Utente:Gaiush/Sandbox

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Dizi
Informazioni generali
OrigineCina
ClassificazioneAerofoni labiali
FamigliaFlauti traversi
Uso
Musica dell'Asia Meridionale

Il dizi (in cinese 笛子, in pinyin dízi) è un flauto traverso cinese a volte conosciuto come di (笛) o héndi (橫笛). Tra le sue varianti troviamo lo qǔdi (曲笛) e il bāngdi (梆笛).

È probabile che questi nomi abbiano grafie diverse a seconda della traslitterazione utilizzata nella conversione dai nomi cinesi. Nondimeno il dizi sembra essere il nome più comune usato in Occidente.

Il dizi è uno strumento musicale cinese molto importante, ampiamente utilizzato in molti generi di musica popolare cinese, così come nell’Opera cinese e l’orchestra cinese moderna. Tradizionalmente, il dizi è stato popolare tra la gente comune cinese (non capisco cosa volevi dire con questa frase, puoi rielabolarla e collegarla meglio a quella successiva?) ed è semplice da realizzare e facile da trasportare[1]. Si tratta di uno strumento dalle grandi capacità espressive grazie alla sua estensione e alle varietà melodiche, ed è capace di emozionare l'ascoltatore imitando anche i suoni più semplici presenti in natura, come ad esempio il cinguettio degli uccelli.

La maggior parte dei dizi sono fatti di bambù, il che spiega perché a volte siano conosciuti con nomi più semplici come il flauto cinese di bambù (??? viene definito proprio "flauto cinese di bambù" e quindi andrebbe tra virgolette? non ho ben capito...). Tuttavia, il termine "bambù" sta probabilmente ad indicare una classificazione cinese di strumenti come gli aerofoni in Occidente. I dizi cinesi del nord sono fatti di bambù viola o porpora, mentre a Suzhou e ad Hangzhou viene utilizzato il bambù bianco. I flauti prodotti nelle regioni della Cina meridionale come Chaozhou, sono spesso fatti di bambù molto sottile, leggero, di colore chiaro e hanno un tono molto dolce. Anche se il bambù è il materiale più comune per i dizi, è possibile trovarne di altri realizzati con altri tipi di legno o anche con la pietra. I dizi di giada (o yudi, 玉笛) sono molto famosi sia tra collezionisti interessati alla loro bellezza, sia tra musicisti professionisti che ricercano uno strumento dall'aspetto all’altezza della qualità delle loro interpretazioni; la giada, tuttavia, potrebbe non essere il materiale migliore per i dizi, poiché meno tonica del bambù, materiale che di consguenza risulta più risonante.[2] Il dizi non è l’unico flauto di bambù della Cina, anche se è certamente distintivo. Altri strumenti a fiato cinesi in bambù sono il xiao verticale e il koudi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Esistono molte opinioni sulle origini del dizi. Alcune leggende narrano che sia stata un'invenzione dell’Imperatore Giallo[3], che voleva fare del bambù uno strumento musicale, ma altre fonti suggeriscono invece che sia stato importato in Cina durante la dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.).

Le recenti scoperte archeologiche suggeriscono che i semplici flauti traversi, anche se senza il tratto distintivo mokong dei dizi, siano stati presenti in Cina per oltre 9000 anni. Frammenti di flauti ossei sono ad oggi ancora suonabili e sono notevolmente simili alla versione moderna in termini di posizionamento dei fori e per altre caratteristiche. Il sito neolitico Jiahu, nella provincia cinese dello Henan, ha reso flauti risalenti al 7000 a.C.-5000 a.C. che potrebbero rappresentare i primi strumenti suonabili mai trovati.[4] Questi flauti sono stati scolpiti con cinque o otto fori e sono in grado di produrre suoni diversi in una ottava quasi accurata (trattandosi di definizioni tecniche musicali, puoi spiegare meglio? Suoni "diversi" in che senso? E cos'è un'ottava accurata? Rielabora la frase in modo che anche chi non conosce il linguaggio musicale la capisca).[5] Il dizi così come noi lo conosciamo risale approssimativamente al V secolo a.C., anche se la forma del flauto traverso esisteva già nel IX secolo a.C.[6] Questi flauti condividono caratteristiche comuni di altri flauti semplici provenienti da culture di tutto il mondo, tra cui il ney, un flauto di canna soffiato alla fine (???), raffigurato nelle pitture egiziane e nelle sculture in pietra. Infatti, le recenti scoperte archeologiche in Africa suggeriscono che la storia di tali flauti risalga a tempi molto antichi della storia dell'umanità. (FONTE?)

