Giudice (famiglia)

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Giudice
Stato Sacro Romano Impero

Repubblica di Genova
Regno di Napoli
Regno di Spagna

Casata di derivazioneGuercio
Casata principalevisconti di Carmandino
Titoli
FondatoreOttone Guercio
Data di fondazione1142
Etniaitaliana
Rami cadetti
Paolo Battista Calvo de' Giudici, 62º doge della Repubblica di Genova
il cardinale Francesco del Giudice
Il cardinale Niccolò del Giudice da Agostino Masucci
Moneta con l'armi di Antonio del Giudice, 3º duca di Giovinazzo e principe di Cellamare

Gli Giudici (anche del Giudice, Júdice, Iudicibus, ecc.) sono una nobile famiglia d'origine ligure derivata dal giudice Ottone Guercio, dei visconti di Carmandino, considerata tra i più cospicue della Repubblica di Genova, dove formarono gli alberghi dei Calvi, Franchi, Sopranis, Usodimare, e Vivaldi. Alcuni si distinsero anche al servizio della Chiesa Romana, il Regno di Napoli, il Regno di Spagna, il Regno del Portugallo, ed altri.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Sia Federico Federici che Odoardo Ganduccio li hanno ritenuti d'origine confuso, per crederli discendenti di diversi portatori della carica di giudice alle primi anni della Republica di Genova.[1][2] Nella sua Genealogie Génoise, Teofilo Cavallerone, li propone discendenti d'un Otto Guercio[3], anche citato da Federici e Ganduccio, e identificato da Romeo Pavoni come Ottone Guercius, (anche Giudice), console dei placiti al servizio di Siro II, arcivescovo di Genova nel 1142.[4] Secondo Luca Filangieri, questi Guerci appartenevano alla difusa discendenza dei visconti di Carmandino, insieme agli Spinola, Embriaco, Castro, Usodimare, Mari, Malocello, ed altri[5][6], senza dubbio la consorteria più potente delle primi anni della repubblica genovese.[5]

Repubblica di Genova[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Federici si divisero in rami stabiliti a Diano, Ventimiglia e Rapallo.[1] Il rapporto più attendibile comincia a partire da Ottone Guercio (anche Giudice), console dei placiti di Siro II nel 1142, carica riportata anche a partire dal 1143 ai suoi figli Ugo, Enrico e Giovanni, tutti soprannominati Giudice.[4][1] Nel 1164 Vassalo del Giudice fu uno degli armatori genovesi che portarono al re Barisone in Sardegna per ordine del imperatore Federico I Barbarossa, e nel 1168 Rifiutato appare come ambasciatore presso la Repubblica di Lucca.[1]

Nel passaggio del XII e XIII secolo i Giudici sono ritrovati alla Riviera di Ponente, tra cui Ottone (sindaco di Diano), Guirardo (podestà di Sanremo), e Riccobono (ambasciatore presso il libero comune di Tortona).[1] Tra i più noti al XIII secolo fu Guarnerio de' Giudici, ambasciatore di Genova a Milano nel 1241, uno degli otto nobili e padri del Comune nel 1245, console nel 1248, e infine ambasciatore presso l'imperatore Michele VIII Paleologo,[1] essendo uno dei due nobili genovesi che firmarono il Trattato di Ninfeo nel 1261.[7][8]

L'affermazione al governo genovese arrivò all'elevazione di Guglielmo Boccanegra come capitano del popolo, di cui Giovanni di Ugolino fu asesore, prima di essere nominato ambasciatore presso il re Manfredi di Sicilia, mentre il fratello Pietro lo fu presso il re Carlo I d'Angiò e finalmente a Roma presso Adriano V nel 1276.[1] Il propio Federici distinse quest'ultimo d'un altro Pietro, ambasciatore presso a Bonifacio VIII nel 1295, al re Carlo II d'Angiò nel 1300, e al papa Giovanni XXII nel 1334.[1]

