Bufalata

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Le bufalate erano corse di bufale che si svolgevano nel Seicento come spettacolo culminante di festeggiamenti popolari. Si svolsero in alcune città italiane e sostituirono nella seconda metà del XVI secolo le cacce ai tori considerate cruente e soprattutto "pagane".

Bufalate a Siena

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Le bufalate nella città di Siena si svolsero dal 1599 al 1650 con bufale di razza maremmana.

Le bufalate venivano organizzate in piazza del Campo, a Siena. La competizione era tra le contrade della città e solo tra quelle che si iscrivevano a partecipare. Il numero dei partecipanti fu quindi variabile.

Veniva considerata vincitrice la contrada la cui bufala avesse percorso per prima tre giri della piazza in senso antiorario (opposto alla direzione in cui viene corso il Palio di Siena attuale). La bufala veniva montata da un buttero e ogni contrada aveva per l'occasione dodici pungolatori che servivano a spronare l'animale con un ferro appuntito e a raddrizzare la sua corsa quando necessario. Si ritiene che il pungolo venisse usato anche contro le bufale avversarie per rallentarle, oltre che contro i pungolatori avversari: non esistono tuttavia cronache chiare e puntuali al riguardo.

Come nel Palio di Siena moderno, la corsa era preceduta da un corteo in cui ogni contrada sfilava con i propri abitanti vestiti a festa con i rispettivi colori. In alcuni casi i rappresentanti delle contrade erano armati, in altri per ogni contrada sfilava un carro allegorico rappresentante un tema mitologico greco o un carro raffigurante l'animale totemico. Quest'ultimo era una reminiscenza dei carri usati per ripararsi durante le cacce ai tori.

Una cronaca di Guglielmo Palmieri dell'ultima bufalata corsa nel 1650[1] (a cui parteciparono Lupa, Oca, Drago, Chiocciola, Torre e Onda) riporta:

«Terminata la Comparsa di tutte le accennate contrade, ciascuna si ritirò al suo palco, che fabbricato avevano intorno alla piazza. Si diede subito ordine all'immissione delle Bufale, ed al tocco della tromba in tre volte si lasciò il canape, e corsero, e restò vittoriosa, quella della Chiocciola. Il Palio era di broccato d'oro, di valuta di circa 140 scudi con fodera di taffetà doppio nero e bianca, insegna della Balzana, colle armi [stemmi, n.d.r.] in taffetà della Serenissima Gran Duchessa, e del Gran Duca.»

Si ha notizia delle seguenti bufalate corse negli anni:

Bufalate di Siena
Data Contrada vincitrice
25 luglio 1599 Onda
1º agosto 1599 Lupa
2 settembre 1601 Torre
2 settembre 1602 Torre
26 giugno 1605 Bruco
1609 Onda
1610 Aquila
1611 Leocorno
1612 Nicchio
1617 Tartuca
1618 Oca
1619 Civetta
18 agosto 1620 Bruco
8 settembre 1621 Bruco
15 ottobre 1621 Torre
1622 Aquila
1623 Onda
1625 Chiocciola
1629 Giraffa
Bufalate di Siena
Data Contrada vincitrice
1630 Onda
1631 Lupa
20 ottobre 1632 Nicchio
1634 Selva
15 settembre 1635 Torre
15 agosto 1637 Valdimontone
1638 Nicchio
1639 Onda
1639 Oca
15 settembre 1640 Torre
1643 Selva
15 agosto 1643[2] Pantera
1644 Pantera
15 agosto 1645 Valdimontone
15 agosto 1646 Pantera
1647 Civetta
1648 Vipera
1649 Istrice
3 novembre 1650 Chiocciola

Nell'elenco figura una vittoria della Vipera, una della contrade di Siena soppresse in epoca moderna.

In alcuni anni risultano essersi svolte due corse. In questi casi ci sono più possibilità: errore del cronista; effettuazione di due corse con le bufale; conteggio del secondo premio che in certi casi era usanza assegnare o al secondo arrivato o al vincitore di una corsa di consolazione successiva alla corsa principale e alla quale non partecipava la Contrada vincitrice del primo premio.

L'attribuzione delle vittorie e il numero di corse con le bufale è però soggetto di controversia ed esistono documenti storici contrastanti. Il presente elenco è soltanto indicativo della frequenza di svolgimento di questo tipo di feste.

  1. ^ L'ultima bufalata, su ilpalio.org. URL consultato il 15 luglio 2010.
  2. ^ Risulta incerto se effettivamente il 15 agosto 1643 sia stata corsa una bufalata.