Genoa Social Forum

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Genoa Social Forum
AbbreviazioneGSF
TipoForum sociale
Affiliazione internazionaleForum sociale europeo
Fondazione19 dicembre 2000
Scioglimento21 ottobre 2001
Sede centraleBandiera dell'Italia Genova
Sito web

Il Genoa Social Forum (GSF) è stata una rete di movimenti, partiti, associazioni e società civile di contestazione no-global. Il portavoce nazionale era Vittorio Agnoletto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stadio Carlini, una delle sedi di raccolta dei manifestanti no-global

Il GSF nasce a Genova nel 2000 come "Patto di Lavoro" in vista della riunione del G8 nel capoluogo ligure in cui sarebbero poi successi, i noti fatti del G8 di Genova. Assunse la dizione definitiva di Genoa Social Forum il 27 febbraio 2001 e ad esso aderirono 1187 sigle tra cui associazioni, partiti, centri sociali, sindacati e ONG italiane ed estere.

Nonostante le numerose richieste di incontri con rappresentanti delle istituzioni in previsione dell'organizzazione di un contro-forum, queste si resero disponibili solo per il 24 giugno 2001 nella persona del capo della Polizia Gianni De Gennaro. Il GSF chiese, attraverso i portavoce Vittorio Agnoletto e Luca Casarini, l'annullamento del G8, con la motivazione che la riunione dei capi di Stato e di governo era da considerarsi illegittima, in quanto pochi uomini potenti avrebbero preso decisioni destinate a condizionare popoli non rappresentati dal G8 e perché il divieto di entrare liberamente nella zona rossa costituiva una limitazione delle libertà costituzionali; tali richieste non furono accettate dal governo, motivando ciò con l'impossibilità di venire meno agli impegni internazionali precedentemente assunti dall'Italia, anche se questi fossero stati assunti dal precedente governo.

Corteo in Corso Italia, durante il G8 di Genova

Dopo il vertice del G8 a Genova, i movimenti e le associazioni che avevano dato vita al Genoa Social Forum decisero di continuare l'esperienza costituendo dei Social Forum in molte regioni e città italiane, per impegnarsi sui temi della globalizzazione solidale, dell'ambiente e della pace. Questo percorso si concretizzò con l'European Social Forum a Firenze nel 2002 e nelle assemblee nazionali l'1 e 2 marzo 2003 a Livorno e il 7 e 8 febbraio 2004 a Bologna. In questo periodo il movimento no-global organizzato nei Social Forum, si mobilitò contro la guerra in Iraq con manifestazioni pacifiste.

Aderenti nazionali[modifica | modifica wikitesto]

I firmatari del GSF erano 1187, di cui 86 genovesi, 929 nazionali e 172 internazionali[1]. Tra di esse vi erano:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Firmatari Genoa Social Forum, su genoa-g8.org (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2001).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Adalberto Baldoni, Sandro Provvisionato Due volte Genova Pubblicato da Vallecchi, 2004 ISBN 8884270499, 9788884270498
  • Paolo Ceri La democrazia dei movimenti Pubblicato da Rubbettino Editore srl, 2003 ISBN 8849806965, 9788849806960
  • Geoff Andrews Un paese anormale. L'Italia di oggi raccontata da un cronista inglese Effepi Libri, 2006 ISBN 8860020069, 9788860020062
  • Luciano Clerico Dovere di cronaca Pazzini, 2003 ISBN 8885124925, 9788885124929
  • William F. Fisher, Thomas Ponniah Another world is possible Zed Books, 2003 ISBN 1842773291, 9781842773291
  • Anais Ginori (a cura di), Le parole di Genova, Fandango Libri

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]