Ciro (Etiopia)

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Ciro
città
Ciroo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Etiopia Etiopia
RegioneOromia
ZonaHararge occidentale
Territorio
Coordinate9°05′N 40°52′E / 9.083333°N 40.866667°E9.083333; 40.866667 (Ciro)
Altitudine1 826 m s.l.m.
Superficie5,9 km²
Abitanti33 670[1] (2007)
Densità5 706,78 ab./km²
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+3
Cartografia
Mappa di localizzazione: Etiopia
Ciro
Ciro

Ciro (oromo: ጭሮ, Ciroo), in passato Asebe Teferi (in italiano Àsba Tafarì, e durante il periodo di occupazione italiana Asba Littoria[2]), è una città in Etiopia, capoluogo della Hararge occidentale, nella Regione di Oromia.

La località è situata sui Monti Ahmar, a 1.826 m s.l.m..

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Asebe Teferi fu fondata intorno al 1924 dal Fitawrari Tekle Hawariat Tekle Mariyam.[3] Fu capoluogo dell'ex provincia "modello" di Cercer, creata come parte della campagna di modernizzazione dell'imperatore Haile Selassie negli anni 1930. Nel 1930 fu completata la strada per raggiungere la stazione ferroviaria di Mieso.[4]

Durante la guerra d'Etiopia, la città venne occupata dal 1936 al 1941 dagli italiani che la ridenominarono Asba Littoria, dove realizzarono un presidio militare, un magazzino di rifornimenti alimentari e generi vari e un ambulatorio sanitario con ambulanza, oltre a varie sedi ministeriali periferiche. L'economia principale della zona era costituita da allevamenti di bestiame e piantagioni di caffè, cotone e banane.

Nel 1966, in collaborazione con investitori svedesi, fu costruita una strada per la città di Metekhara. Nel luglio 1976 vi si svolsero negoziati tra rappresentanti delle fazioni ostili Afar e il clan somalo Issa, che firmarono un accordo di pace.[3]

La città ha ottenuto l'accesso alle comunicazioni cellulari nel 2009.[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 2007 Population and Housing Census of Ethiopia: Results for Oromia Region Vol. 1, Tables 2.1, 2.5, 3.4, su csa.gov.et. URL consultato il 13 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2011).
  2. ^ Guida dell'Africa Orientale Italiana (PDF), su petitesondes.net, p. 110. URL consultato l'11 aprile 2023.
  3. ^ a b «Local History in Ethiopia» (PDF), su 130.238.24.99 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007). The Nordic Africa Institute website (accessed 30 May 2008)
  4. ^ David Buxton, Travels in Ethiopia, second edition (London: Benn, 1957), p. 136
  5. ^ «Six towns in W. Hararge get access to mobile telephone service» [collegamento interrotto], su ena.gov.et., Ethiopian News Agency 23 May 2009 (accessed 30 May 2009)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


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