Avitohol

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Avitohol
Khan
In carica146? –
437?
DinastiaDulo

Avitohòl (in bulgaro: Авитохол) fu un leggendario sovrano proto-bulgaro. È il primo nome a comparire nel "Nominalia dei khan bulgari", in cui è citato come discendente del clan Dulo, il quale è originariamente connesso agli Unni e al Khaganato turco occidentale.

Nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome Avitohol, secondo l'interpretazione dello storico bulgaro Petâr Dobrev, effettuata in 1994 con l'aiuto delle lingue del Pamir, significherebbe "Figlio della cerva" (da "Avi" - cerva; "Tohol" - bambino).[1] Questa interpretazione è stata respinta nel 2004 dal linguista turcologo bulgaro Ivan Dobrev come incongruente,[2] perché la parola "tohol" è una parola in prestito araba relativamente tarda (ﻃﻔﻞ, [tifl] "neonato") nelle lingue del Pamir. Secondo lui il nome sarebbe avit-ohol, dall'antico iraniano pati- "maestro, capo, signore" e dall'antico turco ogul 'figlio, bambino'. Infatti, Ivan Dobrev ripete completamente l'opinione dello storico finlandese Jooseppi Julius Mikkola e dello storico H. Hausig, espressa precedentemente, secondo cui Avitohol deriverebbe dall'unno-altaico avit (ata), aba - antenato (padre, nonno) e oγul - figlio, discendente, la cui forma proto-bulgara sarebbe ohol. Il legame immaginario con Attila si deduce come ata – padre + il – tribù, cioè Attila, in antico turco: il padre della tribù.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Secondo un'ipotesi Avitohol e suo figlio Irnik, menzionati nel "Nominalia dei khan bulgari", dovrebbero essere identificati con i personaggi storici Attila[3] e suo figlio Ernakh, storicamente succedutogli dopo il tracollo dell'impero unno. Secondo lo storico bulgaro Vasil Zlatarski un tale presupposto sarebbe insostenibile,[4] ma viene accettato dalla maggior parte degli storici moderni.[5][6][7] Rascio Raŝev ritiene che la storia antecedente, così come mostrata nel Nominalia, sia divisa in due periodi: asiatico, associato al nome di Avitohol, ed europeo, associato a Irnik.[8]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il Nominalia dei khan bulgari inizia con: "Avitohol visse 300 anni. Il suo clan [fu] Dulo e il suo anno dilom tvirem". Lui accese al trono nell'anno Dilom ("serpente"), mese Tvirem ("nono", secondo gli storici bulgari Vasil Zlatarski e Mosko Moskov, o "quarto" secondo lo storico bulgaro Petâr Dobrev), secondo il calendario proto-bulgaro. Secondo l'interpretazione di Zlatarski l'anno sarebbe il 146,[9] e secondo quella di Dobrev - il 165,[10] entrambi circa all'epoca degli imperatori romani Antonino Pio e Marco Aurelio.

Secondo il Nominalia, Avitohol visse per 300 anni, il che apre ad ogni sorta di ipotesi: secondo vari calcoli, ciò può significare una data di morte verso il 453, coincidente con quella riportata da Prisco di Panion per Attila.

L'unico consenso su ciò che si cela dietro questo sovrano è che fu associato all'alleanza degli Unni e Attila, infatti i predecessori di Kubrat parteciparono certamente in qualche forma alla composita rete di alleanze e dipendenze intessuta dall'abilità diplomatica e militare di Attila.[11] Inoltre, nell'ambito del mescolamento dei resti del decaduto impero unno con i sopraggiunti gruppi proto-bulgari, mischiati con popolazioni iraniche e slave nell'area dell'odierna Ucraina, Ernakh giocò un ruolo fondamentale e potrebbe essersi confuso nelle genealogie proto-bulgare, scritte in lingua slava ecclesiastica antica, ma piene di nomi nella variante ogura del ramo proto-bulgaro (Bolgar) delle lingue turche. Tutto il resto è solo congetture e senza alcun artefatto sul contesto è impossibile, a causa dell'analfabetismo dei popoli che parteciparono alle invasioni barbariche del V secolo, dire cosa ci sia dietro quel nome.

Avitohol nella cultura[modifica | modifica wikitesto]

  • Avitohol Point sull'Isola Livingston nelle Isole Shetland Meridionali, in Antartide, prende il nome "del leggendario Khan Avitohol elencato nei Nominalia dell'VIII secolo dei Khan bulgari, che pose le basi della statualità bulgara nel 165 d.C.".[12]
  • Un super computer prende il suo nome. È gestito dall'Istituto di tecnologie dell'informazione e della comunicazione dell'Accademia delle scienze bulgara.[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (BG) Добрев, Петър. Преоткиването на Прабългарския календар. София, 1994. с. 206 – 207.
  2. ^ (BG) Добрев, Иван. Прабългарското ханско име Авитохолъ. // 50 години специалност тюркология в СУ „Св. Климент Охридски“. София, 2004.
  3. ^ Biliarsky, Ivan (2013). The Tale of the Prophet Isaiah: The Destiny and Meanings of an Apocryphal Text. Brill. pp. 255–257. ISBN 9789004254381.
  4. ^ (BG) Златарски, Васил. История на Българската държава през Средните векове, т.1, ч.1. Второ фототипно издание. София, Академично издателство „Марин Дринов“, 1994, [1918]. ISBN 954-430-298-0. с. 79 – 80.
  5. ^ (BG) Рашо Рашев, Прабългарите през V - VII век, 2004. URL consultato il 9 ottobre 2022.
  6. ^ Илиев И. Единоличната власт в езическа България // Исторически преглед. — 2002. — Кн. 1-2. — С. 9.
  7. ^ Божилов И., Гюзелев В. История на България. — София: Анубис, 1999. — Т. I. — С. 62.
  8. ^ Рашев Р. Мит и история за началото на българската държавност // Исторически преглед. — 2006. — № 3-4. — С. 10.
  9. ^ (BG) Златарски, Васил. История на Българската държава през Средните векове, т.1, ч.1. Второ фототипно издание. София, Академично издателство „Марин Дринов“, 1994, [1918]. ISBN 954-430-298-0. с. 23.
  10. ^ Добрев, Петър. Преоткиването на Прабългарския календар. София, 1994. с. 206 – 207.
  11. ^ Josef Marquardt: Die Chronologie der alttürkischen Inschriften. Dieterich'sche Verlags-Buchhandlung, Leipzig 1898, S. 77 (Digitalisat).
  12. ^ Avitohol Point, su data.aad.gov.au. URL consultato il 9 ottobre 2022.
  13. ^ Avitohol, su hpc.acad.bg. URL consultato il 9 ottobre 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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