Tubeway Army

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Tubeway Army
Paese d'origineBandiera del Regno Unito Regno Unito
GenerePost-punk[1]
New wave
Musica elettronica[1]
Periodo di attività musicale1977 – 1979
EtichettaBeggars Banquet Records
Album pubblicati3
Studio2
Raccolte1

I Tubeway Army sono stati un gruppo musicale punk rock e new wave londinese fondato nel 1977 da Gary Webb, poi Gary Numan, e Paul Gardiner.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1976, all'età di 19 anni, Webb lascia il gruppo "Mean Street" di Londra per unirsi ai "The Lasers", in cui Gardiner suonava il basso. Successivamente i due lasciano il gruppo e fondano i Tubeway Army insieme a Jess Lidyard, lo zio di Numan, alla batteria. I tre assumono i nomi d'arte "Valerian" (Webb), "Scarlett" (Gardiner) e "Rael" (Lidyard).[1]

Webb è un compositore di successo, prolifico e ambizioso. Il gruppo inizia a esibirsi nella scena punk 77 di Londra e riesce a ottenere un contratto discografico con l'etichetta Beggars Banquet Records, con cui pubblica due singoli nella prima metà del 1978. I brani però non ottengono successo.

Successivamente, il gruppo pubblica un album e Webb adotta il nome d'arte "Gary Numan". L'album, pur rimanendo in ambito prettamente punk rock con chitarra, basso e batteria, vede i primi tentativi di inserire negli arrangiamenti un sintetizzatore Minimoog[1].

I testi riguardano tematiche fantascientifiche e distopiche tipiche di autori quali Philip K. Dick. Nonostante la vendita di tutto il primo lotto di stampa, l'album non riesce a entrare nelle classifiche e nessun singolo viene estratto. Da quel momento il gruppo prende la decisione di abbandonare gli spettacoli dal vivo a causa dell'eccessiva violenza della scena punk londinese. L'unica registrazione live del gruppo, effettuata nel febbraio del 1978, viene pubblicata come bootleg nei primi anni ottanta e successivamente incluso nella ristampa in CD del 1998 dell'album Tubeway Army, col titolo Living Ornaments '78.

All'inizio del 1979, il gruppo torna in studio per le registrazioni di Replicas, il secondo album, con maggiore presenza di sintetizzatori e dalle atmosfere ancora più orientate alla fantascienza rispetto al precedente. Down in the Park, il primo singolo estratto, non entra in classifica, invece Are 'Friends' Electric?, il secondo, ottiene un buon successo[2]. Una speciale edizione dell'album in picture disc fa sì che il singolo entri in classifica, ma ciò che permette al gruppo di fare breccia nel pubblico sono le apparizioni ai popolari programmi televisivi The Old Grey Whistle Test, della BBC, e Top of the Pops, dove si esibiscono in completo nero e con un Numan dalle movenze quasi robotiche, caratteristica che diverrà presto il suo marchio di fabbrica.

Il singolo rimane al primo posto della classifica inglese per quattro settimane nel mese di luglio, permettendo all'album di seguirlo a ruota in quella degli album più venduti[3]. Per via delle continue apparizioni televisive, il gruppo recluterà altri musicisti.

Numan diviene così il primo artista di genere elettronico in Gran Bretagna a ottenere successo commerciale. Questo lo spinge ad abbandonare il gruppo e intraprendere la carriera solista.

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Membri originari

Membri addizionali

  • Bob Simmonds – batteria (fine 1977, inizio 1978)
  • Barry Benn – batteria (metà 1978)
  • Sean Burke – chitarra (metà 1978)
  • Chris Payne – sintetizzatori (1979)
  • Billy Currie (dagli Ultravox) – sintetizzatori (1979)
  • Cedric Sharpley – batteria (1979)
  • Trevor Grant – chitarra (1979)

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

  • 1978 - That's Too Bad
  • 1978 - Bombers
  • 1979 - Down in the Park
  • 1979 - Are 'Friends' Electric?

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

  • 1984 - The Plan

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Tubeway Army, su AllMusic, All Media Network. Modifica su Wikidata
  2. ^ (EN) Tubeway Army, su ChartArchive (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2012).
  3. ^ (EN) All the number 1 albums, su The Official UK Charts Company (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2008).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN124455451 · ISNI (EN0000 0000 8601 995X · LCCN (ENn91030159 · WorldCat Identities (ENlccn-n91030159
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