Arcidiocesi di Tunisi
Arcidiocesi di Tunisi Archidioecesis Tunetana Chiesa latina | |||
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Arcivescovo | Nicolas Pierre Jean Lhernould | ||
Arcivescovi emeriti | Ilario Antoniazzi | ||
Presbiteri | 27, di cui 6 secolari e 21 regolari 1.118 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 31 uomini, 69 donne | ||
Abitanti | 11.789.320 | ||
Battezzati | 30.210 (0,3% del totale) | ||
Stato | Tunisia | ||
Superficie | 163.610 km² | ||
Parrocchie | 10 | ||
Erezione | 10 novembre 1884 con il nome di Cartagine | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | San Vincenzo de' Paoli | ||
Indirizzo | 4 Rue d'Alger, 1000 Tunis R.P., Tunisie | ||
Sito web | www.eglisecatholiquetunisie.com | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Tunisia | |||
L'arcidiocesi di Tunisi (in latino: Archidioecesis Tunetana) è una sede della Chiesa cattolica in Tunisia immediatamente soggetta alla Santa Sede. Nel 2022 contava 30.210 battezzati su 11.789.320 abitanti. È retta dall'arcivescovo Nicolas Pierre Jean Lhernould.
Territorio
[modifica | modifica wikitesto]L'arcidiocesi comprende l'intero territorio della Tunisia.
Sede arcivescovile è la città di Tunisi, dove si trova la cattedrale di San Vincenzo de' Paoli; a Cartagine sorge l'ex cattedrale di San Luigi, oggi sconsacrata.
Il territorio si estende su 163.610 km² ed è suddiviso in 10 parrocchie.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]In epoca romana, la città di Tunisi fu una sede episcopale della provincia romana della Proconsulare. Sono noti due vescovi di questo periodo: Luciano, che prese parte come cattolico alla conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana; e Sestiliano, che rappresentò Primoso di Cartagine al concilio di Costantinopoli del 553.
Il 10 aprile 1460 il frate domenicano Antonio Neirotti, dopo essere stato catturato dai pirati, fu lapidato a Tunisi. Sarà beatificato da papa Clemente XIII il 22 febbraio 1767.
Nel 1605 Vincenzo de' Paoli fu catturato dai pirati e condotto a Tunisi. Fu liberato due anni dopo, in seguito alla conversione del suo padrone.
Il 20 aprile 1624 con il breve Dilecto filio[1] papa Urbano VIII istituì la missione dei cappuccini a Tunisi; il superiore della missione ebbe il titolo di Procuratore degli schiavi cristiani. Il primo superiore della missione fu padre Angelo da Coniglione, lui stesso schiavo. I superiori dei cappuccini ebbero in seguito, dopo il 1671, il titolo di prefetto e pro-vicario apostolico. Fino al 1636 i missionari cappuccini provenivano dalla Provincia cappuccina della Sicilia; in seguito, e fino al 1842, furono sostituiti da quelli della Provincia ligure.
Il 12 dicembre 1772 con il breve Pro commissa di papa Clemente XIV la missione di Tunisi fu affidata ai vicari apostolici di Algeri.
Il 21 marzo 1843 con il breve Ex debito di papa Gregorio XVI fu eretto il vicariato apostolico di Tunisi.
Dal 1881 ebbe il nome di vicariato apostolico di Tunisia.
Il 10 novembre 1884 papa Leone XIII con la bolla Materna Ecclesiae caritas restaurò l'antica arcidiocesi di Cartagine e conseguentemente il titolo in partibus fu soppresso. La nuova arcidiocesi fu ricavata dal vicariato apostolico di Tunisi e aveva il rango di sede metropolitana, benché senza suffraganee; l'arcivescovo metropolita godeva anche del titolo di primate d'Africa.
L'anno successivo, con la bolla Apostolicis litteris del 31 marzo, lo stesso papa Leone XIII estese la giurisdizione degli arcivescovi di Cartagine a tutto il territorio del vicariato apostolico di Tunisi, che fu contestualmente soppresso.
Dal 1884 al 1890 fu costruita sulla collina di Byrsa la cattedrale di san Luigi (oggi sconsacrata), dove fu sepolto il cardinale Lavigerie, fondatore dei missionari d'Africa, e primo arcivescovo della restaurata sede cartaginese. Tuttavia, la natura del terreno suggerì la costruzione della nuova cattedrale di San Vincenzo de' Paoli a Tunisi, che fu portata a termine fra il 1893 e il 1897.
Il 9 luglio 1964 in forza della bolla Prudens Ecclesiae di papa Paolo VI l'arcidiocesi di Cartagine fu soppressa e contestualmente fu ristabilita la sede titolare. Al posto dell'antica sede fu eretta una prelatura territoriale con il nome di prelatura territoriale di Tunisi, immediatamente soggetta alla Santa Sede. Nello stesso anno, in seguito all'indipendenza della Tunisia, la cattedrale di San Luigi e altre parrocchie furono cedute allo stato tunisino, che le chiuse al culto. Il corpo del cardinale Lavigerie fu traslato a Roma, nella cripta della chiesa generalizia del suo ordine.
