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Le Guerre Chicamauga (1776-1794) furono una serie di incursioni, campagne, imboscate, schermaglie minori e alcune battaglie di frontiera su vasta scala che erano la continuazione delle lotte dei Cherokee (Ani-Yunwiya, Ani-Kituwa, Tsalagi, Talligewi) contro l'invasione dei loro territori da parte dei pionieri americani dalle ex colonie britanniche. Fino alla conclusione della rivoluzione americana il loro contributo alle guerre indiane fu di pari importanza a quello degli alleati britannici.

Queste ostilità evolsero in una guerra aperta nell'estate del 1776 tra i Cherokee guidati da Dragging Canoe (inizialmente chiamato il "Chicamauga" o "Chicamauga-Cherokee", e più tardi "Lower Cherokee" dai coloni) e i coloni lungo i fiumi Watuga, Holston, Nolichucky e Doe nel Tennessee orientale successivamente estesasi lungo il fiume Cumberland nel Tennessee centrale e in Kentucky, così come nelle colonie della Virginia, Carolina del Nord e del Sud e Georgia.

La prima fase di questi conflitti, finita con i trattati del 1777, a volte viene chiamata Seconda guerra cherokee, con riferimento alla prima guerra anglo-cherokee, ma in questo caso è un termine improprio. Tuttavia, dal momento che Dragging Canoe fu il leader dominante in entrambe le fasi del conflitto e che per lui fu una guerra continua, si può chiamare il periodo "Guerra di Dragging Canoe", anche se comprende i due anni successivi alla sua morte.

I guerrieri di Dragging Canoe combatterono al fianco di altre tribù sia nel sud che nel nordovest, inizialmente soprattutto con i Muscogee, poi con i Shawanee. Dragging Canoe ottenne il supporto prima del'impero britannico, poi di quello spagnolo, il primo dei quali spesso offriva un'attiva partecipazione di agenti e soldati regolari britannici; fu uno dei membri fondatori della Confederazione Occidentale dei nativi americani.

È importante notare che, secondo quanto riportò Richard Fields, di sangue misto, dopo l'incontro con il moraviano Fratello Steiner a Tellico Blockhouse, non c'è mai stata una tribù separata chiamata Chicamauga.[1] Il termine era solamente un'etichetta usata dagli americani per distinguere tra i seguaci di Dragging Canoe e quelli che si attenevano al trattato di pace del 1777, usando le informazioni generali sulla loro provenienza per identificarli come upper (o overhill) cherokee, lower cherokee, hill (o middle) cherokee, e valley cherokee.

Preludio[modifica | modifica wikitesto]

Secondo James Mooney, il primo conflitto tra cherokee e britannici avvenne nel 1645 quando un'unità proveniente da Jamestown e supportata da una larga parte dei Pamunkey attaccò una città di Rechaherians (riportata come Rickohakan dal viaggiatore tedesco James Lederer quando la visitò nel 1670) che aveva tra i seicento e i settecento guerrieri, solo per essere allontanata.[2]

Dopo essersi schierati con la Provincia della Carolina del Sud nella Guerra Tuscarora (1711-1715), nel 1715 i cherokee ritornarono dai vecchi alleati britanici nella Guerra Yamasee (1715-1717) per poi allearsi con la fazione nemica nel 1716 assicurandosi così la vittoria.

Guerre anglo-cherokee[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Anglo-Cherokee War.
Un comandante di Fort Patrick Henry inviò Henry Timberlake come segno di amicizia dopo le guerreanglo-cherokee. Nel 1763 Timberlake poi portò con sé tre cherokee a Londra.

