bilancio per il 2020 sarebbe stata costruita sulla base delle indicazioni dei trattati e della Commissione europea[16].

Nel mese di gennaio 2020 il governo presentò un bilancio delle riforme messe in pratica, tra le quali si annoveravano la cancellazione di alcune tasse sui contratti di lavoro part-time, l'abolizione delle sovraccise sui carburanti, la crescita del salario minimo, il congelamento degli stipendi dei parlamentari e l'eliminazione del meccanismo di split TVA[17]. Tra i provvedimenti in divenire furono enumerati l'avvio del processo per l'eliminazione della sezione speciale d'inchiesta per i magistrati, l'inizio del programma per la digitalizzazione dell'Agenția Națională de Administrare Fiscală e del ministero delle finanze, la firma del contratto di finanziamento per il primo ospedale regionale del paese[17]. Ulteriori piani d'azione furono la crescita del bilancio a disposizione dell'amministrazione locale, della sanità per 2,4 miliardi di lei e dell'istruzione per 2 miliardi di lei[17]. Un punto di vanto del PNL fu la rimozione del segreto di stato sull'inchiesta riguardante la repressione delle manifestazioni del 10 agosto 2018[17].

Il mese successivo il premier sottolineò altri meriti, mettendoli in contrapposizione al precedente governo. Orban affermò di aver ridotto il numero dei ministeri da 29 a 16, di aver compiuto la nomina di commissario europeo della Romania, di aver realizzato correzioni sulla legge di bilancio per il 2019 e aver elaborato senza problemi quella per il 2020[18]. Sul piano della giustizia il governo si vantava di aver abrogato la legge sulla liberazione condizionale dei detenuti (recursul compensatoriu) e di aver consentito l'avvio delle procedure per la designazione di capi delle procure di DNA, DIICOT e Corte suprema[18].

La mancanza di una solida maggioranza parlamentare, tuttavia, portò spesso il governo a porre la fiducia (come, ad esempio, per la legge di bilancio per il 2020), prerogativa che aggirava il dibattito parlamentare e che fu criticata dall'opposizione[19].

Sfiducia e periodo ad interim[modifica | modifica wikitesto]

La fragilità della maggioranza fu evidente anche allo stesso PNL che, di comune accordo con il presidente Iohannis, valutò più volte la possibilità di giungere ad elezioni anticipate[20]. Alla fine di gennaio il governo predispose un'ordinanza d'urgenza che avrebbe ripristinato l'elezione dei sindaci su due turni per le elezioni locali di giugno 2020[21]. Il decreto fu duramente avversato dall'opposizione, che per bloccare l'iniziativa legislativa organizzò una mozione di sfiducia calendarizzata per il 5 febbraio 2020[22]. Temendo la riuscita del progetto dell'opposizione, il 4 febbraio il governo emanò 25 ordinanze d'urgenza in una sola seduta, tra le quali una che prevedeva per le elezioni legislative la possibilità di votare in qualunque seggio a prescindere dalla residenza e raddoppiava il numero dei parlamentari per la sezione estero[23][24]. Tali azioni allarmarono ulteriormente il PSD, che era intenzionato a fermare l'idea del PNL di provocare elezioni anticipate secondo i nuovi regolamenti. Il 5 febbraio il governo Orban fu battuto e costretto alle dimissioni dai voti di 261 parlamentari (PSD, PRO e UDMR)[25].

Nonostante la fine del suo governo, il 6 febbraio il presidente della repubblica incaricò nuovamente lo stesso Orban di formare un nuovo esecutivo, con l'obiettivo di forzare elezioni anticipate[26]. Una decisione della Corte costituzionale, tuttavia, stabilì che il presidente avrebbe dovuto nominare un altro primo ministro[27][28][29]. Iohannis, quindi, indicò Florin Cîțu, (PNL), in un nuovo tentativo di sciogliere le camere[30]. Un'ulteriore sentenza della Corte costituzionale, che decretò l'impossibilità di anticipare lo scioglimento delle camere, alla fine spinse anche Cîțu a farsi da parte e Iohannis a designare nuovamente Ludovic Orban[31][32][33]. L'esplosione della pandemia di COVID-19 in Romania e la necessità di un governo titolare per fronteggiare l'emergenza sanitaria, cambiarono radicalmente il contesto politico. Orban riuscì ad ottenere l'investitura parlamentare per la nascita del governo Orban II, con il voto favorevole anche delle forze d'opposizione, compreso il PSD, che per senso di responsabilità riconobbero la riconferma del primo ministro[34].

