ARCI

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Associazione ricreativa e culturale italiana
Logo dell'ARCI
AbbreviazioneARCI
TipoAPS
Fondazione26 maggio 1957 a Firenze
FondatoreArrigo Diodati
Scopopromozione di iniziative, campagne e progetti in diversi settori
Sede centraleBandiera dell'Italia Roma
PresidenteBandiera dell'Italia Walter Massa
Sito web

L'Associazione ricreativa e culturale italiana, in acronimo ARCI, è un'associazione di promozione sociale (sotto il nome "Associazione ARCI"), ai sensi della legge 7 dicembre 2000, n. 383.[1]

Fu fondata a Firenze il 26 maggio 1957. Attualmente ha la sua sede nazionale a Roma in Via dei Monti di Pietralata, 16.

L'attuale presidente è Walter Massa, eletto il 4 dicembre 2022.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ambito della ricostruzione nell'Italia dopo la seconda guerra mondiale, maturò l'idea di fondare una federazione di circoli, case del popolo e società mutualistiche che si riconoscevano nei valori della sinistra e segnatamente in quelli dei due principali partiti allora all'opposizione, il PCI e il PSI. Il 26 maggio 1957 a Firenze, nasceva così l'ARCI.[3]

A partire dal 1966 inizia da parte dell'ARCI l'attività di promozione di associazioni culturali: nasce così nel 1967 Arci Sport, a cui seguirà la nascita delle associazioni Arci Caccia e Arci Pesca.[4]

Nel novembre 1980, a seguito del delitto di Giarre, da un'idea di don Marco Bisceglia, un sacerdote apertamente omosessuale, e con la collaborazione di un giovane obiettore di coscienza, Nichi Vendola, Massimo Milani, Gino Campanella ed altri militanti fondano a Palermo l'Arcigay, la prima sezione dell'ARCI dedicata alla cultura omosessuale, che si diffonderà di lì a poco in tutta Italia. Negli stessi anni nascono nell'ambito dell'ARCI anche Legambiente (che poi diventerà un'associazione autonoma), la Lega emittenza democratica (LEID), Arci Kids, Arci donna, Arci ragazzi, Arci gola e Arci media.[4]

Nel 1994 assume la denominazione "Arci Nuova associazione".[4]

Al Congresso Nazionale di Cervia del 23/26 febbraio 2006 l'associazione assume la denominazione "Associazione ARCI", conferendo maggiore evidenza all'acronimo storico A.R.C.I., adottato nel 1957.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

L'associazione fonda le sue radici nella storia del mutualismo e del solidarismo italiano e rappresenta la continuità storica e politica con l'Arci fondata a Firenze il 26 maggio 1957.

L'ARCI si è contraddistinta per le sue posizioni contro la guerra nella ex-Jugoslavia,[4] a sostegno delle sue vittime (dalla Carovana per la Pace, alla candidatura per il premio Nobel per la pace), per l'antirazzismo e per le iniziative rivolte all'integrazione degli immigrati (dai campi di accoglienza all'incontro pubblico con Nelson Mandela dopo la sua liberazione), per la promozione dei valori della solidarietà contro l'egoismo sociale e le tendenze alla secessione, per la promozione della cultura (mille concerti in più parti d'Italia, il 21 giugno, Festa della musica), e per la partecipazione attiva nella Banca Popolare Etica, nel Forum del Terzo Settore, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e TransFair, dei quali è anche fondatore.[4]

Essa si riconosce nei valori democratici nati dalla lotta di liberazione contro il nazifascismo, valori che trovano piena affermazione nella Costituzione repubblicana. Arci si richiama inoltre alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo ed alla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia dell'ONU ed opera in contesti locali, nazionali e internazionali per l'affermazione degli stessi; partecipa alla costruzione dell'Europa delle cittadine e dei cittadini.

L'Arci partecipa al Forum sociale mondiale. Nel 2001, sotto la guida del presidente nazionale Tom Benetollo, aderisce al Genoa Social Forum e partecipa al controvertice parallelo al G8 genovese[5]. Successivamente sarà una delle organizzazioni più attive nell'organizzazione dell'European Social Forum di Firenze.

