Enrico Millo
Enrico Millo | |
---|---|
![]() | |
Senatore del Regno d'Italia | |
Legislatura | XXIV |
Sito istituzionale | |
Ministro della Marina | |
Durata mandato | 29 luglio 1913 – 13 luglio 1914 |
Capo di Stato | Vittorio Emanuele III |
Predecessore | Pasquale Leonardi Cattolica |
Successore | Leone Viale |
Governatore militare della Dalmazia | |
Durata mandato | 15 novembre 1918 – 22 dicembre 1920 |
Capo di Stato | Vittorio Emanuele III |
Predecessore | carica creata |
Successore | Corrado Bonfanti Linares (come Commissario civile) |
Dati generali | |
Titolo di studio | Scuola militare |
Professione | Militare di carriera (marina) |
Enrico Millo | |
---|---|
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | ![]() |
Arma | Marina |
Anni di servizio | 1879 - 1922 |
Grado | Ammiraglio d'armata |
Guerre | Guerra di Abissinia Guerra italo-turca Prima guerra mondiale |
Studi militari | Reale Accademia Militare di Napoli Accademia Navale di Livorno |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Enrico Millo di Casalgiate (Chiavari, 12 febbraio 1865 – Roma, 14 giugno 1930) è stato un politico e militare italiano.
Biografia
Nacque a Chiavari (GE) nel 1865 da Gustavo Millo dei conti di Casalgiate e da Maria Luisa Altoè dei conti di Anguissola. Allievo della Reale Accademia Militare di Napoli dal febbraio 1880. Poi nell'ottobre 1882 si spostò all'Accademia Navale di Livorno da dove uscì Guardiamarina nel 1884. Seguì inizialmente la normale carriera. Massone, il 26 ottobre 1897 fu affiliato Maestro nella Loggia Zenith di La Spezia[1]. Durante la guerra italo-turca per il possesso della Libia (1911-12), essendosi le truppe di terra italiane trovate in grave difficoltà per la resistenza di reparti irregolari, riforniti e sostenuti dall'Impero Ottomano, il governo italiano decise un'azione diretta contro il territorio metropolitano turco. L'intervento condusse al bombardamento di alcuni forti, e soprattutto all'occupazione dell'arcipelago del Dodecaneso, che rimase colonia italiana fino alla fine della seconda guerra mondiale. Nel quadro di queste operazioni il capitano di fregata Enrico Millo, nella notte fra il 18 e il 19 luglio 1912 forzò i Dardanelli penetrando senza danni per 22 km prima di invertire la rotta[2]. Quest'azione, anche se poco rilevante dal punto di vista militare, entusiasmò l'opinione pubblica italiana, mettendo però in notevole difficoltà il governo verso le potenze europee che temevano un'ulteriore destabilizzazione dei Balcani. Per quest'azione fu decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/9/9f/D%27Annunzio_e_l%27ammiraglio_Millo_a_bordo_dell%27Indomito.jpg/220px-D%27Annunzio_e_l%27ammiraglio_Millo_a_bordo_dell%27Indomito.jpg)
Nel 1913 venne nominato Senatore del Regno e entrò a far parte del Governo Giolitti IV, poi del Governo Salandra come Ministro della Marina. Fu molto vicino alle posizioni del nazionalismo e dell'imperialismo italiano, sostenitore acceso sia del colonialismo che dell'irredentismo in senso ampio, e quindi dell'abbandono dell'alleanza con l'Austria Ungheria. Durante la prima guerra mondiale, divenuto ammiraglio, comandò operazioni in Adriatico. I suoi scarsi successi furono attribuiti alle deficienze di spionaggio e controspionaggio italiano. Sviluppò inoltre una forte antipatia personale e una forte rivalità con l'ammiraglio Paolo Thaon di Revel, che lo ricambiò.
Dal 1918 al 1920 fu Governatore della Dalmazia, in cui sostenne la necessità di annettere anche territori di lingua non italiana. Il 14 novembre 1919 accolse benevolmente a Zara Gabriele D'Annunzio impegnato nell'Impresa di Fiume, davanti al quale assunse ufficialmente l'impegno di non abbandonare la Dalmazia finché questa non fosse stata ufficialmente annessa all'Italia, ma all'Italia furono cedute solo Zara, Lagosta, Cazza e le isole di Pelagosa (cedute poi alla Jugoslavia nel 1947). Nel 1922, malgrado il grande successo della componente nazionalista in seno al primo governo Mussolini, fu nuovamente scavalcato da Paolo Thaon di Revel quale ministro della marina, e, anche per questo, poco dopo rassegnò le dimissioni dalla Regia Marina.
Dal 1923 divenne commissario del governo per il porto di Napoli quindi visse tra la città partenopea e Roma gli ultimi anni di vita. Morì a Roma nel 1930 a 65 anni d'età.
A Millo sono state dedicate un viale nella città natale, una via a Piacenza, una a Gazzola (PC), una a Marotta (PU), una a Sava (TA), una a Manduria (TA) nella frazione di Uggiano Montefusco, una a Castelcivita (SA) e una a Letojanni (ME). Mentre al Lido di Ostia è stata dedicata una piazza e un largo a Catania.
Onorificenze
— 3 aprile 1913[4]
Galleria d'immagini
-
Targa presso la casa natale nel centro storico di Chiavari
-
La casa natale
-
Festeggiamenti a Chiavari in onore di Enrico Millo nel 1913[5]
Note
- ^ Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, pp. 186-187.
- ^ Vedi A. Del Boca, "Gli Italiani in Libia" vol 1, Oscar Mondadori 2010, p.173
- ^ La foto fu scattata in occasione di un incontro tenutosi a bordo dell'Indomito a scoglio Dolfin, presso l'isola di Pago, il 15 novembre 1920.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Dario Costa, Entella 50: Numero unico per la celebrazione del cinquantenario della Società, Rapallo, 1964, p. 5.
Fonte
- Valentina Petaros Jeromela, Articoli sul Governatorato dell'Amm. Enrico Millo, ANVGD - Comitato Provinciale di Genova, Genova, 2016
Voci correlate
Altri progetti
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Enrico Millo
Collegamenti esterni
- Enrico Millo sul Dizionario biografico degli italiani
- Biografia di Enrico Millo sul sito della Marina Militare
Controllo di autorità | VIAF (EN) 43378615 · ISNI (EN) 0000 0000 2690 9993 · SBN MODV653419 · LCCN (EN) n88016575 · GND (DE) 1054664471 |
---|
- Politici italiani del XIX secolo
- Politici italiani del XX secolo
- Militari italiani del XIX secolo
- Militari italiani del XX secolo
- Nati nel 1865
- Morti nel 1930
- Nati il 12 febbraio
- Morti il 14 giugno
- Nati a Chiavari
- Morti a Roma
- Medaglie d'oro al valor militare
- Ministri della marina del Regno d'Italia
- Ufficiali della Regia Marina
- Governo Giolitti IV
- Governo Salandra I
- Massoni