Allo scoppio delle guerre franco-indiane (1754-1763) i cherokee erano fedeli alleati dei britannici, e presero parte a lontane campagne come quella contro Fort Dunquesne, la moderna Pittsburgh in Pennsylvania, e i Shawnee di Ohio Country. Nel 1755 un gruppo di 130 cherokee sotto il comando di Ostenaco (Ustanakwa) di Tomotley (Tamali) si stanziò in una città fortificata alla foce del fiume Ohio agli ordini degli irochesi, anche loro alleati dei britannici.[3]

Per alcuni anni, agenti francesi provenienti da Fort Toulose visitarono i cherokee overhill, specialmente quelli sui fiumiHiwassee e Tellico, e fecero delle strade in queste zone. Il forte sentimento francofilo tra i cherokee venne da Mankiller (Utsidihi) di Great Tellico (Talikwa), Old Caesar di Chatuga (Tsatugi) e Raven (Kalanu) di Great Hiwassee (Ayuhwasi). Il capo della nazione, Kanagatucko, era lui stesso un convinto francofilo, così come lo è stato il nipote, Kunagadoga (Standing Turkey), che gli è succeduto.[4]

I territori del chiefdom di Coosa durante l'esplorazione spagnola nel XVI secolo, a lungo abbandonati, vennero rioccupati nel 1759 da un contingente di Muscogee guidati da Big Mortar (Yayatustanage) in supporto dei cherokee, suoi alleati, a Great Tallico e Chatuga e come un passo verso un'alleanza tra muscogee, cherokee, shawnee, chicksaw e catawba. I suoi piani erano i primi di questo tipo nel sud, e gettarono le basi per un'alleanza che Dragging Canoe avrebbe stretto successivamente. Dopo la fine delle guerre franco-indiane, Big Mortar diventò il leader dei Muscogee.

La guerra anglo-cherokee cominciò nel 1758 durante la guerra di Moytoy (Amo-adawehi) di Citico, una ritosione nei confrinti degli alleati britannici e coloniali per il maltrattamento dei guerrieri cherokee, e durò fino al 1761. L'effetto domino provocato dal furto di cavalli da parte di Moytoy portò all'uccisione degli ostaggi cherokee detenuti a Fort Prince George, vicino a Keowee, e il massacro della guarnigione di Fort Loudoun vicino a Chota.

Questi due eventi catapularono l'intera nazione in una guerra fino alla conclusione della loyya nel 1761, con i cherokee condotti da Oconostota (Aganstata) di Chota (Itsati), Attakullakulla (Atagulgalu) di Tanasi, Ostenaco di Tomotley, Wauhatchie (Wayatsi) delle Lower Towns, e Round O delle Middle Towns.

La pace tra coloni e cherokee venne sigillata da due diversi trattati con la Colonia della Virginia (1761) e la Provincia della Carolina del Sud (1762). Standing Turkey venne deposto e rimpiazzato da Attakullakulla, filobritannico. John Stuart, l'unico ufficiale scampato al massacro di Fort Loudoun, divenne Soprintendente Britannico agli Affari Indiani per il distretto del sud fuori Charlestown, Carolina del Sud, e il più importante intermediario tra cherokee e governo britannico. Il suo primo successore, Alexander Cameron, visse tra i cherokee, prima a Keowee, poi a Toqua, sul fiume Little Tennessee, mentre il secondo, John McDonald, si stabilì mille miglia a sudovest, ad ovest del fiume Chicamauga, che venne attraversato dal Great Indian Warpath.

Durante la guerra alcune delle maggiori città dei cherokee vennero distrutte dall'esercito britannico guidato dal generale James Grant e non vennero mai rioccupate; in particolare gli abitanti di Kituwa migrarono verso ovest e stanziarono nella Great Island Town (Mialoquo) sul fiume Little Tennessee tra gli overhill cherokee.[5]

Dopo la guerra, la parte francese del Territorio della Louisiana ad est del Mississippi passò ai britannici assieme al Canada, mentre quella ade ovest del Mississippi venne scambiata con la Florida spagnola, la quale venne divisa dai britannici in Florida orientale e occidentale. Memore della recente guerra dopo la visita a Londra di Henry Timberlake e di tre capi cherokee Ostenaco, Standing Turkey e Wood Pigeon (Ata-wayi),[6] Giorgio III pubblicò il proclama reale del 1763 il quale proibiva l'insediamento ad ovest dei monti Appalachi, un provvedimento che contribuì allo scoppio della guerra di indipendenza.