Dal XIV secolo Federici riporta anche la linea stabilita a Rapallo, coinvolta nella redditizia mercatura della lana. Da questi, Guglielmo de' Giudici fu membro del Consiglio degli Anziani nel 1346 e patrone d'una galea nel 1352, anno della Guerra degli Stretti contro i veneziani e aragonesi a Costantinopoli.[1] Nel 1355 Galeotto fue anche eletto al Consiglio degli Anziani per la prima di tre volte, per poi essere nominato capitano di Famagosta (Cipro) nel 1385.[1] Nel 1386 Gabriele venne nominato anziano, Tommaso nel 1391 e Raffaele nel 1400, prima di ricevere la carica di rettore della Repubblica per il partito ghibellino nel 1413.[1]

Attraverso il XV secolo, i Giudici continuarono a riportare importanti cariche nella magistratura statale, particolarmente nel Consiglio degli Anziani. Nel 1404 Niccolò di Galeotto appare per la prima volta come membro del albergo dei Sopranis[1].

Alla riforma degli alberghi nel 1528, i Giudici erano albergati ai Calvi, Franchi, Usodimare e Vivaldi,[9] anche se al Liber Primus Nobilitatis se trovano solo Paolo Battista, Giuliano, Gio. Andrea, Sebastiano e Nicolò al albergo dei Calvi[10], e Girolamo e Cristoforo al albergo Vivaldi.[11] Nel Libro d'Oro della Nobiltà Genovese (Liber Aureus Ascriptionum Nobilitati Reipublicae Genuensis) si trovano molti altri sotto la denominazione latina di Iudex (anche Iudicibus).[12]

Nel 1561 Paolo Battista de' Giudici (anche Calvo de' Giudici)[13] fu nominato 62º doge della Repubblica di Genova, incarico che ritenne fino la sua morte alcuni mesi dopo.[14]

Spagna e Napoli[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni esponenti della linea di Rapallo se trovarono a Barcellona, nel Regno d'Aragona, dove parteciparono in diversi affari mercantili, armatoriali e militari al servizio degli Asburgi. Paris del Júdice fu ammiraglio del re di Spagna mentre il fratello Nicolás fu generale, ambi cavalieri del ordine di Santiago[15]. Un altro fratello Sebastián de Júdice, armatore di galee e finanziario al servizio degli Asburgi fu anche genitore del maestro di campo Francisco, primo signore di Sant Feliu de Lluelles in Catalogna.[16]

Intorno al 1530 alcuni esponenti della famiglia si stabilirono al Regno di Napoli. Tra i suoi discendenti più noti era Marcantonio[17], padre di Nicolò del Giudice, primo duca di Giovinazzo (1639) e principe di Cellamare (1631).[18] Suo figlio Francesco diventò cardinale[19], mentre il primogenito, Domenico, 2º duca e principe, fu tesoriere generale del Regno di Napoli e ambasciatore di Filippo V presso il duca di Savoia, il re di Francia e il re di Portogallo, poi nominato viceré del Regno d'Aragona e consigliere del Supremo Consiglio d'Italia a Madrid.[18][20][21] Il figlio di quest'ultimo, Antonio del Giudice, 3º duca di Giovinazzo e principe di Cellamare, fu maestro di campo di Filippo V alla Guerra di Succesione Spagnola e suoi ambasciatore presso il nonno Luigi XIV di Francia.[18][22] A Parigi, il principe diventò il principale protagonista della Congiura di Cellamare, ideata per destituire al duca Filippo II d'Orleáns come regente e tutore del giovane re Luigi XV.[18][22] Questa linea dei Giudici fu estinta al XVIII secolo, passando i suoi titoli alla linea femminile denominata dei Giudici-Caracciolo.[17]

Regno del Portogallo[modifica | modifica wikitesto]

I primo di questa linea è stato Paolo Andrea, originario di Sampierdarena, da dove parte nel XVIII secolo al Regno del Portogallo.[23]

Personalità[modifica | modifica wikitesto]