Il 31 maggio 1995 in forza della bolla Antiquorum istius è ritornata ad essere sede vescovile con il nome di diocesi di Tunisi.
La diocesi è stata visitata da papa Giovanni Paolo II il 14 aprile 1996.
Il 22 maggio 2010 è stata elevata al rango di arcidiocesi con la bolla Cum in Tunetana di papa Benedetto XVI.
Il 14 gennaio 2020 l'arcidiocesi è passata dalla giurisdizione della Congregazione per i vescovi alla giurisdizione della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli[2] (oggi Dicastero per l'evangelizzazione).
Cronotassi dei vescovi
[modifica | modifica wikitesto]Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
Epoca romana
[modifica | modifica wikitesto]Procuratori, prefetti, pro-vicari apostolici e vicari apostolici
[modifica | modifica wikitesto]- Angelo da Coniglione o Corleone, O.F.M.Cap. † (20 aprile 1624 - 1630)
- Luigi di Palermo, O.F.M.Cap. † (1630 - 1636)
- Alessandro da Genova, O.F.M.Cap. † (30 gennaio 1636 - ?)
- Jean le Vacher, C.M. † (1650 - 1671)
- Carlo d'Ancona, O.F.M.Cap. † (1672 - ?)
- Vincenzo da Frascati, O.F.M.Cap. † (1683 - ?)
- Francesco Gatta, O.F.M.Cap. † (prima del 1687 - dopo il 1696)[3][4][5]
- ...
- Luigi da Taggia, O.F.M.Cap. † (1836 - 1842)
- Fedele Sutter, O.F.M.Cap. † (21 marzo 1843[6] - 28 giugno 1881 dimesso)
Arcivescovi di Cartagine e primati d'Africa
[modifica | modifica wikitesto]Prelati, vescovi e arcivescovi di Tunisi
[modifica | modifica wikitesto]- Paul-Marie-Maurice Perrin † (9 luglio 1964 - 9 gennaio 1965 dimesso[8])
- Michel Callens, M.Afr. † (9 gennaio 1965 - 19 agosto 1990 deceduto)
- Fouad Twal (30 maggio 1992 - 8 settembre 2005 nominato arcivescovo coadiutore di Gerusalemme)
- Maroun Elias Nimeh Lahham (8 settembre 2005 - 19 gennaio 2012 nominato vescovo ausiliare di Gerusalemme[9])
- Ilario Antoniazzi (21 febbraio 2013 - 4 aprile 2024 ritirato)
- Nicolas Pierre Jean Lhernould, dal 4 aprile 2024
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 11.789.320 persone contava 30.210 battezzati, corrispondenti allo 0,3% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
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battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1949 | 280.000 | 3.230.950 | 8,7 | 170 | 80 | 90 | 1.647 | 80 | 500 | 238 | |
1959 | 70.000 | 3.800.000 | 1,8 | 179 | 88 | 91 | 391 | 115 | 547 | 78 | |
1970 | 35.000 | 4.960.000 | 0,7 | 83 | 37 | 46 | 421 | 71 | 410 | 21 | |
1977 | 18.000 | 5.870.000 | 0,3 | 61 | 26 | 35 | 295 | 1 | 52 | 250 | 24 |
1988 | 15.500 | 7.300.000 | 0,2 | 48 | 19 | 29 | 322 | 38 | 198 | 15 | |
1999 | 22.000 | 9.200.000 | 0,2 | 35 | 13 | 22 | 628 | 33 | 168 | 13 | |
2000 | 22.000 | 9.200.000 | 0,2 | 43 | 13 | 30 | 511 | 39 | 160 | 13 | |
2001 | 22.000 | 9.500.000 | 0,2 | 33 | 12 | 21 | 666 | 28 | 165 | 12 | |
2002 | 22.000 | 10.000.000 | 0,2 | 28 | 11 | 17 | 785 | 24 | 153 | 12 | |
2003 | 20.000 | 9.673.600 | 0,2 | 28 | 11 | 17 | 714 | 22 | 139 | 12 | |
2004 | 20.000 | 9.700.000 | 0,2 | 34 | 13 | 21 | 588 | 25 | 139 | 11 | |
2007 | 20.100 | 10.030.000 | 0,2 | 35 | 15 | 20 | 574 | 28 | 126 | 10 | |
2010 | 21.000 | 11.000.000 | 0,2 | 32 | 11 | 21 | 656 | 1 | 27 | 121 | 10 |
2014 | 25.000 | 10.886.500 | 0,2 | 32 | 10 | 22 | 781 | 26 | 105 | 10 | |
2017 | 30.700 | 11.366.000 | 0,3 | 33 | 10 | 23 | 930 | 1 | 29 | 102 | 10 |
2020 | 30.440 | 11.568.760 | 0,3 | 28 | 6 | 22 | 1.087 | 32 | 73 | 10 | |
2022 | 30.210 | 11.789.320 | 0,3 | 27 | 6 | 21 | 1.118 | 31 | 69 | 10 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il testo del breve apostolico, tradotto in francese, in: Anselme des Arcs, op. cit., pp. 10-12.