Appoggio parlamentare e composizione[modifica | modifica wikitesto]

Il governo Orban I fu un monocolore PNL, sostenuto esternamente anche da USR, UDMR, PMP e ALDE. Al momento dell'investitura i gruppi parlamentari delle forze che appoggiavano il governo disponevano di 162 deputati[35] su 329 (pari al 49,2% dei seggi alla camera dei deputati della Romania) e di 47 senatori[36] su 136 (pari al 34,5% dei seggi al senato della Romania).

Carica Titolare Partito
Primo ministro Ludovic Orban PNL
Vice Primo ministro Raluca Turcan PNL
Ministro dell'istruzione e della ricerca Monica Anisie PNL
Ministro dell'economia, dell'energia e del commercio Virgil Daniel Popescu PNL
Ministro degli affari esteri Bogdan Aurescu Ind.
Ministro degli affari interni Marcel Vela PNL
Ministro della difesa nazionale Nicolae Ciucă Ind.
Ministro delle finanze Florin Cîțu PNL
Ministro del lavoro e della protezione sociale Violeta Alexandru PNL
Ministro dei lavori pubblici, lo sviluppo e l'amministrazione Ion Ștefan PNL
Ministro dell'ambiente, delle acque e delle foreste Costel Alexe PNL
Ministro dei trasporti, delle infrastrutture e delle comunicazioni Lucian Bode PNL
Ministro della giustizia Cătălin Predoiu PNL
Ministro dell'agricoltura e dello sviluppo rurale Adrian Oros PNL
Ministro della salute Victor Costache PNL
Ministro della cultura Bogdan Gheorghiu PNL
Ministro della gioventù e dello sport Ionuț Stroe PNL
Ministro dei fondi europei Ioan Marcel Boloș PNL

Programma di governo[modifica | modifica wikitesto]

