Giovanni Acquaviva

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Giovanni Acquaviva (Marciana Marina, 30 ottobre 1900Milano, 21 agosto 1971) è stato un pittore futurista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Acquaviva nasce nel comune di Marciana Marina all'Isola d'Elba il 30 ottobre dell'anno 1900; è magistrato, poeta, ceramista [1] e scrittore. Aderisce nel 1919 al Futurismo ed inizia uno stretto sodalizio con Fortunato Bellonzi, per il quale ne illustra alcuni libri, usando immagini e tratti di certo provenienti da Giacomo Balla[2]; nel 1938 promuove a Savona il gruppo Futurista Sant'Elia. La sua opera si distingue per una tipica sensibilità altrettanto incandescente e convulsa quanto ossessionata di chiarificazione e precisione[3], sia essa nelle immagini, sia essa nella lavorazione delle ceramiche, sia essa nelle poesie. Insieme a Farfa è considerato uno dei maggiori rappresentanti del Futurismo savonese.

Tra le opere pittoriche più famose ricordiamo Le farfalle del 1966, un disegno di pastelli su carta, dai colori eterei e impalpabili. Una grande retrospettiva gli viene dedicata nel 1987 dalla città di Savona dove visse per molti anni. Acquaviva si dedicò anche alla lavorazione della ceramica, alla grafica e alle scenografie teatrali.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Sue opere sono conservate al museo di Storia Patria di Savona,un suo quadro si trova nella collezione permanente di Palazzo Blu a Pisa di proprietà della fondazione Pisa ex fondazione Cassa di Risparmio di Pisa [4] e al MAGI '900 di Pieve di Cento (BO).

  • L'essenza del futurismo suo poetico e di umanismo italiano fra le filosofie, con Filippo Tommaso Marinetti, Edizioni futuriste de Poesia, 1941;
  • il Canzoniere futurista amoroso guerriero, a cura di Filippo Tommaso Marinetti, Farfa (Vittorio Osvaldo Tommasini), Giovanni Acquaviva e Aldo Giuntini,Istituto Grafico Brizio, Savona 1943;
  • Colonne d'Ercole della modernità, Gastaldi, 1962.

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

Partecipa per tre volte alla Biennale di Venezia nel 1938, nel 1940 e con 14 opere nel 1942 [5], tre volte alla Quadriennale di Roma [6] e a numerose mostre in Italia ed all'estero tra cui si ricordano:

  • Pubblicità e propaganda. Ceramica e Grafiche futuriste, Genova, Wolffsoniana, 2009-2010
  • Albissola e il Futurismo, Museo Civico dell'Arte Contemporanea, Albissola Marina(SV)
  • Futurismo. Nel suo centenario, la continuità, Palazzo Ducale, Cavallino (LE)
  • Collezionare il futurismo, Palazzo Granafei-Nervegna, Brindisi

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Verdone, Giovanni Acquaviva, Assessorato alla Cultura, 1987

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [voce Giovanni Acquaviva in archivio della Ceramica Albissola http://www.archivioceramica.com/CERAMISTI/A/Acquaviva%20Giovanni.htm]
  2. ^ Claudia Salaris, il futurismo e la pubblicità: dalla pubblicità dell'arte, all'arte della pubblicità, Lupetti, 1986, pag. 147
  3. ^ Filippo Tommaso Marinetti, Collaudi Futuristi, a cura di Glauco Viazzi, guida Editori, Napoli, 1977, pag. 225
  4. ^ [ in sito ufficiale Palazzo Blu Pisa https://palazzoblu.it/?artwork=futura-italia-olio-su-tela]
  5. ^ Sito ufficiale Biennale di Venezia, su asac.labiennale.org (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2021).
  6. ^ [in sito ufficiale Quadriennale di Roma http://www.quadriennalediroma.org/arbiq_web/index.php?sezione=artisti&id=49&ricerca=ed]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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