Modifiche moderne[modifica | modifica wikitesto]

Primo piano del dimo e della giuntura metallica su un dizi.

Tradizionalmente il dizi viene ricavato da un singolo pezzo di bambù. Anche se semplice e tutto d’un pezzo, è impossibile modificare l’accordatura fondamentale una volta tagliato il bambù, rendendo così un problema il momento in cui viene suonato insieme ad altri strumenti in un'orchestra cinese moderna. Nel 1920 il musicista Zheng Jinwen (鄭覲文, 1872-1935) risolse il problema inserendo un giunto di rame per collegare due pezzi di bambù più corti. Questo metodo consentì di modificare la lunghezza del bambù per variare un minimo assestamento della sua tonalità basilare.[7][8] Sui dizi tradizionali i fori per le dita sono sistemati in maniera approssimativamente equidistante, il che produce un temperamento di intervalli di toni interi misti e di tre quarti di tono. Zheng ha inoltre riposizionato i fori per cambiare le note prodotte.[9][10] Durante la metà del XX secolo i produttori di dizi modificarono ulteriormente la posizione dei fori per permettere di suonare in un temperamento uguale, come richiesto da nuovi sviluppi musicali e composizioni, anche se i tradizionali dizi continuarono ad essere utilizzati per scopi come l’accompagnamento kunqu.

Negli anni ‘30 è stata creata una versione completamente cromatica del dizi a 11 fori, categorizzata nella stessa tipologia del flauto occidentale. Tuttavia, i fori aggiuntivi del dizi impediscono l’uso efficace della membrana e quindi questo strumento manca del timbro intrinseco della tradizionale famiglia dizi. (fonte?)

Sebbene sia il bangdi (collocato nello stesso intervallo dinamico dell'ottavino occidentale) che il qudi (posto di una quarta o quinta inferiore del bangdi) siano i più predominanti, altri dizi includono lo xiaodi/gaoyindi (posto una quarta o una quinta (suppongo si parli delle tonalità ma va' scritto meglio, idem dopo) più alta del bangdi), il dadi/diyindi (posto una quarta o una quinta più in basso del qudi) e il deidi/diyindadi (posto un'ottava più in basso del qudi).

Membrana[modifica | modifica wikitesto]

Membrana di bambù dizi o dimo

Mentre i flauti più semplici hanno un solo foro soffiato - noto come chui kong (吹孔) - e i fori per le dita, il dizi ha un foro aggiuntivo molto diverso, chiamato mokong (膜孔) e posto tra l’imboccatura e i fori per le dita. Una speciale membrana, chiamata dimo (笛膜, lett. “di membrana"), realizzata dalla rasatura a scaglie di una canna (ottenuta a sua volta dal rivestimento interno delle cellule di bambù) viene tesa e incollata sopra questo foro, tradizionalmente con una sostanza chiamata ejiao, una colla animale. Per far aderire il dimo viene utilizzato anche il succo d’aglio, ma non è raccomandato come sostituto permanente. Questo processo di applicazione, in cui si creano grinze sottili al centro del dimo per creare un timbro vibrante e penetrante, è una di per sé forma d’arte riconosciuta tra gli esperti.

Il dimo coprende il mokong ha un effetto (come sono legate queste due cose? "il dimo comprende anche...?" o "il dimo comprendente il mokong...?" o come? Non voglio modificare senza sapere cosa volevi dire, riscrivila magari) risonante distintivo sul suono prodotto dal dizi, rendendolo vivo e forte, aggiungendo armonie per dare al tono finale una qualità vibrante e nasale. I dizi hanno un’ estensione relativamente ampia, coprendo circa due ottave e un quarto.