- ^ Provvista di Chiese. Passaggio di Circoscrizioni Ecclesiastiche della Regione Nord dell'Africa, su press.vatican.va, 14 gennaio 2020. URL consultato il 5 aprile 2023.
- ^ Uomini illustri di Sala Consilina
- ^ Giuseppe Volpi, Cronologia de' vescovi pestani, Napoli, 1720, pp. 190-191
- ^ Michele Bosco, Ragion di stato e salvezza dell'anima, Firenze University Press, 2018, p. 83
- ^ (FR) Anselme des Arcs, Mémoires pour servir à l'histoire de la mission des Capucins..., p. 181 (estratto del breve Apostolatus officium). Il 22 giugno 1844 è promosso all'episcopato (cf. p. 182).
- ^ Dal 28 giugno 1881 al 31 marzo 1885 fu amministratore apostolico il cardinale Charles-Martial-Allemand Lavigerie, arcivescovo di Algeri, che il 10 novembre 1884 fu nominato arcivescovo della sede restaurata di Cartagine pur mantenendo l'amministrazione del vicariato apostolico. Catholic-Hierarchy e GCatholic inseriscono qui Spiridion-Salvatore-Costantino Buhadgiar, O.F.M. Cap., vescovo titolare di Ruspe, che GCatholic afferma essere stato solo un vescovo eletto; però l'Annuario pontificio del 1885, pp. 312 e 425, riporta come vescovo di Ruspe Antonio Maria Buhadgiar, O.F.M. Cap., e lo indica vescovo ausiliare del vicario apostolico di Tunisi. Dall'Annuario pontificio dell'anno successivo, pp. 184 e 314, ricaviamo che Antonio Maria Buhadgiar fu poi trasferito a Malta come amministratore apostolico sede plena.
- ^ Il 31 luglio 1965 fu nominato delegato apostolico in Iraq e il 2 agosto successivo anche arcivescovo di Baghdad.
- ^ Nominato contestualmente arcivescovo, titolo personale, titolare di Medaba.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Breve Pro commissa, in Bullarium pontificium Sacrae congregationis de propaganda fide, tomo IV, Romae, 1841, p. 147
- (LA) Breve Ex debito, in Raffaele de Martinis, Iuris pontificii de propaganda fide. Pars prima, Tomo V, Romae, 1893, p. 311
- (LA, FR) Materna Ecclesiae caritas, in Lettres apostoliques de S.S. Léon XIII, Tome II, pp. 2 e seguenti
- (LA) Bolla Apostolicis litteris, «Leonis XIII pontificis maximi acta», vol. V, Romae, 1886, pp. 34-36
- (LA) Bolla Prudens Ecclesiae, su vatican.va.
- (LA) Bolla Antiquorum istius, su vatican.va.
- (LA) Bolla Cum in Tunetana, su vatican.va.
- (FR) Anselme des Arcs, Mémoires pour servir à l'histoire de la mission des Capucins dans la Régence de Tunis 1624-1863, Rome, 1889
- Guglielmo Finotti, La reggenza di Tunisi considerata nei suoi rapporti geografici-storici-archeologici- idrografici-commerciali-agricoli-statistici etc., Malta, 1856, pp. 347–354
- (FR) Joseph Mesnage, L'Afrique chrétienne, Paris, 1912, pp. 164–165
- (FR) Joseph Mesnage, Le Christianisme en Afrique. Eglise mozarabe - Esclaves chrétiens, Algeri-Parigi, 1915
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Diocesi di Tunes
- Arcidiocesi di Cartagine
- Cattedrale di San Vincenzo de' Paoli
- Cattedrale di San Luigi (Cartagine)
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su arcidiocesi di Tunisi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Annuario pontificio del 2023 e precedenti, in (EN) David Cheney, Arcidiocesi di Tunisi, su Catholic-Hierarchy.org.
- (FR) Sito ufficiale dell'arcidiocesi
- (EN) Arcidiocesi di Tunisi, su GCatholic.org.
- Sito della parrocchia di Sfax, su eglisesfax.blogspot.com.
- Sito della parrocchia di La Goulette [collegamento interrotto], su paroisselagoulette.wordpress.com.
- Sito della parrocchia di Monastir, su eglise-monastir.e-monsite.com.