L'Arci è stata tra le sostenitrici del "Sì" ai quattro referendum abrogativi del 2011 contro la privatizzazione dei servizi di distribuzione dell'acqua potabile, contro la costruzione delle centrali nucleari in Italia, e contro il "Legittimo impedimento", insieme ad una fitta rete di associazioni nazionali e sui territori, e a molte delle forze politiche all'opposizione del Governo Berlusconi. I "Sì" hanno superato il 94% e l'affluenza il 54% per tutti i quattro quesiti, per tale ragione le rispettive leggi sono state abrogate.[6][7]

Ha aderito anche al Comitato “Vota Sì per fermare le trivelle” insieme a Legambiente, Greenpeace, Slow Food, WWF, LIPU, Lega Anti Vivisezione, FIOM, Libera, UdU, Rete degli Studenti Medi, Coordinamento No Triv, Unione degli Studenti e ad altre associazioni. Il Comitato ha sostenuto il "Sì" al referendum del 17 aprile 2016 che avrebbe abrogato la parte della Legge di stabilità che permette il rinnovamento fino all'esaurimento dei giacimenti di idrocarburi delle concessioni di estrazione entro le 12 miglia dalla costa italiana. Il Referendum, richiesto da dieci presidenti di regione, ha visto l'85,85% dei "Sì", contro il 14,15% dei "No", ma a causa dell'affluenza di 15.806.488 cittadini, pari al 31,19% dei votanti, al di sotto del 50%+1 necessario alla validità della consultazione, l'articolo in questione non è stato abrogato e le concessioni hanno mantenuto pertanto la regolamentazione della Legge di stabilità 2016.[8][9][10]

L'associazione è tra le organizzatrici, insieme a Unione degli Studenti, Sindacato dei Pensionati Italiani, FLAI, CGIL, ed Unione degli Universitari, dei "Campi della Legalità" che in 9 regioni italiane, in beni confiscati alle mafie, ospitano centinaia di volontari da tutto il Paese che seguono percorsi formativi sulla storia delle mafie, sulla lotta partigiana e sui valori della Costituzione Italiana.[11][12]

Alcuni circoli dell'area apuana partecipano alle manifestazioni No Cav.[13][14]

Soci[modifica | modifica wikitesto]

Vi aderiscono più di un milione di persone, suddivise in 4401 circoli o associazioni locali che si occupano di tematiche varie: cultura (arte, cinema/video, letteratura/poesia, musica, teatro/danza), turismo, diritti, impegno sociale, servizio civile e solidarietà internazionale.

Orientamento politico[modifica | modifica wikitesto]

Una bandiera dell'ARCI.

Arci è tradizionalmente considerata un'associazione orientata alla sinistra politica. La sua bandiera è formata da sei bande orizzontali di identiche dimensioni in cui ciascuno dei colori rappresenta uno o più elementi dell'ambiente e i colori delle varie popolazioni umane (nero, giallo, rosso e bianco).

Presidenti nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Direzione Generale del Terzo Settore e della responsabilità sociale delle imprese - Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale
  2. ^ ARCI - Walter Massa è il nuovo Presidente nazionale dell’Arci!
  3. ^ ARCI - Storia dell'ARCI
  4. ^ a b c d e ARCI - Storia
  5. ^ (EN) Ventennale G8 Genova - Voi la Malattia, Noi la Cura, su Arci, 30 giugno 2021. URL consultato il 19 gennaio 2024.
  6. ^ Ministero dell'Interno: Archivio Storico delle Elezioni - Referendum del 12 giugno 2011, su elezionistorico.interno.it. URL consultato il 20 luglio 2016.
  7. ^ Referendum, ecco il comitato "Vota SI per fermare il nucleare", su Ecoblog.it. URL consultato il 20 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2016).
  8. ^ Arci Nazionale, 17 aprile 2016, referendum contro le trivelle. È nato il comitato nazionale “Vota SI per fermare le trivelle”, su arci.it, 29 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2016).
  9. ^ È nato il comitato nazionale "Vota SI per fermare le trivelle" al referendum del 17 aprile - Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile, su greenreport.it, 26 febbraio 2016. URL consultato il 20 luglio 2016.
  10. ^ Ministero dell'Interno: Archivio Storico delle Elezioni - Referendum del 17 aprile 2016, su elezionistorico.interno.it. URL consultato il 20 luglio 2016.
  11. ^ Arci Associazione :: Continuano le iscrizioni ai campi e laboratori antimafia, su arci.it. URL consultato il 18 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2016).
  12. ^ Sindacato Pensionati Italiani, IN CAMPO. I campi della legalità, su spi.cgil.it. URL consultato il 18 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2016).
  13. ^ Nasce a Carrara il Circolo Arci “Chico e Marielle”, su La Gazzetta di Massa e Carrara. URL consultato l'8 agosto 2021 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2021).
  14. ^ La Trentuno Settembre contro il Comune di Massa: «Chi difende il marmo non difende le Apuane e l'acqua», su La Voce Apuana, 30 settembre 2021. URL consultato il 18 ottobre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Istituto di studi e ricerche Carlo Cattaneo, Ricerche sulla partecipazione politica in Italia, IV, La presenza sociale del PCI e della DC, Bologna, Il Mulino, 1968.
  • Luigi Martini, Arci. Una nuova frontiera, Roma, Ediesse, 2007. ISBN 978-88-230-1189-2.
  • Vincenzo Santangelo, Le muse del popolo. Storia dell'ARCI a Torino. 1957-1967, Milano, Franco Angeli, 2007.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]