Palazzi e ville[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l Federici, Federico. "Scrutinio della Nobiltà Ligustica". Archivio Storico del Comune di Genova. Biblioteca Digitale della Società Ligure di Storia Patria. pg. 354., su storiapatriagenova.it.
  2. ^ Ganduccio, Odoardo. "Famiglie Nobili Genovesi". Secolo XVII. Biblioteca Digitale della Società Ligure di Storia Patria. pg. 425., su storiapatriagenova.it.
  3. ^ Edoardo Grendi, Profilo storico degli alberghi genovesi, in Mélanges de l'école française de Rome, vol. 87, n. 1, 1975, pp. 241–302, DOI:10.3406/mefr.1975.2327. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  4. ^ a b Pavoni, Romeo. "Città e territorio alle origini del Comune". Comuni e memoria storica alle origini del comune di Genova. Atti della Società Ligure di Storia Patria. Nuova Serie. Vol. XLII (CXVI) Fasc. I. Genova. 2002. (PDF), su storiapatriagenova.it.
  5. ^ a b Filangieri, Luca. "Famiglie e gruppi dirigenti a Genova (secoli XII-metà XIII)." Università degli Studi di Firenze. Firenze. 2010. (PDF), su flore.unifi.it.
  6. ^ GUERCIO, Folco - Treccani, su Treccani. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  7. ^ NINFEO, Trattato di - Treccani, su Treccani. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  8. ^ Origone, Sandra. "Realtà e celebrazione nella prospettiva delle relazioni tra Bisanzio e Genova". Comuni e memoria storica alle origini del comune di Genova. Atti della Società Ligure di Storia Patria. Nuova Serie. Vol. XLII (CXVI) Fasc. I. Genova. 2002. (PDF), su rmoa.unina.it.
  9. ^ Giovanni Andrea Ascheri, Notizie storiche intorno alla riunione delle famiglie in alberghi in Genova coll'aggiunta dei nomi de' casati nobili e popolari che seguirono le fazioni Guelfa e Ghibellina dei tribuni della plebe, della cronologia dei dogi liguri e delle famiglie ascritte al libro d'oro, Tipografia Faziola, 1846. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  10. ^ "Liber Primus Nobilitatis". Archivio Storico del Comune di Genova. Società Ligure di Storia Patria. Sec. XVI. Pg. 84 (Calva Familia)., su storiapatriagenova.it.
  11. ^ "Liber Primus Nobilitatis". Archivio Storico del Comune di Genova. Società Ligure di Storia Patria. Sec. XVI. Pg. 61 (Vivalda Familia)., su storiapatriagenova.it.
  12. ^ "Liber Aureus Ascriptionum Nobilitati Reipublicae Genuensis." Biblioteca Nazionale di Spagna. XVIII secolo. pg. 165 (Iudex et de Iudicibus)., su bdh.bne.es.
  13. ^ Biagio Aldimari, Memorie historiche di diverse famiglie nobili, cosi' napolitane come forastiere, cosi' vive come spente, con le loro arme; e con un trattato dell'arme in generale. Divise in tre libri. Composte dal signor don Biagio Aldimari, .., nella stamperia di Giacomo Raillard, 1691. URL consultato il 28 gennaio 2024.
  14. ^ Sergio Buonadonna, Mario Mercenaro, "I dogi della Repubblica di Genova dal 1339 al 1797", Genova, De Ferrari Editori, 2007..
  15. ^ (ES) La España moderna, Impr. y fundición de M. Tello, 1900. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  16. ^ Francisco Judice Spínola | Real Academia de la Historia, su dbe.rah.es. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  17. ^ a b Giudice-Caracciolo, su www.nobili-napoletani.it. URL consultato il 28 gennaio 2024.
  18. ^ a b c d CELLAMARE, Antonio del Giudice, duca di Giovinazzo, principe di - Treccani, su Treccani. URL consultato il 28 gennaio 2024.
  19. ^ DEL GIUDICE, Francesco - Treccani, su Treccani. URL consultato il 28 gennaio 2024.
  20. ^ Domingo Giudice | Real Academia de la Historia, su dbe.rah.es. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  21. ^ Judice, Domingo (fl.1726). Real Academia Española., su archivo.rae.es.
  22. ^ a b Antonio José Giudice y Papacoda | Real Academia de la Historia, su dbe.rah.es. URL consultato il 28 gennaio 2024.
  23. ^ (PT) A origem italiana da família Júdice, su Diário de Notícias. URL consultato il 27 gennaio 2024.
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