Utente:Esagherardo/Sandbox

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L'Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani, meglio nota nell'ambito della politica universitaria e della ricerca tramite l'acronimo ADI, nasce per promuovere il dottorato di ricerca (o dottorato tout court) in Italia, sia in ambito accademico che nell'impresa e nella pubblica amministrazione. Raccoglie sia studenti di dottorato (dottorandi) che dottori di ricerca. Costuita legalmente nel 1998, è apartitica e senza fini di lucro. Esplica la propria attività tramite contatti istituzionali a livello centrale e locale, come rappresentanza dei dottorandi nelle singole sedi universitaria, con attività di think-tank in materia di politica della ricerca. e con opera di sensibilizzazione ed informazione.

Cenni storici[modifica | modifica wikitesto]

Il dottorato:di:ricerca è stato istituito in Italia nel 1980 ed attivato quattro anni dopo, con notevole ritardo rispetto al resto dei paesi sviluppati e con borse e fondi di ricerca troppo esigui: una ricerca del CNR descriveva il dottorato nel 1994 il brutto anatroccolo. Una prima associazione di dottorandi e dottori di ricerca fu il CoNDoR, Coordinamento Nazionale dei Dottor(and)i di Ricerca, che però alla nascita dell'ADI non era praticamente più attivo da alcuni anni.

Tra il 1995 e il 1996 inizialmente su iniziativa dei dottorandi di Milano e Padova il malcontento e le proposte dei dottorandi si concretizzarono in una lettera aperta sulla condizione del dottorato di ricerca in Italia, alla cui versione finale contribuirono e aderirono oltre 1600 persone da tutta l'Italia.

Tra le molteplici ragioni della protesta, si segnalano l'esiguità della borsa, certi eccessi burocratici, nonché la esiguità delle prospettive professionali: il dottorato non era spendibile (né valorizzato) in ambito non accademico, sia pubblico che privato.

Decisivo fu l'uso di Internet (all'epoca accessibili precipuamente nelle strutture di ricerca) che permise una comunicazione rapida, diffusa ed economica; purtroppo questo tenne largamente ai margini del processo i dottorandi di materie umanistiche, che si tradusse in uno sbilanciamento di rappresentanza assorbito solo recentemente grazie alla diffusione pervasiva della rete nella società italiana.

La lettera fu inviata al Ministro competente e a vari organi istituzionali. L'azione si concretizzò in risultati parziali nel biennio successivo (era frattanto cambiato il Governo), durante il quale si rese opportuna la costituzione legale (avvenuta il 16 gennaio 1998) di un soggetto che potesse proporsi agl'interlocutori costituzionali con un'identità definita.

Nello stesso periodo le competenze presenti nell'associazione permisero lo sviluppo di una piattaforma telematica ruotante attorno al sito www.dottorato.it ed alle Mailing:list. Essendo la diffusione di Internet ai primordi, questo diede all'ADI un vantaggio di visibilità politica, oltre a contribuire alla creazione del senso di comunità ed a fornire gli strumenti per l'elaborazione collettiva di documenti.

Negli anni successivi l'intesa attività di lobbying dell'ADI fu spesso vanificata dall'instabilità politica. Non ostante alcuni notevoli risultati (tra cui l'aumento della borsa, il riconoscimento di contributi e parziali riconoscimenti del titolo nella scuola pubblica, l'istituzione degli assegni di ricerca), l'iter parlamentare di una riforma organica del dottorato e del suo ruolo nell'accademia e nella società, largamente ispirata dall'ADI, fu interrotto dalle elezioni anticipate. In analogo fato incorse una proposta di revisione del percorso di accesso alla carriera accademica (in particolare concernente i meccanismi concorsuali), poi solo parzialmente recepita dal governo successivo. Recentemente l'ADI ha ottenuto un ulteriore adeguamento della borsa di dottorato, che si era nel frattempo nuovamente svalutata. Tra gl'insuccessi storici dell'ADI si annoverano: l'abolizione dei 10 punti riservati nei concorsi per posti da ricercatore e la possibilità di bandire posti non coperti da borsa.

