Davide Vecchi

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Davide Vecchi al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia (2015)

Davide Vecchi (Perugia, 13 dicembre 1974) è un giornalista e saggista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ha iniziato a scrivere di cronaca su Il Messaggero della redazione Umbra. Trasferitosi a Milano per la scuola di giornalismo Walter Tobagi, è stato assunto e ha svolto il praticantato al primo giornale on-line Eday edito dal fondo Kiwi 2 di Elserino Piol per poi passare a L'Espresso. Per il settimanale pubblica lo scoop sul nuovo filone dell'inchiesta sul Mostro di Firenze legato alla scomparsa del medico perugino Francesco Narducci e al presunto scambio di cadavere. Nel 2004 passa ad Adnkronos dove si occupa principalmente di politica.

Nel 2010 approda a Il Fatto Quotidiano, dove si occupa principalmente di politica e cronaca giudiziaria, seguendo tutte le principali inchieste: il caso Ruby, MPS, il caso David Rossi, lo scandalo Mose, Mafia Capitale, Banca Etruria fino a Consip pubblicando numerose esclusive.

Tra aprile e maggio 2016 ha rivelato l'intenzione di Matteo Renzi di nominare il suo fidato amico Marco Carrai a capo della cyber security. Con un'inchiesta pubblicata in tre puntate ha prima ricostruito la rete di società estere di Carrai e quindi i suoi possibili conflitti di interesse[1], poi il 19 settembre 2016 il legame con uomini legati al Mossad ed Israele come Michael Ledeen riportando un'inchiesta svolta dalla CIA sulla sua figura[2], infine lo stop all'incarico chiesto dall'intelligence statunitense al governo italiano.

Il 19 novembre 2018 viene nominato direttore del Gruppo Corriere (Corriere dell'Umbria, Corriere di Arezzo, Corriere di Siena, Corriere di Viterbo, Corriere di Rieti e della Sabina), lasciando quindi Il Fatto Quotidiano[3][4]. È stato componente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti dal 2008. Rieletto nel 2013 ha rinunciato all'incarico. Nel novembre 2021 è stato nominato consulente della commissione d’inchiesta parlamentare sulla morte di David Rossi. Dal 1º marzo 2022 è diventato direttore del quotidiano Il Tempo, mantenendo anche la direzione pro tempore del Gruppo Corriere fino al dicembre 2022, quando gli succede Sergio Casagrande.[5][6]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