Già prima dell'investitura Orban indicò generalmente le linee guida del proprio governo: la stabilizzazione dei parametri macroeconomici, il rispetto dello stato di diritto e il rafforzamento del rapporto tra istituzioni e cittadini[37]. Il 24 ottobre presentò al consiglio nazionale del PNL il programma di governo. Le direttive di azione a breve termine si sarebbero concentrate sulla correzione delle manovre promosse dal PSD. Nello specifico si faceva riferimento alla revisione delle leggi sulla giustizia secondo le indicazioni delle istituzioni europee, al rafforzamento della meritocrazia nella pubblica amministrazione, allo stimolo agli investimenti per lo sviluppo, superando le politiche basate sulla crescita del consumo[38]. A livello economico il governo prometteva di varare la legge finanziaria per il 2020 contenendo il rapporto deficit/PIL al 3%, di migliorare la performance delle compagnie di stato, di favorire lo sviluppo delle grandi infrastrutture e rafforzare l'attrazione e l'utilizzo dei fondi europei[38]. Tra le altre misure urgenti si annoveravano l'organizzazione dell'esame di stato per l'abilitazione dei medici, la nomina del nuovo commissario europeo della Romania e le procedure per la scelta del procuratore generale[38].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (RO) R. M., Klaus Iohannis respinge propunerile de remaniere ale premierului Dăncilă: Această guvernare toxică nu mai poate continua / Există suficiente voturi în Parlament pentru a susține chiar și o soluție de tranziție, su hotnews.ro, HotNews, 28 agosto 2019. URL consultato il 31 agosto 2019.
  2. ^ (RO) C. D., Iohannis respinge interimarii propuși de Dăncilă și o trimite cu miniștrii la votul Parlamentului: Avertizez PSD să pună rapid capăt acestei crize politice, su hotnews.ro, HotNews, 5 settembre 2019. URL consultato il 7 settembre 2019.
  3. ^ (RO) L. P., UPDATE CCR: Iohannis, obligat să numească miniștrii interimari propuși de Dăncilă / Președintele trebuie să-i revoce pe Ana Birchall (Justiție) și pe Mihai Fifor (Parteneriate strategice), su hotnews.ro, HotNews, 18 settembre 2019. URL consultato il 19 settembre 2019.
  4. ^ (RO) Moțiunea de cenzură a fost adoptată. Guvernul Dăncilă este demis, su digi24.ro, Digi 24, 10 ottobre 2019. URL consultato il 10 ottobre 2019.
  5. ^ (RO) USR a decis să nu intre la guvernare și să rămână pe varianta de anticipate, su digi24.ro, Digi 24, 15 ottobre 2019. URL consultato il 15 ottobre 2019.
  6. ^ a b (RO) Noi consultări la Cotroceni pentru desemnarea premierului, su mediafax.ro, Mediafax, 14 ottobre 2019. URL consultato il 15 ottobre 2019.
  7. ^ a b (RO) Klaus Iohannis anunţă la ora 17.00 numele premierului, su digi24.ro, Digi 24, 15 ottobre 2019. URL consultato il 15 ottobre 2019.
  8. ^ (RO) Ziua consultărilor de la Cotroceni. Liderii politici prezintă variantele pentru guvernare, su digi24.ro, Digi 24, 11 ottobre 2019. URL consultato il 15 ottobre 2019.
  9. ^ (RO) Cine este Ludovic Orban, desemnat premier al României, de către Klaus Iohannis, su mediafax.ro, Mediafax, 15 ottobre 2019. URL consultato il 15 ottobre 2019.
  10. ^ (RO) Andreea Pora, Trece sau nu trece guvernul Orban? Care e prețul corect, su romania.europalibera.org, Radio Europa Liberă România, 23 ottobre 2019. URL consultato il 5 novembre 2019.
  11. ^ (RO) Andrei Luca Popescu, Guvernul Orban a trecut de votul Parlamentului, cu 240 de voturi, su romania.europalibera.org, Radio Europa Liberă România, 4 novembre 2019. URL consultato il 5 novembre 2019.
  12. ^ a b (RO) Ponta anunță că îi dă afară din partid pe cei care au votat Guvernul Orban: Au ales să lupte împotriva mea și împotriva Pro România, su digi24.ro, Digi 24, 4 novembre 2019. URL consultato il 5 novembre 2019.
  13. ^ (RO) Victorie pentru Orban. Guvernul PNL a fost învestit în Parlament, Dăncilă pleacă, su stirileprotv.ro, Pro TV, 4 novembre 2019. URL consultato il 5 novembre 2019.
  14. ^ (RO) Orban nu renunţă la miniştrii respinşi de PSD: Nu accept evaluarea făcută de Olguţa Vasilescu sau Rădulescu Mitralieră, su adevarul.ro, Adevărul, 30 ottobre 2019. URL consultato il 5 novembre 2019.
  15. ^ (RO) Răzvan Mihalașcu, Viorica Dăncilă, declarații după învestirea Guvernului Orban: „Nu-mi plec capul în fața acestui președinte dictator”, su libertatea.ro, Libertatea, 4 novembre 2019. URL consultato il 5 novembre 2019.