(TUTTA LA SEZIONE È SENZA FONTI)

Tecniche di suono[modifica | modifica wikitesto]

I dizi spesso vengono suonati usando varie tecniche “avanzate” come la respirazione circolare, slides (o coulisse in francese), note scoperte, armonie, trilli, multifonici, vibrato e doppio staccato. La maggior parte dei musicisti professionisti possiede un set di sette dizi, ognuno in chiave e dimensioni differenti. Inoltre, i musicisti più esperti che ricercano suoni distintivi come il canto degli uccelli, possono utilizzare dizi estremamente piccoli o molto grandi.

Una tecnica caratteristica degli strumenti a fiato come il dizi è la tecnica della respirazione circolare, che permette all’esecutore di respirare dal naso mentre espelle l’aria mediante la bocca creando un effetto di suono continuo.

Diteggiatura[modifica | modifica wikitesto]

  • M = Boccaglio
  • D = Membrana
  • X = Foro Chiuso
  • O = Foro Aperto
  • U = Foro Mezzo Aperto

Per flauto basso (Un dizi basso)[modifica | modifica wikitesto]

  • 01.      M D | X X X | X X X = E
  • 02.      M D | X X X | X X O = F#
  • 03.      M D | X X X | X U O = G
  • 04.      M D | X X X | X O O = G#
  • 05.      M D | X X X | O O O = A
  • 06.      M D | X X O | O O O = B
  • 07.      M D | X O O | O O O = C#6
  • 08.      M D | O X X | O O O = D
  • 09.      M D | O O O | O O O = D#
  • 10.      M D | O X X | X X X = E
  • 11.      M D | X X X | X X O = F#
  • 12.      M D | X X X | X U O = G
  • 13.      M D | X X X | X O O = G#
  • 14.      M D | X X X | O O O = A
  • 15.      M D | X X O | O O O = B
  • 16.      M D | X O O | O O O = C#7
  • 17.      M D | O X O | X X X = D
  • 18.      M D | O O O | O O O = D#
  • 19.      M D | O X X | X X X = E
  • 20.      M D | X X O | X X O = F#
  • 21.      M D | X O X | X O X = G#
  • 22.      M D | X O X | O O O = A
  • 23.      M D | O X X | X X O = B

Stili[modifica | modifica wikitesto]

Stili e scuole contemporanee di dizi basate sul repertorio di conservatori professionali sono divisi in due: quello fluido e leggero del Sud e quello invece rude e brillante del Nord.[11] Ogni stile ha diverse preferenze in dizi e tecniche di riproduzione, con diversi metodi per l’abbellimento e l’ornamento della melodia.[12]

  • Scuola del Nord (Beipai): il bangdi, il dizi utilizzato nella Cina settentrionale, è più corto e più alto di intonazione e la qualità del suono è più vivace e più acuta. Nella Cina settentrionale viene utilizzato nell’opera Kūnqǔ e bangzi, oltre che nei generi musicali regionali, come errentai. La musica dizi della scuola nordica è caratterizzata da un’interpretazione veloce, ritmica e virtuosistica che impiega tecniche come il glissando o glissato, il tremolo, il vibrato e lo staccato veloce.
  • Scuola del Sud (Nanpai): Nella Cina meridionale il qudi è lo strumento melodico principale dell’opera Kūnqǔ e viene utilizzato anche in musica come Jiangnan Sizhu. È più lungo e possiede un timbro più dolce e lirico. La musica della scuola meridionale è di solito più lenta e gli abbellimenti predominanti sono brevi e melodici gruppetti, trilli e l’appoggiatura.

(Mancano le fonti riferite alle due scuole)

Interpreti[modifica | modifica wikitesto]

Ci sono stati molti importanti artisti del XX secolo che hanno contribuito a suonare il dizi nel nuovo repertorio di concerti professionali conservatori, il più delle volte adattati o basati sugli stili popolari regionali. (FONTE?)

Feng Zicun (冯子存, 1904–1987) nasce a Yangyuan, nella provincia di Hebei. Di origini umili, Feng si era affermato come musicista folk al tempo della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, suonando il dizi così come il violino a quattro corde sihu in gruppi locali di canto e danza, canzoni popolari e danze su palafitte. Introdusse anche l’errentai, l’opera locale della Mongolia interna, a Hebei dopo averci trascorso quattro anni come musicista negli anni Venti.