  • Profondo conoscitore dei segreti della Lega Nord[senza fonte], ha rivelato prima l'esistenza dei conti della famiglia Bossi a spese del partito e l'inchiesta genovese sul tesoriere Francesco Belsito; poi la gestione allegra della Regione Lombardia e del Carroccio da parte di Roberto Maroni, infine la vera storia del nuovo leader Matteo Salvini. Quest'ultimo lo ha querelato quattro volte ma nel gennaio 2016 il gip di Bergamo ha dato ragione a Vecchi su tutta la linea con una sentenza in cui ha sancito, tra l'altro, che non è reato sostenere che Salvini non abbia mai lavorato perché corrisponde anzi al vero.[7]
  • Venne processato con citazione diretta dalla procura di Siena[8] per aver pubblicato in anteprima le e-mail con cui David Rossi, manager di Mps che morirà in circostanze ancora oggetto di indagine, comunica all'amministratore della banca Fabrizio Viola la volontà di togliersi la vita accompagnate da richieste di aiuto[9]. Secondo i magistrati senesi Vecchi avrebbe violato il diritto alla privacy, seppure le mail fossero contenute negli atti dell'inchiesta degli stessi magistrati per il presunto suicidio del manager. Nel corso delle udienze sono stati sollevati molti dubbi sull'atteggiamento del Tribunale e della procura di Siena nei confronti della libertà di stampa, tanto che l'osservatorio internazionale della Columbia University di New York[10] ha denunciato il rischio che si tratti di una limitazione al diritto dell'informazione, ripreso anche dal Resource Center dell'ECPMF, l'European Centre for Press and Media Freedom[11]. Sul caso, Pippo Civati e altri deputati di Possibile hanno presentato una interrogazione urgente al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, chiedendo di "riferire con urgenza al Parlamento sulle modalità discutibili e persecutorie di questo processo”. Mentre il Movimento 5 Stelle, in particolare Daniele Pesco e Giulia Sarti, hanno più volte chiesto al ministro l'invio di ispettori al tribunale di Siena. Sull'intera vicenda è stato avviato anche un procedimento da parte del Csm. Nell'ottobre 2017, a seguito della pubblicazione del libro Il caso David Rossi, il suicidio imperfetto del manager Mps (edito da Chiarelettere e scritto da Vecchi) la trasmissione Le Iene ha iniziato a occuparsi del caso della morte di Rossi svelando molti elementi sfuggiti alle indagini svolte dalla procura di Siena, e portando in particolare alla luce il fatto che l'e-mail con la quale David annunciava a Viola la volontà di uccidersi il 4 marzo 2013 era stata letta da più persone, tra cui la segretaria dell'ad Lorenza Pieraccini. Questa, ha poi confermato nel corso del processo a Tognazzi e Vecchi, ha visto l'e-mail in tempo reale e si è accorta che era già stata letta da qualcuno. L'ha così aperta e stampata per portarla a Valentino Fanti, capo della segreteria di Viola. Nessuno ha fatto nulla per aiutare Rossi che due giorni dopo è stato trovato morto. Pieraccini ha aggiunto di essere andata a ricercare l'e-mail dopo la scomparsa di Rossi ma senza trovarla: qualcuno l'aveva cancellata dal computer di Mps. Il 15 gennaio 2018 si è svolta l'ultima udienza del processo. Il pm Serena Menicucci ha chiesto 9 mesi di carcere per Vecchi e 6 mesi per Tognazzi. Il giudice Alessio Innocenti ha invece stabilito l'assoluzione per entrambi con formula piena perché "il fatto non sussiste".[12]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Antonio Massari e Davide Vecchi, Carrai, la rete occulta dello 007 di Renzi. Tra soldi all’estero e faccendieri, su ilfattoquotidiano.it, Il Fatto Quotidiano, 21 marzo 2016. URL consultato il 19 settembre 2016.
  2. ^ Antonio Massari e Davide Vecchi, Marco Carrai, il suo amico è “una spia del Mossad”. L’inchiesta della Cia che imbarazza l’Italia, su ilfattoquotidiano.it, Il Fatto Quotidiano, 23 aprile 2016. URL consultato il 19 settembre 2016.
  3. ^ gli angelucci strappano davide vecchi al fatto quotidiano e lo mettono a dirigere i corrierini. URL consultato il 30 novembre 2018.
  4. ^ Editoria, nuovo direttore al Corriere dell’Umbria: ecco Davide Vecchi - Umbria Domani, in Umbria Domani, 19 novembre 2018. URL consultato il 19 novembre 2018.
  5. ^ Cristiano Draghi, Vecchi al ‘Tempo’ mantiene il ‘Corriere’, su Prima Comunicazione, 1º marzo 2022.
  6. ^ Sergio Casagrande è il nuovo direttore Gruppo Corriere, su Prima Comunicazione, 29 dicembre 2022.
  7. ^ Ferruccio Sansa, Matteo Salvini, non è reato dire che non ha mai lavorato. Giudice archivia querela al Fatto Quotidiano, su ilfattoquotidiano.it, Il Fatto Quotidiano, 31 gennaio 2016. URL consultato il 19-9-2016.
  8. ^ Mps, nessun responsabile per crisi della banca e suicidio di Rossi. Ma il tribunale processa vedova e giornalista del Fatto, su ilfattoquotidiano.it, Il Fatto Quotidiano, 2 marzo 2017. URL consultato il 23 giugno 2017.
  9. ^ Scandalo MPS. Pubblicazione email. Indagato cronista del "Fatto", su notiziario.ossigeno.info, Ossigeno per l'informazione, 10 febbraio 2015. URL consultato il 19 settembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2016).
  10. ^ (EN) Sofia Verza, Italy: a case endangering journalists’ rights to report and protect their sources, su Global Freedom of Expression, Columbia University, 9 maggio 2017. URL consultato il 23 giugno 2017.
  11. ^ (EN) Sofia Verza, Italy: a case endangering journalists’ rights to report and protect their sources, su rcmediafreedom.eu, 9 maggio 2017. URL consultato il 23 giugno 2017.
  12. ^ Rolling Stone Italia, Intervista a Davide Vecchi | Rolling Stone Italia, in Rolling Stone Italia. URL consultato il 2 febbraio 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Direttore del Corriere dell'Umbria Successore
Franco Bechis 19 novembre 2018 in carica
Predecessore Direttore de Il Tempo Successore
Franco Bechis 1º marzo 2022 in carica
Controllo di autoritàVIAF (EN250464773 · ISNI (EN0000 0003 7101 9932 · SBN LO1V393037 · LCCN (ENno2012063249 · WorldCat Identities (ENlccn-no2012063249