Trattato di Fort Stanwix[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la ribellione di Pontiac (1763-1764), con il trattato di Fort Stanwix la confederazione irochese cedette al governo britannico il territorio di caccia tra i fiumi Ohio e Cumberland, chiamato di nativi Kain-tuck-ee (Kentucky), l'appartenenza del quale era rivendicata anche da altre tribù. Intanto il governo britannico prevedeva di fondare una colonia, la Charlotina, nei territori nella Ohio Valley e nella Regione dei Grandi Laghi, più tardi conosciuti al governo indipendente americano come il Territorio del nord-ovest. Questi furono eventi scatenanti del conflitto che seguì negli anni successivi.

Watauga Association[modifica | modifica wikitesto]

Il primo insediamento coloniale nelle vicinanze di quello che sarebbe diventato l'Upper East Tennessee era Saplijng Grove, fondato da Evan Shelby nel 1768, primo degli insediamenti a nord del fiume Holston. Nel 1771 Jacob Brown inizò la costruzione di un'altro insediamento sul fiume Nolichucky e John Carter sul fiume Doe in quella che sarebbe diventata la Carter's Valley. Dopo la battaglia di Alamance del 1771, l'esploratore James Robertson guidò un gruppo di circa dodici famiglie del Regulator movement dalla Carolina del Nord al fiume Watuga.

Tutti questi gruppi credevano di essere nei limiti territoriali della colonia della Virginia. Dopo che uno studio rivelò l'errore, il Deputato Soprintendente per gli Affari Indiani Alexander Cameron diede loro l'ordine di spostarsi. Attakullakulla, ora capo indiano cherokee, intercesse in loro favore, permettendogli di rimanere a patto che non avvenissero future invasioni.

Nel maggio 1772 i coloni ti Watauga firmarono l'Accordo di Watauga per formare la Watauga Associarion, e nonostante gli altri insediamenti non facessero parte dell'accordo, erano a volte raggruppati assieme come Wataugans.[7]

L'anno successivo, in risposta al primo tentativo di fondare una colonia permanente all'interno del territorio di caccia del Kentucky da parte di un gruppo comandato da Daniel Boone, i shawnee, lenape, mingo e alcuni cherockee attaccarono un gruppo di esplorazione e saccheggio includeva il figlio di Daniel Boon, James, che venne catturato e torturato fino alla morte assieme a Henry Russel, dando così inizio alla guerra di Dunmore (1773-1774).

L"Acquisto Henderson[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Transylvania (colonia).

Il 14 marzo del 1775 un gruppo di speculatori guidato da Richard Hendrson del quale faceva parte anche Daniel Boone, firmò il trattato di Watuga a Sycamore Shoals (oggi Elizabethton, in Tennessee) con leader dei cherockee overhill come Oconostota e Attakullakulla (ora first beloved man). Con tale trattato la Transylvania Land Company comprò in cambio di mercanzie per un valore di diecimila dollari le terre del Kain-tuck-ee, fondando così la colonia della Transylvania, nonostante tale regione fosse reclamata da altre tribù come Lenape, Shawnee e Chicksaw.

Dragging Canoe, capo della città cherockee di Mialoquo e figlio di Attakullakulla, rifiutò il trattato e disse agli uomini della Carolina del Nord: «Avete comprato una bella terra, ma sopra vi grava una nube nera; i suoi insediamenti saranno tristi e insanguinati»[8] Il trattato di Watuga venne rapidamente rinnegato dal governo della Virginia e della Carolina del Nord, e Henderson scappò per sfuggire all'arresto. Anche George Washington fece delle dichiarazioni in merito. I cherockee si appellarono a John Stuart, il Soprintendente agli Affari Indiani, che li aiutò anche in precedenti occasioni, ma scoppiò la rivoluzione americana.

La "Seconda guerra cherockee"[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Henderson e altri pionieri lo scoppio della rivoluzione annullò il giudizio del governo reale, così i coloni della Transylvania Company si riversarono nella regione. Stuart, nel frattempo, era assediato dalla folla nella sua casa di Charleston, nella Provincia della Carolina del Sud, e fu costretto a fuggire. Mentre si trovava a Saint Augustine, nella Florida orientale,[9] inviò il suo delegato, Cameron, e suo fratello enry a Mobile, in Alabama, affinché si procurassero rifornimenti con i quali i cherockee avrebbero potuto sopravvivere e combattere se necessario.

