Ettore Tito
Ettore Tito (Castellammare di Stabia, 17 dicembre 1859 – Venezia, 26 giugno 1941) è stato un pittore e scultore italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1867 la sua famiglia si trasferì a Venezia, e il giovane Ettore vi frequentò l'Accademia.
Al termine degli studi, si rivelò con il dipinto Pescheria vecchia nel 1887.
Fra i soggetti che rappresentò ci sono ritratti, soggetti marini, paesaggi ma anche soggetti mitologici e religiosi ispirati alla pittura veneta del XVIII secolo.
Nel 1933 fu incaricato del rifacimento del soffitto nella chiesa di Santa Maria di Nazareth, dove sostituì la decorazione di Giambattista Tiepolo che era andata distrutta nel 1917.
Sempre a Venezia realizzò per committenze private vari affreschi tra cui, ad esempio, quello del grande salone da ballo del Palazzo D'Anna Viaro Martinengo Volpi di Misurata, sempre in stile tiepolesco.
Il suo talento si espresse però, in maniera più completa, nel realismo della vita veneziana popolaresca.
Oltre che come studente, Tito frequentò l'Accademia di Belle Arti anche in qualità di insegnante; fra i suoi discepoli vi fu anche il pittore ferrarese Galileo Cattabriga[1] e quello veneziano, Raffaele Boschini.
Fu anche uno scultore d'ispirazione classicheggiante.
Opere pittoriche[modifica | modifica wikitesto]
Numerosi dipinti di Tito sono conservati in collezioni private, fra le quali la più notabile è la Collezione Antonveneta. Quelli permanentemente esposti in musei includono:
- La pescheria vecchia a Venezia, (1887), Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea, Roma
- Breezy Day in Venice, (1891), Museum of Fine Arts, Boston
- Autunno, (1897), Ca' Pesaro, Galleria internazionale d'arte moderna, Venezia
- Sulla laguna, (1897), Ca' Pesaro, Galleria internazionale d'arte moderna, Venezia
- Chioggia (1898), Museo d'Orsay, Parigi
- L'ondina, (1900-1910), Museo Civico di Modena
- L'onda, (1902), Museo de Arte Italiano, Lima
- La nascita di Venere, (1903), Ca' Pesaro, Galleria internazionale d'arte moderna, Venezia
- Dopo la pioggia a Chioggia, (1905), Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza
- L'amazzone, (1906), Raccolte Frugone, Museo Villa Grimaldi Fassio, Genova
- Baccanale, (1906), Galleria d'Arte Moderna, Milano
- Pagine d'amore, (1907), Raccolte Frugone, Museo Villa Grimaldi Fassio, Genova
- Amore e le Parche, (1909), Galleria d'Arte Moderna, Palermo
- Il bagno, (1909), Museo d'Orsay, Parigi
- Le dune, (1909), Galleria d'arte moderna, Firenze
- La gomena, (1909), Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea, Roma
- Laguna (1910), Raccolte Frugone, Museo Villa Grimaldi Fassio, Genova
- Oxen Plowing, (1911), Brooklyn Museum, New York
- Le ninfe, (1911), Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza
- Autunno, (1914), Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea, Roma
- Autoritratto, (1919), Galleria degli Uffizi, Firenze
- L'aria e l'acqua, (1922), Art Gallery of New South Wales, Sydney
- Ritratto della Marchesa Malacrida (1926) Ca' Pesaro, Galleria internazionale d'arte moderna, Venezia
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Bettagono Alessandro, Fondazione "Giorgio Cini.", Ettore Tito, 1859-1941, Vol. 56 di Cataloghi di mostre, anno 1998, Electa, ISBN 8843567292, pag.243
- Monteverdi, Mario, Storia della pittura italiana dell'Ottocento, Vol. II, anno 1984, edit.Bramante
- Reale Accademia d'Italia, Annuario della Reale Accademia d'Italia, Volume 13, 1942
- Lucco, Mauro and De Grassi, Massimo (eds.) Pittura nel Veneto: L'Ottocento, Electa, 2002
- Angelo Enrico, Francesco Luigi Maspes (a cura di), Ettore Tito. Catalogo Ragionato delle opere, Crocetta del Montello (TV), Antiga Edizioni, 2020, ISBN 978-88-8435-137-1.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ettore Tito
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Mostra: Archivi della pittura veneziana Cini.it
- Collezione Antonveneta Padovanet.it
- Archivio800veneto.com. URL consultato il 9 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2015).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 15551204 · ISNI (EN) 0000 0000 7857 4451 · SBN IT\ICCU\MUSV\064817 · Europeana agent/base/34951 · LCCN (EN) nr89014844 · GND (DE) 117628166 · ULAN (EN) 500024844 · BAV (EN) 495/351063 · WorldCat Identities (EN) lccn-nr89014844 |
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