Nel 1953 Feng è stato nominato al Central Song and Dance Ensemble supportato dallo stato a Pechino come solista dizi e nel 1964 accettò una cattedra presso il China Conservatory of Music (Pechino) .

Feng ha adattato pezzi di gruppi folcloristici tradizionali in dizi in assolo, come Xi xiang feng (Happy Reunion), Wu bangzi (Five Clappers), contribuendo al nuovo programma scolastico del Conservatorio cinese nella tradizionale prestazione dello strumento. Lo stile di Feng, virtuosistico e vivace, è noto come rappresentante delle tradizioni popolari della Cina settentrionale. (FONTE?)

Liu Guanyue (刘管乐) nasce nel 1918 nella contea di An'guo nello Hebei. Nato da una famiglia povera di contadini, Liu era un musicista folk professionista che si era guadagnato una vita misera suonando i guanzi, suona (detto anche laba o haidi)[13] e i dizi nei gruppi rituali rurali prima di diventare un solista nel Tianjin Song-and-Dance Ensemble (Tianjin gewutuan) nel 1952.

Si dice che Liu insieme a Feng Zicun siano i rappresentanti dello stile dizi settentrionale. I suoi pezzi, compresi Yin zhong niao (Birds in the Shade), He ping ge (Doves of Peace) e Gu xiang (Old Home village), sono diventati parte del nuovo repertorio professionale di concerti per conservatori. (FONTE?)

Lu Chunling (陆春龄) nasce a Shanghai nel 1921. Nella Shanghai pre-1949 Lu lavorava come guidatore di risciò, ma era anche un musicista dilettante, eseguendo il repertorio folcloristico di Jiangnan sizhu. Nel 1952 Lu divenne dizi solista con il Shanghai Folk Ensemble (Shanghai minzu yuetuan), e anche presso la Shanghai Opera Company (Shanghai geju yuan) dal 1971 al 1976. Nel 1957 insegnò nel Conservatorio di musica di Shanghai e divenne professore associato nel 1978. Lu si esibì in molti paesi e in tutta la Cina e fece anche molte registrazioni. Il suo modo di suonare il dizi divenne rappresentativo nella tradizione generale Jiangnan dizi. È noto come membro storico del famoso quartetto di spettacoli musicali di Jiangnan Sizhu composto da Lu Chunling, Zhou Hao, Zhou Hui e Ma Shenglong. Le sue composizioni includono Jinxi (Passato e Presente). (FONTE?)

Zhao Songting (赵松庭|赵松庭, 1924–2001 ) nasce nello stato di Dongyang, nella provincia dello Zhejiang. Zhao si è formato come insegnante a Zhejiang e ha studiato legge e musica cinese e occidentale a Shanghai. Negli anni ‘40 ha lavorato come insegnante di musica a Zhejiang, e nel 1956 divenne solista dizi nella Zhejiang Song and Dance Ensemble (Zhejiang Sheng Gewutuan). Ha inoltre insegnato nel Conservatorio di musica di Shanghai e nel Zhejiang College of Arts (Zhejiang Sheng Yishu Xuexiao). A causa del suo passato borghese, Zhao ha sofferto nelle campagne politiche degli anni ‘50 e ‘60 poiché non gli venne dato il permesso di esibirsi, ma ha insegnato a molti studenti che sono diventati importanti suonatori di dizi e ha perfezionato il design del dizi. (FONTE?)

Le composizioni di Zhao includono San Wu Qi (Tre Cinque Sette) la quale si basa su su una melodia di Wuju (Opera tradizionale di Zhejiang).

Yu Xunfa (俞逊发|俞逊发, 1946–2006) è stato un importante compositore e solista dizi di Shanghai. Yu si è esibito con l’Orchestra Nazionale di Shanghai ed è stato a capo del Centro di Ricerca sulla Cultura Cinese Dizi di Shanghai. Il Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese conferì a Yu un premio alla carriera e un’indennità speciale permanente dallo Stato. Yu Xunfa è anche conosciuto per aver inventato il koudi nel 1971. (FONTE?)