Parallelamente all'attivita lobbistica, si segnala l'attività pubbicistica (il libro-inchiesta Cervelli in Fuga con prefazione di Piero Angela, e


  • l'indagine conoscitiva "La condizione dei dottorandi di ricerca in Italia", condotta via internet a cura di A. Ambrosi, F. Della Ratta, F. Saccà e M. C. Usai.
  • la possibilità di stage durante il dottorato. c

Fra i maggiori insuccessi è doveroso ricordare:

  • la copertura di tutti i posti banditi con borse di studio: il Ministro Luigi Berlinguer si rifiutò di cambiare il relativo comma 5 nell'art. 4 della Legge 210/98, per non allungarne il già difficile iter parlamentare, ma contestualmente promise di dare corso alla richiesta, sostenuta vigorosamente dall'ADI, di intervenire a livello del successivo regolamento di dottorato. In seguito però il Consiglio Universitario Nazionale (CUN), nell'ambito del prescritto parere sulla bozza di regolamento, osservò che la modifica proposta in tal senso dall'ADI era in contrasto con la Legge 210/98 precedentemente approvata.

Il biennio 2000-2002[modifica | modifica wikitesto]

A seguito dell'assemblea nazionale dell'ADI, riunita a Bologna nell'aprile del 2000, il Consiglio di Amministrazione elesse presidente Fabio Monforti, vicepresidente Marco Bernardo, segretario Flaminia Saccà e confermò Ivano Salvo alla tesoreria. La successiva assemblea di Roma (2001) vide l'avvicendamento di Marta Rapallini alla presidenza, di Francesco Pace alla vicepresidenza, e di Fabio Monforti alla tesoreria.

Il secondo biennio di vita dell'ADI vide intensificarsi la rete di contatti con le istituzioni, il mondo politico e sindacale e le imprese. Risale a questa fase la genesi delle convenzioni dell'ADI con CGIL-Nidil e CISL-Alai, nonché l'inizio di un dialogo con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) in merito alla valutazione dei dottorati di ricerca.

Un evento significativo fu la presentazione del libro "Cervelli in Fuga" (Avverbi Editore, 2001), curato da Augusto Palombini per conto dell'ADI (con una vasta partecipazione di collaborazioni), che vide la partecipazione di un folto pubblico e un intervento di Piero Angela, autore della prefazione. Quella sera stessa il "cervello in fuga" Guido Germano (post doc in Inghilterra e successivamente in Germania) venne intervistato da Lilli Gruber in diretta al TG1 delle 20.00. Il libro è una originale inchiesta sulla fuga dei cervelli sotto forma di brevi autobiografie di ricercatori italiani fuggiti all'estero, seguite da alcuni approfondimenti tematici. Questa duplice struttura, narrativa e saggistica, sarà la fortuna sia del libro, che verrà presentato in numerosi eventi successivi (si veda il sito www.cervelliinfuga.it), che del tema, che da quel momento si imporrà alla pubblica opinione come sintomo dei malesseri del sistema università e ricerca in Italia.

A queste attività, e ai significativi contributi di un addetto stampa professionale (Luca Tancredi Barone), si deve il salto di qualità che l'ADI compì dal punto di vista mediatico.

Il periodo 2002-2007[modifica | modifica wikitesto]

L'assemblea nazionale del 2002 a Siena confermò le cariche sociali fino al termine dell'anno solare. A settembre 2002 il vicepresidente Francesco Pace fu sostituito da Elena Franciosini. A dicembre 2002, il Consiglio di Amministrazione dell'ADI elesse presidente Gherardo Piacitelli, segretario Augusto Palombini, e confermò tesoriere Fabio Monforti Ferrario. Questo gruppo di cariche sociali rimase invariato fino al 2007, con l'unico avvicendamento alla presidenza da parte di Alessandro Fraleoni Morgera, nel 2005. All'ufficio stampa venne reclutato Mauro Scanu.