Dragging Canoe provvide alla sicurezza della carovana con un gruppo di ottanta guerrieri. Il 1º marzo 1776 incontrò a Mobile Henry Stuart e Cameron, ai quali chiese come poteva aiutare gli inglesi nella lotta contro i ribelli e le colonie illegali. Essi gli dissero di non agire subito, ma di aspettare le truppe regolari che erano in arrivo.

Arrivati a Chota Henry spedì delle lettere ai contravventori dei distretti di Washington (Watauga and Nolichucky), Pendelton (North-of-Holston) e della Carter's Valley (lungo il fiume Doe) nelle quali gli intimava di lasciare entro quaranta giorni il territorio che stavano occupando illegalmente. Alcuni coloni, favorevoli alla rivoluzione, diedero indicazioni sbagliate ad una numerosa forza composta da truppe regolari, Chicksae, Choctaw e Muscogee, dopo di che avvisarono la campagna, e i coloni iniziarono a riunirsi in insediamenti più vicini delle loro isolate fattorie, costruendo piccoli forti e preparandosi ad un attacco.[10]

Visita dalle tribù del nord[modifica | modifica wikitesto]

Nel maggio del 1776, in parte per ordine di Henry Hamilton, il governatore britannico a Detroit, il capo shawnee Cornstalk guidò una delegazione delle tribù del nord (Shawnee, Lapee, Irochesi, Ottawa e altri) verso le tribù del sud (Cherockee, muscogee, chicksaw e choctaw), con lo scopo di organizzare un'azione unita contro i coloni che occupavano abusivamente il Kain-tuck-ee. La delegazione incontrò i leader cherokee a Chota. Alla chiusura del suo discorso, Chicksaw offrì la sua cintura di guerra a Dragging Canoe che la accettò assieme con Abraham (Osiuta) di Chilhowee (Tsulawiyi). Dragging Canoe accettò anche cinture di guerra dagli ottawa e dagli irochesi, mentre Savanukah, Raven di Chota, accettò la cintura dai lenape. Le tribù settentrionali offrirono le cinture di guerra anche a Stuart e Cameron, ma questi rifiutarono.

Il piano prevedeva l'attacco della Provincia della Carolina del Sud da parte delle città di quella che oggi è la Carolina del Nord occidentale, le città della Carolina del Sud e della Provincia della Georgia settentrionale (comandate personalmente da Alexander Cameron, agente britannico per i cherokee) dovevano attaccare la Georgia, e le città del Tennessee orientale lungo i fiumi Little Tennesse e Hiwassee la Virginia e la Carolina del Nord. Durante la campagna dei cherokee overhill, Dragging Canoe comandò una forza contro il distretto di Pendelton, Abraham contro quello di Washington e Savanukah nella Carter's Valley. Gli attacchi erano programmati per la terza settimana di luglio, con il supporto dei muscogee e dei torie.

Per dimostratre la sua determinazione, Dragging Canoe comandò una piccola squadra di guerrieri e ritornò con quattro scalpi che donò a Cornstalk prima della sua partenza.[11]

Jemima Boone and the Calloway sisters[modifica | modifica wikitesto]

Il rapimento della figlia di Daniel Boone da parte degli indiani di Charles Ferdinand Wimar (1853)

Poco dopo la visita delle tribù settentrionali, i cherokee iniziarono piccoli attacchi nel Kentucky, spesso assieme agli shawnee. In uno di questi attacchi, una settimana prima dell'attacco dei cherokee agli insediamenti e alle colonie, un gruppo di due shawnee e tre cherokee comandati da Hanging Maw (Skwala-guta) di Coyatee (Kaietiyi) catturarono tre ragazze adolescenti in una canoa sul fiume Kentucky. Le ragazze erano Jemima Boone, figlia di Daniel Boone, e Elizabeth e Frances Callaway, figlie di Richard Callaway. Il piccolo gruppo di guerrieri ritornò rapidamente verso le città shawnee a nord del fiume Ohio, ma vennero raggiunti da Boone e dalla squadra di recupero dopo tre giorni. Dopo un breve scontro a fuoco, gli indiani si ritirarono e le ragazze vennero recuperate illese. Secondo Jemima Boone vennero trattate ragionevolmente bene.