Wang Chiheng nasce nel 1959 a Hangzhou, nella provincia dello Zhejiang. Nel 1980 viene ammesso sia nel Conservatorio di musica di Shanghai, sia nel Conservatorio Centrale nel quale infine studierà affiancato dal famoso maestro di flauto Zeng Yongqing. Nel 1984, una volta diplomato, entra a far parte dell'Orchestra nazionale centrale come solista. Studiando con maestri quali Wang Tiechun e Lu Chunling, rappresentanti uno della scuola del Nord mentre l'altro della scuola del Sud, viene fortemente influenzato da entrambe le correnti e dagli gli stili di musica cinesi dimostrando abilissime capacità di interpretazione musicale, ricca di personalità. (FONTE?)

Nel 1987 riceve il primo premio per interpreti solisti del primo concorso musicale per musica del Guangdong mentre, nel 1989, riceve la medaglia d’oro come flauto solista al 13° Festival mondiale dei giovani. Due anni più tardi, nel 1991, si aggiudica il premio come migliore interprete nella valutazione del Ministero della Cultura cinese.

Wang si è esibito in molti paesi e regioni del mondo rappresentando al meglio la Cina con lo scopo di esprimere al meglio il suo stile personale di fare musica.[14]

Ma Di (馬迪) è un attuale compositore e solista conosciuto per la sua tecnica sullo strumento.

(Praticamente tutta la sezione è poverissima di fonti, soprattutto sulle informazioni dei vari musicisti. Rivedi e sistema tutto cercando magari di non fare "pensierini" ma rendere tutto il discorso un po' più collegato e fluido da leggere.)

Usi in altri generi musicali[modifica | modifica wikitesto]

Ron Korb (龍笛 (音樂家) o foneticamente tradotto in "雷恩寇伯")[15], nato a Toronto, in Canada, è il primo famoso musicista occidentale che suona dizi insieme ad altri numerosi strumenti a fiato mondiali. Si è laureato alla Facoltà di Musica presso l’Università di Toronto con lode in performance. In molte delle sue registrazioni Ron Korb usa il dizi come strumento principale. Ha anche utilizzato il dizi nelle colonne sonore dei film The White Countess, Relic Hunter, China Rises e Long Life, Happiness & Prosperity.

(Non capisco la connesione tra il titolo del paragrafo e il paragrafo stesso??)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A differenza dello xiao che è un flauto di bambù verticale (viene cioè suonato verticalmente), storicamente preferito dagli studiosi e dalle classi superiori.
  2. ^ (EN) Malcolm Tattersall, Does It Matter What It's Made Of?, su members.iinet.net.au, 2007.
  3. ^ Giallo, p. xv
  4. ^ Brookhaven Lab Expert Helps Date Flute Thought to be Oldest Playable Musical Instrument, su bnl.gov, Brookhaven National Laboratory.
  5. ^ Laura Anne Tedesco, Jiahu (ca. 7000–5700 B.C.), su metmuseum.org, Ottobre 2000.
  6. ^ di (musical instrunment), su britannica.com, Encyclopædia Britannica.
  7. ^ (EN) Frederick Lau, Beyond the May Fourth Paradigm: In Search of Chinese Modernity, a cura di Kai-wing Chow, Lanham, Lexington Books/Rowman & Littlefield, 2008, pp. 212–215, OCLC 769745659.
  8. ^ 談談民族管樂器聽覺訓練在演奏中的作用, su suona.com.
  9. ^ (EN) Frederick Lau, Beyond the May Fourth Paradigm: In Search of Chinese Modernity, a cura di Kai-wing Chow, Lanham, Lexington Books/Rowman & Littlefield, 2008, pp. 212–215, OCLC 769745659.
  10. ^ (ZH) 談談民族管樂器聽覺訓練在演奏中的作用, su suona.com.
  11. ^ François Picard e Enzo Restagno, La musica cinese : le tradizioni e il linguaggio contemporaneo, Torino, EDT, 1998, p. 72, OCLC 797442886.
  12. ^ (EN) Frederick Lau, Music in China, New York, Oxford University Press, 2008, pp. 43–45, OCLC 993478591.
  13. ^ Suona, su Shen Yun Performing Arts.
  14. ^ Il flautista Wang Ciheng, su CRIonline/China ABC.
  15. ^ Korb, p. xv

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]