Questo lungo periodo vide un'associazione ormai solidamente organizzata sul piano interno e su quello comunicativo, con una frequente presenza in ambito mediatico e nelle interlocuzioni con soggetti istituzionali. Dopo i risultati ottenuti negli anni precedenti, rivolti prevalentemente (ma non unicamente) ai dottorandi di ricerca, l'attività dell'ADI si concentrò verso la valorizzazione del titolo e della figura professionale del dottore di ricerca. Furono sviluppati i rapporti con i sindacati, in particolare il protocollo di intesa con CGIL-Nidil e CGIL-Snur ed iniziò un dialogo con i Giovani Confindustriali. L'ADI entrò nel novero delle associazioni di categoria periodicamente convocate presso le commissioni parlamentari in occasione della discussione di testi legislativi. In particolare l'ADI sviluppò una forte attività e numerose proposte in merito alla valorizzazione del dottorato nell'ambito della Pubblica Amministrazione e della Scuola, elaborate dai rispettivi Gruppi di Lavoro ADI-PubblicaAmministrazione e ADI-Scuola. Tali proposte vennero presentate e discusse nel corso di incontri diretti con il Ministro della Funzione Pubblica Mario Baccini e il Ministro per le Riforme e l'Innovazione nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais, ma sfociarono in limitati risultati effettivi.

Durante il Governo Berlusconi II e il Governo Berlusconi III la posizione dell'ADI fu di deciso contrasto rispetto ad alcune iniziative legislative del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Letizia Moratti, pur mantenendo le proprie peculiarità rispetto all'ampio fronte della protesta. Fu infatti in questo contesto che maturò una certa diversificazione fra varie formazioni rappresentative dell'universo del post-dottorato, in particolare in merito al fenomeno del precariato intellettuale nel mondo della ricerca. Al di là delle varie sfumature legate a temi specifici, le peculiarità della posizione dell'ADI consistettero sostanzialmente nel rifiuto di qualunque forma di sanatoria generalizzata e nel rifiuto di considerare "precari" (al di là della complessa articolazione di questa espressione) i dottorandi, in virtù di una precisa distinzione fra i momenti di formazione e di lavoro.

Durante il Governo Prodi II l'ADI fu fra i soggetti che interloquirono più intensamente con il Ministro Fabio Mussi nella fase di discussione dei progetti di riforma concorsuale in ambito universitario, non andati in porto a causa della caduta del governo il 7 maggio 2008.

Nel 2005 il fortunato successo di "Cervelli in Fuga" trovò seguito in un secondo volume, "Cervelli in Gabbia" (Avverbi Editore, 2005), curato da Augusto Palombini e Marco Bianchetti per conto dell'ADI, dedicato questa volta ai ricercatori rimasti in Italia e alle loro problematiche di convivenza con il sistema (si veda il sito www.cervelliingabbia.it).

Il biennio 2007-2009[modifica | modifica wikitesto]

L'Assemblea dei Soci e il Consiglio di Amministrazione svoltesi a Bologna nel 2007 elessero presidente Francesco Mauriello e segretario Giovanni Ricco. Nell'arco dello stesso anno il ricambio delle cariche sociali fu completato con l'elezione di Paolo Ricci a vicepresidente e Mariantonietta Fiore a tesoriere nazionale.

La fase attuale[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre 2009 si è svolto a Pisa il Congresso Nazionale dell'ADI che ha approvato un nuovo statuto ed eletto segretario nazionale Fernando D'Aniello.


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Riferimenti normativi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

L'evoluzione dell'ADI ha coinvolto numerosissime persone che hanno dato importanti contributi in determinate fasi storiche. È naturalmente impossibile ricordarle tutte.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]