Gli attacchi[modifica | modifica wikitesto]

Gli occupatori abusivi degli insediamenti di quello che sarebbe diventato il nordest del Tennessee vennero avvertiti dell'imminente attacco da Nancy Ward, la Beloved Woman dei cherokee. Dopo questo tradimento l'offensiva dei cherokee fu inefficace, particolarmente per quelli che si scontrarono con l'insediamento di Holston.

Gli uomini di Dragging Canoe, trovando la srazione di Heaton deserta, si diressero verso il Grande Sentiero di Guerra Indiano. Durante il tragitto ebbero una piccola schermaglia con una ventina di milizie che si ritirarono rapidamente. Inseguendoli con l'intenzione di prendere Fort Lee, i cherokee si diressero verso Long Island, sul fiume Holston, ma a sei miglia dal loro obiettivo incontrarono una forza che contava circa la metà degli uomini rispetto ai cherokee, ma si trovava in una posizione più forte rispetto al piccolo gruppo di prima. Durante la battaglia che seguì (Battaglia di Island Flats), Dragging Canoe stesso venne verito all'anca da un colpo di moschetto e suo fratello Littloe Owl (Uku-usdi) sopravvisse nonostante avesse subito undici colpi di arma da fuoco. I cherokee si ritirarono, attaccando qualche isolata capanna sulla via del ritorno e rientrando nelle loro terre con i bottini dei saccheggi e gli scalpi.

Abraham di Chilowee fallì in maniera simile nel suo intento di prendere Fort Caswell sul fiume Watauga; il suo attacco venne respinto con gravi perdite. Invece di ritirarsi, prese d'assedio la guarnigione, una tattica che ebbe successo il decennio precedente con Fort Loudoun, ma che venne abbandonata dopo due settimane. Savanukah attaccò le periferie della Carter's Valley in Virginia, ma questi obiettivi risultarono essere solo piccoli insediamenti e fattorie isolate e gli attacchi non fecero dei reali danni militari.

Dopo aver fallito l'invasione di Holston, nonostante le sue ferite, Dragging Canoe guidò i suoi guerrieri vero la Carolina del Sud per unirsi a Alexander Cumming e ai cherokee delle città più a sud.

Risposta della colonie[modifica | modifica wikitesto]

La risposta delle colonie agli attacchi dei cherokee fu rapida e schiacciante. La Provincia della Carolina del Nord inviò 2400 uomini per perlustrare il fiume Oconaluftee e il Tuckasegee e le sorgenti dei fiumi Little Tennessee e fiume Hiwassee; la Provincia della Carolina del Sud inviò 1800 uomini sul fiume Savannah, mentre la Provincia della Georgia ne inviò 200 sul Chattahoochee e il Tugaloo. In tutto attaccarono più di cinquanta città, bruciando cibo e case, distruggendo i frutteti, macellando i bestiami, uccidendo più di mille persone e schiavizzando i sopravvissuti.

Nello stesso tempo la Colonia della Virginia inviò numerosi uomini accompagnati dai volontari della Carolina del Nord guidati da William Christian nella bassa Valle del Tennessee. In questo periodo Dragging Canoe e i suoi guerrieri ritornarono verso le città degli overhill. Oconostota sostenne l'armistizio con i coloni ad ogni prezzo. Dragging Canoe invece voleva che donne, vecchi e bambini andassero lungo il fiume Hiwassee, mentre i guerrieri avrebbero dovuto bruciare le città e tendere un'imboscata agli uomini della Virginia al fiume French Broad, ma Oconostota, Attakullakulla e il resto dei vecchi capi presero la decisione contraria. Oconostota voleva intavolare delle trattative con l'esercito e consegnare Dragging Canoe e Cameron se le città degli overhill venivano risparmiate.