  16. ^ a b (RO) Ministrul de Finanţe: PSD a condus economia pe metoda Al Capone, cu două bugete. Voi sesiza organele competente, su digi24.ro, Digi 24, 14 novembre 2019. URL consultato il 15 novembre 2019.
  17. ^ a b c d (RO) Florin Pușcaș, PNL face bilanţul după două luni la putere: Cele mai importante realizări ale Guvernului Orban, su stiripesurse.ro, 5 gennaio 2020. URL consultato il 10 marzo 2020.
  18. ^ a b (RO) Mihai Ciobanu, Guvernul Orban, BILANŢUL celor 3 luni de guvernare: REALIZAT!, su dcnews.ro, DC News, 5 febbraio 2020. URL consultato il 10 marzo 2020.
  19. ^ (RO) Andrei Luca Popescu, Angajarea răspunderii, ca mod de guvernare. Cât de corect este jocul PNL, su romania.europalibera.org, Radio Europa Liberă România, 19 dicembre 2019. URL consultato il 10 marzo 2020.
  20. ^ (RO) MH, Orban, după discuțiile cu Iohannis: Eu și președintele am decis că cel mai bine pentru România este să organizăm alegeri anticipate, su hotnews.ro, HotNews, 10 gennaio 2020. URL consultato il 10 gennaio 2020.
  21. ^ (RO) Orban, gata să dea OUG pentru alegeri în două tururi, în raport de CCR, su romania.europalibera.org, Radio Europa Liberă România, 29 gennaio 2020. URL consultato il 13 marzo 2020.
  22. ^ (RO) Moțiunea de cenzură: Tensiuni, strategii, negocieri. Scenariu de blat PSD-PNL, su hotnews.ro, HotNews, 4 febbraio 2020. URL consultato il 13 marzo 2020.
  23. ^ (RO) Câte OUG a adoptat Guvernul Orban de frica moțiunii de cenzură, su realitatea.net, Realitatea, 5 febbraio 2020. URL consultato il 13 marzo 2020.
  24. ^ (RO) Luminița Pîrvu, Scenariul anticipatelor pierde teren. PRO România, PMP, ALDE și UDMR, deranjate de OUG privind alegerile anticipate. PSD se repliază, su hotnews.ro, HotNews, 5 febbraio 2020. URL consultato il 13 marzo 2020.
  25. ^ (RO) Primul pas spre anticipate - Guvernul a fost demis la moțiunea de cenzură / Orban: Cât de curând românii vor fi chemați să decidă soarta României / Ce urmează după votul de azi din Parlament, su hotnews.ro, HotNews, 5 febbraio 2020. URL consultato il 13 marzo 2020.
  26. ^ (RO) Dora Vulcan, Klaus Iohannis: „Îl desemnez pe domnul Ludovic Orban să formeze un nou guvern și să se prezinte în parlament”, su romania.europalibera.org, Radio Europa Liberă România, 6 febbraio 2020. URL consultato il 13 marzo 2020.
  27. ^ (RO) Comunicatul CCR: Desemnarea lui Ludovic Orban nu e constituţională. Președintele trebuie să facă o nouă desemnare, su digi24.ro, Digi 24, 24 febbraio 2020. URL consultato il 13 marzo 2020.
  28. ^ (RO) Robert Kiss, CCR a publicat motivarea deciziei prin care a fost blocată desemnarea lui Orban. Dizolvarea Parlamentului, aproape imposibilă, su digi24.ro, Digi 24, 10 marzo 2020. URL consultato il 13 marzo 2020.
  29. ^ (RO) Ludovic Orban renunță la calitatea de premier desemnat. Klaus Iohannis cheamă partidele la discuții - programul consultărilor, su digi24.ro, Digi 24, 25 febbraio 2020. URL consultato il 13 marzo 2020.
  30. ^ (RO) C. D., Klaus Iohannis l-a desemnat premier pe Florin Cîțu / O nouă încercare de a forța anticipatele, su hotnews.ro, HotNews, 26 febbraio 2020. URL consultato il 13 marzo 2020.
  31. ^ (RO) Irina Olteanu, Florin Citu a renuntat la mandat, cu doar cateva minute inainte de votul care cel mai probabil i-ar fi trecut Guvernul, su ziare.com, Ziare, 12 marzo 2020. URL consultato il 13 marzo 2020.
  32. ^ (RO) OFICIAL: Florin Cîțu și-a depus mandatul. Klaus Iohannis va face astăzi declarații de presă, su digi24.ro, Digi 24, 12 marzo 2020. URL consultato il 12 marzo 2020.
  33. ^ (RO) Irina Olteanu, Iohannis il desemneaza tot pe Orban premier. Prim-ministrul e in izolare, su ziare.com, Ziare, 13 marzo 2020. URL consultato il 14 marzo 2020.
  34. ^ (RO) Guvernul Orban 2 a fost învestit. Voturile PSD au fost decisive. Măsuri speciale pentru depunerea jurământului, su digi24.ro, Digi 24, 14 marzo 2020. URL consultato il 14 marzo 2020.
  35. ^ PNL 69; USR 27; UDMR 21; minoranze 17; ALDE 15; PMP 13.
  36. ^ PNL 25; USR 13; UDMR 9.
  37. ^ (RO) C. D., Prioritățile noului guvern, anunțate de Ludovic Orban, su hotnews.ro, HotNews, 15 ottobre 2019. URL consultato il 5 novembre 2019.
  38. ^ a b c (RO) Robert Kiss, Programul de guvernare al Partidului Național Liberal. Ce măsuri propune Guvernul Orban, su digi24.ro, Digi 24, 24 ottobre 2019. URL consultato il 5 novembre 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]