Nell'ultima apparizione al consiglio della città degli overhill Dragging Canoe denunciò i vecchi capi come canaglie e "Virginiani" per la loro volontà di cedere e terre per una sicurezza effimera, terminando il proprio discorso con le parole: «Quanto a me, io ho i miei giovani guerrieri. Riavremo le nostre terre».[12][13] Poi uscì a grandi passi dal consiglio. Più tardi assieme ad altri leader militanti come Ostenaco, raccolse gli uomini che la pensavano come lui dalle città cherokee e migrò verso l'area in cui oggi sorge Chattanooga, in Tennessee, verso la quale Cameron si era già trasferito.

Le forze di Christisn trovarono Great Island, Citico, Toqua, Tuskegee, Chilowee e Great Tillico praticamente deserte, con i soli vecchi leader che si erano opposti a Dragging Canoe decidendo di rimanere. Christian si limitò alla distruzione nelle città degli overhill e a bruciare le città deserte.

I trattati del 1777[modifica | modifica wikitesto]

L'anno successivo, il 1777, i cherokee nelle città hill, valley, lower e overhill firmarono il trattato di Dewitt's Corner con la Provincia della Georgia e della Carolina del Sud (Ostenaco fu uno dei firmatari) e il trattato di Fort Henry con la Provincia della Virginia e della Carolina del Nord accettando di deporre le armi con quelle colonie che promettono in cambio di proteggerli dagli attacchi. Dragging Canoe rispose attaccando a meno di cinquanta miglia da Fort Henry durante le negoziazioni. Una clausola del trattato richiede che James Robertson e una piccola guarnigione sia stanziata a Chota, sul Little Tennessee.[14] Il trattato non fermò veramente gli attacchi dalle colonie illegali, né l'invasoine delle terre dei CHerokee. IL trattato di pace richiedeva che i cherokee abbandonassero le terre delle città dei lower in Carolina del Sud e la maggior pèarte dell'area delle Out Towns.

References[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Allen Manuscript
  2. ^ Mooney, Myths and Sacred Formulas, p. 29-31
  3. ^ Tanner, p. 95
  4. ^ Brown, Eastern Cherokee Chiefs
  5. ^ Klink and Talman, p. 62
  6. ^ Evans, Ostenaco
  7. ^ http://www.tcarden.com/tree/ensor/Watag.html "Watauga Petition". Ensor Family Pages.
  8. ^ Wilson, p. 143
  9. ^ Brown, Old Frontiers, p. 138
  10. ^ Evans, Dragging Canoe, pp. 180-182
  11. ^ Hoig, p. 59
  12. ^ Alderman, p. 38
  13. ^ Brown, Old Frontiers, p.161
  14. ^ Moore and Foster, p. 168

Sources[modifica | modifica wikitesto]

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  • Alderman, Pat. Dragging Canoe: Cherokee-Chickamauga War Chief. (Johnson City: Overmountain Press, 1978)
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  • Brown, John P. Old Frontiers: The Story of the Cherokee Indians from Earliest Times to the Date of Their Removal to the West, 1838. (Kingsport: Southern Publishers, 1938).
  • Drake, Benjamin. Life Of Tecumseh And Of His Brother The Prophet; With A Historical Sketch Of The Shawanoe Indians. (Mount Vernon : Rose Press, 2008).
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  • Evans, E. Raymond. "Notable Persons in Cherokee History: Bob Benge". Journal of Cherokee Studies, Vol. 1, No. 2, pp. 98–106. (Cherokee: Museum of the Cherokee Indian, 1976).
  • Evans, E. Raymond. "Notable Persons in Cherokee History: Dragging Canoe". Journal of Cherokee Studies, Vol. 2, No. 2, pp. 176–189. (Cherokee: Museum of the Cherokee Indian, 1977).
  • Evans, E. Raymond. "Was the Last Battle of the American Revolution Fought on Lookout Mountain?". Journal of Cherokee Studies, Vol. V, No. 1, pp. 30–40. (Cherokee: Museum of the Cherokee Indian, 1980).
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See also[modifica | modifica wikitesto]

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